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Autore: MaggieMurdock    11/11/2011    1 recensioni
(Jake Gyllenhaal - Anne Hathaway)
Quando i personaggi di un copione e gli attori si fondono, dando vita a sentimenti del tutto inaspettati..
Genere: Erotico, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Lemon, Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Rieccomi :D

Scrivere questo capitolo è stato più complesso del previsto,  più che altro perchè mi sono persa per un po' a pensare a come far reagire i due, dopo il sesso.

LOL.
E quindi.. lo scoprirete leggendo. :P

So che la coppia prediletta da un po' tutti è quella Gyllenhaal/Ledger, è anche la mia, ci tengo a dirlo.

Però insomma, diciamo che quando penso a una donna con Jake, mi si stampa in testa immediatamente il nome di Anne.

Per me è adorabile, mille volte di più delle ultime compagne ufficiali di Jake, tipo Reese Witherspoon (che ho sempre mal sopportato, figuriamoci quando stava con lui u_u E mi fermo qui, che è meglio) e Taylor Swift (che non c'entra un accidente con Jake, IMHO. )

Scusate questo angolino sincerità mode:on xD, vi lascio alla storia e mi raccomando fatevi sentire, mi interessa davvero un'opinione, per migliorarmi prima di tutto.

Alla prossima :)

 

 

Mi svegliai da solo.

Anne era tornata nella sua stanza verso le due del mattino, per dormire almeno un po'.

Di certo, dopo quello che era successo, non le avrei permesso di riposare come doveva se fosse rimasta.

A domani – mi aveva detto semplicemente, facendomi l'occhiolino.

 

Mi sarei alzato per portarla di peso a letto, di nuovo, ma avevamo la sveglia presto e bastavano le mie scarse performance attoriali dei giorni precedenti, avanzavano anche.

Da quando ero a Pittsburgh comunque, non mi ero mai svegliato così di buon umore.

Ero a dir poco euforico. E soprattutto, non vedevo l'ora di rivederla.

Rimasi per un po' sotto le coperte, sentivo ancora il profumo della sua pelle sulle lenzuola, che mi inebriava i sensi.

Non mi ero chiesto cosa significasse l'aver fatto sesso con lei, se saremmo diventati una coppia, niente.

Neanche mi interessava saperlo, per il momento volevo vivermela.

Mi ero già fatto abbastanza problemi per arrivare fino a quel punto, non volevo altre paranoie per la testa.

Mi crogiolai nel pensiero della sera prima ancora per un po', poi mi resi conto che era arrivato il momento di alzarmi, il lavoro mi chiamava.

Mi preparai in fretta e scesi nella hall, sperando che Anne non fosse già uscita.

Aspettai qualche minuto, seduto su una poltrona, sfogliando uno dei giornali lasciati sui tavolini, a disposizione dei clienti.

Ogni volta che si aprivano le porte degli ascensori, alzavo automaticamente lo sguardo in cerca di lei.

Finalmente la vidi comparire, in compagnia di Hank Hazaria, un altro degli attori del cast, che in Love & Other Drugs interpretava il Dott. Knight.

Le labbra di Anne si aprirono in un sorriso appena mi vide, non sembrava imbarazzata, neanche nervosa.

Mi sentii ancora più sollevato ma, ovviamente, avrei preferito che fosse stata sola.

Ciao! - li salutai.

Ehi! - disse Hank – Buongiorno Jake, dormito bene? -

Sì, grazie, voi? - dissi pur conoscendo in parte la risposta di Anne.

Benissimo! - fece Hank

Mah, ho avuto un sonno un po' agitato stanotte, non so perchè.. - rispose lei guardandomi

Trattenni una risatina, per mantenere il segreto sul fatto che ne sapessi qualcosa.

Non era certo il caso di sbandierare ai quattro venti quello che era successo, Anne sembrava dello stesso parere dato che si stava comportando in maniera puramente amichevole, come aveva fatto sempre prima di quella situazione fra di noi.

