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Autore: SHERAZARD    29/10/2011    1 recensioni
...Non sapeva da quanto tempo andasse avanti quella storia e nè sapeva come fosse iniziata ma la cosa certa era che sua madre lo odiava incondizionatamente...
...Come ogni sera scrutava la città da sopra al tetto di un'abitazione, in cerca della vittima ideale!!! Doveva avere dei prerequisiti particolari, difficili da trovare...
" Forse Riku era stata la madre peggiore del mondo, forse non si merita le mie lacrime ma nonostante quello che mi ha fatto lei resta sempre mia madre"
Genere: Drammatico, Thriller, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Hinata Hyuuga, Kiba Inuzuka, Shino Aburame
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Arriva Sakura

Era pomeriggio tardi, la neve turbinava incessantemente e Shino camminava per le strade del villaggio della notte incurante dei fenomeni atmosferici. Era esausto, e frustrato: l’ennesima giornata infruttuosa; erano già due settimane che si trovavano in quel paese e non avevano fatto nemmeno un microscopico progresso. Circa una mezzoretta dopo Shino arrivò a casa per poi buttarsi pesantemente sul grande letto matrimoniale del tutto intenzionato a lasciarsi sopraffare dal confortante tepore del piumone....
“Shino, devo parlarti” la voce di Kiba lo fece desistere dai suoi intenti. Il ragazzo più piccolo si sedette pesantemente sul bordo del letto dando le spalle al più grande.                                         
“Che c’è?” chiese Shino cercando di avere un tono civile
“Me ne vado” rispose laconico
“ Le condizioni di Hinata sono drasticamente peggiorate e ha urgente bisogno di cure mediche. Ha bisogna di Tsunade”
“Mi dispiace” fu tutto quello che riuscì a proferire il più grande
“ Non sai a me quanto” Kiba nel dire quella frase cominciò a singhiozzare senza controllo per poi cercare conforto nell’abbraccio dell’amico, che a quel gesto fu preso assolutamente alla sprovvista
“ Lei è tutto il mio mondo, tutta la mia vita, tutto. I-i-i io non…”              
“Kiba sta calmo! Andrà tutto bene” lo rassicurò fissando il suo amico negli occhi
“Andrà tutto bene, tutto bene” stettero a lungo abbracciati, finché dei singhiozzi disperati di Kiba non  rimase che un respiro profondo e irregolare
“Grazie Shino, grazie davvero”
“Figurati”
“Beh io allora vado, ho sentito Tsunade e ha  detto che al più presto ti manderà qualcun altro per aiutarti”
“Ha detto chi per caso?” non voleva certo in mezzo ai piedi una piattola“No, niente ma tanto chiunque sarà non ti  andrà bene, vero?”
“Mmmmm” mugugnò il più grande ostentando indifferenza
“ Shino, prima che me ne vada….. voglio che tu mi prometta una cosa
“ Cosa?”
“Fatti una vita al di fuori di quella del ninja”
“Qual è la richiesta” tale risposta strappò un sospiro tra l’esasperato e il rassegnato a Kiba
“ Ci sono tanti ragazzi della nostra età e sono estremamente aperti e simpatici. Non chiuderti nel tuo riccio non appena me ne sarò andato”
“ .. non chiuderti a riccio…”
“MA SOPRATTUTTO” alzò la voce, fingendo di aver ignorato quella correzione “ ci sono tante belle ragazze. Quindi pensaci! Promettimi che almeno ci penserai”  un lungo silenzio calò tra i due
“ Ci penserò” queste due semplici e inaspettate parole stupirono Kiba, che già si era dato sconfitto, strappandogli un enorme sorriso
“Ti ringrazio. Ora però devo proprio andare, stammi bene” detto ciò si alzò e uscì silenziosamente dalla stanza

 

Pioveva da giorni ormai. Ininterrottamente! La pioggia arrivava anche nei più piccoli pertugi spazzando via qualunque cosa: polvere, spazzatura, impronte, sangue. Una figura esile camminava lentamente e incurante della grande quantità d’acqua che il cielo le stava riversando addosso, portava in braccio il cadavere di una donna; continuò a camminare a lungo finché non giunse di fronte all’immenso castello. Ghignò malignamente appoggiando il corpo della vittima per terra, quasi con delicatezza, per poi estrarre dalla tasca una bustina di plastica sigillata contenente un foglio che appoggiò sul petto della donna. L’ennesimo piano perfetto: accortezza era stata la sua parola d’ordine ma anche se avesse, accidentalmente, commesso anche  il più piccolo errore la pioggia avrebbe sistemato tutto nel giro di poco. Lanciò un ultimo sguardo compiaciuto al cadavere e poi si dissolse nel nulla.

