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Autore: Lilyanne Gautier    23/10/2011    15 recensioni
Questa è la storia di un Edward che ha vissuto un'esistenza all'insegna del sangue, un'esistenza senza regole se non le sue, si ciba di umani e la sua regola è: Sto bene io stanno bene tutti. Almeno questo fino al giorno in cui incontra una bambina impertinente che non ci pensa due volte a dire ciò che pensa:
-Tu come ti chiami?- disse assottigliando gli occhi, era una bimba molto sveglia e soprattutto molto sospettosa, sembrava stesse interrogando un assassino, oddio non è che poi si sbagliava ahahaha.
-Cullen, Edward Cullen-
-Bong, Jeims, Bong- disse con un sorrisetto provocatorio. Piccola peste.
-Divertente, molto divertente- dissi assottigliando gli occhi su quella piccola birbante.
- Ma lo tai che tei ploplio bello?-
-Ehm grazie! Anche tu sei bella- dissi sorridendo sghembo, la bambina invece che rimanerne affascinata o arrossire alzò gli occhi al cielo.
- Lo to, io tono Bella e tu Edwad, uffa tei tonto pelò- Edward calmati, è solo una bambina, non puoi berla. Oh al diavolo sì che potevo berla, un piccolo sorsetto.
Riuscirà Edward a trattenersi dal berla? u.u" ma soprattutto cosa succederà in futuro?
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Bella/Edward
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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A naughty love - Un amore di birbante

A naughty love - Un amore di birbante











Sei tu la parte migliore di me stesso, il limpido specchio dei miei occhi, il profondo del cuore, il nutrimento, la fortuna, l’oggetto di ogni mia speranza, il solo cielo della mia terra, il paradiso cui aspiro.
{William Shakespeare}





Epilogue




 

Me ne stavo lì, seduto sotto quell'albero, fissando il nulla davanti a me. Pensavo, non pensavo. Forse ero in stato di trance, o almeno così la chiamavano gli umani. Me ne stavo lì fermo, con la schiena appoggiata come un qualsiasi ragazzo ventenne che pensava ai fatti suoi.
Alzai gli occhi al cielo pumbleo, una giornata ideale per me. Per la mia natura. Erano passati secoli dalla mia nascita, avevo visto di tutto: guerre, mode che cambiavano, visi di sconosciuti, vita, morte. Avevo visto e provato di tutto. Avevo ucciso. Avevo provato ogni emozione frenetica e proibita. Solo una cosa non avevo mai provato, una cosa che era lontana anni luce da me. Una cosa che non aspiravo ad ambire. Una cosa che mai avrei potuto immaginare avere il potere di farmi rinascere, ma anche farmi distruggere. Non avrei mai potuto immaginare di provare l'amore. Di amare con talmente così tanta intensità da star male. Di provare così tanta devozione verso un'unica persona. Sorrisi pensando ai suoi occhi, quegli occhi che ormai non c'erano più.
Sentii qualcosa cadermi in testa, facendomi tornare al presente. Mi guardai attorno ma non c'era nulla. Sentii ancora quella sensazione, scrollai i capelli da cui caddero tante foglioline secche tutte sbriciolate. Aggrottai la fronte per poi alzare la testa guardando con circospezione.
- Uffa ma pecchè ti metti la ttotto? - ridussi gli occhi a due fessure.
- E tu marmocchia? Ti sembra educato sbriciolare delle foglie sulla testa altrui? - sorrise formando due fossette sulle guance.
- Tenti non la fale cotì lunga, io ttavo ghiocando e mi tono cadute delle follie, ma tu potevi pottarti. - inarcai un sopracciglio.
- Birbante io ero seduto, in questo caso tu avresti dovuto assicurarti che non ci fosse nessuno. - mi fece la linguaccia.
- E gne gne gne.-  La guardai strabuzzando gli occhi.
- Senti un pò signorinella, con chi credi di parlare? - mise su un broncetto così dolce che mi ricordò qualcun altro, in un tempo lontano.
- E uffetta pelò, mi ttavo annoiando, mi lacconti come finisce la ttoria di ieri?- Le sorrisi, le avevo raccontato di come ero rinato. Mi ricordava tanto lei, Isabella, più la osservavo e più i ricordi mi riportavano a lei, il mio unico grande amore.
- Dove eravamo rimasti?- sorrise raggiante per la mia disponibilità.
- A tu che le diti ti amo lei pule e poi lei ti addolmenta e tu... Boh non to, che fai guaddi i cattoni?-  scoppiai a ridere.
- Ahahahah no, non guardavo i cartoni, guardo lei. - mi guardò riducendo gli occhi a due fessure.
- Mamma dite temple che è da maniaci guaddale le pelsone mentle si domme! - alzai gli occhi al cielo.
- Piccina senza offesa, ma tua madre mi sembra una pazza psicopatica. -  Sembrò pensarci sù per poi sorridere.
- Mica hai tolto, comunque poi che tuttede?- allungai le braccia per prenderla, fece un salto e planò tra le mie braccia, profumava di rose, un profumo dolcissimo  e delicato. Mi sedetti con lei tra le gambe pronto a rivivere quello che fu per me, uno dei tanti ricordi che non sarebbero mai scomparsi.

