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Autore: May Des    23/10/2011    1 recensioni
Il cibo che per me è a in assoluto il migliore da sempre è il Ramen.
Il suo profumo, la sua consistenza, il suo sapore mi accompagnano in ogni momento della giornata.
I momenti d’attesa, mentre questa delizia cuoce, per me sono una tortura ma sono ampiamente ripagato dagli attimi in cui assaporo quest’ambrosia. Mi pare il paradiso.
Io l’ho detto in passato, lo dico adesso e sempre lo dirò.
IO AMO IL RAMEN!!!!!!!
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kakashi Hatake, Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha, Tsunade
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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RAMEN

RAMEN

 

Il cibo che per me è a in assoluto il migliore da sempre è il Ramen.

Il suo profumo, la sua consistenza, il suo sapore mi accompagnano in ogni momento della giornata.

I momenti d’attesa, mentre questa delizia cuoce, per me sono una tortura ma sono ampiamente ripagato dagli attimi in cui assaporo quest’ambrosia. Mi pare il paradiso.

Io l’ho detto in passato, lo dico adesso e sempre lo dirò.

 

IO AMO IL RAMEN!!!!!!!

 

°°°°

 

Naruto Uzumaki non era mai stato un ragazzo normale. Questo divenne immediatamente chiaro quando, poche ore dopo la sua nascita, venne designato come prigione di uno dei più potenti demoni esistenti.

Kyuubi No Yoko. Il demone volpe dalle nove code.

A causa di ciò, fin da bambino fu il bersaglio della rabbia e dell’odio di tutta la popolazione di Konoha.

Si può tranquillamente dire che la sua infanzia non fu tutta rose e fiori. Le privazioni erano all’ordine del giorno. Però, esistevano delle cose che nemmeno l’odio più profondo più profondo sarebbe riuscito a levargli. Queste erano, il suo sorriso, barriera creata contro la solitudine e l’indifferenza, la sua passione per il ramen, unico cibo degno di considerazione (secondo la sua modesta opinione), e una salute di ferro, gradito dono per l’ospitalità che offriva alla volpe.

Per quest’ultimo motivo tutti rimasero sorpresi dagli eventi di quel giorno.

 

….

 

Era una giornata come tante altre.

Il sole splendeva nel cielo, gli uccellini cinguettavano sui rami degli alberi e lo stomaco di Naruto brontolava sonoramente.

Il ragazzo si stava dirigendo verso il suo paradiso personale, dove, era sicuro, si sarebbe potuto abbuffare fino a scoppiare.

Dietro di lui lo seguivano Sasuke a Sakura, anche loro affamati ma, a differenza del compagno biondo, preferivano non darlo a vedere e proseguivano senza fretta verso il chiosco.

- Sasuke, Sakura. Sbrigatevi! - li richiamò il biondo impaziente ma, vedendo che non si sbrigavano tornò indietro, li afferrò per un braccio e incominciò a trascinarli.

- Hei! - esclamò sorpresa la ragazza - Non tirarmi in questo modo. So camminare da sola. -

Senza neanche voltarsi il biondino le rispose - Siete troppo lenti e io ho fame. -

- Tks - fu l’unico suono che uscì dalle labbra del moro.

Sasuke aveva ormai compreso una massima fondamentale, ‘mai mettersi fra Naruto e il suo ramen’. Per questo sopportava con stoica pazienza quei momenti che, a dire la verità, rendevano le sue giornate meno noiose.

In pochi minuti furono davanti al chiosco.

Naruto si fiondò al suo interno e una volta seduto al banco urlò il suo ordine, facendo sobbalzare tutti i clienti.

- DIECI PORZIONI DI RAMEN! -

- Ciao Naruto. - lo salutò il proprietario - A quanto vedo sei affamato. -

- Puoi giurarci. - confermò il biondo.

- E voi ragazzi? Cosa volete? - chiese rivolto agli altri due componenti del gruppo.

- Per noi una porzione a testa basterà. - rispose apatico Sasuke.

- Bene. - ripose l’uomo e, una volta riuniti gli ingredienti, iniziò a preparare le ordinazioni.

