A tutto c’è
rimedio!
Alla Tana, era ormai
tutto pronto per l’imminente matrimonio di Bill e Fleur…mi correggo, quasi tutto.
“Mais…c’est terrible!!!”, esclamò
un’irritatissima Fleur, quella mattina, nella cucina della signora
Weasley.
“Suvvia, Fleur…calmati”,
la rassicurava la signora Weasley.
“Comme potrei
calmarmi!!! Mio matrimonio sarà tra
una semaine…e nionte è
pronto!”.
“Come puoi dire questo,
tesoro?”, disse Bill, “E’ tutto al suo posto”.
******
“Oh, ma di che si
lamenta???”, sbuffò Ginny, in preda al delirio, nel salotto di casa Weasley,
“Sono secoli che ci stressa con la storia del matrimonio! Non se ne può
più!”.
“Dai, non ti agitare.
Non ne hai il motivo”, la consolava Hermione, “Guarda il lato positivo: tra una
settimana tutto questa finirà…”.
“…e finalmente Flebo se
ne andrà! Oh, wow, ho fatto la rima!”, rise divertita Ginny seguita a ruota da
Hermione.
“Cosa avete da ridere?”,
chiese Ron, scendendo le scale insieme a Harry.
“Nulla…tua sorella
diventerà una poetessa”.
“Felicitazioni”,
ironizzò Ron.
“Che c’è? Ti stai
allenando per le congratulazioni agli sposi?”, disse Hermione, sorridendo
ampiamente.
“Spiritosa!”.
Hermione gli fece la
linguaccia e Ron le tirò un cuscino del divano.
“Ok, dato è in corso una
guerra, io porto Harry con me a giocare a scacchi”, propose
Ginny.
“D’accordo”, fece
Harry.
“Ti straccerà!”, disse
Ron.
“Attento a non essere
stracciato tu, piuttosto!!!”, esclamò Hermione, ritornando il cuscino a Ron in
un modo non molto garbato.
******
Nel pomeriggio, si
respirava un’aria di assoluta tranquillità.
Hermione non perdeva un
attimo di tempo per studiare qualcosa, Ron non perdeva un attimo di tempo per
disturbarla e Ginny era serena e tranquilla tra le braccia di
Harry.
Il motivo di tanta pace
era l’improvvisa partenza di Fleur per
“Certo che si sente la
sua mancanza, eh?”, disse Ron, mentre quasi tutta la famigliola era riunita per
la cena.
“Si sente di più lei che
una mandria di Dissennatori inferociti!”, abbaiò Ginny, “Ma adesso che
finalmente mi ha lasciato un attimo di tregua, devo solo
ringraziarla!”.
La calma cenetta della
famiglia venne interrotta da un leggero bussare alla
porta.
Dopo aver aperto, la
signora Weasley ritornò in cucina con una grande scatola tra le
mani.
“Cos’è quello, cara?”,
chiese il signor Weasley.
“Il vestito di Fleur. Me
l’hanno mandato dalla sartoria di Diagon Alley. Chiuderà per le ferie, quindi ho
pensato di occuparmi io del vestito…”.
“Fortuna che sei
un’ottima sarta, mamma!”, disse Ginny.
“Ti ringrazio, cara.
Ora, però, è meglio sbrigarsi a finire la cena perché, dopo che Ronnie mi avrà
aiutato a lavare i piatti, andremo tutti a letto che domani ci aspetta
un’intensa giornata”.
“Io dovrei aiutarti a
fare cosa???”, domandò Ron contrariato.
“A lavare i piatti,
caro! E non discutere!!!”, quando mamma Weasley si arrabbia, c’è poco da
fare.
******
Il mattino seguente, la
signora Weasley si alzò di buon’ora per terminare il lavoro di taglio e cucito
sul vestito di Fleur.
Gli altri inquilini
della casa dormivano ancora profondamente. Ma il loro sonno beato fu interrotto
bruscamente dalle urla isteriche della signora Weasley stessa che fece
precipitare di sotto il signor Weasley, Ginny, Harry e Hermione (alle sette del
mattino, Ron non sente neanche le bombe).
“Cosa succede???”,
chiese allarmato il signor Weasley.
“Tesoro…è una
catastrofe!!!”.
“Cosa è una
catastrofe?”.
“Il…il…”.
“Il?”.
“Per Merlino, fammi
parlare!!!”.
“Scusami”.
“Il vestito da sposa di
Fleur!!! Hanno sbagliato tutte le misure e lei si arrabbierà tantissimo se saprà
una cosa del genere…e poi la sartoria è chiusa!!! Dovrò ripararlo tutto da sola
e se non ci riuscirò sarà la fine!!!”, disse tutto d’un fiato la signora Weasley
scoppiando, poi, in un sonoro pianto.
“Oh, calmati, cara.
Vedrai che tutto si aggiusterà”.
“Il tuo conforto è
perfettamente inutile quando si tratta di Fleur-deve-essere-tutto-perfetto-Delacour!!!”.
