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Autore: Lilith of The Thirsty    06/11/2011    2 recensioni
Terza classificata al contest Jinchuuriki e Bijuu  (Come stai dentro di me?)
Dove sono? Che cosa mi è successo? C’erano degli strani uomini con una divisa nera a nuvole rosse e poi… Non mi ricordo più nulla…
Stai morendo Utakata…
Chi è? Chi mi sta chiamando?
Non l’hai ancora capito mortale?
Capito cosa? Non so nemmeno se questo sia reale o meno però questa voce profonda e oscura mi è familiare… Io ti conosco?
Se mi conosci? Io sono te Utakata e tu sei me.  Come puoi dimenticare quello che sei stato?
Genere: Drammatico, Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Terza classificata al contest Jinchuuriki e Bijuu (come stai dentro di me?).

 




Titolo storia: Heartless Bubbles
Pacchetto:  Bijuu: Rokubi        Forza Portante: Utakata         Sentimento: Apatia (1)
Eventuali altri personaggi: Nuovi personaggi Ayako e Daisuke.
Genere: Introspettivo, Drammatico, Triste
Rating: Giallo 
Avvertimenti: One-shot
Trama/introduzione:
Dove sono? Che cosa mi è successo? C’erano degli strani uomini con una divisa nera a nuvole rosse e poi… Non mi ricordo più nulla…
Stai morendo Utakata…
Eventuali NdA: Il sentimento dell’apatia è stato analizzato nella mia FF in base al comportamento di Utakata. Ho utilizzato il tema delle bolle proprio perché il nome del protagonista significa “bolla” e partendo da questo spunto ho analizzato le varie fasi della vita di Utakata per poi concludere con la passività stessa del personaggio principale. Ho cercato di ripercorrere la sua esistenza e di individuare cosa l’abbia portato ad abbracciare questo impulso negativo sperando di riuscire a dare un senso allo stesso personaggio e al demone. Il linguaggio frammentato è dovuto alla morte imminente che sta affrontando il protagonista e quindi anche i suoi pensieri risentono di questo fatto e sembrano confusi con lo scopo di dare maggior risalto alla fine della vita di Utakata.
Le riflessioni del demone sono state scritte in grassetto per non slegare il contenuto della storia.
Buona lettura.

 
 
          Heartless Bubbles
 
 
 
 
Dove sono?
Che cosa mi è successo? C’erano degli strani uomini con una divisa nera a nuvole rosse e poi… Non mi ricordo più nulla…
Perché il mio corpo è immerso in un liquido azzurro?
Mi sento pesante eppure non sto annegando, riesco a respirare bene qui dentro; sembra tutto talmente tranquillo che potrei rimanere così per sempre…
Stai morendo Utakata.
Chi è? Chi mi sta chiamando?
Non l’hai ancora capito mortale?
Capito cosa? Non so nemmeno se questo sia reale o meno però questa voce profonda e oscura mi è familiare… Io ti conosco?
Se mi conosci? Io sono te Utakata e tu sei me.  Come puoi dimenticare quello che sei stato?
Chi ero? Ha importanza ora? Tanto mi hai detto che sto per morire… Che senso vuoi che abbia per me rammentare il mio nome o le azioni che ho compiuto se nessuno mi ricorderà?  Ah, tu sei  Bijuu il demone che vive dentro di me. Cosa sei venuto a fare qui? Ti diverti a vedermi morire in questa lenta agonia? Vuoi prendermi in giro? Fai pure tanto non sento niente…
Non sono qui per questo, sono venuto a restituirti qualcosa che ti appartiene.
Io non ho mai avuto nulla di mio, perché dovrebbe interessarmi? Vattene e lasciami in pace.
No, Utakata voglio mostrarti che tu non sei sempre stato così indifferente nella tua vita: è ora che tu scopra veramente la causa del tuo comportamento e cosa hai perso vivendo.
Non voglio guardare. Vattene.
Ormai è troppo tardi, ti farò osservare ogni istante e comprenderai davvero cosa c’è stato nel tuo animo prima di questa vita solitaria e oscura perché, anche se tenti di negarlo, non potrai mai confinare per sempre le tue emozioni dentro un solo forziere; sono forze potenti con cui prima o poi dovevi fare i conti e quel momento è arrivato. Guarda ciò che ti è mancato nella vita.
All’improvviso intorno al mio corpo immobile cominciarono a vorticare delle bolle di sapone: erano grandi e colorate e danzavano sinuosamente le une con le altre senza fermarsi.
Blu, giallo, rosso, nero, verde… tante sfumature di colori per tanti umori che variano dentro ognuno di noi per distinguerci dagli altri perchè ciascun essere è unico a modo suo.
Inaspettatamente tutte insieme attraversarono il mio corpo senza farmi avvertire dolore e con il mio solito tono monocorde risi sfacciatamente al demone.
Non sento niente lo vuoi capire Rokubi? Io sono sempre stato vuoto e non posso provare sentimenti… Lasciami morire in pace tanto è solo questo che posso fare ora…
Guarda che cosa ti ha portato a diventare quello che sei adesso, osserva bene il tuo passato perché non si torna più indietro essere vivente!  No, ho sbagliato, tu non sei umano! Sei solo una marionetta senza cuore perché nel tuo sguardo non c’è più la scintilla di vita di un tempo. I tuoi occhi adesso fanno paura come i miei…
 
