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Autore: Dony_chan    29/10/2011    5 recensioni
Poco più di seicento parole per raccontarvi un momento di tenerezza..
Vi va di leggere?
Il suo ombretto è colato ed è inzuppato fino alle ossa. Tremiamo leggermente, mentre riprendiamo fiato.
Mi guarda severo e io affondo il viso nell’incavo della sua spalla. 
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akane Tendo, Altro Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 Swimming Pool & Cuff


 

 
 

L’acqua è così fredda e così profonda che al solo sguardo mi fa rabbrividire.
Mando giù rumorosamente, come se stessi deglutendo del veleno.
Ce la posso fare...
È così semplice...
Lo fanno tutti...
Metto un piede dentro, tenendomi sbilanciata all’indietro per sicurezza. Per non cadere. Per non fare una figuraccia davanti a lui. Per l’ennesima volta.
Immergo il piede fino alla caviglia, per poi tirarlo su: è gelida.
Mi metto a quattro zampe e fisso il fondo. Non ci voleva proprio! Perché la sfortuna sembra perseguitarmi da qualche giorno a questa parte?
Perché proprio il polsino che mi aveva regalato mi è sfuggito dalle mani ed è finito lì dentro?
Accidenti!
Un fruscio alle mie spalle e un dolce profumo mi fanno leggermente sobbalzare, prima che la sua voce mi arrivi curiosa e delicata al mio orecchio.
“Che stai facendo?”.
Sento le guancie imporporarsi e d’istinto mi metto seduta, spostandolo con forza dalla mia schiena, su cui si era incurvato.
“Niente! Che dici?!” esclamò imbarazzata, senza voltarmi a guardarlo.
Lui si rialza e si accuccia a sua volta sul bordo della piscina, puntando lo sguardo corrucciato verso il fondo.
Sospira. “Come diavolo ha fatto a finire lì sotto, eh? Sei proprio un’imbranata!”
Il mio cuore perde un battito. Lo guardo offesa. “Smettila di ripetermelo! È stato un incidente, non l’ho gettato di proposito, io non...” ma mi blocco in tempo.
… io non lo avrei mai fatto!
Si gratta la testa, infastidito. “Dobbiamo tornare a casa, ci aspettano tutti. Vai a prenderlo”.
Gonfio le guancie. “Sai bene che non posso!”.
Si alza, mi gira le spalle e comincia ad avviarsi verso l’uscita. “Fa un po’ come ti pare. Lascialo là... dobbiamo tornare a casa” ripete, e la sua voce pare piuttosto seccata.
Ma per cosa?
Torno a fissare il polsino, rassegnata. “Ma io... non voglio lasciarlo là...” sussurro, certa che lui non mi abbia sentita.
Ma si ferma, rimane immobile per qualche secondo e poi si gira lentamente a guardarmi.
Lo sguardo che gli rivolgo è duro. Stringo un pugno all’altezza del cuore, inconsapevolmente. “Un regalo è un regalo!” dico a voce alta, perché mi senta bene. “E...” aggiungo, le guancie di nuovo arrossate. “... e... bè, mi piace!”.
Mi alzo e in un gesto avventato mi tuffo dentro la piscina.
Comincio all’istante a tremare di freddo.
In pochi secondi sono sul fondo e a tentoni cerco il polsino con la mano libera, mentre l’altra mi tiene il naso tappato.
Sento qualcosa sotto il mio piede e allungo la mano: è il mio polsino!
Finalmente l’ho recuperato!
Dalla contentezza, lascio andare la mano sul mio naso per esultare e l’aria rimasta nei polmoni fuoriesce all’istante.
Torno a coprirmi il naso, ma ormai è tutto inutile.
Sento il bisogno di respirare. Comincio ad agitare le gambe e le braccia, ma non mi muovo di un centimetro.
Avverto un tonfo lontano, mentre sento che sto per perdere conoscenza.
Un paio di braccia esili mi circondano con forza la vita e mi trascinano verso l’alto. Appena infrango la superficie dell’acqua, prendo a respirare affannosamente.
Sputacchio ininterrottamente, finché non mi rendo conto di essere stata trascinata fuori dalla piscina.
Sento ancora delle braccia circondarmi, protettive, e sposto lo sguardo sul mio salvatore dai capelli rossi.
Il suo ombretto è colato ed è inzuppato fino alle ossa. Tremiamo leggermente, mentre riprendiamo fiato.
Mi guarda severo e io affondo il viso nell’incavo della sua spalla.
“Oh, Ranma, ho avuto paura!” ammetto, stringendogli la camicia.
Lui sospira e poi mi sorridere. “Sei una scema, Akane. Per un semplice e stupido polsino!”
Mi stacco da lui e gli sorrido dolcemente. No, non è un semplice e stupido polsino. 

 

  
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