Strano, i letti di questo hotel sono paradisiaci, no Jake? - fece Hank

Eccome, pensai, con dentro Anne sono ancora meglio.

Ma invece risposi - Per quanto mi riguarda sicuramente, ma magari non è così per tutti, dipende dalle abitudini – censurando i pensieri sconci che mi avevano attanagliato la mente in un batter d'occhio.

Anne sembrò accorgersi di quello che mi passava per la testa e mi fece un sorrisino divertito, senza farsi accorgere da Hank.

Già, vogliamo prendere un taxi? Mi sembra già tardi per andare a piedi – fece Anne

Vado a dirlo al concierge – si offrì Hank con gentilezza.

Quando lui si fu allontanato, Anne mi sussurrò – Scusami, avrei preferito che fossimo soli, per parlare un po', ma l'ho incontrato in corridoio.. -

Non preoccuparti – la rassicurai – non c'è nessun problema, parleremo più tardi, di tutto quello che vuoi – e sorrisi.

Chissà cosa vuole dirmi, pensai.

Speravo che non fosse qualcosa di spiacevole, tipo che la sera prima era stata uno sbaglio.

Per un attimo sentii una certa paura salirmi dalla bocca dello stomaco.

Anne mi accarezzò un braccio, il gesto di un secondo, che però mi diede un brivido.

Le sorrisi, di nuovo fiducioso.

Ok Jake, non hai niente da temere, sta tranquillo, mi dissi.

Hank interruppe qualcosa, senza rendersene conto – Il taxi sta arrivando, usciamo?

L'avevo sempre rispettato come attore, la sua grande esperienza nel mondo del cinema e della televisione non erano certo cose di poco conto per me, tuttavia in quel momento la sua presenza per me era decisamente di troppo.

Cercai di fare buon viso a cattivo gioco e aprii la portiera del taxi facendo un gesto ad Anne perchè salisse per prima.

Grazie – fece Anne con tono lusingato.

Mi piaceva avere quelle attenzioni verso le ragazze che mi piacevano, l'avevo sempre fatto e non avrei fatto a meno di dedicarle a lei.

Mi accomodai vicino a lei e Hank si mise accanto a me.

Avrei dormito altre quattro ore come minimo stamattina – fu Hank a parlare per primo, proprio mentre cercavo di prendere con nonchalance la mano di Anne, vicinissima alla mia, appoggiata sul sedile.

A chi lo dici – gli fece eco Anne – con la fatica che ho fatto per addormentarmi! Quando è suonata la sveglia, l'ho maledetta, nel vero senso del termine -

Chissà perchè, pensai io, e la guardai allusivo.

Mi indirizzò uno sguardo ammonitore e cercai di tornare serio.

Averla così vicino e dover far finta di niente, era già dannatamente difficile.

Hank rideva divertito, inconsapevole di quanto volessi farlo sparire.

Beh insomma, gran voglia di lavorare stamattina – osservai

E dire che il mio personaggio mi piace, pensate se l'avessi trovato insopportabile – disse Hank

Un po' come trovo insopportabile la tua presenza adesso, pensai involontariamente, e mi sentii immediatamente un po' stronzo.

Che ne poteva sapere in fondo, non era certo colpa sua! E poi di norma, mi trovavo bene con lui, come con tutti gli altri.

Mi resi conto che la mano di Anne si era avvicinata alla mia gamba, le sue dita mi sfioravano la coscia con un movimento impercettibile.

Anche lì, stretti in tre nei sedili posteriori del taxi, trovava il modo di starmi vicino.

Questa consapevolezza, unita al suo tocco, mi fecero calmare del tutto.

Per il resto del breve viaggio, ritornai amichevole dentro e fuori nei confronti di Hank, che prima di tutto era una persona che stimavo.

 

 

Una volta arrivati sul set, ero deciso a concentrarmi sul lavoro.

