Il lamento che uscì dalla bocca di Erin non sembrava affatto umano. Lo sarebbe stato, se non avesse avuto la faccia premuta sul tavolo da pranzo in quel modo. Micah la osservò al di sopra della sua copia di Belli e Dannati. “..problemi?”

“No. Ti prego. No.” La voce di Erin era smorzata.

Jude osservò il modo in cui le sue braccia erano poggiate sul tavolo e i suoi capelli rossi sparsi sulla formica e poi scattò una foto con la sua Polaroid. Sogghignò, ma prima ancora che potesse tirar fuori la foto, Erin l'afferrò senza neanche alzare lo sguardo. “Ehi!”

“Tu..” Erin, sempre senza guardare, puntò un dito minaccioso contro di lui. “...vale anche per te”

Shane si sedette al tavolo, sorridendo beatamente mentre posava il vassoio. Sembrava senza fiato. “Ehi.” Fece un cenno a Jude. “Ehi.” Fece un cenno a Micah. Poi guardò Erin. Con grande cautela le diede un colpetto. “...ehi?”

“Toccarla è un attentato alla tua vita,” disse Micah con calma mentre girava una pagina. “E' nel mezzo del suo ciclo.”

“Mondo di dolore è il termine esatto..” sbottò Erin.

“Ciclo?” Shane sbatté le palpebre. Fortunatamente si distrasse quando vide suo fratello uscire con in mano il vassoio per il pranzo. Saltò in piedi e agitò il braccio. “Blaine! Siamo qui!”

“Può vederti, Shane, sei a soli cinque metri di distanza,” commentò Jude, guardandolo sbalordito.

Blaine sorrise a suo fratello e si diresse verso il tavolo. Shane stava ancora sorridendo, ma il sorriso all'improvviso svanì quando lo vide. “Blaine!”

Sì allontanò in fretta dal tavolo, ma era troppo tardi. Il piede con indosso una Converse aveva ottenuto l'effetto desiderato di far cadere in avanti Blaine. Il vassoio per il pranzo volò in aria e così tutto il cibo. Il ragazzo finì a terra nel momento esatto in cui Shane lo raggiunse.

“Blaine..” lo aiutò ad alzarsi, ma suo fratello lo spinse via. Il maggiore si voltò verso il tavolo degli atleti che stavano ridendo istericamente.

“Che problema avete?” ringhiò. “Non avete niente di meglio da fare con le vostre vite? Ad esempio imparare come camminare e pensare nello stesso tempo?” Marciò verso il suo tavolo, ma uno o due dei due giocatori di lacrosse iniziarono ad alzarsi e a inseguirlo per il commento.

Shane boccheggiò, ma senza avvertimento uno dei giocatori venne sbattuto a terra da un missile rosso. Erin era spuntata fuori dal nulla e, dopo averlo afferrato per la giacca, lo spinse contro la bassa ringhiera alla fine della terrazza. Lo trattenne lì, con gli occhi che sprizzavano scintille. La forza dell'impatto di Erin era stata tale che la ragazza era letteralmente l'unica cosa che impediva al ragazzo di finire al di là della ringhiera e cadere dalla terrazza.

Gli studenti che si trovavano di sotto alzarono lo sguardo a bocca aperta quando sentirono Erin urlare, “D'accordo, rifiuto umano.. Per le ultime quattro ore, ho dovuto sopportare un dolore che non puoi neanche immaginare, almeno che io non ti dia un calcio nelle palle così forte da impedirti di procreare! E tutto quello che voglio è una pausa pranzo pacifica mentre cerco di affrontare il dolore causato dal sanguinamento là sotto! Tu e il resto di voi cavernicoli potete lasciare Blaine e me in pace o devo staccare una ad una le mie dita dalla tua giacca finché non dici sì!?”

Ci fu soltanto un grido di risposta mentre perdevano l'equilibrio – Erin era minuta e l'atleta non era pesante, ma era più alto e stava per cadere al di là della ringhiera – e Jude e Micah arrivarono di corsa.

“Erin!” urlò Micah senza fiato, tirandoli indietro.

“Lascialo andare! Lascialo!” Blaine staccò le mani di Erin dalla giacca del ragazzo non appena furono di nuovo con i piedi a terra.

Erin stava ansimando arrabbiata, con gli occhi che dardeggiavano, e spinse via i ragazzi. L'atleta, per una volta, sembrava davvero spaventato mentre gli altri li fissavano con gli occhi sgranati.

Jude, pietrificato, sollevò la macchina fotografica e scattò.

Shane guardò suo fratello sbalordito. Blaine si limitò a scuotere la testa con un sorrisetto. Micah mise un braccio intorno ad Erin. “Okay.. okay, respira.. forza..”

“Possiamo fare a metà del mio pranzo, Blaine,” disse Shane a suo fratello mentre le cheerleader riportavano gli atleti al loro tavolo – probabilmente perché capivano alla perfezione il motivo per cui Erin avesse dato di matto. Gli atleti lanciarono al gruppo un'occhiataccia, ma si ritirarono per il momento.

“Una pausa pranzo tranquilla...” stava borbottando Erin mentre si risiedeva e tirava a sé il vassoio.

“Grazie per il sostegno, Erin,” sogghignò Blaine. “Non avevo idea che tu fossi così accanita.”

“Non iniziare,” Erin agitò la forchetta contro di lui con aria corrucciata. Jude rise mentre tirava fuori la Polaroid. “Questa finirà sul muro. Questa deve finire sul muro.”

“Il giorno in cui Erin si è trasformata in Hulk e ha quasi buttato Brian Duncan al di là della ringhiera?” Micah sorrise.

“Abituatevici. Sono così quasi ogni mese,” borbottò la rossa.

“Ogni mese..?” Shane sembrava spaventato a morte e si allontanò da lei. Blaine gli diede una pacca sulla spalla e scosse la testa. “Basta non infastidirla.”

Ecco un'altra side story, scritta dalla somma CP Coulter, sempre sui Fab Five.
Un grandissimo ed enorme ringraziamento a Noemi, aka Slayer87, che si è gentilmente offerta di betare questa storia.. Grazie, grazie e mille volte grazie.
Spero di riuscire a postare presto il capitolo 20!

Spero che vi piaccia!

Un bacio,
Caro.