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Autore: Stateira    31/10/2011    16 recensioni
- Agrifoglio. – comincia Harry.
- Biancospino.
- Undici pollici.
- Dieci.
- Molto flessibile.
- Sufficientemente elastica.
- Fenice.
- Unicorno.
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Harry adora guardare Draco. Guardarlo fare cose, guardarlo leggere, guardarlo pensare. Lo rilassa moltissimo, gli mette addosso una gran voglia di prendersi le sue responsabilità nei confronti della vita, e gli ricorda che al mondo esistono tanti tipi di magia.
Ci sono volte, però, in cui guardare Draco diventa una necessità. Nel senso che non è il caso di perderlo d’occhio neanche per un secondo. Ad esempio, da Harrods. O in quell’esatto momento.
 
Draco punta l’indice sul manico della bacchetta e la fa rotolare avanti e indietro con un ché di sensuale. La bacchetta è la sua. Sua di Harry.
- Draco, lo sai. – sospira il-ragazzo-che-ha-tanta-pazienza. – Le bacchette funzionano bene solo in mano ai legittimi proprietari.
Draco lo ignora. Continua a saggiare il manico, la impugna e la posa di nuovo sul tavolo, la punta e poi la raddrizza. È completamente concentrato sulla bacchetta, al punto che Harry è infastidito dal fatto che non si degni nemmeno di guardarlo negli occhi.
- Potrebbe essere pericoloso.
- Oh, falla finita, Potter. – lo liquida Draco. – Non è la stramaledetta Bacchetta di Sambuco. Che, a proposito, dov’è?
- Al sicuro. – risponde Harry, evasivo. – Draco, non è davvero una buona idea. Perché non puoi semplicemente usare la tua, come tutti?
 
Draco smette di analizzare minuziosamente l’impugnatura della bacchetta di Harry. Non si muove di un millimetro dal bordo del tavolo, ma fa scattare gli occhi dritti in quelli di Harry.
A Harry quel suo modo di guardarlo fa sempre un effetto pazzesco. Gli mozza il fiato e lo fa irrigidire tutto, come se fosse sotto esame, come se Draco fosse lì a decidere quanto del suo tempo concedergli ancora. Non ha importanza che gliene abbia già concesso un bel po’, del suo tempo. Essere il fidanzato di Draco Lucius Malfoy è un autentico mestiere.
 
- Perché fai tutte queste storie? – sbotta Draco. – Sono sicuro che l’avrai prestata a qualcuno.
Harry inarca le sopracciglia, cauto. – Uhm, no. direi di no.
- Figurati se non l’hai fatto! Uno sfarfallio di ciglia, un sorrisino, un po’ di capelli rossi qua e là, ed ecco che la tua bacchetta passa di mano.
- … Oh. – fa Harry. Sul suo volto comapre una strana espressione che riassume tante cose insieme. Divertimento, tanto per cominciare. Rassegnazione, tenerezza, e un vago senso di trionfo. – No, Draco, non le ho mai prestato la mia bacchetta. La smetterai mai di essere così insensatamente geloso di Ginny?
- Non sono geloso! – protesta Draco. Nonostante il pallore, è molto bravo a non arrossire. – Di chi, di te? Di quella? Fammi il favore, Potter, praticamente sto con te per pietà.
Harry mette su una faccia truce, anche se non se l’è presa davvero. Ginny e Draco sono uno spasso, quando sono insieme. Forse perché Ginny è cento volte più ragionevole di lui, ma non riesce a resistere alla tentazione di stuzzicarlo, e Draco ci casca ogni singola volta, dando vita a scenate di gelosia memorabili. Harry osa sperare che, in qualche modo, si vogliano bene. No, magari volersi bene no, ma si tollerano senza troppa fatica. Ecco.
 
- Draco, sei la cosa che amo di più a questo mondo, lo sai, anche se…
- Anche se? – lo aggredisce Draco, stavolta tirando su persino la testa.
- Niente. Anche se a volte sei la cosa che amo di più nell’intero universo. Ma non riuscirai mai ad usare la mia bacchetta. È già un miracolo che io sia riuscito a combinare qualcosa di buono con la tua. Sono troppo diverse.
- Stupidaggini.
- Vuoi verificare?
- Dai, avanti.
- Agrifoglio. – comincia Harry.
- Biancospino.
- Undici pollici.
- Dieci.
- Molto flessibile.
- Sufficientemente elastica.
- Fenice.
- Unicorno.
 
Harry inarca un sopracciglio, e un enorme “Cosa ti avevo detto?” gli si dipinge sul volto. Draco è così contrariato che arriccia il naso fino ai limiti del possibile.
- Draco, le nostre bacchette non potrebbero essere più diverse. – Harry ride, si alza e va ad abbracciarselo. Tira le maniche del maglione in modo da nasconderci dentro le mani e poter avvolgere il busto di Draco anche da quella scomoda posizione inginocchiata. – E non pensi che sia bellissimo?
- Bellissimo, Potter?
- Bellissimo. Bellissimo che le nostre bacchette non abbiano un solo punto in comune, ma che noi siamo qui. Bellissimo che io e te siamo due persone così diverse, ma siamo qui. Bellissimo che contro ogni logica e ogni buon senso, siamo qui. Non so tu, ma io lo trovo bellissimo.
Draco ciondola e si ammorbidisce in quel suo peculiare modo che fa capire ad Harry che entro dieci minuti al massimo il mondo intero avrà il profumo della pelle di Draco.
- Ti sei rassegnato, almeno un po’? – lo prende in giro. – Ti lascio usare un sacco di altre cose mie, se vuoi. La mia Firebolt. Il mio mantello.
- E posso andare in giro a dire che sono tue?
- Credo che sia abbastanza evidente.
- D’accordo.
Draco prende la bacchetta di Harry e la fa ciondolare dolcemente fra le dita. Harry lo premia con un bacio sulla punta del naso e allunga una mano per farsela restituire.
- Lumos. – dice innocentemente Draco.
Altrettanto innocentemente, il salotto salta in aria.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
ANGOLINO!
 
Io, boh, la dedico a tutti quelli di Lucca. A tutti, perché avevamo anche un uomo, eh insomma U_U.
Come ho già detto su Facebook: grazie per la giornata, per le risate, per le peggio cazzate che sono venute fuori, per avermi costretta a cosplayare me stessa, per il disegno adorabile, per gli autografi (?!?!?), per non avermi persa in giro per la città, per esserci tirate su le peggio storie sulle bacchette.
Per tutto.
Grazie a chi c’era, ma anche a chi non c’era.
Grazie.

  
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