Presto fu tutto pronto e i pasti vennero consegnati ai ragazzi. Sasuke e Sakura mangiarono lentamente, attenti a non scottarsi. Naruto, invece, senza preoccuparsi di niente, incominciò a ingurgitare una ciotola dopo l’altra.

- Naruto, un po’ di contegno. Chi ti ha insegnato le buone maniere? - gli chiese Sakura disgustata dal suo modo di mangiare.       

Il ragazzo non la ascoltò neanche e continuò a mangiare.

- Insomma Naruto! - esclamò la ragazza - Ti sei visto quando mangi? Sei indecente! Continuando di questo passo, poi, finirai per sentirti male. Lo ha detto anche Tsunade-sama in più di un’occasione. -

Smettendo per un attimo di mangiare Naruto la guardò sorridendo. Il viso era tutto sporco di cibo, sembrava un bambino piccolo con quegli occhi azzurri e i capelli biondi.

- Non ti preoccupare Sakura-chan. Ho uno stomaco di ferro io. -  disse battendosi una mano sullo stomaco, poi, in poco meno di un secondo si rituffò sul cibo.

Sakura sospirò e scosse sconsolata la testa. Quella, era una battaglia persa in partenza.

Nel giro di un’ora finirono di pranzare e, dopo una breve passeggiata, ritornarono al capo 7 per l’allenamento pomeridiano.

 

Per un po’ filò tutto liscio, i ragazzi si allenavano duramente scontrandosi l’un l’altro ma, ad un certo punto i movimenti di Naruto si fecero più impacciati, lenti. Non riusciva a schivare con l’agilità di sempre gli attacchi e per questo venne colpito. Finì a terra e non si rialzò.

- Dobe! - lo chiamò Sasuke - Alzati e continuiamo ad allenarci. -

Naruto però non l’ascoltò.

Vedendo quella scena, il maestro Kakashi e Sakura, che assistevano poco lontano allo scontro, si avvicinarono.

- Tutto bene? - chiese il sensei.

Sasuke si voltò a guardarlo - Non si rialza. - disse, poi raggiungendolo - Dobe!!! Alzati…. dai che non ti ho colpito neanche forte. -

Lo guardò più da vicino e notò che si teneva stretto lo stomaco, gli occhi erano chiusi stretti stretti mentre i denti torturavano le labbra.

- Naruto? - lo chiamò Sakura - Stai bene? - disse abbassandosi sul compagno e sfiorandogli leggermente la guancia.

Il biondino socchiuse appena gli occhi guardandola.

- No. - bisbigliò con una voce talmente bassa che faticarono a sentirla.

- Maestro. Forse è meglio farlo visitare, non sembra che stia fingendo. - disse voltandosi verso l’insegnante.   

- Mh. Credo tu abbia ragione Sakura. Portatelo a casa, intanto io andrò dall’Hokage  per chiederle se può dargli un’occhiata. -

I due ragazzi annuirono. Seguendo gli ordini del loro sensei presero il loro compagno e lo portarono a casa.

Una volta davanti alla porta entrarono scontrandosi con la confusione dell’appartamento.

Sakura si affrettò ad aprire le finestre per cambiare l’aria mentre Sasuke poggiava Naruto sul letto, coprendolo attentamente.

 Non erano arrivati da neanche dieci minuti che una furia bionda si precipitò nell’abitazione.

- DOVE È NARUTO! - urlò la donna.

L’Hokage era arrivata.

Kakashi comparve subito dietro la donna.

- Da questa parte. - le indicò Sakura.

Tsunade la seguì e insieme arrivarono nella stanza del malato. Malato che era nascosto da una montagna di coperte.

- Naruto. - lo chiamò dolcemente la donna - Come stai? -

Il mucchio di lenzuola iniziò a muoversi e da uno spiraglio spuntò la testa arruffata del ragazzo.

- Male Baa-chan. -

Una venetta comparve sulla fronte della donna, sentendosi chiamare in quel modo, ma si trattenne da colpire il ragazzo ( come sua abitudine ) soltanto perché vedeva che non stava bene.

