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Autore: Kastel    30/10/2011    3 recensioni
Fin dalla prima volta che l' ho visto ho capito che si trattava di un Doppelgänger, un me stesso spettrale. Il mio presagio di morte.
Sono destinato a morire, eppure ciò non mi fa piangere o disperare. Vado avanti con la mia vita, sempre e comunque.
Il mio unico rammarico è che non potrò mai vedere quel Paradiso a cui io non credo.
Genere: Dark, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Izaya Orihara
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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E con questo sono cinque giorni.
Cinque giorni in cui vedo me stesso al di fuori di uno specchio.
Lui è identico a me: la stessa lunga giacca nera, i medesimi capelli. Solo gli occhi sono leggermente diversi, colorati di una brillante sfumatura rossa. Per il resto ci potrebbero scambiare per gemelli, tanto siamo identici.
E lo farebbero se potessero vederlo. Invece no, nessuno nota questo essere spettrale, dagli occhi color sangue. Non sento voci che mi domandano chi è lui o da quando ho un fratello gemello. Nessuno può vederlo o sentirlo.
Dico sentire perché ogni tanto mi parla. Mi sussurra all' orecchio consigli e frasi. La sua ultima perla è stata “Taglia la gola!”. L' avrei apprezzato come consiglio se fosse stato rivolto a Shizu-chan e non a Mairu.
Fin dalla prima volta che l' ho visto ho capito che si trattava di un Doppelgänger, un me stesso spettrale. Il mio presagio di morte.
Sono destinato a morire, eppure ciò non mi fa piangere o disperare. Vado avanti con la mia vita, sempre e comunque.
Il mio unico rammarico è che non potrò mai vedere quel Paradiso a cui io non credo.


Mi guarda negli occhi e mi sorride.
“Sai cosa succede oggi, non è vero?”
“... Morirò?”
La sua mano stringe un coltello rosso come il sangue. Se non fosse che ha entrambi gli occhi al loro posto direi che se ne è strappato uno.
“No.”
Lo guardo senza capire, spalancando gli occhi stupefatto.
“E' il giorno in cui io potrò diventare te.”
L' ultima cosa che vedo sono due enormi canini.
L' ultima cosa che penso è -Ho sbagliato-.
Poi sento la lama trapassarmi da parte a parte, lasciandomi senza fiato.

 

Apro gli occhi.
La prima cosa che mi colpisce sono i suoni. Sono tanti e indefiniti, sono irreali e lontani. Sono dentro e fuori di me.
Poi inizio a guardare. Imparo ad osservare, con stupore. Tutto ha una sua dimensione e colore.
E dopo ancora assaporo la capacità di poter parlare e ridere e piangere e sorridere e mangiare.
Soprattutto l' ultima, quando finisco il corpo di colui che mi ha scambiato per un
Doppelgänger.
Sa di tanto, ma non mi basta.
Il gusto è migliore, se è condito dalla paura.

Chissà come sarà il sapore del suo più acerrimo nemico...?

 

 

 

Note notose.
Essenzialmente volevo scrivere una storia che facesse paura, dedicata ad Halloween. Mi rendo conto, probabilmente, di non esserci riuscita!
Ho studiato un po' la figura del doppelganger, trovandola un buon sistema per creare una falsa pista.
Ma ho fallito, lo so...
Buon Halloween, bella gente.

   
 
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