 

***

 
 
Solitudine-grigio
 
Il mio riflesso mi sorride tristemente dalla finestra della mia camera: i capelli neri arruffati e gli occhi color ametista mi fanno sembrare normale anche se non lo sono.
Ho dodici anni ma so perché tutti gli abitanti del mio villaggio mi evitano e mi disprezzano, io non sono come i loro bambini e non lo sarei mai stato perché dentro di me vive la forza più spaventosa che il mio villaggio abbia mai conosciuto.
Mi siedo sul letto sfatto, aspettando che arrivi la solita guardia a portarmi il pranzo, fissando le pareti bianche e piene di muffa della mia misera abitazione.
Solo ed imprigionato in queste mura vivo io e per ore sto qui a guardare la gente che corre nelle strade senza fermarsi un attimo.
E’ da nove anni che li osservo da quassù per sentirmi un po’ vicino a loro: potrei disegnar le loro facce ma per quella folla non esisterò mai.
Io mi chiedo sempre che emozione mai sarà stare un giorno là fuori in mezzo a profumi e aromi diversi incontrando persone nuove e ridendo alle loro battute.  Vorrei andare via di qua solo per un giorno, darei qualsiasi cosa per camminare in mezzo a tutta quella gente che non sa che fortuna è essere normali, liberi di andare in ogni luogo giù in città, senza più bisogno di fuggire da te stesso e dagli altri.*
Io odio la vita.
 
 
Speranza- verde
 
Qualcuno bussò alla porta interrompendo i miei pensieri e facendomi sobbalzare, un uomo giovane si affacciò sorridendomi: aveva due piccoli baffi sopra la bocca e i capelli lunghi castani raccolti in una coda bassa e semplice, gli occhi erano cerchiati da un paio di occhiali con una montatura molto spessa.
Trattenni una risata e lo fissai curioso, che cosa ci faceva quell’individuo nella mia stanza?
“Vieni Utakata, oggi devi passare l’esame per diventare genin!” mi chiamò quella persona con calore e felicità nella voce che io non avevo mai sentito.
Avevo sempre studiato diligentemente sui libri e risposto a tutte le domande dei test che mi portavano in isolamento ma mai nessuno mi aveva chiamato per uscire da quel luogo; lo fissai attonito per un lungo istante finché lui mi disse “Andiamo ragazzo, non vorrai fare tardi all’esame vero? Se lo supererai, io sarò il tuo nuovo maestro e mi chiamo Daisuke Kojima! So che ce la farai, ho fiducia in te!”.
La sua mano si tese verso di me brillando di una luce nuova e intensa, presi coraggio e mi alzai raggiungendo quell’uomo bonario e socievole, chiudendo per sempre quella prigione grigia in cui mi ero rintanato per dodici anni e aprendomi al nuovo mondo che stavo per scoprire.
Io speravo di vivere.
 
 
Sofferenza- viola
 
“Mamma perché quel bambino è nascosto dietro l’albero? Posso andare a parlargli?”
“No Takahiro! Non ci provare, ti ho già detto che è cattivo e non puoi andare lì, ti farebbe solo del male! Forza, altrimenti farai tardi all’esame…” rispose una voce secca e stizzita di donna a suo figlio ferendomi ancora una volta.
Mi strinsi nel mio kimono azzurro e tentai di concentrarmi solo su me stesso cercando il buio in cui mi ero sempre avvolto. L’oscurità mi aveva sempre coperto dagli insulti e dalle malelingue che cercavano solo di ferirmi e screditarmi, mi lasciava fare tutto quello che volevo senza insultarmi; ma la frase di quella donna aveva cancellato in un momento tutto quanto riportando a galla ciò che sono.
Non basta che un solo uomo ti prenda la mano per far cambiare idea a mille persone e l’ho capito ma fa male, troppo male.
Perché sono venuto qui? Voglio farmi vedere e rimproverare da tutti? E’ meglio tornare a nascondermi nella notte e aspettare…
La vita non è altro che sofferenza.
 
