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Autore: Tikkia    29/10/2011    2 recensioni
Naruto decide, una volta per tutte, di parlare alla volpe come suo pari, cercando di comprendere il motivo del suo odio.
Quarta classificata al contest "Jinchuuriki e Bijuu (come stai dentro di me?)" indetto da Dreamwolf91
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Naruto Uzumaki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
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Inside my head - A tu per tu

-Volpe? Mi senti?-

Naruto avanza verso il cancello che rinchiude il suo Bijuu. Sente un ringhio minaccioso provenire dall’oscurità, ma questo non basta a fermarlo.

-Voglio solo parlare un po’.-

Il ringhio si incupisce, ed il ragazzo sente le ondate di ostilità che la Volpe gli scaglia contro. Ma ormai è arrivato al cancello, e non da segno di voler lasciar perdere l’impresa.

-Be’, fai come vuoi. Non posso costringerti a parlarmi, però puoi sempre ascoltare quello che ho da dire.- con uno sbuffo seccato, Naruto si siede a gambe incrociate davanti al Kyuubi, e scruta nell’oscurità per cercare di scorgere il suo interlocutore.

-Dunque, da dove cominciare? Insomma, saprai anche tu a cosa sto pesando in questi ultimi tempi, dopotutto sei nella mia pancia, ma anche nella mia testa, no?- una piccola pausa alla ricerca di eventuali reazioni. Nessuna.

Ma Naruto determinato, non molla la presa: da troppo tempo desidera fare un discorso come si deve alla Volpe.

-Bene, andrò dritto al punto… cioè, lo farò perché ti conosco, ormai, so che già non ti vado a genio normalmente, in più odi stare a parlare con me, quindi meglio addolcirti la pillola, no? Oh, ecco, sto già divagando, che idiota!- scuote la testa con una risatina, comportandosi come se stesse parlando con Shikamaru, o con Kiba, o con Lee. Si accorge che l’ostilità della Volpe è aumentata: ora è furiosa con lui e vorrebbe farlo a pezzi.

Ma non è spaventato da questi sentimenti, anzi, è proprio per questo che è venuto a parlare con il Bijuu.

-Hai ragione, scusa, ho tergiversato. Ad ogni modo, volevo parlarti di questo: perché non vuoi collaborare con me?-

Con uno scatto repentino ed un urlo disumano, la Volpe a Nove Code si scaglia con violenza contro le sbarre del cancello, graffiando l’aria con i suoi artigli, cercando di uscire per attaccare Naruto.

Odio.

Questo è ciò che il  ragazzo sente: un odio profondo, inguaribile ed eterno, tutto convogliato verso di lui.

-Mi stai prendendo in giro, moccioso?! Collaborare con te? Collaborare?! Se non ci fosse questo cancello ti avrei già fatto a pezzi, dannato!- la Volpe ringhia, disgustata dalla richiesta del suo carceriere. Ma questi non batte ciglio, anzi, si toglie la felpa e la maglia a rete, scoprendo il sigillo sull’ombelico. Poi, attivando la chiave, lo scioglie ed apre i cancelli che lo rinchiudono, liberandolo.

Tutto accade in pochi secondi: la Volpe lo attacca con tutte le sue forze, gli occhi rossi scintillanti dalla rabbia, ma Naruto è più veloce: schivando l’attacco senza alcuno sforzo, priva il Bijuu del suo chakra, rendendolo completamente inoffensivo. La Volpe si accascia a terra ma, fiera ed orgogliosa, si rialza subito, nonostante l’improvvisa e schiacciante debolezza. Osserva con odio e disprezzo il ragazzo, che l’ha ridotta così, venirle incontro, tranquillo e pacifico.

-Sei proprio uguale a tuo padre.- ringhia con malevolenza –Così presuntuosi da credersi capaci di controllare me, il Bijuu più distruttivo. Ma farete la stessa fine, ucciderò te come ho ucciso lui e tua madre!-

Ancora una volta, il giovane non fa una piega e continua la sua avanzata verso di lei. Il suo sguardo è determinato.

Con un balzo raggiunge il naso della Volpe e, imitando gli stessi gesti di qualche minuto fa, si siede, piantando i suoi occhi azzurri in quelli rossi del Bijuu.