Mi sentii subito molto meglio nei panni di Jamie, ormai l'avevo capito fino in fondo e mi piaceva come mai era successo prima.

Ero disinvolto, lo percepivo chiaramente.

Non sapevo da dove venisse quella sicurezza, se dal mio essermi finalmente aperto ad un'altra persona dopo tanto tempo, o più banalmente dal sesso.

Risi dentro di me a quel pensiero, sentendomi un po' bieco, ma anche assolutamente appagato dal ricordo della notte precedente.

Stavo quasi per perdere la concentrazione e lasciare la mia mente in balia di quelle immagini a luci rosse, quando Ed mi riportò alla realtà per darmi alcune indicazioni sulla scena.

 

Non è affatto male essere Jamie, comunque, pensai prima di dedicarmi totalmente a quello che Ed mi stava dicendo.
 

La fine della mattinata arrivò in un lampo, quasi senza che me ne accorgessi sul serio.

Ed aveva un'espressione alquanto soddisfatta dipinta sul volto e mi fece piacere. Almeno in parte, avevo recuperato le figuracce di qualche giorno prima.
- Tutti bravi, ragazzi! Ok, facciamo una pausa! -

 

Tornai in camerino per riposarmi e mettere qualcosa sotto i denti, visto che era ora di pranzo.

Sentii una mano posarsi sulla mia schiena, proprio mentre stavo per entrare.

Era Anne, proprio come avevo sperato un attimo prima di girarmi  – Ehi – mi disse solamente, con un sorriso da schianto.

Ehi – feci di rimando sorridendo a mia volta – vieni, entra.

Mi chiusi la porta alle spalle e la attirai con forza verso di me, per baciarla.

Le nostre lingue si incontrarono quasi subito e mi sentii girare la testa.

Aveva ancora quel sapore di ciliegia, avevo desiderato di riassaggiarlo per tutta la mattina.

Non sai quanto ne avessi voglia – le dissi poi, guardandola dritto negli occhi.

Anche io – Non che ci fosse bisogno di conferme, le sue labbra erano state più che eloquenti durante il bacio.

Sai di ciliegia – le sussurrai, mordicchiandola dolcemente.

E' il mio burrocacao -

Mmmh.. mi piace, parecchio – e tornai a baciarla con enfasi.

Ci sedemmo sul divano, lei posò la testa sulla mia spalla.

Sentivo il suo respiro sul collo e me la strinsi addosso ancora di più.

Mise le sue gambe sulle mie, accoccolandosi sul mio petto.

Non lo avrei mai detto – esordì lei, dopo qualche minuto di silenzio.

Cosa? -

Che sarebbe andata così, tra di noi – mi guardò maliziosa.

Ah no? -

Veramente, no. Non ci avevo minimamente pensato, anzi.. ero convinta che fosse proprio fuori discussione – ammise.

Grazie, sei molto carina a dirmelo – risposi ironico e fingendo di essere seccato.

Scoppiò a ridere – Eddai, non fare tanto il permaloso! Pensavo di non essere per niente il tuo tipo -

E invece.. - lasciai la frase in sospeso e le diedi un bacio sui capelli.

E invece.. - ridacchiò con uno sguardo soddisfatto.

Sarei rimasto così per ore, sentirmi lei addosso, in quel modo, era una sensazione meravigliosa.

Ma il brontolio del mio stomaco irruppe in quell'idillio senza preavviso.

Hai fame eh? -

Direi che il mio stomaco ha risposto per me - risi, prendendo l'enorme panino che la mia assistente aveva provveduto a lasciarmi sul tavolino davanti al divano – Vuoi? -

Sì, grazie -

Spezzai il panino in due parti e gliene porsi una.

Mangiai in fretta, voglioso più che altro di riprendere il discorso interrotto.

Che dici, dovremmo farci delle domande? - fu lei a parlare per prima, una volta finito.

Uhm.. non saprei.. che tipo di domande? -

Beh, cosa siamo, tanto per cominciare. - disse risoluta.

