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Autore: Dominil    11/11/2011    0 recensioni
"Bri..."
"Mmmm?"
"Non vedo l'ora di essere a casa, Zacky e' diventato insopportabile con la sua allegria insensata."
"Ah."
"Ma mi stai ascoltando?"
"Matt aspetta, questo cellulare mi fa sentire un idiota."
"Dovresti dirmi grazie per averti impedito di prendere un Blackberry, sei troppo tonto per la tastiera qwerty."[...]
Give me loneliness.
Flash.
Give me darkness.
Flash.
Give me happiness.
Flash.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Life in technicolor





Quando Michelle si svegliò quella mattina, era consapevole che sarebbe stata una giornata faticosa e piena di cose da fare, ma la consapevolezza che avrebbe potuto confidare nel balsamico aiuto di suo marito Brian la faceva stare tremendamente bene.
Fu per questo infatti, che aggrottò le sopracciglia stanche quando notò che suo marito non era accanto a lei, che il suo cuscino spiegazzato era vuoto.

I don't belong here
I gotta move on dear
Escape from this afterlife.


Portò una mano davanti alla bocca non appena aprì quel biglietto solitario sul tavolo della cucina. Era l'inconfondibile calligrafia rotonda di Brian; non sapeva bene come reagire a quella situazione ed era tremendamente spaventata.
Quella canzone era stata scritta dal migliore amico di lui, Jimmy, una figura importante che la morte aveva deciso di accogliere a sé. Il solo pensiero che avesse voluto seguirlo le fece tremare le gambe.
In lacrime, decise di chiamare sua sorella Valary.
Un album dei Rise. Against The Machine urlava rabbioso dalle casse dello stereo dell'auto, in quel momento Killing In The Name Of entrava con molta facilità nella mente di Brian svuotandola da ogni sorta di pensiero.
Una giornata passata in macchina divorando chilometri stava per concludersi e il confine con il Nevada era stato oltrepassato da poco. Sfilò gli occhiali da sole che ormai non servivano più, con una mano li chiuse per poi posarli sul cruscotto.
Moriva dalla voglia di arrivare al locale dove suo padre era riuscito ad organizzargli una serata dove nessuno avrebbe mai potuto immaginare chi fosse davvero, in collaborazione con un cantante della zona.
Rivolse un'occhiata al sedile vuoto al suo fianco dove il cellulare riposava immobile e silenzioso. La tentazione di accenderlo era tanta, ma al tempo stesso si rendeva conto di aver bisogno solo della musica, almeno per un giorno.
Mentre guidava i suoi pensieri viaggiavano addirittura più veloci dell'auto, balzavano analogicamente da un ricordo all'altro. Le immagini dell'ultimo tour erano vivide nei suoi occhi, si stupiva di quelli che erano stati gli ultimi mesi. Esibirsi era l'unica cosa di cui vivesse davvero, gli permetteva di ritrovare se stesso anche solo per un paio d'ora... Era il post concerto, il dopo tour il problema. Scendendo dal palco riaffiorava tutto, tornavano le responsabilità e le pressioni, la vita del XXI secolo sempre al limite.
I suoi amici si aspettavano molto da Synyster Gates.
Michelle pretendeva troppo da Synyster Gates.
I fans chiedevano addirittura l'impossibile da Synyster Fuckin' Gates.
E Brian?
Brian non lo voleva più nessuno, non serviva più a nessuno.
Gli Avenged Sevenfold gli avevano regalato soldi e successo ok, ma sentiva di cominciare a perdere il vero motivo per cui era li: la musica.
E quella sera aveva deciso di riprendersela.
Parcheggiò davanti alla porta del retro del locale, tirò fuori la chitarra dal cofano e si avviò dentro. Dall'arredamento pareva la patria della musica country, sorrise all'idea che probabilmente nessuno tra il pubblico l'avesse mai visto.
Per la prima volta dopo anni non gli occorsero truccatori e parrucchieri per esibirsi, era già pronto a suonare.
Assenza totale di matita intorno agli occhi, si riavviò i capelli e salì sul palco.
Erano anni che non mostrava al pubblico solo e soltanto chi era.
E gli piaceva così.