Era ormai mattina, guardai il display, sulla sveglia faceva le 10:45 a.m sospirai, l'attesa mi stava uccidendo, sebbene fossi morto ormai da secoli. Abbassai lo sguardo osservando la mia piccola dolce Isabella appoggiata al mio petto. Le scostai i capelli dal viso, passandole delicatamente un dito sulla guancia. La sua pelle morbida e calda, riusciva a farmi sentire calore in tutto il corpo quel sol tocco. Si mosse infastidita, così iniziai a stuzzicarla, finchè non aprì gli occhi inferocita.
- Dammi un solo motivo per cui non debba farti fuori! - sorrisi smagliante.
- Perchè sono bellissimo! Non ti basta? -  Alzò gli occhi al cielo buttandosi sopra il suo cuscino. Quel distaccamento mi diede fastidio.
- Oh mio Dio. Già di prima mattina con queste pirlate. Basta! La mia voglia di vivere cessa qua, addio mondo crudele. -  Alzai io questa volta gli occhi al cielo per la sua melodrammaticità, lo era da piccola e lo era anche adesso. Mi avvicinai lentamente per darle un bacio, ma si alzò di scatto.
- Oddio mi sono alzata! Non sono nuda! Ho mal di testa!..- si mise una mano davanti alla bocca - E ho un alito cattivo!- finì correndo in bagno. La guardai sparire dalla porta perplesso.
La vidi uscire trafelata con lo spazzolino da denti in bocca.
- Edwad non fiforfo fofa... Faffetta! Offiooooo shono sfhoffata e...- cercai di capire almeno mezza sillaba, ma con scarsi risultati.
- Conosco molte lingue, ma questa mi è sconosciuta.- alzò il dito, puntandolo verso me.
- Faffetta! - credo fosse un Aspetta! E si ridiresse in bagno. Tornò col mio accappatoio addosso.
- Bene allora... -
- Uh! Parli la mia lingua dunque.-  Dissi sfottendola.
- Sono un genietto eh eh... Comunque... Ti va di andare al nostro albero? Mi racconti della serata, non ricordo nulla. Non sta nemmeno tanto sole e almeno prendo un pò d'aria la testa mi scoppia. -  Finì sorridendo timidamente. Il mondo mi svanii da sotto ai piedi. Lei non ricordava. Non ricordava cosa ci eravamo detti, o forse non lo pensava nemmeno. Erano  stati i fumi dell'alcool ad averla fatta parlare. La vidi sventolarmi una mano davanti.
- Ehi pazzo, ci andiamo o no? - mi guardò incuriosita, poi mi toccò una guancia, ma io con poca delicatezza la scostai.
- Metto i jeans e sono giù, tu mangia qualcosa. -  Dissi senza nemmeno guardarla e dirigendomi a velocità vampiresca in bagno.
Mi feci una doccia, speravo che con l'acqua scivolassero via, insieme a lei, anche i miei pensieri, ma ne dubitavo. Le uniche cose che mi stavano scivolando via erano le mie speranze, i miei sogni. Tutto avevo perduto. Avevo assaggiato per pochi attimi la felicità per poi vedermela portata via, strappata senza nemmeno il tempo di assaporarne il sapore.
Finii subito, non volevo farla aspettare. L'avrei accompagnata all'albero e  poi... E poi me ne sarei andato via. Avevo deciso, le avrei fatto vivere una vita normale, senza me. Non aveva bisogno del mio aiuto, della mia presenza.
Scesi le scale lentamente, osservandola attentamente. Aveva legato i capelli in una crocchia disordinata, aveva gli occhi rossi come se avesse pianto e guardava davanti a se con lo sguardo perso.
- Eccomi. -  Non si voltò, ne rispose, anzi si alzò e si diresse verso l'uscita. Indossava una tuta grigia con una maglietta a maniche lunghe nera. La seguii.
Il viaggio continuò silenzioso, io ero arrabbiato, ferito, deluso, spezzato in due. Ma non riuscivo a capire perchè lei facesse scena muta. Decisi di rompere quel silenzio agonizzante, non ce la facevo più.