- Non ti preoccupare. - lo rassicurò - Tra poco starai meglio. Sakura per favore puoi uscire che devo visitarlo? -

-Certamente Hokage-sama. -

Una volta soli nella stanza Tsunade si rivolse a Naruto.

- Naruto. Dove senti dolore? -

- Qui. - disse indicando lo stomaco - Sento fitte intermittenti, come dei crampi. È la prima volta che mi succede. - bisbigliò poi.

La donna guardò la zona interessata, tastandola di tanto in tanto provocando dei mugolii da parte del ragazzo.

- Naruto, che cosa hai mangiato per pranzo? -

Nonostante la sofferenza Naruto sorrise - Ah, Baa-chan. Ho mangiato dieci deliziose scodelle di ramen. Uno dei pasti più buoni della mia vita. - rispose sognante senza far caso allo sguardo scuro di Tsunade, sembrava pronta a scoppiare da un momento all’altro.

- Tsunade Baa-chan?! Tutto bene? - chiese il ragazzo notando qualcosa.        

- Si si, va tutto bene. - gli rispose lei esponendo un sorriso falso sul suo viso.

Naruto la guardò poco convinto ma decise di non indagare oltre.

- Allora sa dirmi cos’ho? -

- Credo di saperlo ma voglio esserne sicura. Per ora prendi questa medicina. - disse passandogli una fialetta - Poi dormi. Passerò domattina per vedere come stai e confermare le mie ipotesi. -

- D’accordo. - disse il ragazzo prendendo la filetta e bevendone il contenuto. Seguendo le indicazioni dategli si coprì con le coperte e si preparò a dormire.

- Tsunade Baa-chan. - la donna si voltò.

- Grazie. - le disse sorridendo.

- Di niente. È stato un piacere. - gli rispose chiudendosi la porta alle spalle.

Lasciata la stanza, Tsunade raggiunse gli altri nel salotto.

- Signorina Tsunade. - la chiamò Sakura - Ci dica come sta Naruto? -

- Non è niente di grave. - li rassicurò - Gli ho prescritto una medicina e una buna notte di sonno. Domattina tornerò per visitarlo. -

- Menomale. - sospirò Sakura - Mi ero un po’ preoccupata per quell’idiota. -

- Non dovevi. Tutti sanno che i Dobe non si abbattono tanto facilmente. Se così non fosse a questo mondo ci sarebbero ben poche persone. -

- Ohhh Sasuke tu si che sai come parlare. - miagolò la ragazza attaccandosi al braccio di un moro alquanto infastidito.

Tsunade osservava la scena con un sorrisetto divertito.

- Ora basta fare schiamazzi. - disse la donna - Naruto deve riposare. Andate a casa. -

- Non sarebbe meglio che rimanga qualcuno? - chiese Kakashi.         

- No. Non serve. Dormirà tutta la notte. Andate a casa a riposare, è meglio. -

- Ma…. -

- Niente discussioni. Se proprio vorrete potrete passare domattina. -

- D’accordo. Se lo dice lei.  – acconsentì Sakura.

- Si lo dico. -

- Allora a domani. -

- A domani. - salutò Tsunade.

I due ragazzi e il sensei salutarono la donna e lasciarono l’appartamento. Poco dopo Tsunade li seguì sfoggiando un sorriso simile a quello dei bambini che si stanno preparando a fare una marachella.

Un solo pensiero nella mente, il giorno dopo si sarebbe divertita un mondo e avrebbe dato a quel biondino impertinente una lezione che si sarebbe ricordato per tutta la vita.    

….

Calò la notte.

Sorse la luna e lentamente tramontò.

Il sole spuntò dall’orizzonte, il mattino arrivò.

….

 

Naruto quella mattina si svegliò insolitamente presto. Si sentiva fresco e riposato, come non accadeva ormai da parecchio tempo. Complice il fatto di aver dormito per sedici ore ininterrotte.

Dopo essersi stiracchiato per bene, abbandonò il tepore delle coperte e si diresse verso il bagno per farsi una buona doccia.

