Lo vuoi.
Lo vedi.
Lo senti.
Lo pensi.
Sempre, ovunque. Sulla tua pelle, nella tua mente, sulla tua lingua, sulla punta delle tue dita.
È lì, non se ne va mai, non importa quanto tempo passi.
E di tempo, ne è passato.
Tempo che rimane intrappolato, come un granello di sabbia, tra le tue dita.
Tutto il resto è scivolato via.
Non conta più.
Rimangono solo quei granelli, i granelli che parlano di lui, che profumano e sanno di lui.
Li ascolti ogni giorno, sperando che così ti stancherai. Che ti stancherai di sentirlo e vederlo nei tuoi ricordi, che ti stancherai di lui.
Non succede mai.
Continui a volerlo, a desiderarlo.
Lo vuoi baciare, ancora e ancora, finché le sue labbra non si fondano con le tue.
Non vuoi altro che lui e più trattieni quei granelli di sabbia, più diventa insopportabile.
L’attesa e la speranza diventano inutili.
Non tornerà, ormai lo sai.
Così non ti resta altro che lasciar andare quei granelli di sabbia, uno ad uno.
Fa male, vero?
E alla fine, non ti resta più niente di lui. Sei libero, ma lo sei davvero?
No. Tu lo vuoi. Lo vuoi ancora.
Quei granelli non sono fra le tue dita, sono nella tua mente.
Non se ne andranno, come lui non tornerà.
Ma tu lo vuoi. Lo vuoi ancora.
Per sempre.