- Perchè non parli? - si voltò dall'atra parte.
- Non ho niente da dire. - Ammazza. Ma non dovevo forse essere io quello ferito?
Arrivammo al limitare del parco e parcheggiai. La vidi scattare via senza nemmeno voltarsi. Chiusi la portiera e la raggiunsi. Non capivo il suo comportamento. Alla mia presenza accellerò il passo, ma con me sapeva fosse inutile, la presi così da un braccio e la fermai. Voltò il viso, non voleva guardarmi.
- Mi dici che hai? -
- Non ho niente. Mollami o caccio un urlo! -  La lasciai perplesso, lei si incamminò impettita verso l'albero e io la raggiunsi.
Era lì mi dava le spalle, le vedevo tremare. Mi preoccupai, al diavolo tutto! Non volevo stesse male.
- Bella, dimmi che hai. Mi stai uccidendo!-  Si voltò verso me, gli occhi rossi pieni di lacrime, il viso rigato. Il cuore mi si spezzò davanti a quella visione.
- Io? Io ti sto uccidendo? Tu mi hai uccisa stamattina appena svegli, prima mi dici che mi ami e io lo stesso! E adesso ti comporti come se non te fregasse niente, come se... Come se cercassi una scusa per andare via da me! Tu, tu mi hai detto che mi amavi e adesso mi vuoi lasciare. -  Finì scoppiando e appoggiandosi al tronco. Io...
Io ero confuso, io credevo che lei non ricordasse nulla. Mi avvicinai lentamente, appoggiai una mano sulla sua spalla e lei sobbalzò.
- Bella, sei davvero cretina! - si voltò furiosa verso me e iniziò a darmi pugni sul petto.
- Io? Io sarei cretina? Tu sei uno stupido egocentrico, idiota, stronzoooooo ti odioooo! -
La presi tra le braccia sorridendo.
- Lo so amore mio. Sono uno stupido, egocentrico, idiota e stronzo... Ma ti amo più della mia esistenza. - si fermò, per poi alzare il viso.
- C..cosa? - le carezzai una guancia.
- Ti amo Isabella. -
- Ma... cioè stamattina, mi hai trattata a quel modo, io credevo che tu... - la fermai.
- Mi hai detto che non ricordavi nulla e ho dato per scontato che non ricordassi nemmeno il bacio, i miei sentimenti...I tuoi...- scosse la testa.
- Non ricordo la serata in discoteca, o meglio ricordo qualcuno che urlava e poi una cavallo mmm...- disse concentrandosi - Ma ricordo ogni singolo secondo di quello che tu mi hai detto. - l'abbracciai di slancio.
- Quindi mi ami? - Domandai con il cuore in gola. Lei strofinò il suo naso sul mio petto.
-Tanto tanto... E tu? - sorrisi alzandole il viso.
-Tanto, tanto.- E la baciai. Un bacio speciale come la prima volta. Era un bacio che suggellava ogni promessa. La nostra promessa. Si staccò leggermente da me.
- Amore. - chiusi gli occhi assaporando quella parola.
- Dimmi amore. - sorrise felice per poi tornare seria e... nervosa?
- Non ricordo della serata... - annuii dispiaciuto.
- Forse Bella... É meglio che tu non ricorda...- dissi scuotendo la testa. Sgranò gli occhi.
- Oddio non ricordo nulla! Che è successo? - La guardai serio.
- Hai fatto cose orribili Bella. - mi guardò spaventata. Ok ero stronzo ma una minuscola vendetta per essersi strusciata a quel cretino ci stava, ok era ubriaca, ma se stavamo a specificare ogni cosa, qui la vinceva sempre lei oh.
- Co...Cosa ho fatto!? Ti prego dimmelo! - Oooh e che cazzo! Non riuscivo a vederla con  le lacrime, uffa così non era valido.
- Mmm è stato orribile Bella. - dissi scuotendo la testa addolorato.
- Ok stai scherzando. - disse assottigliando gli occhi. Scoppiai a ridere.
-Ahahahahah ok, ok è vero. Però riguardo al cavallo...- inarcò un sopracciglio.
- Cosa? - sorrisi.
- Te lo racconterò a casa.-  Sorrise abbracciandomi.
 - Ok, ok... a chi arriva primo, l'ultimo paga pegno. -


