Il
Principe
L’hai
dimenticato, Vegeta, principe perduto?
Dimenticato…
Hai
dimenticato le tue origini?
So
benissimo chi sono.
Ne sei
sicuro? Dimostralo.
Hai il tuo
più grande avversario davanti a te. Dopo tanto tempo,
finalmente potrai
distruggerlo. Dimostra chi sei.
Così
sorridi, di quel sorriso che ormai era perso nel più
profondo della tua
memoria. Un sorriso glaciale, che brama sangue, che desidera la
vittoria. E il
tuo braccio destro è teso, verso quel pubblico che assiste
alla scena
ammutolito, che si chiede chi siano quegli sconosciuti, piombati
così
all'improvviso nello stadio.
Urla e
sgomento.
Le urla
delle persone che hai ucciso. Lo sgomento di una donna dai limpidi
occhi
azzurri, che non si capacita del tuo comportamento assurdo.
Assurdo? No,
è questa la tua vera indole. Questo pensi, mentre tendi
nuovamente il braccio,
questa volta verso l’odiato rivale. Deve combattere con te,
per questo lo
provochi. I tuoi occhi brillano di eccitazione.
Dirigi il
colpo verso gli spalti dietro di lui. Costretto a trasformarsi,
Kakaroth si
difende. L’hai provocato abbastanza, Vegeta. Sai che non ti
lascerà andare
oltre. Risponderà al tuo attacco. Lui è un
saiyan, proprio come te. E i minuti
passano, mentre gli occhi azzurri si scrutano.
Lo vedi,
Principe? Qualcosa di diverso in quello sguardo sempre troppo umano.
Una
scintilla, un desiderio a lungo represso. Sì, è
lui il Kakaroth che tanto a
lungo hai aspettato.
Perché
lo
sai. Sai che il tuo avversario ha già preso la sua
decisione. A nulla vale
l’intervento di quel buono a nulla di Kaiohshin. Kakaroth
è già proiettato nel
vostro combattimento.
Una
silenziosa minaccia, un silenzioso e arrendevole consenso.
Lo
percepisci nel suo gelido sguardo. Il suo pensiero.
Ora
sono tutto tuo, Vegeta.
Il sorriso
si allarga sul tuo volto, mentre guardi il tuo avversario, fremendo di
voglia
di combattere. Dopo tanto tempo, finalmente avrai la tua vendetta.
L’umiliazione che hai subito costerà cara a
Kakaroth.
Nemmeno fai
caso allo stadio che sparisce, così come non se ne accorge
il tuo avversario. I
tuoi muscoli sono già tesi, pronti per scattare,
all’attacco. Da tanto tempo
non provavi una simile gioia.
E’
davvero
la vendetta ciò che vuoi, Vegeta?
Non lo sai
nemmeno tu. La verità è che questo combattimento
non ha un senso. Non più. Solo
quest’arido deserto sarà testimone
dell’istinto più antico della vostra razza.
Così
comincia la lotta furiosa. Kakaroth ti viene incontro con uno scatto
fulmineo,
ma lo conosci troppo bene, sai quali sono i suoi punti deboli. Lo
ferisci in
viso con una ginocchiata, rispendendolo indietro. Sai benissimo che
questo non
basta. Kakaroth si rialzerà, e allora sarà lui ad
attaccare.
Perché,
Vegeta?
Allora la
rabbia esplode dentro di te, nel guardare il tuo nemico. Lui, che ha
osato
umiliarti salvandoti la vita. Che ha osato superarti in potenza. Che
è troppo
buono per farti notare che sei sempre stato più debole.
Debole.
Questa
parola risuona nel tuo cervello concentrato nella lotta, inquinato dal
controllo di quel dannato mago. Una nuova fitta percorre il tuo corpo
posseduto. E’ dolorosa.
Ma
c’è
qualcosa di più forte del dolore. Te lo ricordi, Principe?
Qualcosa che
impedisce al nemico di controllarti. Qualcosa che rende quella lettera
sulla
tua fronte nient’altro che un simbolo vuoto.
Perché tu sei te stesso, Vegeta.
Lo sei come non lo sei stato per molto tempo.
Te ne
ricordi ora?
E la lotta
infuria in quell’anonimo deserto, mentre tu ritrovi quella
selvaggia gioia che
tanto a lungo avevi dimenticato. Il marchio sulla tua fronte ti ha
aiutato a
ritrovare ciò che avevi perso. Non è nulla di
più.
Perché
esso
è semplicemente inciso sulla tua pelle, non nella tua anima
nera.
Non
potrà
mai essere estirpata la tua natura più profonda, la tua
indole più antica, che
scorre nelle tue vene e inebria la tua mente.
Studi il tuo
avversario. Il suo sguardo è lo specchio delle tue emozioni.
Persino Kakaroth
ha abbandonato il suo lato umano che tanto disprezzi.
Quell’umanità che negli
ultimi anni ha contagiato anche te.
Lo ricordi
ora, Vegeta?
Ricordi
quella sensazione, quell’ebbrezza, quella gioia nel lottare e
nell’uccidere? E’
questa la tua natura, un guerriero instancabile. Inarrestabile.
Un ringhio
sommesso esce dalla tua gola mentre scorrono i ricordi del tuo passato.
Un
ringhio di dolore e di rabbia, di gioia a stento repressa.
E il
combattimento riprende, più terribile di prima,
più eccitante che mai. Ormai,
anche il tuo nemico ne è sopraffatto. Quel saiyan
così diverso da te, così
simile. L’unico fratello rimasto. Lo odi, ma non puoi fare a
meno di essere
orgoglioso di quella folle scintilla che arde nei suoi occhi azzurri.
Lo stesso
sentimento che ora brucia dentro di te.
Hai ottenuto
ciò che volevi? Attacchi ancora, convinto che tutto
ciò che fai sia solo per
vendetta. Ma non è così, ammettilo. Tutto
ciò che volevi era tornare ad essere
ciò che non eri più da tempo.
Un principe
è stato perduto.
Sai bene
ciò
che eri. Mentre i muscoli scattano in quella danza mortale, mentre
l’antico
orgoglio scuote il tuo essere fino alla tua anima. Tu non lo comprendi,
ma in
fondo sai bene cosa sei.
Un re
è
stato ritrovato.
***
L’angolo
dell’autrice:
Ecco finita
la mia breve fanfic. Ho voluto esprimere il mio punto di vista su un
combattimento che purtroppo non è stato abbastanza
approfondito, almeno secondo
me! Resto convinta che questa breve battaglia sia una delle
più spettacolari di
tutto Dragon Ball. Spero che abbiate gradito…se volete
lasciate una recensione.
Vorrei sapere la vostra opinione! A presto! ^^
Kitsune