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Autore: Ami For a Dream    28/10/2011    5 recensioni
Come tutti i giorni, la fastidiosa sveglia suona puntuale alle sei del mattino svegliandomi. Questo è il suo compito, ma ciò non comporta che io non la odi lo stesso.
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Reita, Ruki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Eccoci qui, quanto vola il tempo! Sono già passati quattro Venerdì e con questo, arriva anche l’ultimo capitolo di “  The Devil Inside Me “.
Vi ho lasciate tutte con tanta curiosità su come Ruki decidesse di dire tutto a Reita, spero di non deludervi! XD
Buona lettura, ci vediamo in fondo! ^^

 

 

The Devil Inside Me

Capitolo quattro

 

Akira

 

Questa mattina ho marinato la scuola, ho avvertito Kouyou con un messaggio che non sarei andato; sono passati tre giorni da quando abbiamo trovato Takanori, picchiato a sangue dentro il nostro studio.

Mi sono recato qui perché voglio stare in pace, non devo essere disturbato mentre leggerò il foglio che ho in mano.

Mia madre mi ha svegliato dicendomi che era passato Taka a lasciarmi una cosa, quando gli ho chiesto cosa, lei mi ha porto una piccola busta bianca; l’ho presa come una reliquia, immaginando bene cosa contenesse.

Mi rigiro tra le dita la busta da lettera, sopra di essa, con quella scrittura un po’ confusionaria ma elegante che riconosco come quella di Takanori, c’è scritto il mio nome.

Qui dentro c’è tutta la sua storia, le parole che non riesce a dirmi a voce e io ho paura di leggere.

Prendo un sospiro prima di aprirla, quando estraggo il foglio vedo che è fitto della sua scrittura; ha tante cose da dire.

 

Ciao Aki,

Forse non ci crederai, ma sono due ore che guardo questo foglio bianco senza sapere come cominciare. A dirla tutta ho strappato parecchi fogli, ora sono tutti accartocciati nel cestino sotto la mia scrivania, volevo studiare gli appunti che mi ha portato oggi Kouyou, ma non riesco a fare nemmeno quello.

Ho spostato sia i libri che gli appunti da una parte, è inutile insistere se ho la testa da un’altra parte non credi?

Mi sento un completo idiota, forse non te la darò mai questa lettera perché mi vergogno troppo, ancora non so cosa farò.

Per di più sono le due di notte, sto facendo il più piano possibile per non svegliare i miei, ma credo che questa notte la passerò insonne nel cercare le parole giuste.

 

Interrompo la lettura, le mie labbra sono piagate in un sorriso; è proprio scemo.

« baka » sorrido.

 

Di cose da dire ce ne sono tante, forse comincerò con il dirti che non sono stato sempre così stronzo; prima ero diverso. E devo anche chiederti scusa, per tutte quelle volte che ti ho trattato male senza motivo apparente, posso solo dirti che mi dispiace tanto e che ciò che ho fatto era solo dettato dalla paura.

Una paura fottuta che fino a un anno fa non sapevo che potesse esistere, almeno non così potente.

Però, come puoi notare tu stesso sono cambiato nei tuoi confronti e in quelli di Kouyou, voi due mi avete aiutato ad abbattere un muro che avevo costruito con le mie stesse mani intorno a me, volevo solo proteggermi e invece, ho solo fatto in modo di restare solo.

Il problema era proprio che era ciò che volevo, perché quando si è soli nessuno può farci del male, giusto?

Ma in questo modo, facevo del male a me stesso senza rendermene conto, solo ora ho capito quello che ho perso in tutto questo tempo.

Devo ringraziarti e ringraziare anche quello scapestrato di Kouyou, voi due mi avete fatto riscoprire l’amore per la musica e insieme ad essa, anche il sogno che ormai avevo dimenticato chiuso in un cassetto.

Sto divagando vero? Lo so, ma se cominciassi a scrivere subito ciò per cui sono sveglio a quest’ora, ho paura che tu non legga il resto.

Non so ancora cosa penserai di me dopo questa lettera, non so se avrai ancora voglia di vedermi ed essermi amico; ma se decidessi di restare al mio fianco vorrei una cosa da te.

Apriti a me, come io sto facendo con te.

Ho visto, letto nei tuoi occhi che c’è qualcosa che nascondi al mondo intero; so che Kouyou lo sa ed è normale visto che il tuo migliore amico da una vita, però vorrei che ti confidassi anche con me, ma solo se vuoi è?

Odio quando te ne stai in silenzio con la sigaretta tra le labbra, lo sguardo perso in tempi dove io non esistevo ai tuoi occhi. Anche se sei meravigliosamente bello da osservare, non mi piace vederti con quello sguardo triste, vorrei vederti sempre sorridente e fare lo scemo in modo da far ridere gli altri.

