09/11/2011
8 recensioniE se bacio fosse stato...
Ecco a voi la mia piccola storiella ispirata all’ultima scena della 3x08 di The Vampire Diaries, che come sapete è stata una scena Delena, molto dolce e carina *__*
Spero che vi piaccia e che recensirete tanto tanto tanto *_*
Ero stanca, avevo solo bisogno di andare a dormire, faccio una breve doccia e mi infilo il pigiama. Sto per entrare in camera mia quando lo vedo lì disteso sul mio letto con il mio orsacchiotto e le mani dietro la nuca. Mi stava aspettando, lo guardo, stanca, ma lo guardo e lui mi fissa con aria di vittoria e io gli dico:
“Damon, sul serio?” come a dirgli, vuoi davvero startene lì sul mio letto?
Lui, senza battere ciglio, mi fissa con i suoi enormi occhi azzurri e mi dice: “Abbiamo Mikael”
Non ci credo, almeno non subito...
“Cosa? Come?”
“Non ne ho idea” disse sinceramente “Forse Katherine è stata di parola” concluse e sempre guardandomi disse “Il piano è attivo”
“Visto?” disse lui “Te l’avevo detto che avevo tutto sotto controllo”
Ora mi legge pure nel pensiero?! E come se avesse capito che stavo per parlare mi anticipò:
“Su dai. Batti i piedi, urla e strepita. Sono sicuro che è tutto il giorno che lavori sulla tua sfuriata!” disse lui guardandomi in modo strano...
Io dal canto mio, non volevo urlargli addosso, ne tantomeno non dirgli niente, quindi gli dissi:
“Non ti urlerò contro” sbuffando dal sonno. Ero davvero assonnata...
“Perché no?”
disse continuando a fissarmi mentre sistemavo il mio cuscino “Ho agito alle tue spalle, ho liberato Stefan, e la cosa mi si è ritorta contro. Adesso è più cazzone che mai, solo che adesso è un cazzone che sta dalla nostra parte”
“Non sono arrabbiata. Sono stanca, voglio solo...andare a letto” gli dissi.
Lui, come se avesse fatto finta di non sentirmi e non vedere che stavo tirando le coperte per farlo scendere, disse:
“Credo che l’arma di Mikael sia un paletto, perché ha parlato di un paletto” sempre fissando il soffitto, e sembrava che parlasse più a se stesso, come a cercare una convinzione alle sue teorie, che con me...
“Allora deve averlo ricavato dall’albero di quercia bianca prima di bruciarlo” gli dissi facendo in modo che lui si girasse...
“Allora avevo ragione” disse guardandomi di nuovo...a quanto pareva non aveva proprio intenzione di scendere dal mio letto, così stufa di fare battaglia con le mie coperte, mi infilo nel mio letto e guardo il soffitto, mentre lui diceva:
“In fin dei conti la parete ci ha condotti a Mikael”
“Ci ha condotto a molto di più” gli risposi io “Credo di aver portato dalla nostra parte anche Rebekah”
“Davvero?” disse lui, spostandosi un po’ di più verso me “Cosa sei venuta a sapere da lei?”
“Che è solo una ragazza che ha perso la sua mamma quando era troppo giovane” dissi. Stavolta ero io a guardare il soffitto...
“E che ama ciecamente ed impulsivamente, anche se questo la distrugge” dissi sovrappensiero, senza nemmeno pensare che quelle parole non erano riferite solo a Rebekah, ma credo di averle dette senza pensarci.
Il battito del mio cuore si era notevolmente accelerato.
Mi volto verso di lui... mi guarda, io guardo lui, non so cosa dire, ma credo che abbia capito, ma io non posso ammettere che quello che provo per lui potrebbe renderlo felice e allo stesso tempo ucciderlo nell’anima, perché sarei egoista e lui, con me non è mai stato. Abbasso lo sguardo, imbarazzata, vorrei capirci di più, molto di più, ma non ci riesco, per me in questo momento lui rappresenta il mio unico punto di riferimento...
“Sai, alla fine della fiera...non c’è niente di più importante del legame che unisce una famiglia” gli dissi, lui fece roteare un po’ gli occhi al cielo e poi avvicinandosi ancora di più mi disse:
“Dovresti dirlo a mio fratello”
Rido, non ne posso fare al meno, lui riesce sempre a strapparmi un sorriso anche se sono stanca, se sono triste, se sto male.
Io non posso essere arrabbiata con lui, perché per quanto mi sforzi, so che non potrò mai esserlo perché lui non mi ha mai fatto niente di male o niente di così irreparabile per cui non perdonarlo, almeno non questa volta...
“Non sono arrabbiata con te per averlo liberato Damon”
Spengo la luce, tanto so benissimo che riesce a vedermi bene anche al buio, i miei occhi invece, sono sfiniti...
“Credo che sarai tu quello che lo salverà da se stesso”
Lui mi guarda intensamente negli occhi...
“E non sarà perché vuole bene a me, ma perché vuole bene a te”
Mi guarda ancora negli occhi, lo percepisco, sento che è vicino a me e non una semplice vicinanza fisica, ma parlo di una vicinanza emotiva e interiore.
Probabilmente solo con me riesce ad essere veramente se stesso...
“Il resto posso raccontartelo domani?” gli dissi con gli occhi chiusi e la testa china sul mio cuscino.
Ero a pezzi, volevo solo dormire, non so se sarebbe rimasto accanto a me per tutta la notte, ma io sapevo che in quel momento era lui e questo mi dava un senso di sicurezze e protezione, che da tempo non provavo più...
“Certo” si limitò a rispondere lui...
Se tu sapessi quanto soffro dentro di me ogni volta che ti vedo così sfinita, vorrei stringerti forte ed abbracciarti, farti sapere che non sei sola. Io ci sarò sempre per te Elena, qualunque decisione tu prenda, anche se sceglierai Stefan alla fine, potrai contare sempre su di me, mia bella addormentata...