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Autore: Revysmile    26/10/2011    2 recensioni
Questa parvenza di sogno svanisce in fretta ed io mi accorgo solo adesso di essere completamente avvolto nelle coperte di un letto, anzi del mio letto, in uno squallido appartamento, mio anch'esso, mentre la mia sveglia gracchia "Sympathy for the devil" dei Rolling Stones.
Sono presenti OC.
[Pairings: FruK, RusGre,AustriaUngheria ed altri]
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Altri, Francia/Francis Bonnefoy, Inghilterra/Arthur Kirkland, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, Lime | Avvertimenti: nessuno
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ATTENZIONE: Ovviamente tutti i personaggi presenti appartengono ad Himayura Hidekazu, tranne gli OC che sono miei.

Alcuni personaggi durante la storia forse diventeranno leggermente OOC, anche se mi impegnerò affinchè ciò non accada, comunque il raiting non riflette questo capitolo ma proseguendo la storia tratterà alcune tematiche per le quali la fascia arancione è la più indicata.

Inoltre in questo capitolo, non conoscendolo, ho chiamato Taiwan Mei Mei seguendo il consiglio di una mia amica, tuttavia c'è qualcuno che conosce il suo vero nome? Io non l'ho trovato...

Che altro posso aggiungere? Ah già, per alcune spiegazioni (scelta dei pairings) guardate a fondo pagina!

Buona lettura!

 

 

01.Sympathy for the devil.

 

 

Nel mio attuale stato d'incoscienza sento... dei tamburi? E' possibile?

Mi sembra anche di sentire una specie di urlo che mi ricorda... ma che cazzo ne so! L'unica cosa che voglio è che smetta!

E invece non la smette, però intanto la mia coscienza prende possesso del mio corpo: non riesco ad aprire i miei occhi ma sento caldo e morbido attorno a me, come se fosse un abbraccio materno...

Un abbraccio...

A questa sensazione si unisce improvvisamente un ricordo vago e sbiadito, assieme ad una voce che mi sussurra qualcosa.

"Please allow me

to introduce myself..."

No. Sono sicuro che la voce non diceva così, ma ormai è troppo tardi. Questa parvenza di sogno svanisce in fretta ed io mi accorgo solo adesso di essere completamente avvolto nelle coperte di un letto, anzi del mio letto, in uno squallido appartamento, mio anch'esso, mentre la mia sveglia gracchia "Sympathy for the devil" dei Rolling Stones.

Con sommo sforzo alzo una mano per spegnere l'apparecchio, ma con scarsi risultati, e alla fine riesco solo a farlo cadere dal comodino, non senza prima aver visto l'ora che segnava.

Le 7:00.

Perchè fra tutti i musicisti, che normalmente sono soliti alzarsi a mezzogiorno, io sono l'unico che deve svegliarsi alle 7:00?

Non faccio nemmeno in tempo a sedermi decentemente che mi assale un'ondata di nausea, procurandomi un violento mal di testa e soprattutto riportandomi alla mente pochi

e confusi ricordi della serata precedente.

Scavando fra quel poco che rammento di ieri sera, mi basta solo qualche attimo per realizzare di chi fosse la colpa del mio stato di post sbornia, ovvero di Ivan Braginski e di quel suo maledetto "Dai Arthur! Beviamo un altro bicchiere!"

Possibile che quello riesca a trangugiare la vodka come se fosse acqua minerale?!

Dopo aver spento la sveglia e raccolto i vestiti, che non ricordo di essermi tolto e di aver buttato per terra, mi dirigo pigramente in bagno nella speranza che una bella doccia migliori le mie attuali condizioni psicofisiche.

Mentre l'acqua colpisce il mio viso e scorre velocemente sul mio corpo mi ritrovo ancora a pensare a quel maledetto russo, che altro non è che il mio chitarrista.

Di certo le strane correnti della musica che hanno portato Ivan a suonare nel mio gruppo costituiscono una storia alquanto strana e interessante.

Ma ora non ho tempo di rimurginare riguardo alla biografia della mia band, e se non mi affretto, rischio di perdere il treno e di non fare colazione.

Una volta terminata la doccia, mi ritrovo con tutte le mie vaghe speranze deluse: infatti l'acqua tiepida (quella calda è un'utopia a casa mia) non solo ha peggiorato la mia nausea e mi ha infreddolito, ma mentre mi lavavo mi sono accorto di avere non uno, ma ben due succhiotti sul collo.

Cristo santo, che cazzo ho fatto ieri sera?

Non ricordo...

Comunque chiudo in fretta il capitolo nella mia mente sulla serata precedente e corro a vestirmi ed a recuperare la mia tracolla.

Appena prima di uscire dal mio appartemento mi guardo allo specchio, e rimango in dubbio se siano peggio quelle due grandi occhiaie che mi adornano il viso oppure i miei capelli, che hanno un moto di ribellione ed avversione verso il concetto di costituire una testa ben pettinata.