Un po’ è come dici sempre tu a me, credo che abbiamo molte cose in comune Aki.

Prima di iniziare la mia storia devo assolutamente dirti una cosa che mi è appena venuta in mente, riguarda la prima volta che ti ho visto suonare il basso, nell’aula di musica, ricordi?

Ho pensato che il tuo modo di fare, il modo in cui ti muovevi e suonavi mi ricordava qualcosa, ma all’ora non mi venne in mente; ora sì, ho capito cosa, o meglio, chi mi ricordavi.

Sid Vicious, ho ragione vero?

Sai che ho tutti gli album dei Sex Pistols?

Credo proprio di no, perché non ne abbiamo mai parlato.  

Spero che tu stia sorridendo, perché le tue labbra quando si piegano in un sorriso sono meravigliose e spero, che questo sorriso non si affievolisca per colpa mia.

 

Mi porto una mano alle labbra notando che davvero le mie labbra sorridono, non immaginavo che gli piacessero i Sex Pistols, questo significa che ancora non conosciamo tutto l’uno dell’altro, ma ci sarà tempo.

Credo che adesso comincerà la vera lettera ed io, scoprirò cosa gli è accaduto in passato.

Prendo il pacchetto di sigarette dalla tasca dei jeans, ne porto una alle labbra accendendola con lo zippo che mi ha regalato lo scorso compleanno Kouyou.

Sento già i nervi tendersi ed ho bisogno di rilassarmi un po’, altrimenti temo di non riuscire ad arrivare in fondo alla lettera.

 

Davvero Aki, non so da cosa iniziare… vorrei strappare tutto, ma ciò comporterebbe due cose, la prima è che poi dovrei parlarti a voce e sinceramente non ce la faccio e la seconda, aver perso quasi una notte di sonno per nulla.

Spero di riuscire ad essere lucido e a farti capire bene tutto, voglio che tu sappia tutto.

Credo che inizierò, con il dirti la motivazione per la quale io e la mia famiglia ci siamo trasferiti qui a Kanagawa, la mia quasi morte.

Nel paese dove vivevo non potevo più mettere il naso fuori da casa, ho iniziato a non mangiare più e quello che mangiavo lo rigettavo.

Soffrivo di attacchi di panico e a questo hai assistito in prima persona, non riesco a controllarli, quando arrivano devo solo soccombere; però adesso è tanto tempo che non ne ho, credo che stia cominciando a guarire.

I miei hanno provato con tutte le loro forze a mandarmi da uno psicologo ed io, essendo minorenne non ho potuto rifiutare, ma sono astuto, questo c’è da dirlo.

Ad ogni appuntamento che avevo con lui, mi rifiutavo di parlare e in questo modo sono riuscito a non andarci più, tanto sarebbe stato tutto inutile.

Loro non sapendo più cosa fare né come prendermi, mi hanno portato qui; io ho pensato che era una stronzata ma invece avevano ragione, qui ho incontrato te e sto guarendo.

Tutto questo non è dovuto ad una mia malattia mentale o cosa, un avvenimento brutale mi ha cambiato nel profondo, ha distrutto la mia anima e la gioia di vivere.

Aki, è inutile che continui a girarci intorno, mi sto dando i nervi da solo.

Quasi dieci mesi fa sono stato violentato da tre uomini ed io, ne ho ucciso uno.

 

I miei occhi si sbarrano e devo leggere tre volte la stessa frase, per metabolizzarla come si deve.

È stato stuprato e ha dovuto uccidere uno dei suoi aggressori, deve essere stato orribile per lui.

 

L’ho scritto e non ci credo, ora però devo raccontarti tutto com’è andato; giuro che ora andrò in ordine, forse il peggio è passato.

Una sera stavo tornando a casa dal doposcuola, non sono mai stato un genio nelle materie tranne per la musica e l’arte, ho preso una decisione che forse non dovevo, ma la vita è fatta anche di questo.

Decisioni giuste e sbagliate, occasioni prese al volo o lasciate scorrere via, i momenti non tornano indietro, ma tutto ciò che decidiamo di fare segna il nostro destino.

A me ha portato fin qui, forse è questa motivazione che mi sta facendo guarire, tutto ciò che mi è successo mi ha condotto a te.

Sto tergiversando di nuovo scusa, ma ho tante cose per la testa che è difficile ordinarle per bene.

Bene dicevo, ho deciso di prendere una strada secondaria per fare prima, in quel modo avrei risparmiato almeno una quindicina di minuti, tanti è?