- Chi vinse? - abbassai gli occhi sulla testolina bronzea che mi guardava incuriosita.
- Io ovvio. - dissi ridendo.
- Amore, solo perchè avevi barato. - alzai lo sguardo.
- Mamma mamma, papà mi ha laccontato di quando ti ha conottuta. - disse la peste saltando tra le braccia della ragazza più bella del mondo, la mia Isabella.
- Ah sì? Spero abbia raccontato tutta verità. - disse facendo volteggiare la bambina, le raggiunsi.
- Ovvio amore. - dissi dandole un bacio sulle labbra.
- Velamente plima ha detto che tei splicopatica shi shi. - assottigliai lo sguardo.
- Piccola traditrice, è così che dimostri di voler bene a tuo padre?- mi fece la linguaccia.
- E uffa tu non mi vuoi dile che cota ha fatto mamma al locale.- sorrisi diabolico.
- Edward non ci provare. - gliela sfilai dalle braccia.
- Ricordi cosa dice sempre zio Jake?- annuì pensierosa.
- Tì, che mamma ela svlavolata. -
- Svalvolata, comunque sì voleva che che zio Jake mi toccasse...-
- Edward! - scoppiai a ridere - Ahahaahah.-
- Ma voi due siete sempre due bambocci, un pò di maturità ragazzi, ci sono dei bambini.- mi voltai al suono di quella voce.
-Tioooo Jakeeee-
- Pulce! Vieni qua dallo zio più strafigo del mondo. - La bambina scalpitò dalle mie braccia.
- Mi chiamo Hope, non pulte. -  La feci scendere, ma invece di andare in braccio a Jake, lo ignorò bellamente e corse incontro ad Angela la quale teneva un bellissimo bambino in braccio.
- Tuo figlio? - Jake annuii fiero.
- Sì, si chiama Anthony.- lo guardai commosso. Ci abbracciammo come fanno due fratelli che non si vedevano da anni.
- Senti un pò lupetto, non vorrai rubarmi il marito spero. - sorrisi alla voce della mia Bella.
- Bellina, sempra la stessa.- sorrise e si abbracciarono.
La nostra famiglia si era riunita. Io e bella ci eravamo sposati dopo un anno, con tanto di trasformazione, dopo la nascita della la nostra Hope, Speranza. La mia speranza ormai avverata. Ero felice. Avevo ottenuto tutto ciò che volevo. Avevo la mia Isabella, avevo la mia bambina, Hope. Ero felice. E tutto questo sarebbe durato per sempre. 