“Signora Weasley…”,
esordì Hermione, “…se vuole l’aiuteremo anche noi. Io non sono molto ferrata in
materia di cucito, come si è visto nel mio vano tentativo di confezionare roba
per Elfi, ma se vuole posso fare qualcosa…”.
“Effettivamente, mia
cara, qualcosa che potresti fare ci sarebbe”.
“Ovvero?”, disse
Ginny.
******
Ormai era un’intera
mattinata che Hermione e la signora Weasley erano rinchiuse nella camera di
Fleur.
“Ma cosa staranno mai
combinando quelle due?”, si chiedeva Ginny, seduta al tavolo della cucina con il
resto della famiglia e Harry.
“Hermione e mamma,
insieme, sarebbero capaci di scatenare…yamw…il finimondo!”, disse Ron, da poco
alzatosi, sbadigliando animalescamente.
Nel frattempo, nella
stanza di Fleur, Hermione era in piedi su uno sgabello e la signora weasley le
ronzava intorno con delle spille in mano.
“Signora Weasley,
senta…”, disse Hermione, “…vede…con credo sia una buona
idea!”.
“Oh, cara, si che è una
buona idea! E poi è la sola che abbiamo per sistemare
tutto!”.
“Ma io…non sono fisicamente capace di
aiutarla…”.
“Invece sei perfetta!
Avrei potuto anche dirlo a Ginny, è vero, ma a te sta davvero benissimo! È vero
che Fleur è decisamente più alta di te, ma mi regolerò di conseguenza. Per il
resto, è tutto ok”.
“Ma…”.
“Hermione”, disse la
signora Weasley guardando dritta negli occhi la ragazza, “Alle tue spalle c’è
uno specchio. Hai provato a specchiarti?”.
Hermione ricambiava lo
sguardo intenso della signora Weasley.
Si voltò e vide la sua
immagine vestita di seta e organza riflessa nello
specchio.
“Sei proprio bella, mia
cara. Ho fatto bene a farti provare il vestito da sposa di
Fleur”.
Hermione era ancora
immobile davanti lo specchio che si fissava con un’espressione
perplessa.
“Forza, adesso girati.
Devo aggiustare quell’orlo. Peccato che non posso usare la magia, a quest’ora
avrei già finito. Ma la magia in questo campo potrebbe anche
sbagliare…”.
Mentre la signora
Weasley lavorava, Hermione ancora fissava quello specchio con uno sguardo
incredulo.
In quell’abito bianco,
lei era semplicemente meravigliosa, ma lei non si era mai accorta di quanto
fosse bella.
“Adesso mi allontanerò
per cinque minuti…devo controllare che nella lista del buffet ci sia tutto. Tu
non muoverti da qui!”.
“Ma, signora! Mi lascia
qui così???”.
“Oh, tranquilla. Sarò
qui fra pochi minuti”.
Hermione fece per
scendere dallo sgabello.
“Non muoverti!!!”, la
rimproverò la signora Weasley, “Altrimenti rovini tutto il mio
lavoro!”.
La signora Weasley uscì,
chiudendosi la porta alle spalle, lasciando una Hermione più perplessa che
mai.
Dopo alcuni secondi, o
forse minuti, Hermione decise di trasgredire l’ordine della signora Weasley e
scese dallo sgabello per andarsi a sedere sulla sedia. Non ce la faceva più di
stare immobile come un manichino.
Sbuffando, si sedette
sulla sedia, quando una voce proveniente dal corridoio attirò la sua
attenzione.
“Hermione”, la chiamava
qualcuno.
E quella voce era
riconoscibile fra mille.
Ron.
Che ci faceva Ron in
giro per la casa a cercare Hermione?
“Hermione!!!”,
continuava a chiamarla e, più Ron la chiamava, più Hermione appariva
terrorizzata.
Toc
toc.
Beccata.
“Hermione…sei
lì?”.
“Nooo!”.
“Come no? E allora
questa voce di chi è?”.
“Questa che senti è la
voce di Hermione registrata!”.
“Regi che??? Dai, fammi
entrare”.
“Ron, ti ho detto di
no!”.
“Ma
perché?”.
“Perché sono…impresentabile!”.
“Ma cosa fate tu e mia
madre lì dentro?”.
“Niente!”.
“Dai, non prendermi in
giro! Di sotto ce lo stavamo chiedendo tutti così mi hanno mandato a
cercarti”.
Non potevano mandare
Ginny?,
pensò Hermione.
La ragazza si alzò dalla
sedia e si diresse verso la porta. La aprì quanto bastava per mostrare solamente
metà del suo viso.
“Che fai?”, chiedeva
ancora insistentemente Ron.
“Ron, ti prego, vai…fra
poco scendo”.
Ma ron era bloccato a
fissare qualcosa oltre la mezza testa di Hermione, all’interno della
stanza.
“Ron?”.
Ma lui rimaneva ancora
imbambolato.
“Ron…?”.
Ancora.
“RON!!!”.
