LLLLLlLl
 

The death of you and me

Let's run away together you and me
Forever we'll be free
Free to spend our whole lives running
from people who would be
The death of you and me
'Cause I can feel the storm clouds
Sucking up my soul

Passo per sbaglio davanti alla finestra aperta, e le voci allegre di un gruppo di bambini mi giungono alle orecchie. Giocano a palla. Ridono, saltano e sono felici. Ed io li invidio.
Il mio riflesso nel vetro opaco mi saluta cupo. Ha la barba lunga e gli occhi gonfi, cerchiati da un nero cadaverico. I capelli color del grano, come amavi chiamarli tu, hanno perso quella loro sfumatura luminosa: li vedo diventare sempre più grigi, più tristi.

Jack.

E’ strano il modo in cui il tuo nome riesca a rimanere fermo su questo foglio, indelebile nonostante le mie lacrime tentino di cancellarlo. E’ strano scrivere il tuo nome e non avere il coraggio di pronunciarlo. E’ strano pensarti, sorridere al tuo ricordo, e poi comprendere che di te sono rimasti solo dei granelli di polvere in una teca. E’ strano anche vedere la tua camicia sporca del mio sangue. E la mia sporca del tuo. Quel tuo sangue che ora non esiste più. Quasi è impossibile credere che tu sia davvero esistito.

Avrei dovuto ascoltarti. Avrei dovuto seguirti in Texas, o in qualsiasi altro luogo del mondo. Avremmo dovuto rifugiarci lassù, sulle nostre montagne, lontano da tutti, perdendoci in noi. Avevi ragione, Jack.

Io sapevo di amarti, ma sapevo di dover amare anche mia moglie. Lo sapevo quando mi guardava con gli occhi colmi di lacrime, urlandomi silenziosamente di ricambiarla. Eppure quei suoi occhi non riuscivano a farmi dimenticare i tuoi. Quelle sue lacrime non mi riuscivano a soppiantare il tuo sorriso. Il tuo sorriso, Jack, è la cosa che più mi manca. Saperlo di non poterlo più vederlo sbocciare sul tuo viso è…

Ora sei solo polvere. Polvere nella polvere. Ma sei polvere viva, viva con quel tuo sorriso che odiavo ed amavo. Lascio che il mondo intorno a me si riempia di polvere, illudendomi che ogni granello che vedo fluttuare possa contenere un briciolo di te.
Mi lascio trasportare dalla monotonia del tempo, aspettando il momento in cui anch’io diventerò polvere e potrò raggiungerti, ovunque tu ti sia nascosto. E quando ti troverò…

“Heath, ancora alle prese con quel foglio?”
Mi volto lentamente, un’espressione di finta stizza dipinta sul volto. Tu ridi con quella risata cristallina e sfacciata. Quella risata…
“Avanti, finirai di esplorare il tuo personaggio più tardi. Il caffè è pronto” dici continuando a sorridere, fissandomi con i tuoi occhi grandi.
“Ora arrivo. Lascia raffreddare un poco il mio” bofonchio voltandomi di nuovo verso il mio foglio. Ti sento andar via canticchiando. Tiro verso di me il pezzo di carta e rileggo quanto scritto.

“E quando ti ritroverò…”

E quando ti ritroverò.
Non so come continuare. L’inchiostro si rifiuta di scorrere e la mia mente è vuota. Picchietto con la penna sul tavolo e mi spremo le meningi quanto posso, ma non riesco a ricordare come avevo deciso di terminare la pagina. Sbuffo e mi alzo irritato, come ogni volta che non riesco a portare a termine qualcosa.
Arrivo in cucina massaggiandomi le tempie e ti trovo seduto, le due tazze piene di caffè. Amaro per me, con due bustine di zucchero per te. Mi sorridi.
“Eccoti finalmente, mio amato Ennis del Mar”


Angolodichiarmenti (alias GNAO)

*si guarda attorno circospetta*
Buonasera! Ehm... questa è la mia prima fic su questo fandom (e sono terribilmente imbarazzata).
Come notate mi sono ispirata al loro film *ehm,ehm* e sì, mi sembra una cosa da principianti, LOOL.
Ovviamente i personaggi non mi appartengono (ma Jake in realtà è il mio amante) e tutto il blablabla vario.
Il POV è di Heath.
Oggay, dopo di questo pace, amore e benedizioni da San Patrizio :3
P.S: Una recensionicina non fa male *occhioni dolci massima potenza*
P.S.P.S: Sì, lo so, il titolo non c'entra molto con il contenuto, ma questa storia è stata ispirata dalla canzone di Noel Gallagher "The death of you and me" (canzone strafighissima *W*)
Okay, me ne vado *scappa via rincorsa da una padella infuriata (?!)*