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Autore: martozza    29/10/2011    8 recensioni
Tutti avevano grandi aspettative su quel giovane. Era l'erede, prossimo a succedere suo padre, il Re, e guidare il popolo dei Saiyan verso una nuova era.
Eppure il Principe era così diverso dal resto del popolo.
Non non amava combattere, uccidere, governare. Non amava la crudeltà.
Ma c'era, nell'universo, qualcosa che il futuro dinasta amava?
Oh, si.
Amava lei.
Genere: Avventura, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bulma, Freezer, Vegeta | Coppie: Marron/Trunks
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2

La quiete prima della tempesta.

“Mi hai fatto chiamare, padre?”

Il tono di Trunks era quasi tremulo. Cercava di darsi un contegno ma non stava riuscendo bene. Se c'era una cosa che conosceva del padre, era che egli detestava con tutto sé stesso i deboli. Tossicchiò debolmente per alzare il proprio tono di voce, odiava mostrarsi fragile dinnanzi al padre.

Il Re dei Saiyan era di spalle, intendo ad osservare la città attraverso la grande vetrata a destra. Finse di non sentire, restando in quella posizione mentre Trunks iniziava a sudare freddo. Era sempre un’impresa parlare con lui. Fin da quando era nato, Re Vegeta aveva mantenuto una rigorosa lontananza dal figlio.

Il principe non ricordava un segno d’affetto da parte dello scorbutico padre. Solo grugniti o magari sgridate. A Re Vegeta ciò che interessava era che si allenasse e che divenisse un ottimo guerriero. E puntualmente si irritava scoprendo che il figlio aveva decisamente altri grilli per la testa.

“Trunks” la voce risuonò nella sala. Il ragazzo deglutì un blocco alla gola. La voce non sembrava delle più irritate, ed era negativa come cosa. Più il padre era calmo più nascondeva al suo interno una grande irritazione. Abbassò lo sguardo. “Si padre?”

“Ho saputo che ti sei rifiutato di andare in missione a Pah38.”

Lo stomaco del giovane si aggrovigliò di colpo. Ecco, l’aveva scoperto. Era stato il giorno prima, quando aveva detto a Valia di sentirsi poco bene per restare a letto, evitando così la sanguinaria missione. Ma a quando pareva il Re non ci aveva creduto.

“Ma… non mi sentivo bene! Altrimenti sarei andato!”

Fu allora che Vegeta si girò. Il volto era livido di rabbia, gli occhi emanavano lampi di energia nera ed oscura. “Non dire idiozie, Trunks.” La voce risuonava come ingigantita alle orecchie del povero malcapitato. “Noi Saiyan non ci ammaliamo mai, soprattutto noi guerrieri di prima classe!”

Il principino si ritrovò quindi ad osservare il pavimento. Iniziava a sentire caldo, il sudore gli imperlava la fronte. Detestava far irritare il padre. Non avrebbe voluto dargli tutte quelle delusioni, ma cosa poteva fare? Lui non era come il Re. Non era crudele e sanguinario, detestava andare a conquistare e distruggere i pianeti. Non disse nulla mentre sentiva le gote infiammarsi di vergogna. Non avrebbe mai retto lo sguardo assassino del padre.

“Non sei degno di far parte della prima classe.” Infierì il Re, osservandolo truce. “Dopotutto, vedendo le compagnie che frequenti, si capisce il perché tu sia cresciuto malsano.”

Strinse gli occhi, il principe, ferito nell’orgoglio. Ciò che stava sentendo lo faceva innervosire. Il padre disprezzava il suo migliore amico, Goten, figlio di Kakaroth, guerriero appartenente alla terza classe. Erano amici da tempo immemore ma non era stato assolutamente influenzato da ciò. Al contrario, Goten amava combattere molto più di lui, ed era piuttosto forte.

Serrò la bocca, evitando di rispondere al padre. Sapeva che se avesse parlato, difficilmente sarebbe uscito vivo da quella sala. Rimase così, impietrito sull’uscio, con lo sguardo basso. Incapace di far nulla. Sentiva i passi del padre, si stava avvicinando. Provava già il dolore che di lì a poco avrebbe sentito, era sicuro che l’avrebbe colpito.

E invece si sbagliava. Vegeta di fermò ad un palmo dal figlio costatando, con irritazione, che era già più alto di lui. “Apri gli occhi, Trunks, smettila di fare il moccioso.”

Il ragazzo seguì il consiglio sperando di non adirare ulteriormente il Re. “Domani andrai in missione sul pianeta Earth. Ora vattene, ho altro a cui pensare che ad un moccioso viziato come te.” Disse con rabbia, allontanandosi. Trunks rimase in silenzio, stordito da quelle parole. Piano si voltò, posando la mano sulla maniglia. “Ah, ragazzo.”

Davanti al richiamo si voltò nuovamente. Vegeta gli dava le spalle, nuovamente vicino alla finestra.

“Se mancherai anche a questa missione, te la vedrai con me.”

Minacciò chiaro e coinciso. Come al solito Re Vegeta non usava mezzi termini. Trunks annuì desolato e uscì da quella stanza. Appena la porta si chiuse vi si poggiò contro, tirando un lungo e profondo sospiro di sollievo.

L’aveva scampata, per il momento.

^^Spazio piccino picciò!^^

Allora, spero vi sia piaciuto questo capitolo.. ci vuole un pò prima di entrare proprio nella storia ^^

Correggetemi le imperfezioni, sicuramente ci saranno, anche se l'ho riletto ç_ç

Alla prossima :*

PS: Che il pianeta si chiami Earth non è mica un caso u.u e mi ritiro, non voglio dirvi nulla.

  
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