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Autore: Mia Swatt    04/11/2011    9 recensioni
Damon Salvatore, lascia Fell’s Church – per trasferirsi a New York, frequentando lì il College a Brooklyn – subito dopo aver conseguito il diploma, insieme alla sua ragazza: Katherine Pierce. Ma la sua vita non è così semplice. Infatti, al liceo, il cuore del ragazzo era diviso tra la bella Katherine e la testarda Bonnie McCullough, nonché migliore amica della fidanzata di suo fratello minore, Stefan. Gli anni passano, e Damon diventa un promettente stagista nella redazione del New York Times, ma succede qualcosa che spazza via tutte le sue certezze: Katherine lo lascia, con un biglietto. Rimasto solo, il ragazzo, decide di tornare nella città natale, per ritrovare tutti i suoi passati affetti. È proprio lì che incontra nuovamente Bonnie; una nuova Bonnie. Ma quanto si cambia in sette anni? E Bonnie, era davvero solo una ragazza testarda o qualcosa di più?
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bonnie McCullough, Damon Salvatore, Katherine
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Buon pomeriggio a tutti! Eccomi con il secondo tentativo su questa fandom :) la mia storia che pubblicai su Il Diario del Vampiro, è una one-shot a rating rosso - che, in caso potesse interessare, potete trovare QUI - e ha una trama piuttosto forte.
Tornando a questa piccola flash, cosa dirvi? La storia avrà CINQUE pubblicazioni, un giorno alla settimana - ogni Venerdì. Il racconto è composta da TRE CAPITOLI più PROLOGO ed EPILOGO. In principio, questa flash, doveva essere una one-shot, poi mi è stato chiesto di fare almeno una storiella più lunga ed è nata questa flashfic. Spero possa interessare a qualcuno :)
Adesso vi lascio al capitolo, buona lettura!

Un’altra chance

Non sono ancora pronto per lasciar perdere,
perché in quel caso non saprei mai cosa mi sto perdendo,
ma sono troppo fuori strada.
Allora, quando mi arrenderò a quello che ho desiderato?
Non saprò mai perché è crollato tutto giù, giù, giù...

Down, Jason Walker.

PROLOGO

Fell’s Church, Virginia. Stati Uniti d’America.
Agosto, 2004.

Come ogni anno, il cortile della scuola superiore di Fell’s Church, era allestito a festa. Musica, palco, sedie posizionate davanti ad esso… Altre classi si sarebbero diplomate, quell’anno.
― Damon! Ti stavo cercando dappertutto! ― lo chiamò una ragazza, la più bella di tutto il liceo. I capelli mossi, castano scuro, le ricadevano fino a metà schiena; gli occhi da cerbiatta era due pozze onice, in cui perdersi ogni volta che la guardava; il fisico era perfetto, atletico. Degno di un capo cheerleader.
― Kat, ero qui. Sto aspettando mio fratello, dovrebbe arrivare a momenti con Elena.
― Bello! Stanno ancora insieme? Che carini… Senti, volevo sapere se hai trovato le decorazioni che ti ho chiesto. Devo finire di allestire il palco, visto che tra qualche ora comincia la cerimonia.
― Certo, li ho messi in palestra. ― rispose. La ragazza si alzò in punta di piedi e gli posò un bacio a fior di labbra, per poi scappare via.
Damon restò lì, impalato, a fissare quella ninfa, orgoglioso che fosse sua. Solo sua.
Katherine Pierce, insieme a Damon Salvatore, entrambi diciottenni, erano i ragazzi più popolari del liceo. Lui, atleta affermato nel basket; lei, cheerleader bella e talentuosa.