Siamo Jake e Anne -

Grazie, sei illuminante – rispose con un tono ironico.

Dai, scherzavo – Ma neanche tanto, a dire il vero, dissi a me stesso.

E così decisi di essere sincero con lei e di dirle quello che pensavo.

In fondo, la sincerità paga sempre, no?

E' solo che.. questa cosa preferirei godermela così com'è, per adesso.. - ammisi pensieroso.

Ok, come vuoi.. non dobbiamo per forza analizzare adesso... vedremo. Viviamola giorno per giorno, ti va? - e sorrise.

Dio, quanto mi piaceva  il suo sorriso.

E la sua calma, quella serenità che sembrava possedere tutto il suo essere.

Di sicuro, so che mi piaci da morire – qualche punto fermo doveva pur esserci tra di noi e pensai che quella frase fosse più eloquente di tante altre parole.

E la cosa più bella, era che ne ero convinto davvero.

Ah se è per questo.. anche tu.. Ho fatto una fatica ad andarmene, ieri notte – disse allusiva.

La baciai di nuovo, istintivamente, travolto da quelle sensazioni.

Ci staccammo guardandoci reciprocamente come se stessimo per esplodere di nuovo in un impeto di passione.

I suoi occhi erano quasi tornati come li avevo visti la sera precedente, pieni di desiderio.

Dannazione, è quasi ora di tornare al lavoro. Quella consapevolezza mi saltò alla mente fastidiosa come un pizzicotto.

Ho una cosa da chiederti – dissi per stemperare la tensione che sentivo, anche se non avrei voluto affatto.

Dimmi -

Ma il preservativo, ieri sera, da dove è venuto? -

Scoppiò in una sonora risata.

Non hai notato che ci sono in dotazione nella stanza? Sono sul comodino – disse poi, con uno sguardo stupito.

Ah.. - rimasi un attimo stranito – veramente no -

Eh sì. Ma come avrai fatto a non vederli poi.. Dì la verità, pensavi che me lo fossi portata io, eh?! - mi stava prendendo palesemente in giro – Che narciso! -

Oh, che dovevo pensare, non mi era mai successo di trovare in camera certi omaggi da parte degli hotel! E di certo non poteva essersi materializzato per magia! - cercai di difendermi.

Povero tesoro – mi disse accarezzandomi una guancia, continuando a guardarmi divertita.

Mi sciolsi in un secondo.

Cavoli, dobbiamo tornare sul set – e accompagnai la frase con un verso di disapprovazione.

Sì meglio, altrimenti penso che non risponderei delle mie azioni e, ora come ora, non è il caso – fece lei con tono sommesso.

Mi alzai dal divano e la presi per un braccio, facendola alzare per abbracciarla.

Stasera però.. -

Nulla potrà trattenermi – sussurrai al suo orecchio.

Sarà meglio per te – disse dandomi un leggero pugno sul petto.

Andiamo, manesca che non sei altro – dissi prendendola con un braccio attorno al collo.

E uscimmo, per tornare Jamie e Maggie, ma non vedendo l'ora di essere solo Jake e Anne.

 

 

 

Eeeehh * sospiro * è finito anche questo capitolo :)
Come avete visto, alla fine ho scelto un approccio 'take it easy' e coccoloso.. che volete farci, sono una romanticona fino al midollo! 


 Volevo solo precisare due cose:

 

Primo, che i capitoli non sono tanto lunghi volutamente, la mia intenzione è di fare tutto per bene e se mi dilungo troppo, non essendo ancora espertissima, ho paura di smarrirmi per la strada.

E secondo, l'elemento preservativo l'ho preso da un'esperienza reale. Infatti, l'ultima volta che sono stata a Londra c'erano veramente dei preservativi in dotazione nella stanza! (Ma se vi interessasse saperlo, non ho avuto occasione di usarli LOL.)

 

Tutto qui, per il resto, spero che rimarrete sintonizzati. Cià! :D

  
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