 
 
Amicizia- oro
 
“Ciao! Io mi chiamo Ayako e tu?” chiese una voce squillante alle mie spalle facendomi girare piacevolmente sorpreso.
Una ragazzina con due codine e gli occhi azzurri mi sorrideva tendendomi la mano senza paura, il suo maglioncino profumava di vaniglia come i suoi capelli castani che brillavano sotto la luce del sole.
“Utakata…” dissi in un soffio mentre afferravo quelle dita soffici e piccole con la mia mano un po’ troppo goffa e rude.
“Che bel nome! Sei qui per il test di genin anche tu vero?”
“Sì…”
“Allora lo supereremo insieme ok? Vedrai, io sono dalla tua parte!” disse trascinandomi in mezzo alla folla di gente senza paura dello sguardo torvo degli adulti.
Avevo trovato la scia silenziosa da seguire per vivere normalmente la mia esistenza e grazie a lei ce l’avrei fatta: nulla poteva farmi paura ora che avevo trovato la mia prima vera amica.
La vita mi è amica.
 
Complicità- lilla
 
“Uffa, non ho il tuo stesso maestro!” sbuffò Ayako corrucciata strappandomi un sorriso vero mentre passeggiavamo intorno al villaggio.
“Però prometti che ci vedremo lo stesso!” esclamò all’improvviso prendendomi la mano e stringendomela tra le sue calorosamente “Perché da ora in poi sarai il mio migliore amico!”.
La fissai imbarazzato ma felice, mi aveva conosciuto da poco ma mi riteneva già degno di essere un suo compagno: forse il mondo non era poi così crudele con me.
“Promesso…”
“Hai giurato quindi d’ora in poi saremo migliori amici! Ti va di mangiare dei dango?”
“Sì…”
Corremmo insieme lungo le vie affollate tenendoci per mano e ridendo insieme, Ayako mi fece dimenticare il passato doloroso che portavo come un fardello sulle mie spalle per guidarmi su una nuova strada più luminosa che mai.
 La vita è complice come gli amici.
 
 
 
Tenerezza-azzurro
 
“UTAKATA!” sentì urlare dentro le mie orecchie mentre mi rintanavo sotto la trapunta mugugnando.
“E tu mi rispondi in questa maniera? Adesso ti faccio vedere io!”.
Ayako cominciò a tirare via le coperte e mi pizzicò le braccia e la pancia mentre tentavo di difendermi da quell’attacco.
All’improvviso lei si ritrovò distesa sotto di me mentre la trattenevo esultando per la vittoria e facendola ridere come solo lei sapeva fare.
La conoscevo da cinque anni ma non era cambiata affatto: i capelli castani erano più lunghi e costantemente raccolti in una coda sinuosa mentre gli occhi azzurri rilucevano sempre con la stessa vitalità di quando era piccola; il suo corpo era diventato quello di una donna ed era più bella di come me la ricordassi, il sole le accarezzava la pelle giocando con quel corpo caldo e magnifico.
“Me lo hai promesso, prima della missione dovevamo uscire!” mi disse con tono serio alzandosi dal mio letto e avviandosi verso la porta.
“Va bene Ayako, usciamo…” sospirai tentando di trovare i miei sandali in mezzo a quel groviglio di coperte e lenzuola mentre lei sorrideva soddisfatta.
Non avrei mai avuto il coraggio di dirle che l’amavo perché avevo paura di perderla come amica e di rimanere di nuovo solo però, nel profondo, desideravo veramente essere di più per lei.
Le sfiorai una guancia con la mano e insieme ci avviammo verso il mondo esterno.
La vita è tenerezza.
 
 
Amore- Rosso
 
“Senti Utakata, se mai dovessimo avere un bambino come lo vorresti chiamare?” mi chiese Ayako stretta al mio petto fissandomi con quegli occhi dolci e disarmanti.
“Beh…” mormorai indeciso “ Credo che gli darei il nome del mio maestro, mi ha sempre aiutato molto e vorrei che mio figlio diventi un grande sostegno per gli altri.”
 “Sei sicuro di voler sposarmi dopo la tua missione? Non pensi che sia troppo presto? Abbiamo solamente diciannove anni, vuoi sul serio dividere il resto della tua vita con una pazza come me?” mi chiese dubbiosa.
“Non voglio perderti e non mi sognerei mai di lasciarti perché tengo troppo a te, tu vuoi sposarmi?”
“Sì, con tutta me stessa Utakata! Ti amo!”
“Anch’io ti amo!”
Baciai quelle labbra soffici e carnose, ora erano tutte mie e nessuno me le avrebbe più tolte perché io appartenevo solo a lei e sarebbe stata la mia stessa compagna a decidere il mio destino e nessun altro.
Io amo la vita.
 