Bella mi circondò la vita. Osservavamo Jake alle prese con Hope e Anthony a rincorrersi e Angela a sgridarli.
Ci guardammo, eravamo davanti al nostro albero.
- Una E e una B. - disse sorridendo.
Le baciai una mano sussurrandole

 - Dovremmo inciderci un Per sempre.- sorrise.
- Beh nel frattempo possiamo dirlo a voce... Ti amo Edward, per sempre. -
Le presi il mento alzandole il viso, mi avvicinai sfiorandole le labbra.
- Ti amo Bella, per sempre.- suggellammo quella promessa con un bacio carico d'amore.
-Ehi ragazzi aiutatemi, mi stanno uccidendoooo. Noooo figliolo metti giù quel rametto. Anthony sono tuo padre ed esigo...Aiutooo, Hope sei peggio di tua madre, Edwaaaard tua figlia e mio figlio stanno tentando di uccidermi mi aiuteresti, invece di slinguazzarti tua moglie? -

Alzai gli occhi al cielo.
-Dici che dovremmo aiutarlo?- sussurrai sulle labbra della mia Bella.
- Non saprei, io lo lascerei lì, almeno Angela si riposerebbe...-
-Vi ho sentiti! La mia Angela sta bene con me, oooh eccome, amore mio bello dì a quei due psicopatici come abbiamo procreato il nostro Anthony eh eh...- 
-Jake!- scoppiammo a ridere, al tono minaccioso di Angela.

- Ahahahah ok, ci conviene andarlo ad aiutare. - disse Bella divertita. Annuii divertito.
Prima di raggiungerla sfiorai di nuovo quelle lettere. Sorridendo.
Quello era il nostro per sempre. Inciso su un albero e inciso sul nostro cuore in eterno.





The End





°o¤øø¤

UN MINUTO DI SILENZIO PER MARCO SIMONCELLI. Mi dispiace davvero tanto. Eri troppo giovane e avevi ancora tanto da dare e ricevere. Riposa in pace.

Salve a tutti/e

Bene, bene. Questo era l'epilogo. Questa storia si è conclusa. Sì lo so siete perplesse per il fatto che io sia riuscita a portare a termine almeno una delle mie storie hauhauahua. 

Lo so vi ho sempre detto: NON TUTTO è COME SEMBRA. In realtà lo facevo per sviarvi, per non rovinarvi l'andatura della storia. Volevo sorprendervi. La storia era già iniziata, scritta e finita. Tutto questo perchè sapevo già come sarebbe finita, voi ovviamente no, se mi vorrete uccidere sappiate che ho in mente delle Missing-moment...Quindi non so se vi conviene u.u

Huahauha a parte gli scherzi. Questa semplice storia è nata grazie alla mia amicona: Marta (Betrayed_89) sì lo so sempre tra i piedi sta u.u É nata per il semplice motivo di farle un regalino. Per farla sorridere. Quindi Marta, questa storia è per te. Te la dedico col cuore. Ti voglio bene amica mia. Kiss

Tutto è iniziato come semplice shot, ma poi la piccola Bella ha preso il sopravvento ed è diventata una mini storia. Sono felicissima dei molti consensi ricevuti. Non me lo aspettavo. GRAZIE.

Ringrazio tutte le bellissime recensitrici (O.O si scrive così?) i vostri commenti mi hanno: Divertita, commossa e incitata. Quindi grazie mille davvero.

Ringrazio i seguiti, i preferiti e anche quelli che leggono: GRAZIE.

Che dire? La storia si è conclusa qui. Spero che vi sia entrata dentro nel vostro cuoricino, come è entrata nel mio. A presto.

Chiudo con:


Ringraziamo Marta ( Betrayed_89) per la stupenda cover GRAZIE TESO'  come al solito hai dato il meglio di te! Ti voglio bene! (Miseria, la nota finale si parla solo di te. Egocentrica u.u)


Adesso vado davvero, solitamente qui scrivevo il prossimo aggiornamento. Adesso vi lascio con un Arrivederci ;)

Ah dimenticavo u.u" sorry il morbo di Alzhaimer u.u"" (arte del copia incolla ù.ù)

Lo sapete già,ma come al solito ve lo rimembro ù.ù

Io e la mia amica Marta abbiamo messo su un gruppo su fb,in cui si parla di libri,spoiler delle nostre storie,giochi,quiz,film,o semplicemente ci si conosce,ci si scherza e si fa amicizie! Siete le benvenute vi aspettiamo ;)  

Betrayed and Lilyanne's Stories


Per chi invece volesse aggiungermi  su fb io sono  

Lily Masen

Detto questo,mi esclisso ;) Ciao. Kiss!

   
 
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