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Autore: Rebecca Lestrange Buki    02/11/2011    2 recensioni
E se il tatuaggio sulla fornte di Gaara avesse un'altra origine?
Questa è la mia prima ff nella sezione Naruto quindi siate clementi![Accenno Gaara/Matsuri]
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo Personaggio, Sabaku no Gaara | Coppie: Gaara/Matsuri
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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AI
il vero significato di un tatuaggio di sabbia e sangue


Sabaku No Gaara, il bambino mostro, il corpo posseduto da Shukaku, il terrore e l’arma segreta di Suna.

Gaara non ha amici, non ne ha mai avuti, l’unica persona che gli vuole bene è suo zio: fratello della sua amata e deceduta madre.
Ora si trova nella sua stanza e sta prendendo delle medicine e dei biscotti per il bambino che ha attaccato stamattina,
durante l’ennesimo attacco di rabbia.

Gaara è per strada, il bambino di quella mattina gli ha appena sbattuto la porta in faccia con occhi pieni di terrore;
-Lascialo stare, è solo un fifone- il bambino della sabbia si volta:
dietro di lui con un sorriso e gli occhi brillanti c’è una bambina che gli tende la mano -Ciao! io sono Ai, come amore-

Gaara non sa come comportarsi, è la prima volta che qualcuno si rivolge a lui senza insultarlo o guarlo spaventato:
quella strana bambina mora con i codini bassi è gentile con lui, si comporta da amica.

Qualcosa in Gaara si rompe e per la seconda volta quel giorno sorride;
-Piacere Ai, io sono Gaara- non c'è traccia di spavento al suono del nome -So chi sei-.

È sera, ma la bambina chiede comunque al suo nuovo amico di giocare con lei, è sola ma solare e sempre allegra;
-Dove potremmo andare?- si domanda prendendo per mano il bambino dai capelli rossi,
il figlio del kazekage propone la terrazza dove è solito rifugiarsi in solitudine quando è triste.
Ma c’è qualcosa che infastidisce la sabbia: qualcuno segue i bambini.

I due arrivano a destinazione e la bambina si affaccia appoggiandosi alla ringhiera
-Un'oasi! quanto mi piacerebbe uscire dal villaggio! Quando sarò grande viaggerò miltissimo e tu verrai con me!-
già si era affezionata a quello strano bambino silenzioso;
uno scricchiolio, si girano: mentre si volta, la sabbia copre la vista a Gaara. Un gemito di dolore, poi, più nulla.
Lo scudo si dirada e Gaara vede la sua prima amica a terra, in un lago di sangue: un kunai nel petto.
 
Gaara alza gli occhi, un Jonin con il volto celato si trova dinanzi a lui:
lancia degi shuriken, la sabbia difende il bambino e rispedisce le armi al ninja, il cui volto si rivela, macchiato di sangue.
-Zio, perché?- l’uomo non risponde subito, poi inizia a parlare di un compito affidatogli dal Kazekage in persona,
infine, ammette il personale desiderio di vendetta.

Yashamaru guarda la luna e racconta il significato del nome Gaara: il demone che amava solo se stesso,
attiva le bombe carta che ha addosso: del suo corpo non rimane nulla e il vuoto che si è creato dentro il bambino è incolmabile.

Gaara si gira e vede la piccola Ai sorridente e con gli occhi chiusi, neanche si è accorta di morire.
 
Sabaku No Gaara soffre: vede quel piccolo raggio di Sole sparire in una pozza di sangue, vede la sua vita diventare buia come non mai.

La sabbia gira vorticosamente attorno al suo diletto e per suo volere si tinge di rosso, con il sangue dell'Amore.

La sabbia segna il viso del bambino con un kanji rosso sangue: Ai, Amore.
Gaara non amerà nessuno all'infuori di se stesso e quel breve raggio di Sole, che, ormai, vive solo nel suo ricordo.

   
 
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