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Autore: JaneD_Alexandra    08/11/2011    3 recensioni
" La mattina ti svegli, non sai perché, ma c’è qualcosa che non va.
Magari un tuo gesto scaramantico va male e si insinua il seme del dubbio e qualunque cosa guardi quella sensazione di dubbio non fa altro che rafforzarsi. Quando succede questo, basta soltanto un punto, un punto decisivo per ridarti o toglierti la fiducia e determinare radicalmente l’esito di un match. "
Dicembre 2010. In una Dublino ricoperta di neve, fervono i preparativi per il Natale. Anya è una ragazza di diciannove anni, solare come tante. La sua vita procede come sempre e tutto va bene, quando, alla Vigilia, la sua vita subisce un punto di svolta.
Quando riapre gli occhi è nell'Irlanda del 1856.
Genere: Romantico, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Buongiorno o buonasera a tutte/i!  ^^
Sono entrata da poco su efpfanfic.net e già mi è venuta voglia di pubblicare una storia.
Si tratta di un racconto che mi è venuto in mente parecchi anni fa e che ho scritto e riscritto fino a che non sono stata QUASI soddisfatta del mio lavoro. Scrivo “quasi” perché, effettivamente, conto nelle critiche (positive o negative) di ognuno di voi…
“An irish tale” è una storia che mi ha fatto sognare tra i banchi di scuola, a letto prima di addormentarmi, in macchina durante un lungo o un breve viaggio… e spero tanto che per voi sia lo stesso. L’unica sua pecca è che non è completa. Per questo conto sul vostro aiuto e sui consigli di chi è più bravo di me.
Adesso vi lascio al vostro sacrosanto momento di lettura e ringrazio anticipatamente di cuore chi la seguirà.
 
 

An irish tale – Prologo

 
 
Quella era la classica giornata “no”.
Il pomeriggio precedente non aveva toccato libro, non aveva ripassato quasi nulla, a parte la tecnica del sonno. La mattina era andata al circolo del tennis con Linda, sua sorella, e il pomeriggio aveva dormito.
Lo sguardo della signorina Hill, la sua insegnante di chimica, scorreva inesorabile l’appello e ogni tanto i suoi piccoli occhi da topo si appuntavano sui nomi degli alunni che doveva ancora interrogare. Anya era fra quelli.
- Signorina Merryweather? – squittì. Anya si nascose dietro la schiena di Collins.
“Chiama un’assente…” pensò lanciandole uno sguardo veloce e appiattendosi contro il banco. “Fiona è una gran vigliacca!”
- Oh, allora… Antolini? Mi aiuti tu a risolvere quest’esercizio alla lavagna?”
Impreparato.
Il suo nome veniva esattamente dopo quello del compagno. “Signore ti prego, aiuta! Fa che non mi chiami!”
- Signorina Bacott? Ha già un cattivo voto….”
“Cattivo voto?”
- Professoressa, mi rincresce ammetterlo, ma… - iniziò a dire quando una gomitata di Yohanna, la sua compagna di banco, la raggiunse al fianco.
- Ma…? – disse miss Hill.
- Anya!
- Yohanna? Che cosa c’è?
- Anya! Ti muovi?
- Cosa?
 
Riaprì gli occhi. Sua sorella Linda era davanti a lei e la chiamava.
- Anya! E’ tardi! – disse prendendo la sveglia– Sono già le otto!
- Si… - mugolò coprendosi gli occhi con un braccio - … arrivo.
- Vuoi farci ritardare? Alzati dormigliona! – e la scoprì.
- Lasciami…
“Un attimo: ritardare?”
Di scatto si tirò su a sedere. Afferrò la sveglia e sul display vide la scritta in led: Dublin, 12 – 23 – 09.
– La Nonna … l’aeroporto! – esclamò correndo in bagno.
Linda sorrise – Halleluja!
  
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