Rilassato come non mai uscì dal bagno con i capelli ancora umidi. Andò in cucina canticchiando e iniziò a preparare un’abbondante colazione.

Quella giornata stava cominciando proprio bene.

 

Stava mettendo a bollire l’acqua per il suo adorato ramen quando il campanello suonò. Dopo un breve controllo, per assicurarsi che nulla prendesse fuoco, andò ad aprire la porta.

- Tsunade Baa-chan! Buon giorno, dormito bene? -                     

- Piccola peste! - gli urlò dandogli un pugno in testa - Quante volte ti ho detto di non chiamarmi in quel modo. -

Con i lacrimosi agli occhi e massaggiandosi la testa dolorante Naruto le rispose - Baa-chan! Sei manesca! Se continui così rimarrai zitella a vita! -

Un altro pugno si aggiunse al primo formando una motagnetta.

- Tks. A quanto pare ti sei ripreso. Non importa. Togliti la maglietta! - ordinò imperativa.

- Baa-chan! Cosa dici?! Non tarai diventando anche tu come l’ero-senin? -

- MOCCIOSO IMPERTINENTE! COME OSI PARAGONARMI A QUEL PERVERTITO DI PRIMO LIVELLO! - gli urlò dietro la donna.

Naruto sfuggi velocemente nell’angolino più lontano della casa. Quando si arrabbiava Tsunade faceva veramente paura.

- In ogni caso. - disse poi calmandosi - La mia intenzione era quella di vedere come stavi. -

- Non ce né bisogno. - disse Naruto tornando baldanzoso - Ora sto benissimo! -

- Vedo vedo. Però preferisco fare un controllo, vorrei accertare alcune mie teorie. -

Il ragazzo la fissò scettico ma poi si lasciò convincere.

- D’accordo. Come vuoi tu. Però facciamo alla svelta che ho fame. -

Tsunade scosse la testa sconsolata - Va bene. Farò alla svelta. - disse prendendo i suoi strumenti.

La visita medica incominciò e fu relativamente breve.

Ogni tanto la donna annuiva come a confermare le sue idee.

Dopo dieci minuti il controllo finì.

- Bene. Esattamente come pensavo. - esordì.

- Baa-chan, ve tutto bene? - chiese leggermente preoccupato Naruto.

- Si, si tutto bene. -

Il biondo sospirò - Menomale. Pensavo che avessi chissà cosa. -

- Oh. Qualcosa c’è ma non è niente di grave. -

- Niente di grave. -

- Si, niente di grave. - confermò la donna - Solo un piccolo problemino che però non compromette la tua salute. Basta stare attenti. -

- Non tenermi sulle spine. Dimmi cos’ho! - la incoraggiò Naruto.

- Naruto? Perché sei così agitato? Te lo assicuro, non è niente di preoccupante. È solo una semplice, banale allergia. -

- Un’allergia?! -

- Si certo. Cosa pensavi? Un male incurabile forse? È per questo che sei stato male ieri. - disse seria.

- Mhh. Davvero strano. Ieri non ho fatto nulla di diverso dal solito. - mormorò il ragazzo. - Scusa ma si può sapere a cosa sono allergico? - chiese.

- Certamente. – disse sogghignando pericolosamente  -Tu sei allergico … …..-

 

….

 

In quel momento un urlo si propagò per tutto il quartiere.

Kakashi, Sasuke e Sakura stavano andando dal loro compagno quando lo udirono.

Forti del loro addestramento i tre individuarono subito l’origine del suono e si precipitarono nell’abitazione di Naruto, pronti alla battaglia.

Con un calcio Sasuke sfondò la porta, sfoderò i suoi kunai e attivò lo sharingan ma, varcata la soglia si bloccò.

Davanti a lui si trovò l’ultima scena che poteva immaginare.

Tsunade e Naruto nel salotto. Naruto era steso a terra, svenuto. Gli occhi spalancati e la bocca aperta in un grido silenziosamente disperato. Tsunade, al suo fianco, tentava di farlo riprendere facendogli aria sorridendo furbescamente.

