Film > Sherlock Holmes
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Autore: Jamin_a    06/11/2011    2 recensioni
non fingere di stare già, già bene ...
Genere: Malinconico, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Angolo dell’autrice:* i personaggi non mi appartengo ma appartengono alla penna di Sir Arthur Conan Doyle e a Guy Ritchie questa storia non è a scopo di lucro * la canzone è “La Notte” dei Modà (*.*)… ne ho utilizzati solo alcuni pezzi,quelli che centravano con la storia, quello a sinistra è Pov Holmes quello a destra è Pov Watson, i pezzi in corsivo sono la canzone. Naturalmente immaginate Holmes come Rob (*.*) e Watson come Jude (*.* Jude sei bellissimo … sposiamoci!!saremo una coppia felice felice ^^! <3 )  verso l’inizio ci sono anche Irene (yuuu vai Rachelle!! Qui,nella storia, lei non ama Holmes. Anzi lei qui è una stronza.) e Mary (io odio profondamente quella donna! C’è contro l’attrice non ho nulla, ma Mary .. grrr… sinceramente anche nel libro “il segno dei quattro” volevo felicemente buttarla giù da un ponte :D) ma ora miei cari lettori (sempre che ci siate … spero proprio di  si …) allora i nostri cari Sherlock e John non si vedono da ben due anni  … è il momento di passare alla storia

tenete botta
Giulia

La Notte
 
 
Si sarà pure misteriosa e tenebrosa
E quando vuole fa paura



Si proprio così, da quando te ne sei andato mi porto a letto la tua “cara” (solo io so quanto la odi) Irene, credo che non mi abbia mai voluto un briciolo di bene ( e questo tu lo hai sempre capito) , anzi, non so se abbia mai voluto bene a qualcuno. Tiene solo a se stessa. Mi ha imbrogliato e usato, e mi sta usando anche adesso, ma a me va bene, mi faccio usare. Quando lo hai scoperto ti sei arrabbiato. Io lo faccio per te. Perché così stai male. Perché così ti senti incolpa per essertene andato. Lo faccio per farti tornare da me. Perché pensavo che tu, pur di non farmi stare con Lei, saresti tornato. Ma tu non hai capito! Dannazione! Tu non capisci mai! Se no non ti saresti sposato. Si continua pure con la tua scusa “l’ho fatto per noi” quando sai che non esiste più nessun noi,  e a te rimane una donna  dolce, gentile,che ci tiene a te, che ti ama davvero. E a me? Rimane Irene e la droga, a me rimane tutto quello che tu odi.


Mi copre dagli insulti e dalle malelingue
 

Che cercano solo di ferirmi e screditarmi

“Santo cielo! Perché non vuoi capire?!” “Capire che cosa? Che ti sposi e mi lasci solo?” “ Capire che lo faccio per te! Ecco cosa dovresti capire! Capire che è tutta una copertura! Non voglio vederti sbattuto in prigione o condannato ai lavori forzati a causa mia! Ma le hai sentite le voci che girano su di noi?!” “Le voci! Tu ti sposi per delle dannatissime voci?!” Mi veniva da piangere, non  vero che non capivi! Tu non volevi capire! Se provassi ad ascoltarmi capiresti che ho ragione! “ Sai che prima o poi verrà fuori!” “No non riesco a capire, perché io per te, sopporterei anche le malelingue e se verrà fuori … scapperemo … ” Ti tremava la voce. Eri girato di spalle , verso la finestra,  e non vedevo il tuo viso ma sapevo che anche tu cercavi di trattenere le lacrime, ma non ci riuscivi. Guardate gente il grande ,freddo e logico Sherlock Holmes si mette a piangere, a piangere per me.  Non immaginavo facesse così male. Mi avvicinai a te, cercai di abbracciarti ma tu mi respinsi. “Sherlock …” “vattene …” “ti prego non fare così …” “quale parte di vattene non ti è chiara?” “Addio” feci per andarmene. Avevo capito che ormai era tardi, il danno è fatto e ti ho perso e questo fa male. “ti mancherò Watson …” sentii la tua voce lontana, fu come se mi avessero tirato un pugno in faccia. Anche questo fa male. Ora ho lei che mi ama. Ma quel male non passa                       


Mi lascia fare anche se sbaglio a farmi male
Senza insultarmi

Sai cosa mi piace adesso? Che posso anche farmi una dose anche ogni cinque minuti!Posso anche uccidermi! A chi vuoi che importi tanto? Ad Irene no di certo, a mio fratello forse. Ma lui non è qui a dirmi di smettere e tanto meno ci sei tu. E non ci sarai mai più.
   

Non come te che invece
Hai cancellato in un momento tutto quanto
Ed è rimasto dentro te soltanto il peggio
Per uno sbaglio ed un momento
In cui mi son sentito solo
Senza coraggio

E ora fai finta di niente! Anzi ti porti pure a letto Irene! Quando sono passato a prendere le ultime cose a Baker Street hai fatto come se non mi conoscessi. I tuoi occhi che ho tanto amato erano di una freddezza che non avevi mai mostrato a me. Quegli sguardi carichi di passione, amore, tenerezza che mi davi sono spariti nel nulla. Come se ogni sentimento sia stato azzerato. Giuro preferirei vedere rabbia nei tuoi occhi, rabbia perché me ne sono andato da codardo, preferirei la delusione, perché non ho creduto in noi, preferirei anche l’odio. Darei tutto per togliere quella spaventosa freddezza che ora c’è nei tuoi occhi.