***


Un'ora dopo la chiamata di Michelle a Valary, gli Avenged Sevenfold si ritrovarono riuniti a casa Haner più o meno spaventati. Johnny era il più tranquillo e si gustava la sua bionda ancora un po' assonnato, Matt alternava momenti di ottimismo a momenti apocalittici mentre Zacky era letteralmente impazzito. Percorreva ripetutamente e a grandi passi il salotto senza fermarsi nemmeno per un attimo.
"Vuoi stare fermo Vengeance? Mi stai facendo venire il mal di mare." sbottò Matt, preda di un attacco isterico.
Michelle singhiozzava all'angolo del divano e Val la teneva stretta a sé provando a calmarla un po'.
"Secondo me sta benissimo, aveva solo bisogno di una pausa." disse Johnny, cercando un appoggio che nessuno gli concesse.
Michelle singhiozzò più forte come per esprimere tutto il suo dissenso.
"Ma non è così che ci si comporta! Dicci che succede non che ci lasci così con Afterlife, cazzo!"
Zacky sembrava irriconoscibile.
"Secondo me agitarsi in questo modo non serve a niente, ci impedisce soltanto di essere lucidi." si intromise il bassista cercando di calmare le acque, invano. Stamattina non se lo cagava nessuno, più del solito.
Abbassò lo sguardo un po' deluso, prima di sentire il proprio cellulare vibrare nella tasca. Erano tutti così presi dalla situazione che non catturò attenzioni.
Si trattava di un sms da parte di Margaret e sinceramente non se l'aspettava proprio. Le aveva scritto il suo numero su un fazzolettino del Cafè dove erano stati insieme, consapevole che probabilmente la ragazza lo avrebbe perso. E invece a quanto pareva si era sbagliato.
"Ti va di pranzare insieme tra mezz'ora alla tavola calda di fronte agli uffici? Scusa ho bisogno di parlare con qualcuno e non sapevo a chi rivolgermi.
Meg.
"
Jimmy saltò in piedi come una molla.
"Che hai, JC?" chiese Matt alzando un sopracciglio.
"Devo andare scusate, fatemi sapere se ci sono aggiornamenti." concluse, per poi infilare la giacca.
"Bri è disperso e tu te ne vai?!"
"Brian non è disperso, Zachary, sappiamo bene che ha bisogno dei suoi spazi e quando gli altri non glieli concedono li pretende e se li prende ad ogni costo. A dopo."
Uscì in fretta da casa Haner ed entrò in macchina sbattendo la portiera. Prima di mettere in moto rispose al messaggio precisando che stava arrivando.
Non sopportava come si stessero comportando i ragazzi, sembravano delle ragazzine mestruate! Anche lui era un po' preoccupato certo, ma Brian agiva solo e sempre per un fine preciso, l'egoismo era il suo moto propulsore. Era necessariamente da qualche parte per fare qualcosa.
Parcheggiò l'auto alla Warner e percorse la strada fino alla tavola calda a piedi, era utopico anche solo sperare che ci fosse un posto li.
Rivolse uno sguardo all'interno prima di entrare e notò subito la ragazza che alzò una mano per salutarlo non appena lo vide. Stranamente non c'era molta gente quel giorno, di solito a pranzo era sempre strapieno.
"Ho già ordinato." disse sorridendo non appena il ragazzo prese posto davanti a lei. "Pasta in quantità, io non ti metto a dieta tranquillo."
Johnny arrossì lievemente, imbarazzato.
"Grazie Meg."
Rimasero qualche minuto in silenzio, lei teneva timidamente lo sguardo basso mentre il bassista osservava ogni particolare dei suoi lineamenti.
"Di che volevi parlare?" le chiese, non appena ebbero un piatto fumante di pasta sotto il naso.
Gli occhi di Margaret diventarono improvvisamente acquosi.
"E che... Insomma.. Sonny si è presentato in casa mia dicendomi che vuole che torniamo insieme ma pochi mesi fa è scappato c-con un'altra..."
La situazione fu subito chiara a Johnny, nonostante lei non avesse detto molto. Era orribile anche il solo pensiero di quella ragazza tanto dolce distrutta da uno stronzo di tali dimensioni.
Racchiuse la mano di lei posata sul tavolo nella sua, uno sguardo amorevole gli si dipinse sul volto.
Give me life in technicolor.
Flash.







Dom's corner:
Sono piuttosto consapevole non aggiorno questa fic da poco più di quattro mesi, ma purtroppo sono una scrittrice che si blocca spesso ma ho come obiettivo di finire pian piano tutte le mie incomplete.
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, e ringrazio in particolar modo Benny e JuliaMad per le recensioni allo scorso capitolo -prometto che prossima volta ringrazierò singolarmente- più coloro che preferiscono, ricordano, seguo questa fanfiction.
Vi adoro dal profondo del mio cuore <3
Dom.
   
 
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