 

 Niente! Lo zero più assoluto. Ecco quello che Shino trovò spulciando l’intero archivio reale in cui erano contenuti tutti i dati di ogni singolo essere umano, ninja o no, del Villaggi della Notte. Che avesse sbagliato tutto? Che il suo giudizio razionale dei fatti si fosse ingannato?? No, Shino non lo credeva, tuttavia non riusciva a capacitarsi di quell’umiliante insuccesso.
“Maledizione” imprecò mentalmente, ormai non sapeva più da che parte sbattere la testa, cosa pensare, cosa fare o tentare, era stanco e demotivato e per di più non riusciva a evitare di pensare a Tenebra: troppe volte aveva sorpreso se stesso a fantasticare su di lei e questo non era per niente producente
“Sai che così non fai altro che farti del  male?” cinguettò una voce dolce e premurosa. Una figura esile si sedette di fronte a Shino, sorridendogli dolcemente
“Io sono Kora” si presentò la donna porgendogli la mano, Shino ricambiò il gesto più per cortesia che per altro
“Shino, piacere”
“Lo so tesoro, lo so”sorrise sognante “ Sei identico a tuo padre”
“Prego?” chiese Shino sulla difensiva “Che sia lei la squilibrata?”
“Io e tuo padre siamo….” Ci fu una breve pausa alquanto imbarazzante”amici” concluse la donna con un sorriso a 32 denti
“Mio padre ha l’amante?!” Shino fu immediatamente certo di questo pensiero! La confidenza che quella  donna si era liberamente presa, il modo in cui si rivolgeva a lui e come si era  riferita a suo padre… non c’era la minima ombra di dubbio. Un odio profondo e cieco s’impossessò del ragazzo, una voglia prorompente di fare del male fisico a quella donna lo prese improvvisamente. Si alzò di scatto, facendo cadere la sedia e con un tono gelido disse
“Devo andare”
“ Ma ma aspetta” balbettò Kora ma Shino era già sparito.

 
 
Un pugno si abbatté violentemente contro l’anta dell’armadio provocando una discreta infossatura
“ Cazzo, cazzo, cazzo” in tutta la sua vita Shino non avrebbe mai potuto credere che in un solo essere umano potessero essere racchiuse collera e frustrazione tante quanto ne provava lui. Suo padre era sempre stato un idolo, un’icona sacrale, un emblema di ineguagliabile potenza e perfezione, esterno a qualsivoglia comportamento non etico ma ora questa immagine che tanto aveva idolatrato e che voleva a ogni costo eguagliare si stava completamente e inesorabilmente sgretolando. Shino aveva sempre creduto di conoscere l’uomo che gli aveva donato la vita ma a quanto pare si sbagliava.

“ Perché? Perché? Che diavolo ha quella puttanella che mia madre non ha?? Forse mamma lo sa, forse è per questo che mi tratta così quindi è tutta colpa di quella strega se io ho dovuto passare una vita infernale” una scarica di adrenalina s’impossessò completamente del corpo del ninja che cominciò a infierire violentemente contro l’arredamento  della stanza da letto. Quindici minuti più tardi la stanza sembrava un campo di battaglia.

Shino era seduto in un angolo con le gambe distese, le braccia adagiate mollemente lungo il busto e la testa ciondoloni sul petto. Era sfinito. Lentamente si alzò e uscì da casa, in quel momento avrebbe dato qualunque cosa per potersi rifugiare nella sua adorata foresta.


La stanza era completamente buia. Si buttò sul letto pesantemente, aveva avuto una giornata pesante. Uccidere non era esattamente una passeggiata, specialmente se la vittima non assecondava i desideri del carnefice. Nonostante la stanchezza un senso di euforia si era impadronito del suo corpo: il solo ripensare all’omicidio fomentava il desiderio di uccidere di nuovo e certamente l’avrebbe rifatto a breve. Il mattino seguente avrebbe ricominciato la ricerca ma prima doveva fare una visita e per farla aveva bisogno della discrezione che soltanto la notte poteva garantirle. Ghignò pregustando ciò che stava per accadere e si alzò dal letto… era ora di agire

 

 Era mattino inoltrato quando Shino fece ritorno a casa. Era stato tutta la notte in giro, sotto l’incessante bufera di neve, cercando di far sbollire la rabbia e magari farsene anche una ragione, ovviamente invano. Appena entrò in casa si accorse immediatamente che qualcosa non andava, c’era qualcuno in casa . Velocemente estrasse un kunai e cautamente e silenziosamente cominciò a cercare l’intruso che era certo fosse la donna che cercava ininterrottamente da ormai 2 settimane , questa volta l’avrebbe presa. Improvvisamente un tonfo sordo ruppe il silenzio carico di tensione che regnava nella casa.
“ Cavolo” esclamò una voce contrariata che Shino conosceva fin troppo bene ma sperava vivamente che quella persona non fosse li. La voce proveniva dalla camera di Kiba e Shino vi ci si diresse con passo pesante, spalancando la porta in malo modo più per sincerarsi che la persona fosse veramente chi pensava che fosse che per darle il benvenuto. Inginocchiata davanti al letto c’era una delle ragazzine più irritanti, insopportabili e dispotiche del villaggio della foglia: Sakura Haruno.
“Ciao Shino, indovina?! Dovremo lavorare insieme” la ragazza proferì queste parole come se per lei fosse un piacere fare coppia con lui ma lui sapeva per esperienza che le  ragazze si trovavano sempre a disagio in sua presenza ma questo disagio era reciproco. Più che disagio per Shino si trattava di profonda irritazione: Sakura era soltanto un’inutile palla al piede che avrebbe rallentato soltanto il suo lavoro.

“ Meraviglioso” era già stufo di quella ragazzina falsa e insulsa e senza nemmeno salutare uscì dalla stanza per rinchiudersi nella propria, sbattendo la porta

 

 

 

 

Eccomi qua dopo qualcosa tipo 2 secoli….

 

Ka93: Cara amica ombra… tra poco la conosceremo bene, lo so che Shino è sempre da te a tracannare te…. Vabbè me ne farò una ragione!!! Fammi sapere cosa pensi di queste 2 pagine intense

  
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