In quel momento la donna si accorse del moro che immobile stava bloccando l’entrata alla compagna e al maestro.

- Salve ragazzi! Come state. - li salutò con allegria.

Il primo a prendere la parola fu Kakashi - Buon giorno a lei Hokage. Noi stiamo bene. - la informò - Però saremmo curiosi di sapere perché Naruto è privo di conoscenza. Non mi pare di vedere alcuna ferita sul suo corpo. -

- Niente di che, solo una piccola rivincita. - disse guardando il biondo ancora a terra.

Le facce dei tre ninja erano perplesse.

- Che cosa è successo? - chiese Sasuke che nel frattempo si era ripreso.

- Oh, gli ho solo detto che è allergico al ramen! - disse tutta sorridente.

Kakashi ridacchiò da sotto la sua maschera mentre Sasuke e Sakura spalancarono gli occhi allibiti.

- Signorina Tsunade - la chiamo Sakura, sfoggiando un’espressione pensosa - È per questo che è stato male ieri? Ma come si fa a diventare allergici a qualcosa in un solo giorno? - chiese.

- Non è per questo che è stato male. In ogni caso non si può diagnosticare un’allergia senza una particolare visita medica* . - rispose lei.

- Allora perché gli a detto quelle cose? - chiese confusa guardando il compagno ancora svenuto.

- Semplice. - disse - Gli ho sempre raccomandato di non abbuffarsi. Questo sbruffone, però, non mi ha mai dato retta e il risultato è stato una leggera indigestione. - rispose guardando di traverso il ragazzo - Visto che non mi ascolta mai quando gli parlo, soprattutto quando gli dico di non chiamarmi baa-chan, ho deciso di punirlo. - spiegò - Quale castigo migliore di negargli per “giusta ragione” il suo cibo preferito? Non sono forse un genio? - rise sadica la donna.

Quella risata fece rabbrividire i presenti.

- Ora vado. Il lavoro chiama. - disse dirigendosi verso la porta - Mi raccomando, non rivelate nulla a Naruto prima che ve lo ordini io. Se scopro che sa qualcosa sarete voi a subire la mia ira. - concluse guardandoli trucemente.

- SISSIGNORA! - risposero in coro i tre spaventati.

- Molto bene. - disse sorridendo - Vi auguro una buona giornata e mi raccomando prendetevi cura del mio cucciolo. Credo che per qualche giorno non starà troppo bene. Si sa, gli shock a volte possono avere brutti effetti. - con un ultimo sorriso li salutò e uscì dalla casa.

I tre ninja si guardarono per poi rivolgere lo sguardo verso il compagno ancora svenuto.

- Certo che solo un Dobe poteva cascare in uno scherzo simile. - disse Sasuke rompendo il silenzio.

 - Una cosa è certa. - aggiunse Sakura - Quando scoprirà la verità non voglio essere nei paraggi. -

Gli altri due annuirono concordi e, lasciando ancora a terra Naruto, iniziarono a preparare piani d’emergenza. Molto presto sarebbero serviti.

 

Fine

 

* Per effettuare una diagnosi corretta delle allergie, è necessario scoprire la particolare sostanza o il gruppo di sostanze a cui il paziente è ipersensibile. Un comune metodo diagnostico consiste nell'inoculare sotto la cute campioni di numerosi allergeni (test cutaneo): l'agente a cui il paziente è allergico viene identificato dalla modesta e localizzata reazione allergica cutanea che ne deriva.

(Enciclopedia Microsoft Incarta 2001)

 

Note:

Salve a tutti voi lettori!

Grazie per essere arrivati alla fine di questa one-shot.

Devo dire di essere stata abbastanza cattiva a fare questo scherzetto a Naruto ma, che dire, mi è arrivata l’idea e non ho potuto fare a meno di svilupparla.

Continuava a ronzarmi nella testa e, finché non l’ho buttata giù, non mi ha dato tregua.

Spero che questo racconto vi sia piaciuto e che vi abbia fatto ridere, o almeno sorridere. Se è così, allora, ho raggiunto il mio obbiettivo.

Ancora mille grazie,

May Des

 

 

   
 
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