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Autore: NEPTUNE 87    02/07/2006    6 recensioni
Cosa potrebbe succedere se Sosuke dovesse decidere tra l'amore ed il lavoro? Leggete e commentate in tanti grazie!!!! Pubblico questa fan fiction per festeggiare la fine degli esami di maturità!!! Evviva!!
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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NON LASCIARMI


"Sergente Sagara, le devo parlare un momento!", il comandante del Deedanan si trovava sulla porta del suo ufficio. "Sì, signore" Sosuke entrò e quando lei gli fece cenno di sedersi, lui si accomodò.
"Sergente Sagara, l'ho chiamata per comunicarle una notizia di estrema delicatezza, che forse non le farà molto piacere" "Mi dica signor comandante" rispose Sosuke mantenendo un tono freddo e distaccato. "Come lei sa, i pericoli che minacciavano la signorina Chidori sono stati sconfitti, per cui dall'alto mi hanno ordinato di concludere il suo periodo di protezione. Mi dispiace molto" Sosuke per un momeno non riuscì a formulare un pensiero concreto nella sua mente, poi quando la ragione fredda e calcolatrice del militare tornò a funzionare, si alzò e chiese se ci fossero altre informazioni da ricevere. Tessa scosse il capo e lui mettendosi sull'attenti si congedò.
Kaname era al settimo cielo, finalmente Sosuke sarebbe tornato dalla missione, dopo tre mesi avrebbe avuto l'occasione di rivederlo. Quell'ultimo periodo le era sembrato infinito, non c'era giorno che passasse che lei non fosse preoccupata per lui, che non pensasse alla sua incolumità. Ormai era chiaro che lo amava e aveva capito che anche lui ricambiava il suo affetto, infatti prima di partire lui le aveva lasciato intendere così, poichè prima di imbarcarsi le aveva detto:- quando tornerò prometto che passeremo molto tempo insieme, noi due!- Finalmente il momento tanto atteso era arrivato, chissà cosa le avrebbe detto.
L'aereo su cui viaggiava Sosuke atterrò. Era il peggior viaggio che avesse mai fatto, non aveva fatto altro che pensare a che cosa dire alla sua Kaname, sì alla sua perchè quando era partito si era ripromesso che al suo ritorno le avrebbe confessato il suo amore, aveva cercato di farlo intendere anche a lei, così da dargli tempo per pensare. Ora però sperava che lei se ne fosse dimenticata, che si fosse fidanzata con un altro, insomma che Kaname avesse sistemato la loro posizione.
Kaname attendeva all'uscita del gate, era emozionastissima, si era addirittura messa un nuovo completino. Quando lo vide non riuscì a trattenere un sospiro di sollievo nel vederlo completamente sano, e un gran sorriso si dipinse sul suo volto.
Sosuke uscendo dal gate notò immediatamente la figura di Kaname, era così bella, aveva anche un nuovo vestito e per di più era radiosa nel rivederlo, come avrebbe fatto a dargli quella notizia!
Kaname aspettò che uscisse per andarlo a salutare, gli saltò letteralmente al collo continuando a chiedergli se stesse bene. Sosuke si sforzò di essere felice nel vederla, in fondo lo era, ma sul suo cuore gravava una notizia che non gli permetteva di esternare la sua felicità.
Kaname che non si faceva ingannare da niente, chiese al suo amato perchè fosse così serio e preoccupato, non era forse contento di vederla? Sosuke con un flebile sorriso le rispose di sì e poi per mostrargli la sua felicità le diede un bacio sulla guancia.
Kaname rimase sorpresa dal gesto del ragazzo, e felice come non mai uscirono dall'aereoporto.
Chiamarono un taxi e vi salirono. Sosuke sapeva di aver sbagliato a mostrarsi affettuoso con lei, ma forse era meglio così in fondo non sapeva neanche lui cosa fare.
Kaname cominciò a raccontargli che cosa fosse successo in quei tre lunghi mesi, il ragazzo cercò di sentire ciò che lei gli stava raccontando, ma continuava a pensare a che cosa avrebbe fatto.
Arrivati davanti all'appartamento di Sosuke, Kaname era molto emozionata, pensava che lui l'avrebbe invitata a salire per parlarle. "Kaname" esordì Sosuke "grazie per avermi accompagnato, ora va a casa". La ragazza non riusciva a credere alle sue orecchie, perchè non le dimostrava ciò che provava? Perchè rimaneva freddo?. Non potendo aspettare oltre glielo chiese: "Sosuke perchè ti comporti così? Prima mi dai un bacio e poi sei freddo e scostante, non ascolti neanche quello che ti si dice. Ma sei interessato a me o no?" La domanda cadde addosso a Sosuke come una doccia fredda, cosa avrebbe dovuto rispondere? "Sì, cioè, no! In questo momento non lo sò, sono molto confuso, si sono creati dei problemi che mi impediscono di darti una risposta definitiva" "C'è un'altra ragazza di mezzo?" chiese Kaname con le lacrime agli occhi a causa di una risposta così sfuggente. "Tessa è tornata all'attacco?"
"Niente di tutto questo" rispose Sosuke "Ora non posso spiegarti, ho bisogno di pensare, ti prego ora va a casa"