-Mamma e papà non sono stati uccisi da te, ma dalla follia di Madara. Non riuscirai a farmi perdere il controllo tanto facilmente, Volpe, quindi perché non provi a ragionare e a pensare a quello che ti ho detto?- dice lui pacato ma deciso.

-Perché non collaborerò mai con colui che mi tiene prigioniera. E non ho intenzione di mettermi al tuo servizio, di farmi comandare come un cagnolino. Non da un maledetto moccioso come te.- urla.

Naruto allarga le braccia e la guarda, frustrato.

-Ma non ti sto dicendo di diventare la mia schiava, ti sto chiedendo di collaborare con me come fanno l’Hachibi e Bee! Perché non possiamo farlo anche noi?- esclama. Nonostante i suoi buoni propositi, non riesce proprio a trattenersi: perché è ancora una volta diverso dagli altri? Tutti i restanti Jinchuuriki, o, almeno, la maggior parte, hanno sempre avuto un rapporto di collaborazione con il proprio Bijuu. Perché lui no?

-L’Hachibi è un idiota al servizio di voi umani. Come può un Bijuu umiliarsi in quel modo?! È degradante, è disgustoso che noi, così potenti, siamo messi al vostro servizio!- urla la volpe, schifata. –L’unico essere umano con il quale sarei disposta ad instaurare una sorta di collaborazione è Madara Uchiha: il suo odio per gli uomini è molto simile al mio.-

Naruto digrigna i denti, cedendo momentaneamente alla rabbia e all’esasperazione.

-Dunque è questa la condizione necessaria per collaborare, l’odio?- grida.

La Volpe si fa attenta: potrebbe essere la sua occasione per ribaltare quell’inutile e logorante discorso a suo favore.

-Te ne sei già dimenticato, moccioso? Di quello scontro contro Orochimaru, quando hai attinto volontariamente al mio chakra, quando mi hai pregato di darti il mio potere per salvare il tuo Sasuke? Quella volta il tuo potere era enorme, ricordi? Ed era così vasto perché il tuo odio ed il mio odio coincidevano. Oppure quando quella ragazza che ti sta così a cuore, quella Hinata è stata ferita da Pain. Durante quella battaglia il potere che hai assaggiato era immenso e dolcissimo: aveva il sapore della libertà per me e dello sfogo per te. Già, perché per quanto tu cerchi di nasconderlo a te stesso, quella volta ti sei vendicato su Pain anche di tutto il dolore e di tutte le sofferenze che gli abitanti di Konoha ti avevano inferto.- il basso ringhio della Volpe riempie la testa di Naruto.

-Ricorda gli sguardi carichi di paura delle madri, gli sguardi carichi di odio e disprezzo dei padri, i crudeli bambini che si facevano beffe di te, il mostro, il pericolo vivente. In quel periodo eravamo in sintonia, ricordi? Odio per gli abitanti di Konoha.-

Naruto abbassa lo sguardo: è vero, ha odiato profondamente il villaggio per tutto ciò che gli ha fatto.

Però, però…

-Ed è proprio qui che sta la differenza, Volpe.- esclama alzando fieramente il capo –Io ero un bambino. Un bambino debole ed incapace, al quale tutti facevano scherzi, disprezzato anche dagli adulti. Ma, Volpe, quando il maestro Iruka mi ha teso la mano, io l’ho afferrata. Quando il maestro Kakashi mi ha offerto aiuto, io l’ho accettato. Io ho saputo perdonare. Anche se, purtroppo, qualche scivolone l’ho fatto anch’io: quella volta di Orochimaru ero fuori di me dalla rabbia, e lo sai. Mi aveva portato via Sasuke, come potevo restare a guardare il colpevole della nostra separazione? E quando Hinata è stata ferita… non posso spiegarmi a parole, Volpe, ma sai cosa ho provato.-

-L’amore è un sentimento sciocco di cui ci si dovrebbe sbarazzare al più presto.- lo interrompe il Bijuu digrignando i denti –Può portare solo alla sconfitta e, in ogni caso, non sarà mai più forte dell’odio.-