Ma a un certo punto sono apparse tre figure, tre uomini, era buio Aki ed io avevo paura, mi sono voltato ma non c’era nessuno a cui chiedere aiuto ed ho preso la seconda decisione sbagliata.

Invece di fare dietrofront ho continuato, sperando in cuor mio che mi lasciassero andare, che dopo avermi messo paura si sarebbero stufati; invece mi hanno aggredito.

Ho reagito, mi sono difeso come meglio potevo ma loro erano tre e decisamente più forti di me; ho anche urlato fino a che non mi hanno impedito di farlo, mi hanno picchiato e stuprato, tutti e tre a turno.

Non ricordo tutto benissimo dell’accaduto, alcune cose si sono offuscate; lo psicologo, una delle rare volte in cui ci ho parlato, mi ha detto che è normale, che succede a tutti perché è una difesa del cervello.

Ma ciò che ricordo bene, è quello che sogno di continuo, quasi ogni notte, svegliandomi sudato e impaurito.

Ricordo come se potessi sentirlo ora, il freddo umido dell’asfalto e il dolore che ho provato; ho pensato che sarei morto.

Non so cosa sia scattato dentro di me, è come se il corpo si muovesse senza i miei comandi ma so che ero io, non giustifico la mia azione.

Quando l’ultimo si è alzato e mi hanno lasciato le braccia, ho reagito, avevo notato il coltello nella tasca di uno dei tre, l’ho afferrato e gli ho spinto la lama al centro del petto.

I suoi amici sono fuggiti urlanti, mi sono guardato le mani ed erano piene di sangue; l’ho ucciso, sono un assassino Aki, sarò mai perdonato di questo crimine?

 

Mi fermo per asciugare le lacrime che non ho saputo trattenere, tutto avrei pensato tranne ciò che sto leggendo. Deve essere stato davvero orribile e per di più si sente anche colpevole, non credo che lo sia, si è solo difeso da ciò che gli era stato inflitto.

 

Ho paura di ciò che stai pensando ora, non so proprio come stai reagendo a questa mia confessione, però posso dirti cosa spero, spero che mi perdonerai e continuerai ad essere mio amico.

Domani mattina uscirò presto e consegnerò questa lettera a tua madre, poi me ne tornerò a casa e resterò qui per tutto il giorno; i lividi si vedono ancora e non voglio che la gente mi veda così.

Mia madre e mio padre non torneranno prima di sera, se vuoi passare mi troverai.

Ora me ne vado a letto, tanto so già che non dormirò ma almeno riposerò un po’ la schiena che mi duole tanto.

Ciao Aki,

Takanori.

 

Mi sento un completo idiota, tutto quel tempo passato a pensare che fosse un ragazzo stronzo, invece era solamente ferito e spaventato.

Mi alzo stringendo saldamente in mano la sua lettera, inizio a correre verso casa sua, devo vederlo assolutamente.

  

Takanori

Seduto sul letto della mia camera osservo il mondo fuori dalla finestra, chi sa se Akira ha già letto la lettera.

Ho paura della sua reazione, perché io non so come reagirei scoprendo una cosa simile, sicuramente sapere che un tuo amico ha ucciso un uomo non è facile da mandare giù.

Il suono del campanello della porta mi spaventa, sobbalzo portandomi una mano al petto. Alzandomi raggiungo la finestra e posso vedere la figura di Akira ritto di fronte alla porta, mentre aspetta che gli vada ad aprire.

Di corsa scendo le scale e per poco non cado giù rompendomi l’osso del collo, deve aver saltato il cancello visto che non ha suonato il citofono.

Solo quando sono di fronte la porta mi fermo e sistemo i capelli, a volte mi comporto proprio come un idiota.

Prendo un profondo sospiro e apro ciò che mi separa da lui, il sorriso sulle labbra, le iridi scure e rilassate, niente in lui mi fa sembrare che ce l’abbia con me.

« ciao » lo saluto.

« ciao, posso? » mi chiede.

Che idiota, sono rimasto fermo e non l’ho invitato ad entrare; rimedio subito facendomi da parte per permettergli di fare il suo ingresso in casa mia.

« certo, vieni »

Non appena è dentro richiudo la porta e mi volto verso di lui, lo trovo con entrambi i sopraccigli alzati.

« non credi che dovresti chiedere chi è prima di aprire? » mi fa notare lui.

Sorrido prima di parlare « ti ho visto dalla finestra della mia camera ».

« ah, allora in questo caso va bene, sei perdonato » sentenzia ridendo.

« e secondo te è normale saltare il cancello? » gli chiedo andando verso la cucina.

« non ci sono i tuoi, vero? » chiede allarmato ed io non posso trattenermi dallo scoppiare a ridere.

