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Autore: Darkshadows92    05/11/2011    4 recensioni
Sono passati cinque anni dalla sconfitta di Deep Blue, e il progetto Mew è ormai finito.
Ichigo e le sue amiche possono godersi la vita normale che tutte sognavano, in particolare Ichigo, che ora ha accanto il ragazzo che desiderava. Ma il ritorno di qualcuno del loro passato scombussolerà le loro vita.
IchigoxKisshu, PaixRetasu TarutoxPurin
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Una vita normale


Era il tramonto, un tramonto nuvoloso e che prometteva neve e una ragazza passeggiava per la strada di ritorno verso casa, l'aria stanca ma felice, felice perchè tra poco era Natale e l'avrebbe passato con lui il suo Masaya,come ormai era normale abitudine da sei anni.
Era felice della sua vita Ichigo, in fondo tutto quello per cui aveva lottato, tutto ciò che desiderava si era avverato. La terra era salva, aveva ripreso così la sua vita normale e noiosa, aveva finito gli studi e aveva continuato a stare con il suo Masaya, il suo primo amore.
Il progetto mew ormai era chiuso da cinque anni, dalla morte di Deep Blue. Questo aveva permesso anche alle altre mew mew di riprendere la loro vita.
Minto ormai aveva accantonato il desiderio di essere una grande ballerina, e si era accontentata di aprire una scuola di danza in città, aiutata dai genitori, ora era una delle scuole poù prestigiose in città.
Zakuro era ritornata in America e aveva ripreso la sua carriera che continuava a gonfie vele, anche se passava molto più tempo a Tokyo che a Hollywood,
Purin continuava a esibirsi in giro per i parchi di Tokyo per aiutare i suoi fratelli e sorelle.
Retasu invece lavorava in una libreria part-time il resto lavorava con tutte al caffè Mew.
Sì perchè il caffè Mew era ancora uno dei locali più frequentati in città, e Ryou e Keiichiro non se l'erano sentita di chiudere, e quindi ogni giorno vi si ritrovavano, esattamente come ai vecchi tempi.
Ichigo aveva appena concluso il suo turno, dopo una giornata lunga e sfiancante, ma in fondo era sempre così sotto il periodo Natalizio.
"Sono a casa!" urlò la ragazza entrando in casa e togliendosi le scarpe.
"Ciao tesoro, anche oggi in ritardo eh?" esclamò la madre scomparendo in cucina per prepararle la cena.
"Già, era affollatissimo, temevo che avrei passato lì tutta la notte!" rispose sbadigliando stanca.
La madre ritornò con un piatto di zuppa calda.
"Su tesoro mangia, ti sentirai meglio" la incitò accarezzandole la schiena.
"Speriamo, devo vedere Masaya dopo" continuò prendendo un sorso dal suo cucchiaio di zuppa.
"Come? anche oggi? ma è sempre qui quel ragazzo!" disse la madre guardando la figlia.
"non temere, ci guarderemo un film, così mi riposerò!" le fece un sorriso per tranquillizzarla.
Proprio in quel momento suonarono alla porta, Ichigo si alzò i piedi le dolevano da quanto era stata in piedi.
"Ciao Ichigo!" esclamò Masaya entusiasta di vederla, "Ciao, entra" disse la rossa spostandosi e lasciandolo passare.
"Buonasera signora Momomiya " salutò educatemente il ragazzo.
"Oh sera Masaya" 
"Allora, che ne dici ci guardiamo un film?" chiese Ichigo afferrando dei dvd dal tavolo, "Me li ha prestati Zakuro" 
"Ancora film romantici?" esclamò deluso Masaya.
"Perchè?" chiese la ragazza osservandolo.
"Mah Stasera avrei altri piani" disse lui prendendola per i fianchi.
"No, sono stanca, e in più non mi va di uscire" Con lui non era ancora riuscita ad avere un rapporto più fisico del bacio, e non riusciva a capire il perchè di quella paura che quasi sempre la bloccava.
"Ok, allora resta qui da sola, me ne vado a casa" rispose lui irritato, e in meno di un secondo era già fuori dalla porta.
"Ma che gli è preso? se pensa che lo seguirò se lo scorda" pensò Ichigo stupita.
"Vuol dire che guarderò i film da sola"  si accoccolò sul divano con una coperta e in meno di dieci minuti si addormentò.
Un paio d'ore più tardi si svegliò di sopprassalto urlando, si guardò intorno, era in soggiorno sul divano, sapeva di essersi addormentata lì, perciò non ne fu sorpresa, solo che non riusciva a ricordare il sogno che l'aveva spaventata tanto.
Si portò una mano alla fronte, era sudata, "chissà" pensò tra se.
Si guardò intorno e afferrò il cellulare, c'era un messaggio, lo lesse, era di Masaya, si scusava per la reazione che aveva avuto. Sorrise lo avrebbe chiamato più tardi. 
Si alzò, il sonno ormai era passato, non sapeva cosa fare, così decise di vestirsi e di fare una passeggiata nella città vuota, in fondo erano solo le quattro di mattina.
Uscì piano senza far rumore, si guardò intorno e rimase incantata dallo spettacolo che le si trovò davanti. Aveva nevicato, e la città era tutta imbiancata, era quasi come sotto un incantesimo, a Tokyo nevicava così raramente.
Quello spettacolo era tutto per lei, guardò in alto, aveva ripreso a nevicare, sorrise, e cominciò a camminare, camminò così tanto che improvvisamente si rese conto di essere arrivata davanti al parco, quel parco, spettatore silenzioso di tante battaglie, battaglie per salvare la terra, la sua città, battaglie contro di lui.
Già lui, chissà dov'era adesso, chissà se il suo pianeta era tornato alla normalità, chissà se aveva una ragazza, se si era innamorato. 
"Ichigo cosa pensi!" si sgridò, sorprendendosi di pensare a lui dopo tanto tempo, eppure le capitava spesso di pensarci, e ogni volta che si soffermava all'ultima domanda, il suo cuore perdeva un battito. Anche se non si soffermava sul perchè di quella reazione credendo che fosse solo un riflesso dovuto ai ricordi che erano legati a lui.
"In fondo ho Masaya, che dovrebbe importarmi" continuava a pensarci nonostante continuava a ripetersi di non farlo.
Una terribile sensazione di essere osservata fermò il suo pensare, e si guardò intorno agitata, si guardò intorno diverse volte, fino a soffermarsi su degli occhi che la fissavano nell'oscurità.
Il suo cuore cominciò a battere impazzito e lei non capiva perchè, in fondo poteva essere un gatto, un gufo, qualsiasi cosa.
Eppure quegli occhi così splendenti che facevano a pugni col personaggio candido da quanto erano ardenti non si mossero. 
Ichigo allora si stroppicciò gli occhi, e guardò nello stesso punto. Gli occhi non vi erano più.
La ragazza si mise le mani sui fianchi, anche se non completamente tranquilla si convinse di esserselo immaginato.
Una volta più tranquilla decise di tornare a casa, anche se la sensazione di essere seguita non la lasciava.
Già, ma seguita da chi?

 
  
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