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Autore: Mapi D Flourite    11/11/2011    5 recensioni
[Zoro/Sanji]
Zoro incrociò le braccia al petto e spostò il peso del corpo da un piede all'altro. «Non mi sembra un accordo particolarmente vantaggioso. E se rifiutassi?»
«Allora dovrai dire addio ad una buona bottiglia di sake e agli onigiri che avevo intenzione di portarti più tardi, quando sarei venuto a trovarti durante il turno di guardia.»

Un piccolo pensierino per il compleanno di Zoro. Tanti auguri!
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Roronoa Zoro, Sanji | Coppie: Sanji/Zoro
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Compromessi




«Si può sapere che diavolo stai facendo, idiota di uno Spadaccino?»
Zoro sollevò lo sguardo solo per un brevissimo istante e, dopo aver osservato senza particolare interesse il sopracciglio aggrottato, la bocca piegata in una smorfia e la faccia paonazza del Cuoco, tornò senza esitazione a quello che stava facendo, scrollando appena le spalle.
«A te che sembra?» disse, un secondo prima di accarezzargli la gola con la punta della lingua.
Sanji, seppur impercettibilmente, tremò. «A me sembra che tu stia cercando un pretesto perché io ti uccida.»
Zoro gli appoggiò le labbra sulla carotide e sorrise contro la sua pelle mentre, con le mani, iniziava piuttosto goffamente a sbottonargli la camicia.
«No. Ritenta.»
Sanji chiuse gli occhi e inspirò a fondo, cominciando in quel preciso istante a sentire una vena pulsare con insistenza nella sua tempia. «Ti avverto che sto per piantarti una ginocchiata nelle costole!»
Zoro non diede segno nemmeno di aver sentito la protesta, ma un istante dopo cominciò a premerlo con più forza contro il tavolo, facendogli quasi perdere l'equilibrio. «Mi piacerebbe tanto vederti provare,» lo stuzzicò e Sanji si lasciò scappare un grugnito frustrato, prima di cominciare a spintonarlo con le mani.
«Togliti di dosso!»
«No,» gli rispose, e nonostante la resistenza riuscì ad arrivare fino all'ultimo bottone e poi portò nuovamente le mani verso l'alto, accarezzandogli gli addominali sotto la pelle tirata.
Sanji si maledisse quando non riuscì a trattenere un sospiro e Zoro insisté, cercando nel frattempo di raggiungere il suo orecchio con le labbra. «Su, piantala di fare tante storie. Io ho voglia.»
Nella frazione di un secondo sul viso di Sanji passarono tutte le tinte dal rosso al violaceo e quando sentì le dita dell'altro scivolare senza esitazione verso il suo petto cacciò un mezzo grido, riuscendo in qualche modo ad allontanarlo abbastanza da sé per non sentire più il peso del suo corpo premuto contro il proprio.
«Che hai detto, brutto bastardo?»
Zoro inarcò un sopracciglio e fece una smorfia, afferrandogli i gomiti con entrambe le mani. «Ho detto che ho voglia.» Poi, quando si rese conto che lo sguardo di Sanji non accennava a diventare meno minaccioso, sbuffò. «Ma di che ti lamenti? Lo so che lo vuoi anche tu.»
«Questa non è una buona ragione per saltarmi addosso come uno scimmione in calore.»
«Io dico di sì.»
«Io dico di no,» ribatté Sanji, esasperato. «Non quando siamo nella mia cucina!»
Il tono con cui aveva detto l'ultima frase non ammetteva repliche, ma Zoro non colse la sfumatura pericolosamente minacciosa che aveva incrinato la sua voce: «Ma che differenza fa?»
«Moltissima, pezzo di cretino!»
Zoro sbuffò. «Ma se non possiamo farlo in cabina perché ci sono tutti e non possiamo farlo in bagno perché c'è il rischio che arrivi qualcuno, ci resta solamente la cucina.»
«Oppure te lo puoi tenere nei pantaloni fino a che non avremo l'occasione di stare sulla nave per conto nostro.»
«Oppure lo facciamo qui e tu la smetti di lamentarti.»
Rimasero per un momento a fissarsi con gli sguardi inferociti, ognuno fermo nelle proprie convinzioni, in attesa che l'altro facesse un passo indietro. Si accorsero solo dopo alcuni istanti che, nel frattempo, si erano avvicinati al punto che i loro nasi erano a pochi centimetri di distanza.
Sanji, per tutta risposta, gli diede una spinta. «Non farò sesso nella mia cucina, testa verde, di questo puoi starne certo. E,» aggiunse, prima che l'altro ebbe il tempo di ribattere, «mi risulta che tu abbia il turno di guardia.»
Zoro piegò le labbra in una smorfia. «Tanto non succederà un bel niente.»
Sanji lo ignorò e proseguì: «Quindi ora tu te ne vai a fare il tuo dovere sulla vedetta e io me ne resto qui, a finire di mettere a posto e a fare i preparativi necessari per la colazione di domani, siamo intesi?»
Zoro incrociò le braccia al petto e spostò il peso del corpo da un piede all'altro. «Non mi sembra un accordo particolarmente vantaggioso. E se rifiutassi?»
«Allora dovrai dire addio ad una buona bottiglia di sake e agli onigiri che avevo intenzione di portarti più tardi, quando sarei venuto a trovarti durante il turno di guardia.»
Zoro inarcò un sopracciglio, lo sguardo improvvisamente molto più interessato. «Sì?»
Sanji sbuffò e allungò una mano verso di lui, stringendogli il collo della maglia nel pugno e tirandolo con forza verso di sé. Le bocche si incontrarono in uno schianto e si separarono dopo un momento, già a corto di fiato. «Sparisci, prima che io cambi idea.»
Zoro rise e gli strinse la vita tra le braccia, strofinando il naso contro la pelle calda della sua gola. «Cerca di non farmi aspettare troppo, Cuoco da strapazzo.»
Quando si separarono, Sanji lo guardò con ghigno stampato sulla faccia. «Non contarci troppo,» gli disse, spingendolo via con il palmo della mano. «Te la farò penare fino all'ultimo.»
Zoro rimase immobile per un momento e poi sorrise. «Non vedo l'ora.»






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N/A
Buon compleanno Marimo-kyun! o/
Okay, non è esattamente una b-day fic, però il regalo Zoro se lo prende lo stesso, quindi non può assolutamente lamentarsi!
Spero non faccia troppo schifo. ^^




  
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