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Autore: SHERAZARD    03/11/2011    2 recensioni
Cosa succederebbe se un membro dei Volturi incontrasse, improvvisamente e in circostanze insospettabili,l'anima gemella? E se per lei lasciasse Volterra per formare una famiglia? E se l'anima gemella fosse una licantropa?
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Demetri
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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“Cosa stai cercando di combinare, brutto porcello?!”
Sergey, sdraiato sul lettone, sta cercando di togliersi il pagliaccetto
“Nonono, non ci si può spogliare specialmente dopo la fatica che mammina ha fatto per mettertelo” sgrido amorevolmente il mio bambino prendendolo in braccio per rimettergli a posto il vestito. Adesso i bambini sono pronti ed è quindi ora di portarli un po’ a spasso. Non amo particolarmente questa parte del mio essere genitore, egoisticamente parlando non li farei mai uscire di casa. Non vorrei che i miei bambini stessero a contatto con quegli insulsi e disgustosi esseri umani ma so che la socializzazione con loro o meglio coi loro cuccioli, per quanto io la trovi rivoltante, è necessaria.
Cammino a lungo per le strade del centro, cercando di contenere i miei istinti omicidi ogni qual volta una di quelle insopportabili vecchie si avvicina ai miei figli cominciando a dirmi quanto siano belli, quanto siano buoni, quanto impegnativo debba essere avere 3 gemelli e blablablabla
Dopo l’attacco dell’ennesima vecchia decido che è ora di reagire o meglio di cambiare zona, mi avvio verso la periferia e mi dirigo al parco giochi dietro casa mia. Nonostante cominci a fare freddo gli umani non hanno ancora fatto ritorno a casa propria. Seduta su una panchina molto in disparte da quelle creature, le osservo di sottecchi mentre muovo ritmicamente la carrozzina dei gemelli per cullarli. Sono davvero delle creature patetiche; sono rimasta su quella panchina all’incirca una mezz’oretta e in questo brevissimo tempo ho sentito quei dannati mocciosi frignare per inutile sciocchezze
“Mamma mi ha rubato la palla” “Papà mi sono sbucciato il ginocchio” “Mamma ho paura di quell’ animaletto” e piangono come se queste scuse fossero davvero valide, bha valli a capire. Una cosa sola mi lascia l’amaro in bocca: vedere i genitori del moccioso che si è ferito prendersi cura di lui.
/Demetri/ provo un’invidia indescrivibile per quella coppia, vorrei più di ogni altra cosa che mio marito fosse qui accanto a me e ai piccoli, vorrei sentire il suo profumo inebriante, vorrei guardarlo mentre prodiga attenzioni ai piccoli. Ma lui non c’è e questo mi devasta
/Andiamo non cominciare a frignare anche tu, sono solo pochi schifosissimi giorni/
Sarebbe masochista rimanere qui a guardare quel’allegro quadretto familiare, così me ne torno a casa.

 

Sono circa le 11 30, i bambini sono nelle loro culle e io ho finito tutte le faccende di casa.
/E ora che faccio? Se Demetri fosse stato qui la notte sarebbe appena cominciata/
Mi infilo sotto le coperte cercando di scacciare i pensieri funesti che mi ingombrano la mente
/ Ormai sono solo 2 giorni che se ne è andato e il suo odore è già sparito dalle coperte/
Non ricordavo quanto fosse dura la solitudine, quanto mi pesassero quei silenzi, quanto non sopportavo il dover restare con le mani in mano aspettando una manna dal cielo ma soprattutto non sopporto più l’assenza del suo odore, dei suoi occhi che mi osservano beffardi, il suo viso perfetto, le sue grandi mani e il suo corpo gelido che mi infonde sicurezza e tranquillità. Mi alzo improvvisamente, buttando le coperte all’aria e mi dirigo in salotto per prendere una foto dal cassetto, tornando in camera da letto prendo una camicia di mio marito e la indosso. La sua fragranza mi invade immediatamente, tranquillizandomi. Tornata sotto le coperte appoggio la foto affianco al mio cuscino e la fisso per un po’. La foto raffigura Demetri sdraiato sul letto a pancia in su e con le braccia dietro la nuca, gliel’avevo scattata una settimana dopo il matrimonio e a tutt’ora restava una delle mie preferite. Non so come ma quegli espedienti si erano rivelati essere un palliativo discreto: non ero felice ma non ero nemmeno più così irrimediabilmente depressa. Chiusi gli occhi sperando di sognare l’uomo che ormai da 2 anni aveva sconvolto la mia intera esistenza.

Ringraziamenti:

ka93: no tra best, ci penso io a quella cosa!!!! Non sporcarti le zampine tra..... fammi sapere che pensi di questo capitolo un po' melodrammatico

silvia15: mi fa piacere che lo scorso capitolo ti sia piaciuto=) scusa per l'immensa attesa, a quest'ora ti sarai persino dimenticata di quesa storiaXD  Solo perchè hai detto che ami Demetri hai conquistato un miliardo di punti simpatia^^

Grazie anche a coloro che hanno letto!

Allora dopo questo capitolino smielato e melodrammatico ci buttiamo a capofitto a Volterra(sperando in tempi abbastanza brevi)
Ciao alla prossima
 
  
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