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Autore: madychan    12/11/2011    0 recensioni
L’hai fatto apposta, a venire sotto camera mia, vero?
L’hai fatto per dimostrarmi che la tua luce, pur beandosi dell’oscurità per nascondersi, tornerà irrimediabilmente a brillare. È luce, e tanto basta. Rifulge da sé. Non ha bisogno di niente altro che di sé, la luce.
Non è come l’ombra – come me – che per esistere ha bisogno della luce.
L’ombra senza la luce non sarebbe nulla. Non esisterebbe.
Eppure, per quanto io ti stia vicino, non riesco a essere minimamente contagiato dalla tua luce. Non riesco a prenderne anche solo una piccola scintilla che mi faccia brillare, ai suoi occhi.

Spin-off di "Rose". Tratta dal momento in cui Alex, a quattordici anni, vede Daniel e Cid sotto la finestra della propria camera (capitolo 13).
[Dedicata a Alice in Heartland]
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ombra Dedicata ad Alice in Heartland, perché l’idea mi è venuta scrivendole una mail di risposta in cui si parlava dei personaggi di Rose.
È uno spin-off riferito al momento in cui Alex vede Daniel e Cid dalla finestra della propria camera – momento accennato nel capitolo 13.
Avviso che potrebbe essere un po’ pesante e angosciante; dopotutto, è riferita a un momento particolare della vita di Alex.
Per il resto, auguro solo buona lettura ^^
E magari recensite, se avete voglia :D
xxx by mady




Ombra


È buio, e sono solo le sei di sera.
Fa freddo, e siamo solo a ottobre.
Chissà se lui lo sa, che tra un mese compirai gli anni. Gliel’hai già detto, Daniel?
Oppure preferisci stare lì, a ridere, a parlare di stronzate, con lui?
Non capisco come tu possa stare lì, con lui, quando ci sono meno di dieci gradi fuori, quando è così buio.
Nascosti, dietro una delle siepi di casa nostra, come se foste dei ladri che stanno preparando un furto. Come se foste dei criminali che stanno scappando da qualcuno.
L’hai fatto apposta, a venire sotto camera mia, vero?
L’hai fatto per dimostrarmi che la tua luce, pur beandosi dell’oscurità per nascondersi, tornerà irrimediabilmente a brillare. È luce, e tanto basta. Rifulge da sé. Non ha bisogno di niente altro che di sé, la luce.
Non è come l’ombra – come me – che per esistere ha bisogno della luce.
L’ombra senza la luce non sarebbe nulla. Non esisterebbe.
Eppure, per quanto io ti stia vicino, non riesco a essere minimamente contagiato dalla tua luce. Non riesco a prenderne anche solo una piccola scintilla che mi faccia brillare, ai suoi occhi.
Mentre tu – oh, tu ti puoi permettere di essere intaccato dall’oscurità, perché tu hai da te la tua luce; per quanto tu venga corrotto, è la tua natura brillare. Tornerai a farlo comunque.
E allora non è meglio che da quella macchia che ti intacca – com’è che si chiama? Cid, hai detto quella volta, davanti a nostro padre? – tu ti distacchi subito, immediatamente, in modo da tornare a rifulgere come facevi un tempo?
Tanto sappiamo entrambi che io non riuscirò mai a essere te.
Io sono l’ombra – la tua ombra –; e come tale sono colui che non riuscirà mai a brillare.
Persino il tuo nome finisce in el. Lo sai, Daniel, che questo è un suffisso che si dà agli angeli, che indica la luce che sanno emanare? Lo sai, che è un nome che indica la luce?
Invece il mio finisce in er. Pallida imitazione del tuo el. Probabilmente nemmeno voluta. Casuale, come casuale sono stato io – come dovuta al caso è la mia presenza qui.
Lo sai, Daniel? Lo sai, che lui non mi voleva?
Lo sai, che tu per lui sei l’unico figlio?
Lo sai, che tu per lui sei l’unica luce dei suoi occhi?
Perché diavolo hai scelto di oscurarti? Perché hai preferito Cid a lui, Daniel?
Mi stai prendendo in giro, vero? Non ci credo. Non è possibile che tu preferisca Cid a lui.
È tutto uno scherzo. Prima o poi tornerai a brillare, agli occhi di nostro padre.
È tutto un cercare attenzioni – di che attenzioni hai bisogno, non lo so. Non lo capisco. Non riesco a capirlo, Daniel.
Cos’è, Daniel? Il brivido di essere intaccato dall’ombra, a farti stare con Cid? Il brivido di essere macchiato, e insieme la consapevolezza che tanto sarai comunque benaccetto in qualunque momento, quando negherai l’esistenza di quell’ombra, e tornerai a brillare come prima?
È la tua dannata, maledettissima sicurezza che sarai sempre e comunque amato, a farti comportare così? A farti ridere, a spingerti a nasconderti dietro una siepe come se fossi un criminale?
Ti nascondi perché sai che quello che stai facendo è tutto sbagliato, vero?
Lo sai anche tu che è così. Lo hai sempre saputo. Altrimenti non ti nasconderesti.
È tutto sbagliato – Cid è sbagliato, e tu lo sai. È sbagliato perché è la macchia che ti ha intaccato.
Ma perché ti sei lasciato intaccare lo stesso, pur sapendo che è sbagliato? Non ti bastava quello che avevi – che hai sempre avuto? Devi anche prendermi in giro in questo modo?
Ma in fondo, chi prendo in giro, io? Ti sei nascosto sotto la mia finestra per puro caso. A te non fotte un cazzo di me.
Io sono l’ombra. L’ombra, per la luce, è solo invisibile. Specie per una luce come la tua.
Non mi vedresti nemmeno se fossi corrotto dall’oscurità di Cid fino al midollo. Perché comunque un frammento di luce resterebbe sempre in te – perché comunque tu completa oscurità non lo sarai mai.
Solo io ho bisogno di te per vivere. Solo ioprovo questa voglia di ucciderti con le mie mani perché stai intaccando quella luce così facilmente, quando io è tutta una vita che la rincorro, senza mai raggiungerla; e solo io nel contempo provo questa necessità di averti qui, di fianco a me, per farmi da guida, perché da solo non riuscirei a trovare la bussola – perché non saprei nemmeno come comportarmi, una volta ottenuta la tua luce.
Però pare che tra oscurità ci si attiri; che ci si veda a vicenda.
Pare che Cid si sia accorto di me. Del fatto che vi sto guardando.
Ha spalancato gli occhi – lo vedo, Daniel; lo vedo anche da qui, che non sa cosa pensare. Che si starà chiedendo da quanto tempo vi sto spiando, da quanto tempo lo sto odiando perché ti sta rubando la tua luce, perché ti sta intaccando.
Lo vedo, che non sa darsi delle risposte.
La luce si può accorgere di oscurità solo tramite la mediazione di un’altra oscurità più vicina, Daniel? Perché ti stai voltando verso di me solo quando hai notato che lui si è fermato dal toccarti – dal corromperti?
Perché ti stai accorgendo di me solo ora?
No, non hai nemmeno il tempo di accorgerti di me. Cid non te lo permette. Cid prende il tuo mento e lo fa voltare verso di sé, e ti bacia.
Distogliendoti da me.
Corrodendoti.
Macchiandoti. Lentamente, come un veleno. Fino al midollo.
Mi sta sfidando. Sta sfidando la mia pazienza. Sta sfidando il fatto che potrei venire lì, giù, a cercare di ucciderlo, per quello che sta facendo – perché mi sta togliendo te.
Eppure non posso farlo, Daniel.
Non sono abbastanza forte.
Lui è più di me – la sua oscurità è riuscita a intaccarti nel giro di poco, mentre io non ci sono riuscito nel giro di quattordici anni.
È più forte. Sa dominare le tue attenzioni più facilmente.
Sa attrarti, verso di lui, e intrappolarti come la tela di un ragno intrappola un moscerino.
Perché se io sono un’oscurità infima, a confronto della tua luce, tu, per quanto la tua luce sia forte, sei una scintilla nell'enormità della sua oscurità.
Altrimenti non sarebbe mai in grado di intaccarti.
Esci, Daniel. Esci e non farti intrappolare. Esci e torna qui.
Esci, e torna a brillare come facevi prima di conoscere Cid.
Perché – per quanto io cerchi di convincermi del contrario – so bene che io non riuscirò mai a brillare come fai tu.
Perché io non sono né un’ombra, né la luce, né l’oscurità.
Io sono solo un fantasma; e come tale, sono invisibile a tutti.