 
 
Tradimento- Nero
 
Corsi lontano tra gli alberi mentre lacrime amare mi solcavano le guance ammonendomi di ricordare quello che era appena successo.
Il maestro mi aveva imprigionato, aveva tentato di uccidermi estraendo il mio mostro per sete di potere ma mi ero ribellato a mia volta vendicandomi su di lui.
Tuttavia mi dolevano il petto e lo stomaco dove poco prima erano affondate le mani di Daisuke senza esitazione. Non sarei mai riuscito a perdonare lui e nessun altro, la colpa di averlo ucciso sarebbe rimasta attaccata come nero petrolio alla mia pelle ma non avevo avuto scelta perché lui mi aveva ingannato.
Io ho tradito la vita.
 
 
Ira- rosso
 
Trovai Ayako nella sua casa distesa sul letto che dormiva e mi avvicinai tranquillo accarezzandole una guancia e facendola svegliare.
“Utakata! Daisuke ha già finito?” mi chiese fissandomi intontita dal sonno dal quale si era appena ridestata.
Dentro di me cominciò a scorrere un’energia forte e incontrastata, era densa e solida come un muro e non riuscii a trattenermi; la mia potenza era incontrollabile e lei fu la mia vittima.
Baciai violentemente la mia ragazza mentre rimaneva inerme tra le mie braccia senza fare nulla. Non so come successe ma quella sera la feci mia con tutta la forza che avevo trovato nel mio corpo mentre la vedevo piangere silenziosamente sotto di me.
La rabbia è una passione che fa parte di noi e che dovrebbe indurci a guardarci dentro con più attenzione, se qualcuno ci fa infuriare questo significa che in noi c’è qualche cosa di irrisolto, c’è una disarmonia. Per me era sempre stato così: io avevo paura della realtà.
Io ero irato con la vita.
 
 
 
Paura- grigio
 
Addio a tutti, ho fatto cose troppo orribili e fuggo senza causare altri danni; me ne andrò e vivrò isolato anche se ho paura perché sarò da solo.
Vorrei tanto dimenticare tutti questi sentimenti e questi fatti per poter sperimentare una nuova realtà ma non ce la farò, li porterò sempre con me come marchio indelebile della mostro che sono.
Ho tanta paura di rimanere solo, ho tanta paura… fa freddo…
I sentimenti sono inutili, mi fanno solo stare male e soffrire. Non li voglio, io li detesto!
Vorrei non essere mai nato in questo mondo!
Io odio vivere.
 
 
***
 
 
Apatia-…
 
Mostro…
Quella parola ritornava sempre nei miei incubi, mi inseguiva, mi prendeva, mi straziava finché non mi svegliavo stanco e dolorante. Ero stato abituato a sentirla sin da piccolo e mi aveva sempre seguito, era stata la mia compagna per anni.
E’ una bella prigione, il mondo.
Tutti ti giudicano, ti indicano se sei diverso da come dovresti essere; sembri un fenomeno da baraccone e la gente non smette di osservarti, di schivarti…gli fai ribrezzo.
Mostro…
Tutto ciò che mi sta intorno mi fa male. I raggi del sole che mi accarezzano la pelle bruciano, gli uccellini che cantano gioiosamente feriscono le orecchie e l’amore che vedo tra la gente mi fa sanguinare il cuore.
Non esistono sentimenti al mondo… Tutto è sporco e nero… Tutti mentono e non sanno vedere il dolore dell’universo…
Mostro…
Non ho bisogno di loro né di tutto quello che sento intorno a me, voglio solo vivere in pace!
Silenzio…
Bijuu?
Sì, sono io Utakata.
Perché devo stare zitto? Lasciami in pace pure tu!
E’ impossibile, sono strettamente connesso a te. Ogni cosa che fai o pensi passa anche attraverso di me, sento tutto quello che provi e sinceramente non riesco a comprenderlo.
Tu nutri sentimenti?
No, noi mostri non abbiamo emozioni… Siamo stati creati solo per distruggere e non commiseriamo o proviamo interesse per nessuno, non cadrei tanto in basso facendo amicizia con un essere umano.
Ho paura di non riuscire più a percepire niente: il profumo dei fiori, il cinguettio degli uccelli, le lacrime di dolore, i rumori della gente…
Pensi che a me manchino? Mi senti forse triste o infelice? Vivere nell’oblio è pericoloso ma saper essere quell’oblio ancora di più.
Quindi se elimino tutto posso riuscire a cancellare ingiustizie e dolori? Non sentirò più nulla giusto?