― Attento Damon, se la guardi troppo rischia di scomparire.
― È tutta invidia. ― affermò il ragazzo ― Il fatto è che odi fino all’inverosimile che io guardi lei e non te.
― Mi hai scoperta! Adesso cosa farò? ― domandò lei, melodrammatica. Damon scoppiò a ridere per la sua sfacciataggine, ma lei era fatta così.
Bonnie McCullough, era la migliore amica di Elena Gilbert – quest’ultima altre non era che la ragazza di suo fratello, Stefan Salvatore.
Alta un metro e sessanta, Bonnie, con la sua carnagione mulatta, i suoi occhi scuri, i capelli corti e rossicci, riusciva sempre a far impazzire Damon. Lui l’adorava; c’era stato un tempo, perfino, in cui aveva pensato di poter costruire qualcosa con la “streghetta”, ma il temperamento di Bonnie non era per uno come lui. Damon voleva la popolarità, Bonnie non era quel tipo di persona.
― Non avrete già cominciato a discutere voi due, vero? ― domandò Stefan, raggiungendo il fratello insieme a Elena.
― No, fratellino. ― rispose Damon, passandogli un braccio intorno alle spalle ― Come al solito è rimasta abbagliata dal mio fascino!
― Ti piacerebbe… ― lo stuzzicò Bonnie, provocando una sonora risata alla sua migliore amica.
Elena Gilbert, sedici anni – come Bonnie e Stefan – era una ragazza alla mano. I capelli biondi, lunghi, le ricadevano lisci fino alla vita; gli occhi castani erano espressivi, sinceri, privi di ogni malizia. Stava con Stefan dal primo giorno di liceo, da quando – per caso – si erano scontrati fuori dall’ufficio del preside. Fu un colpo di fulmine, amore a prima vista.
Le ore, che dividevano l’attesa dalla cerimonia della consegna dei diplomi, passarono in fretta. Katherine, insieme al comitato di organizzazione, fece un lavoro impeccabile. Come ogni volta. Quando la cerimonia iniziò, tutti i genitori furono fieri dei propri figli, i quali – vestiti con tunica e cappelli bordeaux – si susseguivano sul palco, per ricevere la loro promozione.
― Ci siamo diplomati! ― urlò Katherine, mentre passeggiava con Damon per il Luna Park ― Finalmente ce ne andremo via da questa città, tesoro.
― Non vedevi l’ora, eh?
― Già. Tu non sei contento di partire? ― gli domandò. Lui, di tutta risposta, scollò le spalle. Damon non odiava quella città come Katherine, ma non voleva stare senza di lei. Aveva deciso, perciò, di seguirla, fino a New York.
― Un po’ mi mancherà. ― ammise lui ― In fin dei conti ci ho vissuto per diciotto anni.
― A me l’unica cosa che mancherebbe saresti tu. Fortuna che vieni con me. ― lo spinse dolcemente vicino ad un muretto e lo baciò con passione, per ore.
― Oh, scusate! ― disse Bonnie, avendo interrotto i due piccioncini ― Non vi avevo visti, stavo cercando Elena!
― Figurati, Bonnie. ― rispose Katherine ― Ti aiutiamo a cercarla, così la saluto anche io. Domani partiamo, lo sai vero? ― Bonnie annuì soltanto, sapendo perché Katherine avesse voluto precisare. Lei sapeva che Bonnie era innamorata di Damon, ma avrebbe lottato con gli artigli e con i denti piuttosto che lasciarlo a lei. Bonnie, dal canto suo, era troppo testarda per ammettere quel sentimento.
― Dovrebbero essere alla ruota panoramica.
― Bene! Allora andiamo! ― rispose Katherine ― Damon, vieni?
― Sì, andiamo. ― rispose il ragazzo, non capendo il motivo degli sguardi scambiati, poco prima, dalle due ragazze.
Come aveva intuito Bonnie, Stefan ed Elena, stavano scendendo abbracciati dalla ruota panoramica.
― Sempre a fare i piccioncini, eh?
― Parli tu, Damon. ― rispose Elena ― Tu e Kate state sempre a sbaciucchiarvi!
― E come potrei resistergli? ― domandò retorica quest’ultima, facendo ridere tutti, per il tono usato.
― Così ci siamo. ― disse Stefan, avvicinando il fratello ― Tra poche ore te ne andrai.
― Come farai senza di me? ― lo stuzzicò il fratello maggiore.
― Sei sempre un pirla, lo sai?
― Ma bellissimo. Un pirla estremamente affascinante, direi.
I fratelli Salvatore erano completamenti diversi l’uno dall’altro, non solo nell’aspetto fisico. Damon, due anni più grande, era alto un metro e ottantatre; occhi e capelli neri; fisico atletico. Caratterialmente era quello che si chiamava un dongiovanni. Sicuro di sé, fino all’inverosimile, strafottente ed egocentrico. Stefan, invece, era alto un metro e ottanta; occhi verdi, capelli castano chiaro; fisico atletico, anche’esso. Era molto dolce e altruista, sapeva ascoltare gli altri. Generoso e romantico.
― Mi mancherai, Damon.
― Anche tu, Stefan. ― si scambiarono un abbraccio fraterno e poi ognuno andò per la propria strada.
― Ehi… ― lo chiamò Katherine, mentre stavano raggiungendo l’aeroporto ― Ti stai pentendo?
― Di cosa? ― le chiese lui, confuso da quella domanda.
― Ti partire con me, per esempio. ― rispose lei ― Oppure, di aver scelto me e non Bonnie.
― Kat, io non dovevo scegliere nessuno. ― rispose Damon, deciso ― Non ero innamorato di Bonnie, come lei non lo era di me. Io ho scelto te, perché ti amo.
― Ed io amo te, Damon Salvatore. ― sussurrò lei, baciando le sue labbra morbide.

***
Brooklyn, New York. Stati Uniti d’America.
Settembre 2011.

Erano, ormai, sette anni che Damon viveva a Brooklyn. Si era laureato in giornalismo nell’anno 2009 e da due anni lavorava presso il New York Times, come stagista reporter. Aveva una carriera solida, sulla quale costruire il suo futuro; una bella casa; una ragazza con la quale doveva sposarsi. Ma tutto cambiò, all’improvviso.
Katherine era diventata una fotomodella affermata, nella grande mela. Ovunque guardasse, Damon, vedeva il suo volto sui cartelloni; attaccato agli autobus. Perfino in televisione trasmettevano alcuni dei suoi servizi. Per tutto il mondo, Katherine Pierce, era dolce, bella e simpatica. Sorridente con tutti. L’unico a sapere chi fosse, realmente, era Damon.
Lui che le aveva donato il suo cuore.
Lui che l’aveva seguita, in una città che non conosceva.
Lui che avrebbe venduto, perfino, l’anima al Diavolo pur di farla felice.
Lui che le faceva passare ogni capriccio.
Lui che l’amava senza condizionamenti mentali.
Lei, invece, lo aveva lasciato. Sei mesi prima, con un biglietto. Dopo avergli fatto trovare gli scatoloni fuori dalla porta di casa. Una casa che lui aveva comprato per lei, per loro.
Sai come ragiono
, o tutto o niente.
E per te non c’è più niente.

Katherine.

Poche righe avevano spazzato via tutto. Un amore, un passato, un futuro.

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Eccoci qua. Spero che il prologo sia stato di vostro gradimento... Per ora non credo ci sia troppo da dire, perciò lascio a voi il giudizio! Fatemi sapere cosa ne pensate :) e ci aggiorniamo Venerdì prossimo!

  
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