You may say I'm a Dreamer, but I'm not the only one; sono queste la parole che dolcemente pronuncia John Lennon nel mio i-Pode, mentre il venticello fresco di un frenetico novembre, mi sposta leggermente i capelli, facendomeli andare a finire, come un manto, davanti agli occhi, come se volesse oscurarmi da quella realtà che ho davanti, che differisce dal mondo che sto immaginando su questo foglio, mentre poso dolcemente la mia penna su di esso e inizio a comporre utopie. Immagino che quella foglia color arancio che cade lentamente da quell'albero, prenda vita e voli via. Insieme a lei, tutte le foglie che stanno cadendo, voleranno via e, in una danza, si raggrupperanno dietro alla mia rosea schiena e formeranno delle ali. Con le mie ali, raggiungerò nuovi mondi e sorveglierò i sogni di tutti. Aprirò ancora di più il buco nell'ozono, perché è troppo piccolo e non riscalda abbastanza le persone, che sembrano vivere in un'era glaciale. Poi soffierò nella mente di ognuno di loro e spazzerò la stupidità che li affligge.
Volerò tra il prufumo della salsedine, sopra il luccichio del riflesso della pallida luna sul mare.

Accenderò le stelle ancora di più e affiderò ad ognuna di loro un sogno da proteggere. Poi formerò una costellazione, fatta dalla stelle che proteggono i sogni più belli e questa costellazione prenderà la forma di una nota musicale. Infine, mi sveglierò, e sorriderò al venticello di questo frenetico novembre.
Ehi, ma cos'è? C'è qualcosa dentro la maglietta che mi da fastidio! Ma... Ma cosa sono queste? Foglie? E da dove sono uscite?!