   
 

Ma la notte so che pensi a me amore

Nel buio cerchi sempre le mie mani

Mi amavi e so che mi ami ancora. So che di notte non pensi di certo a quella Mary. So che pensi a me. Perché solo io ero, sono e sarò per sempre il tuo amore

 

No non fingere di stare già, già bene

Di colpo non si può dimenticare
 

Niente di così profondo e intenso
O almeno penso

Sei sempre stato un ottimo attore. Nessuno finge come te. Bravo davvero. Sembri stare già così bene anche senza di me. Tanto ora hai La donna, e io ho Mary. Ora siamo a posto entrambi. Giusto? E allora perché io ti amo ancora? Non possiamo cancellare quello che proviamo. Poi io sono un sentimentale no? Tu me lo dicevi sempre. C’è stato qualcosa di così grande tra di noi che non può essere stato dimenticato da te in così poco tempo. A questo punto penso che tu stia recitando questa scenata per farmi arrabbiare, perché non puoi aver dimenticato già cos’eravamo io e te. O almeno spero.

   
 

Dico ci riesco poi mi perdo e ci ricasco
Nei momenti di sconforto

Sono ancora convinto di poterti dimenticare. Appena sono vicino al mio scopo accade qualcosa che mi fa tornare al punto di partenza, accade qualcosa che mi fa tornare a pensare a te   .



Sbagliare è umano ma per te uno sbaglio è tutto

Ho sbagliato. L’ho sempre saputo che stavo sbagliando. Ho sbagliato così tante volte nella mia vita. Errare umano est. Allora perché non puoi perdonarmi? Perché uno stupido sbaglio mi ha fatto perdere tutto? Mi ha fatto perdere te.


 

Per una volta provo ad ascoltare il cuore e non l’orgoglio 

Non ce la faccio più ad andare avanti così. Dovrei scusarmi. O almeno credo. Tu mi dicevi sempre che scusarsi non significava che tu avevi sbagliato e l’altro aveva ragione, ma solo che il vostro rapporto era più importante del tuo orgoglio. Io sono sempre stato uno molto orgoglioso. Ma tu vali di più. Comunque questa volta ho anche torto. Tu torneresti da me?

 

Ma la notte so che pensi a me amore

Nel buio cerchi sempre le mie mani
 

Tu non mi imbrogli più. Mi ami ancora, lo so per certo. Sherlock ho imparato troppo bene a conoscerti. So che sotto la tua freddezza pensi ancora a me. Ed è per questo che ora ti comporti così. Vuoi sapere una cosa? Ti amo anche io e se c’è una sola cosa al mondo che non hai capito, ed è strano che tu non capisca, è proprio che non posso smettere di amarti.
 

No non fingere di stare già, già bene
Di colpo non si può dimenticare
Niente di così profondo e intenso
O almeno penso

Non puoi stare già bene con tua moglie. Tra me e Irene è tutta una scenata, io non provo niente e lei tanto meno, ma te? Tua moglie ti ama e tu? Come la ripaghi? Non ti senti in colpa perché ami un altro?  Non ti senti in colpa perché ami me? O mi hai già dimenticato? Non può avermi già dimenticato, ti prego, dimmi che non mi hai dimenticato. Per me il nostro amore è stato tutto me per te? Non lo saprò mai tanto, tu non ci sei più.
 
