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Autore: VeganWanderingWolf    07/11/2011    0 recensioni
di getto buttata giù, e di getto buttata online. 'nsomma, vedete voialtri che vi c'avventurate che ci si può fare. se c'è un filo rosso, e qualcosa mi dice che c'è, è troppo spiegazzato perché possa seguirlo pur'io con sicurezza.
genere: sperimentale da fondo di vino, lunga decantazione, qualità dubbia, sospetto di sentore di sughero - che d'altronde se non altro galleggia benché pieno di buchi...
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Nonsenses'
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_quante perline colorate?_

 

 

>INTRO<

 

quante perline colorate…

può costare

vendere terra e cielo e ciò che c’è di mezzo

per un mondo finto?

e se schiavi furon resi

ognun di loro credeva d’essere re di mondo finto

e perfetto in sua finzione

Per questo morirono lentamente

col sorriso falso di chi crede

d’avere ogni ricchezza

quando ha vissuto da morto

sotto-liquido protettivo

in barattolo sterile

tanto a lungo

finché non arrivò morte vera

a dare sollievo al finto vivere

Ma avendo finito le lacrime di pietà

ci sorprese la rabbia

poiché i barattolai erano nostri nemici

poiché gli imbarattolati

avevano aiutato a fare i coperchi anche per noi

e noi continuammo a rompere vetri

tagliandoci con quelli

piuttosto che vederceli

chiusi intorno a troncare ogni contatto

a renderci su schermo

vita mancata, insostituibile

 

 

 

D’intorno lasciato grigio di cemento e vomito di fumo

sprizzano di colore le pubblicità a tirare patina di finzione

Poiché se solo i soldi contano, poiché se solo il denaro fa valore…

Allora dimmi, dottore, di che colore le mie pillole per migliore alienazione

Posso lasciare perdere tutto il mondo che sta fuori, tutto quanto

e chiudermi nello spazio lasciatomi per rendere le cose esattamente come voglio

arredare d’ora in ora la mia scatola reale o virtuale, dove ospitare

amicizie virtuali, e ognuno abbia il sacrosanto diritto di transumanarsi come vuole

il principio di mostrare di sé solo ciò che così per pre-costruito desidera

giacché qualsiasi cosa si può mettere in progetto su carta, persino se stessi

i tuoi bambini e cagnolini e giardini dietro lo schermo, da considerare solo quando ti pare

 

E ricordi la terra vera che richiedeva tanta fatica? Quando oggi basta il dito sul ‘clic’

non ti senti ora una divinità? Di un mondo finto, oh sì, signore

L’alienazione è una grande autostrada in discesa e ha tutto da offrire

e fa terra bruciata tutt’intorno, ma sarai invitato a far altro per non sentire puzza di marcio

mentre comunque ci affondi, comunque ci affondi

 

Per questo corro forse

corro verso quel giorno

come i bambini che tirano

sassi contro vetri dei treni per divertimento

Quante divise ho visto lanciare

persone senza pelle, carte, abiti giusti

fuori da questi convogli

alta velocità per lasciare indietro, per travolgere chi?

Ci sarà chi v’aspetterà al varco

poiché se esultano i nostri cuori

e se possiamo giocare come bambini

non è gioco questo, non gioco per noi

 

Si è invitati, sedotti, incantati in questo vortice di onnipotenza da operetta

in modo che la costrizione, il divieto, l’oppressione e repressione sia ben lubrificata

per ficcarvela meglio immaginate dove

quando barattarono i mondi loro (e non i loro mondi) per perline laccate

che differenza nello scambiare ora la vita delle giornate per una finestra su un mondo finto?

Puoi essere padrone assoluto del modellino che preferisci, mentre straziano il mondo intanto

mentre chi ti ha comprato conta le caselle in cui tanti si son fatti felicemente rinchiudere

e in questo vasto pollaio o canile si marcisce e ci s’accanisce

dare la caccia a chi tirò pietre per spezzare le catene, aiuto-poliziotto gratuito

Come ti venne in mente di restare a guardare mentre trascinavano via un uomo senza documenti

e oggi aiutare a perseguire coloro che per lui e con lui, con quell’uomo, condivisero libertà e prigionia?

si scorge una logica, un certo modo di fare, allora a parole non mentirmi, ti taglierò la lingua

 

Consegnare e fare la spia a chi si fa sanguinare i pugni cercando di tirare giù i muri

cosa si può dire dunque a chi è felice d’essere imprigionato nella falsa felicità liofilizzata?

di cosa sono questi muri di parole instillate che ammazzano il comunicare davvero?

L’orrore di qualcuno che ti parla con le identiche parole di una televisione

e non è il fuoco che mi fa terrore, ma il sorgermi la visione di persone che camminano

con testa rinchiusa dentro una televisione, e non vedono se non attraverso uno schermo

che spieghi esattamente come vanno interpretate le cose, cosa va visto e cosa no

antenne su gambe se ne vanno in giro e sembrano ora solo sapere fare da ripetitori

 

Spegni la testa, soffoca la rabbia, accendi uno schermo, attacca la spina

accendi una sigaretta, attaccati alla bottiglia, ingolla la tua droga

Resta nella tua gabbia tranquillo, e il carceriere passerà ogni tanto a fingere di ascoltarti per un po’

persino a garantire che tu possa abbaiare, poiché è tuo diritto

quindi siediti per un po’, ogni tanto, e abbaia tutto ciò che vuoi

il carceriere preposto annuirà con un sorriso attraverso la gabbia

e ti garantirà che ripasserà ad ascoltare il prossimo abbaio, per favore in tono moderato semmai

 

E io ho una sola parola…

per chi deve sfogare ciecamente le sue frustrazioni

accumulate coi punti della spesa giorno per giorno

E io ho solo una parola…

per chi non vede questa novità (e quanto vecchia)

di cercare un’emozione nella caccia alle streghe

E io ho solo una parola…

per chi al guinzaglio fa il cane del kapò

pronto ad azzannare l’”uomo nero”

E ho solo una parola…

per gli ammaestrati dagli schermi e dai rotocalchi, ed eventualmente con essi collaborando

s’improvvisano giudici, arbitri, poliziotti, spie, opinionisti e quant’altro

una sola parola… ch’è ‘infame’

 

 

  
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