Kaname rientrò nel taxi e se ne andò. Sosuke era a pezzi, sapeva che in quei giorni l'avrebbe fatta soffrire, ma doveva prendere una decisione e non poteva vederla, non avrebbe potuto pensare con la mente lucida.
Appena arrivata a casa, Kaname si gettò sul letto e cominciò a piangere tutte le lacrime che in quegli ultimi mesi aveva trattenuto. Non poteva credere alle parole che le aveva rivolto il ragazzo, quando era partito era tutto diverso!!!!
Per più di 20 giorni il ragazzo rimase chiuso in casa a riflettere sul da farsi, non riusciva a decidere, lasciare il suo incarico avrebbe significato doverne accettare un altro e allontanarsi da lei, rifiutare l'ordine avrebbe significato tradire il comando. Ogni dubbio si risolse quando una telefonata del colonello arrivò: se avesse accettato la nuova missione sarebbe dovuto partire il giorno stesso.
Kaname posò il ricevitore, non riusciva a smettere di piangere, ma ora capiva il comportamento che Sosuke aveva avuto con lei in quegli ultimi giorni. Tessa era stata gentile a chiamarla. Ora capiva perchè era così triste, il suo cuore stava combattendo contro due realtà che egli rispettava moltissimo: lei e il suo lavoro. Decise di chiamarlo. "Sosuke" disse Kaname con voce più ferma che poteva quando il ragazzo alzò il telefono. "Sono Kaname, sò tutto, Tessa mi ha chiamato. Incontriamoci all'aereoporto tra un'ora". Il ragazzo si sentì sollevato, era meglio che ora sapesse tutto, così sarebbe stato più facile farle capire quel che gli succedeva e cosa aveva deciso.
Quando Kaname arrivò all'aereoporto, Sosuke non era ancora arrivato. "Bene" pensò "posso evitare che mi veda con gli occhi rossi, andrò a rifrescarmi in bagno" Era proprio vero, da quando Tessa l'aveva chiamata fino al suo arrivo in aereoporto, non aveva mai smesso di piangere. Poi la paura di vederlo l'aveva fatta smettere.
Quando tornò dalla toilette, Kaname si accorse che Sosuke era arrivato, lo salutò e gli chiese di andare a parlare in un bar. Appena lo vide capì che aveva preso la sua deisione e niente gli avrebbe fatto cambiare idea.
Dopo aver ordinato un caffè, Sosuke decise che era il momento di parlare. "Kaname, mi hai detto che Tessa ti ha raccontato tutto. Ora credo che tu capisca il perchè del mio comportamento al ritorno dalla mia missione" Kaname annuì, chissà come era stato duro per lui ricevere una notizia del genere, e lei che lo aveva aggredito accusandolo di avere un'altra ragazza. "Mi dispiace per averti aggredito" disse la ragazza con un filo di voce. Sosuke abbozzò un sorriso. "Non fa niente, in fondo era comprensibile, non ti avevo detto nulla, come potevi immaginare una notizia del genere!!! Ora però voglio che tu sappia la decione che ho preso: prima di tutto voglio dirti che tu sei la persona più importante che io abbia mai conosciuto. Ti amo Kaname e non riuscirò ad amare mai nessun'altra nel modo in cui ti amo. Però il colonnello ha bisogno di me per un'altra missione ed io non posso fare a meno di eseguire gli ordini. Purtroppo devo lasciarti."
Kaname sapeva che glielo avrebbe detto, lo aveva già capito, ma non riuscì a non mettersi a piangere. Sosuke vedendola in quello stato non potè fare altro che scusarsi. Kaname scuotendo la testa gli disse di non preoccuparsi, che nel vederlo all'ingresso aveva già capito tutto."Voglio solo farti una domanda, per quanto starai via?" A quella domanda Sosuke deglutì vistosamente, sapeva che la risposta che le avrebbe dato non le sarebbe piaciuta. "Quattro o cinque anni, non si sa con certezza" La notizia cadde sulla testa di Kaname come un macigno da 2000 tonnellate. Cercando di trattenersi Kaname sorrise e gli disse che in fondo quello era il suo lavoro. Sosuke le rispose di sì ma che in fondo gli dispiaceva. Lei alzò le spalle e gli disse che sarebbe sopratvvissuta. Sosuke si alzò e si diresse verso gli imbarchi. "La mia missione comincia adesso, devo andare, l'aereo parte fra poco" Kaname si alzò e decise di accompagnarlo, voleva dimostrargli di essere forte.
L'aereo stava per partire, Sosuke stava per entrare nell'aereo, Kaname stava piangendo calde lacrime per la partenza del suo amato. Poi improvvisamente, lei si lanciò verso di lui e gli diede un dolcissimo bacio sulle labbra. "Ti prego, non lasciarmi" gli sossurrò Kaname all'orecchio. "Mi dispiace" le rispose Sosuke staccandola da lui "Non posso, cerca di non piangere per me, e se puoi dimenticami, non posso costringerti ad aspettarmi" "Non chiedermi questo, non riuscirei ad amare nessun'altro all'infuori di te. Prometto però che cercherò di non piangere" "D'accordo" Sosuke salì sull'aereo e prima che si chudesse il portellone, lanciò un ultimo sguardo a Kaname: lei era lì triste, e sconsolata, sola. Solo una piccola lacrima le faceva compagnia, ma lei si ripromise che sarebbe stata l'ultima che avrebbe versato nei prossimi anni, le avrebbe risparmiate tutte per il ritorno del suo più grande amore.

   
 
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