Alla fine, con un moto di delusa rassegnazione, lascio in pace la mia pettinatura e, dopo essermi munito di sciarpa per coprire i segni rossi, mi fiondo fuori.

Prima di dirigermi verso la stazione faccio rotta verso il bar Eliotropilaki, che è gestito da una di quelle poche persone che oso definire amici, per una colazione che mi permetta di continuare questa giornata iniziata già nel peggiore dei modi.

Appena varco la porta del locale un aroma di caffè mi assale, anche se, nelle mie attuali condizioni, non fa altro che incrementare la mia nausea.

-Buongiorno. Come ti senti stamattina?- mi chiede Herecles, il padrone del bar, mentre pulisce un bicchiere.

Nel locale c'è poca gente ma decido comunque di sedermi al bancone, più che per parlare con il greco, per interrogarlo riguardo alla serata precedente di cui io non conservavo che pochi e frammentari ricordi.

- Non molto bene- biascico in modo apatico rispondendo alla domanda.

-Lo vedo... Dovresti evitare di bere come Ivan, non puoi raggiungere il suo livello.- dice con una punta d'ironia mentre traffica con delle tazzine.

-Era ubriaco?-

-Era sobrio, e ti ha portato praticamente in spalla fino a casa tua.-

Penso che la mia espressione di puro disgusto per le mie condizioni, di imbarazzo per essere stato preso in braccio da Ivan, e di pura irritazione per tutto ciò sia particolarmente buffa perchè come risposta il greco si mette a ridere sguaiatamente.

-Oh sì... Molto divertente Heracles. Grazie davvero.- rispondo in tono acido.

-Non ti arrabbiare.- dice recuperando la sua solita espressione -Ti è andata bene la serata.- aggiunge armeggiando con una caffettiera.

-Vorresti essere un po' più chiaro, sai com'è, non ricordo molto.- il mio modo di parlare in questo momento sembra quello di una vecchia zitella inacidita dall'età.

-Ti rispondo con una minaccia- mi dice porgendomi una tazza di the. Ormai sono anni che vengo qui tutti i giorni, non c'è nemmeno più bisogno che ordini.

-Ovvero?-

-Lascia ancora un presevartivo usato sul pavimento del bagno e sei finito.- all'apparenza sembra che scherzi, ma se Heracles Karpusi dice una cosa è pronto a metterla in pratica.

Meglio non farlo arrabbiare.

E qui mi sorge un altro dubbio.

-Heracles... Chi era?- ora la ia voce ha un tono più nervoso.

Il greco non mi risponde subito, ma indugia come pregustandosi la mia reazione.

-Effettivamente questa è una storia alquanto interessante.- dice con molta lentezza mentre prepara un piatto con sopra delle calde brioches, appena sfornate.

Io intanto, attendendo la risposta un po' preoccupato, inizio a sorseggiare il mio the.

-Credo che troverai piuttosto buffo il fatto che, nonostante l'odio atavico che dici di provare per l'intera stirpe Wang, ieri sera ti sei trombato la Mei Mei.-

E così il the, che a dirla tutta ha uno strano retrogusto, prende la via sbagliata nel mio esofago ed andandomi tutto di traverso mi ribalto dallo sgabello tossendo e sputacchiando ovunque, anche sulla gamba del cliente a fianco.

-Cioè, tipo, ma stai bene?- mi chiede Feliks, ovvero il cameriere polacco assunto da Heracles.

Io non rispondo, mi limito a rantolare qualcosa mentre il greco mi guarda con aria indifferente nonostante io sia sull'orlo dell'asfissia.

Comunque la storia che riguarda le nostre avversità con la famiglia Wang, e con tutti gli avventori del suo locale, è conosciuta da queste parti come “La guerra dei due fiori”.

Il tono è molto epico, ma di fatto è una faccenda che sfora nel demenziale.

Risale a qualche anno fa quando la mia band era ancora agli albori e fummo praticamente adottati da Heracles, che spesso e volentieri ci faceva suonare per lui.

Le cose sembravano procedere in modo tranquillo e pacifico, infatti ,grazie al nostro amico greco che ci faceva non poca pubblicità, anche altri iniziarono ad ingaggiarci e gli affari per noi andavano discretamente.

La situazio iniziò a peggiorare quando un'altra band cominciò ad emergere, sostenuta anch'essa da un locale che risiedeva nella nostra stessa città, di conseguenza creandoci non poca concorrenza.

Ovviamente fra noi due scoppiò una sana rivalità e avversione (anche perchè, musicalmente parlando, eravamo proprio incopatili: noi rock, loro emo) ma il vero problema era rappresentato dai nostri sostenitori.

Difatti Heracles aveva, fra i tanti, nemici dichiarati ai primi posti della sua classifica personale Yao Wang, gestore del Fiore di loto e sostenitore degli Asian Tigers, ovvero la band sopracitata.