Angolino di madychan
Va bene. Non so cosa pensare di questa cosa, sarò sincera. L’idea è partita dalla dicotomia luce-ombra che pare essere la base del confronto tra i due fratelli River: mentre Daniel ha sempre brillato, Alexander è sempre stato nell’ombra, quasi dimenticato da tutti, e non è mai riuscito a raggiungere la luce.
E beh, questo è quello che ne è risultato.
È una one-shot senza molto né capo né coda, e non so nemmeno se esserne tanto convinta. Mmh. Più che altro perché è tendenzialmente angst, e io non scrivo molto spesso cose angst. Non sono capace, credo. Insomma, quando scrivo cerco di stare meno male possibile, ecco ^^” Anche se a volte male ci si sta, e tanto anche.
Va bene, lascio a voi i commenti. Tiratemi pure pomodori virtuali se vi ha fatto schifo, sono più che leciti temo ^^”
Però comunque spero che… vi sia piaciuta, ecco.
Nel senso, che vi abbia preso.
Oh, basta.
Lascio solo un piccolo link che come fan di Rose vi meritate: è il sito che ho creato per mettere immagini, profili, curiosità e quant’altro sulle mie storie.
No, non ci trovate la foto di Lev, arrendetevi. Ho messo solo quelli che per ora sono comparsi.
Ecco il link: http://therainbowrose.altervista.org/
Spero che vi piaccia :D
Per quanto riguarda Rose, non picchiatemi, ma ho perso un po’ l’ispirazione al momento. Spero di riguadagnarla durante questo mese, al massimo alle vacanze di Natale, in modo da scrivere qualcosa per il capitolo 14 ^^”
Intanto, se leggeste l’altra mia storia cui mi sto dedicando in questo momento, e magari recensiste, mi farebbe un immenso piacere :D
La storia è “Rainbow – i colori dell’arcobaleno”. La trovate sulla mia pagina autore di EFP ^^
Dunque, nulla. A questo punto vi saluto definitivamente, sperando che abbiate la pazienza di aspettare un altro capitolo di Rose e che non mi tiriate troppi pomodori per questa XD
Un bacio a tutti!
xxx by mady
  
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