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Autore: Asfe    05/11/2011    13 recensioni
Sembra strano, ma NO SLASH.
Un cofanetto è lì nell'angolo, aperto, qualche foglio sparso sul pavimento. Sirius legge, assorto.
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, James Potter, Lily Evans, Sirius Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Sì, sì, sì. So perfettamente quanto siate annoiate di vedermi e vederLi. Ma James e Sirius sono la cosa più triste del mondo quando vogliono, e in questo periodo la Loro sofferenza mi è così affine... anche se questa fanfiction è quanto di più banale c'è nell'Universo.
Mi dileguo velocemente e vorrei avvisarvi che questa storia NON è SLASH. No, non sto scherzando. Per me lo è ovviamente, per me James e Sirius sono LA COPPIA, ma non c'è il benché minimo riferimento a Loro due intesi come tale. Quindi, chi vuole s'intende, la può leggere tranquillamente anche se non ama il genere.
Tanto odio a voi,
Asfe.


Lettera



Un cofanetto è lì nell'angolo, aperto, qualche foglio sparso sul pavimento. Sirius legge, assorto.
Harry è appoggiato allo stipite della porta; lo guarda qualche secondo, piega le labbra in una smorfia perplessa e corruga la fronte, fa per parlare ma poi se ne va.
Sirius pare non accorgersene.

Ciao Felpato, ciao.
Non osare prendermi per il culo per colpa di questa dannata carta a fiori. Un'amica di Lily gliene ha spedito un pacco per invogliarla a scrivere.
Lei si lamenta che non ha niente da dire alle sue amiche e che io e te parliamo troppo, e mi ricorda un po' la diligente Lily Evans della scuola che sbraitava contro i Malandrini, lo dice scherzando ma ho paura che sia seria. Paura: non ho mai pronunciato questa parola durante Hogwarts e ora mi ritrovo a usarla così spesso. Ho paura di restare chiuso qui dentro finché crepo e Silente si ostina a rispondere vagamente alle mie missive, ma io vorrei il mio Mantello e poter mettere il naso fuori da casa mia almeno per qualche minuto. Ho paura di non poter mai provare la paura di morire perché mentre gli altri combattono io devo starmene nascosto. Ho paura che io e te rimarremo lontani ancora per molto tempo.
Forse dovrei sostituire la parola paura con noia, ma non renderebbe l'idea di quanto io mi stia seccando senza fare niente. Se non avessi finestre, non mi accorgerei dell'Autunno ed io ho sempre amato questa stagione.
L'anno scorso Lily con Harry fra le braccia sedeva in verenda e io e te e Lunastorta e Codaliscia ci rincorrevamo fra le foglie bagnate, si sentiva odore di funghi, e poi con il resto della combriccola ci siamo presi una cioccolata calda. Fabian ha sparato una battuta stupida e abbiamo fatto a gara con chi diceva la più divertente e se non sbaglio Kingsley vinse, vero? Fu così inaspettato che lo abbracciai commosso che avesse una vena ironica.
Ora il soggiorno Potter è vuoto.
Mi sveglio la mattina e penso. Non controllo più l'orario. Spesso Lily è già in piedi e gioca con Harry che non si accorge di nulla e i suoi occhi verdi sono gli stessi di mia moglie prima che iniziasse la guerra. Vivi. Poi mi lavo e il bambino passa a me e non so più che giochi fargli fare. Penso, mentre lui ride. Dopo pranziamo. Ultimamente anche mangiare è diventato silenzioso, entrambi pensiamo e pare che anche nostro figlio rifletti perché sta buono nel suo seggiolo. E leggiamo i giornali che mi fa recapitare Remus e ancora pensiamo alle cose che stiamo leggendo. Arriva un momento in cui smettiamo di pensare e chiacchieriamo; un fiume di parole sgorga verso le cinque (sempre verso le cinque) e compensa l'assenza di tè, ma non fa niente perché il tè piace a te e non a me, e quando ero scapolo lo preparavo solo per questo (cazzo sto diventando sentimentale). Ceniamo e cantiamo una ninna nanna ad Harry, insieme inventiamo una favola per lui ma adesso il lieto fine riesce difficile da immaginare. Ci corichiamo e facciamo l'amore, quasi tutte le sere. Non ho mai fatto così tanto sesso e mi sto svuotando anche di questo.
Mi si è formato un callo alle dita a furia di mandarti lettere. Roba che neppure i secchioni ad Hogwarts avevano, eh. Va bene, questa l'ho presa dal repertorio di Lily. Quando mi prende la mano o l'accarezzo è solita dire così e mi scappa un sorriso, perché penso a ciò che vorrei dire, tu lo sapevi bene con Mocciosus no?, ma ha un doppio senso che non mi piace e non voglio rivangare cose tristi che di triste c'è già tutto il resto.
Stasera verrai? Ogni tanto ci vogliono un Sirius e qualche bottiglia di Whisky Incendiario per risollevare la situazione. Come si faceva quando un appuntamento andava un disastro o si scopriva che quella che ci piaceva imbottiva il reggiseno. Però sono stanco di parlare del passato anche se, quando penso, è solo quello che mi regge. Sapere che c'è stato e quindi ci potrà essere.
Ramoso, Giuratore solenne di Pessime Intenzioni.

P.S. Mi dimentico sempre che la data va sopra, che diavolo.
31 Ottobre 1981.


La data non si vede bene, l'angolo è stropicciato molto in quel punto, ma Sirius sa che è lì e che è proprio quella.
Aveva portato quella lettera per prenderlo in giro sui garofani che figuravano sullo sfondo. Aveva trovato il corpo di James e aveva stretto la carta così forte che l'aveva quasi strappata. Gli aveva sfiorato il callo al dito medio.
Sono le cinque, lui è senza tè, ma non gli viene in mente nulla da dire a nessuno.
Pensa.
   
 
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