Nothing like it

Un'atmosfera di festa invade la casa. Densa di chiacchiericcio e aggrovigliata in giusta misura, come si addice a una famiglia serena.
L'aria del salotto profuma di crema e cioccolato, di un compleanno che questa volta è genuino – non come la maggior parte degli altri, portati a forza in casa Jowd dalla ritmica scia di un cappotto bianco. La torta è pronta dalla mattina; ed ora, finalmente fuori dal frigorifero, attira cinque sguardi scintillanti di fame, uniti lungo tutto il tavolo da un affetto ritrovato che nessuno di loro, se non uno, sa di aver smarrito.

“Auguri!”

Gli applausi si spengono tra i volti luminosi di allegria. Kamila è cresciuta in un mondo felice e lo sa – lo capisce dalle carezze della madre, dalla solida mano paterna sulla sua spalla, da Lynne con Missile che le ruota attorno in orbite tutte sue, dalla voce calda e squillante del bizzarro collega e amico di sempre.

“Kamila, cara! Diciassette anni non sono nieeente male, tesoro!”
“In realtà ne compio diciotto.”

Trafitto dal riso gentile della ragazzina, Cabanela si impegna a consumare la propria generosa porzione di torta in profondo atteggiamento di riflessione. Le chiacchiere non fanno sempre per lui – specialmente nella casa che più spesso lo accoglie e che, ad ogni modo, gli sarà sempre la più cara. La sciarpa rossa di fiamme si intreccia ai capelli di Lynne, oramai ballerina provetta;  il bianco della giacca non conosce macchie né di dolci né di sugo. Il caffè di Alma gli accarezza le narici dopo ogni festa, lucido di un nero familiare ed aromatico.
Niente meglio di questo, baby. Niente.

“Il tempo passa così veeeeloce,” canta un gorgheggio, levandosi dal centro del salotto in un ritmo sincopato di melodie esotiche. “Non è vero, baby?”

Kamila e Lynne, in punta di piedi, sogghignano verso lo stereo già palpitante di note. E il detective Jowd, collega, marito e padre, sta a guardare l'amico che ride e trascina le ragazze nelle danze, beatamente ignaro dell'imponenza delle sue stesse parole. Dieci anni ha vissuto, lui solo tra tutti i suoi affetti, dieci anni interminabili e mai stati.

Proprio in questi casi, non può fare a meno di chiedersi se portarne il peso sulle spalle non fosse stato il suo destino fin dall'inizio; se la sua saggezza, già da allora, avesse come giusto prezzo il ricordo di un tempo immobile che, per leggi di altri mondi, ha oramai la consistenza di un incubo.
E questo è, persino per lui – un sogno svanito all'alba, senza lasciare tracce più profonde di semplici immagini. Il cucciolo lo guarda; si capiscono, nei loro lunghi dialoghi d'occhi e di sbadigli, ogni volta. O quasi. Sissel è pur sempre un gatto.

“Hai ragione,” gli risponde, cogliendoli tutti di sorpresa; e la sua voce è maestosa e fluente, colma di una quiete indisturbata.“Il tempo vola.”

Si apre in un gorgoglio di risa, ricordando a se stesso di saper ridere come pochi.

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Oltre ad essere una storia Cabanela & Jowd BFF + famiglia – smielata, tenera e terribilmente happy-ending – questa flashfic ha un solo ed unico scopo originario: non parlare di Yomiel.
Il tutto è nato da una terrificante realtà che crimsontriforce e Slan Soulblaze, nell'entusiasmo del nostro primo incontro, mi hanno rivelato nel ruolo dei due fem!detective più belli del mondo:
Have you ever wondered why the fandom seems to be unable to write about anyone else but Yomiel? Detectives Cabanela & Jowd cracked the case: what's Yomiel's ghost power? ...yeah. Stealing the 'fandom darling' spot is part of his revenge. You know it's true!
Potevo darla vinta al nostro aspirante fandom darling? Certo che no! Ecco quindi che prendo due piccioni con una fava, cambiando argomento e scrivendo di due personaggi che aspettavano i miei servigi da secoli. There we are!
Dedicata a voi, ovviamente, mie care, assieme a tutti gli amici del Lucca. Che il tempo ci possa offrire un nuovo incontro al più presto, e più fic senza Yomiel. Sì caro, sei angst, ma non puoi essere il cocco di tutti i gamer, lo capisci questo?