« no tranquillo, ma questo ti da il diritto di scavalcare? » gli chiedo aprendo il frigorifero, lo sento dietro di me.

« certo » risponde secco.

Mi volto verso di lui donandogli una lattina di coca cola « ma davvero, buono a sapersi allora »

Lui afferra la lattina dalla mia mano e prima che possa voltarmi per prendere anche la mia, mi ferma per le spalle e con un calcetto chiude l’anta del frigorifero.

Poggia la sua coca sul ripiano della cucina e sofferma i suoi occhi nei miei, credo che sia già arrivato il momento di parlarne.

« ho letto tutto Taka, è difficile ora parlarne » è serio.

« immagino Aki, ma non sei obbligato a farlo » gli rispondo, abbassando lo sguardo a terra.

« guardami per favore » se usa questo tono gentile con me, potrei squagliarmi a terra all’istante.

Assecondo il suo volere, puntando le mie iridi lasciate al naturale nelle sue.

« non immaginavo ciò che ti è accaduto in passato, ma non sono arrabbiato, tu non hai colpe e dovresti perdonarti.. »

« dici sul serio? » chiedo con un filo di voce.

« non mento Taka e questo lo sai, nessuno ti giudicherebbe mai per ciò che hai fatto »

Posso credergli perché nei suoi occhi vi leggo sincerità, forse un giorno anche io riuscirò a perdonarmi.

« grazie »

« non ringraziarmi, baka » mi scompiglia i capelli e mi lascia andare.

Prendo la mia coca cola dal frigo e lo raggiungo in salotto dov’è sparito, lo trovo seduto sul divano.

« che vuoi fare oggi? Abbiamo un po’ di tempo da occupare » mi dice guardandomi.

 « videogiochi e musica, che ne pensi? »

« ottima idea! » dice entusiasta e insieme raggiungiamo la mia stanza.

Una volta dentro mi adopero per attaccare la consolle, ho una vasta gamma di giochi e spero che trovi qualcosa di suo gradimento.

Quando lo sento troppo silenzioso per il suo solito mi volto verso di lui, mannaggia a me e a quando non sistemo le mie cose.

« e questo? » mi chiede facendomi vedere il foglio F4 che tiene tra le dita, ma io so bene di che si tratta non c’è bisogno che me lo mostri.

« diciamo, ecco… avevo un po’ di tempo libero e sei interessante da ritrarre » sento le gote andarmi in fiamme, tra tanti disegni che ho sparsi sulla scrivania proprio il suo ritratto ho lasciato sopra.

« è bellissimo » dice posandolo sopra la pila di libri di scuola e avvicinandosi a me.

Non mi muovo, ma solo perché sono paralizzato dall’emozione, sento il cuore battere così veloce che una cavalleria avrebbe da che invidiare.

Si avvicina a me fino a che i nostri corpi si sfiorano, con due dita mi tiene il mento e lo spinge verso l’alto in modo da far combaciare i nostri occhi.

Piano la sua testa si china verso di me e le sue labbra sfiorano le mie, la sensazione che ne ricavo è paradisiaca ed emozionante.

« mi hai stregato Matsumoto » sorride bieco, staccandosi un poco dalle mie labbra.

« e tu mi hai salvato Suzuki » dico con un filo di voce.

 

The End

 

Che dite, sono stata troppo sbrigativa? é_è

Però mi piaceva molto chiudere la fan fiction, con questo bacio che prospetta un futuro roseo per questa giovane coppia, in questo modo ognuna di voi può immaginare il resto.

Anzi, per essere nata come una One-Shot sono andata anche troppo per le lunghe >_<
 ** fine delle note sulla ff*

 

** inizio blatera mento**

C’è sempre un mio blatera mento, ma non prendetevela con me, se proprio volete picchiare qualcuno per questo, andate in Giappone a prendere per le orecchie i nostri cinque beniamini U_U

Eh si, perché sono sempre loro che mi mandano in pappa il cervello e voi, ne subite le conseguenze! :D
Il pamphlet del VC Tour…. Devo aggiungere altro? Non credo, vero? XD 

Santo cielo quanto sono belli! Troppo, troppissimo, di più! U_U

Potevo restare indifferente alla splendicità (si dice? XD) di Uruha? Certo che no! >_<

Potevo non avere di nuovo l’ispirazione per una nuova One-shot,che poi one-shot non è?

Va beh taglio corto, sto scrivendo una nuova cosina, la posterò appena sarà completata, quindi non sarò assente ancora a lungo XD
Siete condannate ad avermi tra i piedi LOL

Però…. Potete ignorarmi, questo si XD

Ja ne! <3

 

P.S. vi adoroooooo!!!!! U_U

   
 
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