Per questo non volevo innamorami di te. Sapevo che non sarei stato capace di conservare la mia freddezza, la mia logica. Sono chiuso in casa. Seduto sul divano a fissare il vuoto. Nella mia testa il tuo nome. John, John, John. Non sono più in grado neanche di svolgere il mio amato lavoro. È inutile, non riesco a concentrarmi. Penso sempre, sempre, a te. La mia logica sembra un ricordo così lontano, se l’avessi ascoltata ora tu non saresti il centro del mio universo. Se l’avessi ascoltata ora il mio universo non mi sarebbe crollato addosso. Se l’avessi ascoltata non sarei ridotto così. Non ne posso più. Ormai da quando non ci sei ti odio, e amo la tua assenza. Amo sentire la tua mancanza sulla pelle. Forse sarà l’effetto dell’ultima dose che mi sono fatto. Forse sarà il tuo viso che vedo ogni volta che chiudo gli occhi. Forse sarà che ormai sono diventato pazzo, pazzo di te. Vorrei essere indifferente. Vorrei non provare niente per te. Vorrei non odiarti. Vorrei non amarti. Vorrei morire. E dato che non posso, non riesco a smettere di far ruotare la mia vita intorno a te preferisco morire.  Mi alzo e mi avvicino al tavolo. la rivoltella che dimenticavo sempre per far si che tu mi raggiungessi per portarmela, è li poggiata in mezzo alle altre cianfrusaglie. La prendo e me la rigiro un paio di volte tra le mani. Mi sembra di sentire la tua voce che mi rimprovera Sherlock non fare lo stupido, sai che ci sono altre soluzioni Quali soluzioni John, tanto io sono già morto. Mi hai ucciso tu quando sei uscito da quella porta lasciandomi qui da solo. John Watson è il reale assassino di Sherlock Holmes. L’amore è l’assassino della logica. Tolgo la sicura e mi punto la pistola alla teta con una lentezza paurosa. Non c’è fretta. Tanto sono già morto. D’un tratto la porta si apre di scatto e io abbasso la pistola verso terra. “Sherlock … Cosa pensavi di fare?”dici vedendo la pistola tra le mie mani  “Secondo te?!” rispondo seccato “E poi cosa dovrebbe importare a te quello che faccio?” Aggiungo.  “Oh e invece me ne importa sai!?” “ Si è visto quanto ci tieni .. in questi 18 mesi in cui non ti  sei mai fatto vedere credo di aver capito bene quanto ti sta a cuore la mia persona” Ti rispondo rigirandomi la pistola tra le mani “Sherlock … dammi la pistola” “Oh per quale motivo dovrei farlo … ah! Si ! Vuoi spararmi tu vero? Avanti John completa l’opera, uccidimi del tutto …” dico porgendoti l’arma in modo molto teatrale “Smettila con questa scenata!” rispondi arrabbiato “Non chiedevo molto … mi sarebbe bastato vederti qui qualche volta … mi bastava che tu mi dimostrassi che mi amavi ancora … e invece ti rivedo solo dopo un anno e mezzo e pretendi che ti ascolti?! Pretendi che io mi butti tra le tue braccia implorandoti di tornare?! È stata solo un caso che ora tu sia qui, se fossi arrivato tra cinque minuti ora non saremmo qui a litigare. Tanto non ti mancherò. Tanto hai tua moglie va da lei e lasciami morire in pace.” Punto la pistola alla mia testa. Mi aspettavo vederti uscire da quella porta e invece sei rimasto li di fronte a me e hai incominciato a piangere “Ti prego … ti prego … non farlo … io non sono tornato perché pensavo che mi odiassi … ti amo …” non premo il grilletto, non tolgo la canna della rivoltella dalla mia tempia. Resto immobile di fronte  a te che piangi e implori . Incapace di reagire. “Sherlock io ti amo … ti amo … ti amo … piuttosto uccidi me … ti prego piuttosto uccidi me! Io sono l’idiota che ha abbandonato la persona che ama … Io sono il codardo che se n’è andato … io merito di morire, non tu … ti prego … se vuoi uccidi me ma togliti quella dannata pistola dalla testa! … ” Non so più cosa fare. Tu distruggi sempre i miei piani. Saresti disposto a morire tu al posto mio. Mi sorprendi sempre. Mi uccidi e poi mi riporti in vita. Mi ridai la vita. La voglia di andare avanti perché nonostante la lontananza mi ami ancora. Scusa per tutto questo. Scusa se sono stato uno stupido e non ho creduto in te. Pian piano il mio braccio si abbassa e la pistola mi cade dalle mani. Rimaniamo fermi a fissarci. Ti amo.


 

Le lacrime sono incapaci di fermarsi. I polmoni sono incapaci di prendere ossigeno. Il cuore è incapace di battere. Mi aspetto da un momento all’altro di cadere a terra morto. È ciò sarei disposto a fare, darei la mia vita per te. “ … ti prego … se vuoi uccidi me ma togliti quella dannata pistola dalla testa!” Un disperato tentativo di farti capire che ti amo ancora. E spararti significherebbe condannarmi a una pena peggiore della morte, forse me lo merito, ma non è giusto che tu sia coinvolto nella mia punizione. Sembri un'altra persona. Sembri aver perso il controllo di te. Prego Dio, se realmente ci sei fermalo fallo ragionare. Prego te di non ucciderti. Con una lentezza mostruosa abbassi la mano. Un tonfo. La pistola ora è a terra. Riprendo a respirare. Ora se vuoi cacciami via pure, insultami, mandami al diavolo, fallo. Ma tu rimani fermo a fissarmi. “Scusa” Inizio io. “Scusa perché ti ho deluso, perché ti ho lasciato, perché sono un codardo, per averti fatto soffrire. Scusa.” Ma tu niente. Nessuna reazione. Abbasso gli occhi a terra. Non sono degno di guardarti in faccia. Non mi merito la bellezza dei tuoi occhi. “ Ti amo”sussurro “Ripetilo” “Ti amo” “Davvero?” “Certo” “Vieni qui” Alzo gli occhi. Ho di fronte a me di nuovo il mio Sherlock. Lo vedo dai tuoi occhi, dalla mano che tendi verso di me. Hai ripreso il controllo di te stesso. Sei di nuovo tu. Mi avvicino a te, mi abbracci. “Perdonami Sherlock” “Ti ho perdonato dal momento in cui hai varcato la soglia di questa casa.”
“ Ti amo.” “Ti amo.”
  

  
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