Inoltre, a peggiorare ulteriormente la situazione, c'era anche l'ubicazione di questi due locali, infatti erano esattamente uno davanti all'altro, divisi solo da una strada di periferia larga pochi metri.

Le conseguenze possono essere facilmente immaginabili.

Questo è più o meno il riassunto della “Guerra dei due fiori”.

Il fatto che io ieri sera sia andato con Mei Mei, ovvero la cantante del suddetto gruppo, è una cosa abbastanza piuttosto malfamante.

Okay, tralasciando la faida dei bar, gli Asian Tigers ci odiano a morte soprattutto per un altro motivo. Infatti io e la mia band gli avevamo buttati fuori da una delle più importanti competizioni musicali organizzate negli ultimi anni; è da allora che covano delle tremende vendette.

Tuttavia preferisco interrompere i miei ricordi qui, continuare aprirebbe un capitolo della mia vita in cui appare un emerito pezzo di merda che al momento non ho voglia di ricordare.

Anche se attualmente di merda si tratta.

Infatti per colpa di quel bastardo vendicativo di un greco, mentre sono al rinchiuso nel gabinetto del treno, ho imparato a mie spese che cos'era lo strano retrogusto del mio the.

Che vada al diavolo! Ieri non ero in me, altrimenti non sarei mai e poi mai andato con Mei Mei, quindi non vedo perchè abbia dovuto aggiungere del lassativo alla mia colazione per vendicarsi.

-Signore, è lì dentro da molto. Si sente bene?- mi chiede qualcuno.

-Sì. Ora esco!-

E invece no che non va bene, idiota! Sono appena stato drogato da un greco e ho ancora addosso tutti i sintomi del post sbornia!

Mentre io cago l'anima, mi sto dirigendo in una cittadina dove forse riesco a ricavare un mezzo ingaggio presso un locale abbastanza carino.

Dopo venti minuti passati in quel cubicolo torno al mio posto, nonostante abbia ancora lo stomaco in subbuglio, e mi siedo davanti a un vecchio con la barba che legge un giornale.

Mi lascio cadere sul sedile ed intanto mi immergo alla ricerca di un stupido pezzo di carta e di una matita.

Probabilmente non riuscirò a scrivere niente di nuovo, ma non si sa mai dato che devo assolutamente partorire nuove canzoni.

-Wow! Hai visto?- sento urlare una voce femminile dal sedile dietro al mio.

-Nooo! Ma è lui?- risponde un'altra.

Per un attimo sento il rossore avvampare sulle mie gote, che qualcuno mi abbia riconosciuto?

-E' un articolo su Alfred F. Jones! Il cantante!-

A queste parole, per la rabbia, strizzo il foglio che ho finalmente trovato insieme alla matita.

Detesto quel quattrocchi con tutte le mie forze.

-Io lo adoro, è bello e bravissimo!- dice una.

E qui avrei qualche obbiezione.

-Lo sai che ha iniziato la sua carriera proprio qui in Inghilterra? -

E' frustante il fatto che io sia qui ad ascoltare la discussione di queste due ragazzine.

-Ovvio! Suonava con un gruppo detto Underdogs, ma poi si sciolsero.-

Brutta ignorante, il gruppo di cui stai parlando non si è mai sciolto! Semplicemente hanno buttato fuori Jones, anche se era il loro cantante e primo chitarrista.

-Già, però è un bene! Così ha scritto “A sad story”-

CRACK. Mi ritrovo con in mano la matita spezzata, mentre il signore che ho davanti mi guarda con cipiglio severo.

Tuttavia è colpa di queste due qui dietro, non si dicono certe eresie in mia presenza!

Dopotutto tutti lo sanno che non fu lui a scrivere quella canzone.

Okay, forse lo sanno tutti.

Comunque ne ho sentite abbastanza e, siccome non posso cambiare posto dato che nel vagone non ce ne sono altri liberi, mi infilo gli auricolari del mio mp3, isolandomi dal resto del mondo.

Ho abbandonato da tempo l'idea di scriverre canzoni traendo ispirazione dai discorsi della gente, chiudo gli occhi e mi lascio semplicemente cullare dalla musica, aspettando l'arrivo della mia stazione.

 

 

 

Ahem... Penso sia il caso di spiegare alcune cose riguardo a questa storia...

Come i pairings ad esempio...

Ci tengo a specificare, a mia discolpa, che mentre ADORO il pairing della FrUk, mentre quello della RussiaXGrecia sono stata assolutamente obbligata a metterlo in seguito ad una scommessa persa con Lyn91.

Difatti, un giorno, eravamo insieme al Burger King e lei dichiarò di aver così fame che sarebbe stata capace di mangiare due panini, le patatine più un dessert. Ovviamente io sostenevo che non ci sarebbe mai riuscita, fu così che partì una scommessa : se lei fosse riuscita ad ingurgitare tutto quello che aveva dichiarato, io avrei inserito il suo pairing preferito nella mia storia.

Ebbene, ci riuscì.

 

  
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