Bellezza fai-da-te
Bulma Brief aveva iniziato a manifestare una certa propensione per l'estetica delle cose sin dal giorno in cui le prime parole le uscirono di bocca. Crescendo la sua attenzione per la cura della bellezza si era fatta via via più intensa: in adolescenza il fenomeno aveva preso una pericolosa inclinazione di isterismo e la ragazza pareva essere costantemente in competizione con tutta la “parte bella” dell'universo; in età adulta questo bisogno si era invece stabilizzato e la donna si occupava quotidianamente del suo aspetto in maniera peccaminosa ma del tutto pacifica.
Poi, arrivata ai trent'anni e rinnovato il suo stato di single, la situazione era improvvisamente precipitata per andare a rasentare espressioni quali maniacale e compulsiva.
«Cara» si avvicinò un giorno la madre «Non ti sembra di aver esagerato?» chiese mentre la osservava uscire dalla toilette con la testa impacchettata di carta stagnola, una verdastra maschera facciale, quattro fette di cetriolo tenute premute contro guance e palpebre con la punta della dita, l'intero corpo spaventosamente dipinto di bianco e ben stretto dentro ad una pellicola trasparente da cucina.
Proprio in quel momento il saiyan di casa passò rapidamente al loro fianco, senza degnarle della benché minima occhiata.
«No» fece la figlia.