-E qui ti sbagli!- esclama Naruto alzandosi in piedi –Questo è ciò che ci rende diversi, questo è ciò che ti impedisce di aprirmi la tua mente e di collaborare con me! Tu basi tutta la tua forza sull’odio: guardi con disprezzo noi umani, vorresti uccidere la tua forza portante e l’unica persona con cui potresti allearti è un pazzo visionario. Al contrario, io baso tutto ciò che sono sull’amore e sull’affetto che provo per i miei amici. È questo che mi spinge ad andare avanti: la prospettiva di una pace duratura all’interno di un villaggio che riconosce le mie capacità. E pur di conseguire questa pace, sono disposto a chiederti in ginocchio di allearti con me, tu che sei stata la causa di anni di odio e paura nei miei confronti da parte del villaggio.- Naruto si ferma per riprendere fiato, osservando la Volpe negli occhi –Io e te siamo simili, Volpe. Tu vuoi essere libera dalla prigione che è il mio corpo, io voglio essere libero da te e dal marchio di Jinchuuriki che ho addosso. Poi, nonostante tutti gli avvertimenti dell’Ero-sennin, di Bee e di Iruka, non posso fare a meno di odiare con tutto me stesso Madara Uchiha. È un odio simile al tuo, infatti credo che avrò seri problemi a controllarti quando me lo troverò davanti.- ridacchia divertito, il solito Naruto; torna subito serio, però, un Naruto nuovo –Però allo stesso tempo siamo anche molto diversi: io ho imparato a perdonare gli innocenti. Ho imparato a controllare la mia rabbia. Io so amare. E so che devo salvare le persone che amo. Ed è per questo che la tua teoria riguardo alla superiorità dell’odio sull’amore è sbagliata: se io conseguirò il mio obiettivo, potrò restare al fianco di coloro che amo per sempre; se tu consegui il tuo obiettivo, dopo aver distrutto tutto ciò che odi, non ti rimarrà più niente.-

Naruto si ferma ed attende, studiandosi a vicenda con la Volpe, cercando di capire se ha mosso qualcosa all’interno di quel Demone, o se il suo discorso è stato vano.

Dopo qualche tempo, il Bijuu agita le sue code e, per la prima volta in sedici anni, guarda veramente Naruto. Lui ricambia lo sguardo, fiero e spavaldo. E maturo.

-Te lo chiedo di nuovo: vuoi collaborare con me volontariamente?-

-Ascoltami bene, mocciosetto.- ringhia –Forse riuscirai ad ammaliare i tuoi amici con questi bei discorsi sull’amore, ma con me non funzionano. Non mi farò usare da uno scarafaggio come te, da uno che irrispettosamente mi priva di quasi tutto il mio chakra per usarlo a suo piacimento.-

-È per questo che ti chiedo se vuoi collaborare volontariamente.- la interrompe lui. Il Bijuu lo guarda inespressivo e, per la prima volta, la Volpe a Nove Code non ha una risposta. Naruto si concentra, cerca di sentire le sue emozioni, ma non lo raggiunge nessuna ondata di odio, nessuna ondata di ostilità.

Poi lo sente, in un guizzo impercettibile. La sorpresa è così grande che il giovane perde l’equilibrio e ruzzola giù dal naso del Demone.

-Non ho altro da dirti. Ora sparisci.- gli dice questo, tornando a passi lenti e pesanti verso il cancello.

Ancora più scioccato, Naruto ricompone il sigillo e, prima di andarsene, appoggia una mano sulle sbarre.

-La mia proposta sarà sempre valida.-

L’unica risposta è un ringhio cupo dall’oscurità.

 

Naruto apre gli occhi ed incontra il suo riflesso sulle acque cristalline del fiume accanto a lui. Un sorriso gli balena sul volto, accompagnato da una nuova consapevolezza: durante l’ultimo scambio di battute, il Jinchuuriki ha chiaramente sentito un guizzo di rispetto provenire dalla Volpe a Nove Code.

-Un giorno mi dirai di si, ne sono certo.- mormora con gli occhi accesi di determinazione.

Note dell'autrice
Bene, bene, bene... con immenso orgoglio pubblico la fic che mi ha posta sul podio, al quarto posto, del primo contest a cui abbia mai partecipato :)
Un ringraziamento a Dreamwolf91 che ha indetto il contest e a Michiyo1age che ha letto il lavoro prima che fosse spedito!
  
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