Va bene Rokubi farò come tu mi hai suggerito perché se il mondo non mi vuole io non voglio confrontarmi con lui! Fammi sparire demone.
Stai già scomparendo Utakata…
Solo una cosa prima di lasciarti in pace.

Davvero non hai mai sentito niente?

Sì, non ho mai nutrito emozioni e anche se cercassi di ricordare se, per caso, in tutta la mia esistenza io abbia percepito qualcosa di positivo non vedo altro che un’immensa voragine nera attaccata al mio stesso essere… Ho sempre aspirato all’annullamento di me stesso e ora ci sono riuscito! Grazie a te non avrò mai più un tramite con il mondo esterno…
Credo che tu sia molto povero Bijuu…
Io penso che tu sia solo un ragazzino fastidioso Utakata, ammettilo: la tua anima è nera quanto la mia.
Se solo avessimo un’anima…
Già, se solo avessimo un’anima…
 
 

***

 
 
 Questo è quello che ho fatto? Erano le mie emozioni?
Sì, le hai rinchiuse dentro te stesso facendomi assorbire i tuoi sentimenti per non dover più soffrire e ricordarti del passato.
Ho vissuto con una maschera sul mio viso per anni senza saperlo e me la sono costruito da solo, sono proprio patetico!  Però non riesco a piangere…
Che cosa significa? Quello che tu mi hai rivelato non ha senso per me, mi sembra di aver visto un’altra persona perché l’individuo che ha compiuto quelle azioni non ero io.
Le tue emozioni non ti appartengono più, ormai sono banali decorazioni che ti stanno intorno senza possederti veramente perché in fondo siamo codardi entrami Utakata; la nostra esistenza non ci ha insegnato nulla e abbiamo preferito ignorare tutto! Tu hai dimenticato chi sei e così hai dimenticato anche me…
Hai ragione, sono scappato dalla vita proprio perché avevo paura di viverla pienamente.
Sono sempre stato un morto vivente e tu, Rokubi, hai abitato dentro un involucro vuoto per anni.
Il sonno eterno non mi spaventa perché io ero già finito da un pezzo e pretendevo di vivere senza ciò che costituisce un uomo.
Un sentimento è fatto di materia e concetti.  Le emozioni sono distinte perché la loro natura si compone nei pensieri che rappresentano il corpo ed io non ho più utilizzato il mio fisico per percepire le forze dell’anima e sono diventato marcio: ho dato forma al mio stesso cadavere per camminare nella terra degli uomini.
Anche se adesso me ne sono reso conto le cose non cambiano, continuo a non provare attrattiva per la vita e repulsione per la morte imminente, io non sento niente…
E’ giusto così: chi non ha tentato nulla in vita non deve sentire niente nemmeno da morto. Scoppierò come una bolla, senza che nessuno senta il mio rumore perché è troppo piccolo per essere udito nel grido del mondo.
Addio a tutti, me ne vado senza capire veramente cosa siano i sentimenti che vi tengono legati agli altri esseri umani perché per me ormai è tutto finito.
Addio Ayako, scordati pure di me come io mi sono dimenticato di te …
Ah, un ultima cosa! Rokubi?
Sì?
Addio demone…

Utakata, io credo che demoni e persone in fondo si equivalgono tra loro. Sono stato legato a te per un sacco di anni e adesso che ci separiamo non so cosa provare, non ho parole per descrivere il nulla però sappi che non ho mai dato importanza a quello che facevi perché anche io in fondo sono morto con te tanto tempo fa.
Addio umano…
 
 
 
 
 
 
 
« Inoltre rimane la cura di non insozzare il Demone che ha preso dimora nel nostro petto, la cura di non turbarlo con impressioni confuse e molteplici; di mantenerlo sereno e benigno, tributandogli rituale e onore come a un Dio; e non dire nulla che sia contrario al vero. Non far nulla contro giustizia. »
 
(Marco Aurelio, Colloqui con se stesso Libro III, 16)
 
 
 
* (Pensiero ispirato alla canzone “Via di qua” del Gobbo di Notre Dame)

Ringrazio di cuore chiunque recensirà la mia storia o la inserirà tra le preferite/seguite/ricordate!!^^
Grazie mille a tutti voi e alle fantastiche giudici che hanno dato un giudizio meraviglioso a questa FF!!!! ^^
   
 
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