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Autore: Lamart    10/11/2011    2 recensioni
E' un breve racconto, che prende spunto da diverse leggende metropolitane.
Un'anziana donna misteriosa, una ragazza. Lei la ferma, le racconta una storia tenebrosa e...
Genere: Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era un pomeriggio, camminavo per via San Tommaso con la musica a palla nelle orecchie, quando una anziana sul marcipiede mi fermò e mi chiese:                                                                                                            
“Signorina, la conosce la storia dell’orrenda morte dell’anziana padrona di questa casa alle mie spalle?”                                                                                                          
“No, perché? Le risposi mentre toglievo le cuffie dalle orecchie.                                                                                     
“E’ successo cinquantanni fa. Due ladri entrarono in casa sua per derubarla. Dal momento che era vedova e i figli ormai erano grandi viveva sola.                                                                                                                               
Lei ogni notte si svegliava almeno due volte per andare in bagno, e sfortunatamente successe proprio quando i ladri entrarono nella sua abitazione. Si alzò per dirigersi verso il bagno e sentì dei rumori in cucina, andò a controllare e sorprese due persone vestite scure con due sacchi neri come quelli che si usano per la spazzatura, sulle spalle.                             
Uno di loro la vide e preso dal panico impugnò un coltello trovato nella cucina e con un balzo infilzò l’oggetto nell’anziana donna e lei si accasciò a terra. Ma lei non era ancora morta e urlò più forte che potè, allora lo stesso ladro che ferì la donna riprese il coltello e la pugnalò di nuovo e di nuovo e di  nuovo con frenesia. Per fortuna i vicini sentirono le urla e bussarono alla porta e sentendo dei rumori e nessuno che rispondeva chiamarono la polizia. Ma i ladri riuscirono a scamparla calandosi su questa strada dal tubo della caldaia . La polizia non  riuscì mai a identificare ed arrestare i criminali”.                                                                                                                                                             
“Che triste storia. Ma come fa a sapere la storia in modo così dettagliato?”                                                               
“Perché sono io la donna assassinata..” e così dicendo le comparvero sul corpo quattro ferite da coltello da cui uscirono fiumi di sangue e urlò a squarciagola.                                                                                                 
Urlai anche io e scappai e quando raggiunsi la fine della via mi girai all’indietro se c’era ancora l’anziana, ma era scomparsa.                                                                                                                                                                                      
Avevo il cuore a mille per la paura e l’adrenalina della corsa, allora per prendere fiato mi sedetti su una panchina e avvicinai le cuffie alle mio orecchie e c’erano ancora i Negramaro con “Io non lascio traccia”.                                                      
Da quel momento ho ripromesso a me stessa che non avrei più ascoltato quella canzone  e attraversato quella via.
  
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