Ron spostò il suo
sguardo su quello di Hermione, che non esitò ad arrossire
lievemente.
“Miseriaccia…”, sussurrò
Ron, senza smettere di guardarla.
“Cosa?”.
“Sei…sei…incantevole…”, disse Ron, sempre in un
sussurro, rosso da orecchie a piedi.
Hermione spalancò gli
occhi per lo stupore.
“Cosa…come…?”, biascicò.
Poi si voltò e vide che lo specchio rifletteva la sua figura da dietro,
consentendo a Ron di guardarla.
“Oh, lo specchio…Ron,
i-io…”.
“Lascia che io ti
guardi, ti prego. Non mi accontento di un semplice riflesso in uno
specchio!”.
Hermione, ancora
sconvolta, aprì lentamente la porta, rivelandosi in tutta la sua
meraviglia.
“Wow…”, sospirò Ron di
fronte a lei, “Hermione, sei così incredibilmente bella e neanche te ne
accorgi…”.
Un momento…era davvero
Ron che stava facendo tutti quei complimenti a Hermione? Evidentemente stava
sognando.
Poi dovette ricredersi
sul sogno, poiché uno degli spilli conficcati nell’orlo del vestito l’aveva
punta.
“Ahia…maledetti
spilli”.
Hermione si girò verso
Ron, che non la smetteva di fissarla.
“Ron, è stata un’idea di
tua madre! Mi ha detto che le servivo per aggiustare il vestito a Fleur,
altrimenti sarebbero stati guai”.
“Hermione, dico, ma ti
sei vista allo specchio??? Sei stupenda!”.
“Ron, smettila di
prendermi in giro!”.
“Come puoi pensare che
io ti stia prendendo in giro? Guardati!”.
La afferrò per le spalle
e la fece voltare verso sol specchio. Hermione si immobilizzò ancora una volta.
Ma in quel momento, la stasi era accompagnata ad un misto di fortissime
emozioni…faceva uno stranissimo effetto vedersi in uno specchio vestita da sposa
e per di più con Ron al fianco…
Un sorriso amaro uscì
dalle sue labbra.
“Che c’è?”, chiese Ron,
guardandola attraverso lo specchio.
“Nulla, è solo che…che
non mi ricapiterà mai più…”.
“Cosa?”.
“Vedermi in abito da
sposa…io non mi sposerò mai…tanto vale godermi questo
momento”.
C’era dell’ironia nella
sua voce, ma Ron era più serio che mai.
“Scusami…”, disse la
ragazza, “Non avrei dovuto dirlo…che figura da cretina che ho
fatto!”.
“’Mione…”, disse Ron,
stavolta guardandola dritta negli occhi, “…lo sai che io non sono proprio la
persona da chiamare nei momenti di sconforto, ma se può consolarti, potrei dirti
che sei la ragazza più dolce che io abbia mai conosciuto e che oggi mi si è
mozzato il fiato a guardarti e che mi si mozza il fiato ogni volta che ti guardo
anche senza abito da sposa e che, se vuoi, puoi sposare me dieci, cento, mille
volte se vederti allo specchio in abito bianco ti rende felice e che io ti amo e che sono stato un emerito
imbecille a non dirtelo prima…”.
Terminato il breve
monologo, Ron deglutì e abbassò il capo, come se doveva giungergli, da un
momento all’altro, una qualche punizione.
“Ron, anche io…!”, disse
radiosa Hermione.
Si guardarono sorridendo
per qualche minuto.
“Me lo prometti, allora,
Ron?”.
“Cosa?”.
“Che io potrò vedermi
un’altra volta in abito da sposa”.
“Ma
certo!”.
Altro
sorriso.
“Ehm…”, fece Ron,
“…adesso lo sposo può baciare la sposa?”.
“E me lo
chiedi???”.
******
“Hermione, scusa se ti
ho fatto aspettare…”, disse la signora Weasley, entrando nella stanza una decina
di minuti dopo, “…ti sarai annoiata…ma vedrai che fra pochissimo finiremo.
Comunque, ti ringrazio tantissimo del tuo prezioso aiuto! Non so cosa avrei
fatto senza di te, cara”.
“Oh, signora, non si
preoccupi, ormai ci ho preso gusto! E poi sono io che la devo ringraziare
tantissimo!”, esclamò Hermione al settimo cielo, schioccandole un bacio sulla
guancia.
“E come
mai?”.
“Beh…diciamo che questa
non sarà la prima e l’ultima volta che proverò un abito da
sposa…”.
La signora Weasley parve
pensarci un po’ su.
Poi si concentrò
sull’orlo del vestito, sorridendo tra sé e sé.
THE
END
Lo
so che non ne potete più, ma è più forte di me!
Eccomi di nuovo qui con una nuova ficcina scritta in due
minuti.
Ditemi quello che ne pensate (qualsiasi cosa!) se
volete consolare una povera maturanda che non c’è la fa più di studiare!
:P
Grazie a tutti
^_______________________^
CIAOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO ^^