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Autore: Distress_And_Coma    12/11/2011    7 recensioni
I pensieri di Kamijo ad un anno dalla morte di Jasmine.
I Versailles non mi appartengono.
La sottoscritta non intrattiene con i succitati artisti alcun rapporto, nè di amicizia nè di altro tipo.
Tutto ciò che scrivo è basato su eventi di fantasia.
Non c'è alcuna fonte per questo scritto che sia diversa dalla mia mente.
Tutto ciò che scrivo ha il solo scopo del diletto delle genti.
Rivendico il mio diritto su di esso solo e solo perchè tutto ciò è fantasia del mio cervello.
Nessuna parte o anche totalità di questo scritto potrà essere duplicata o inserita in altri luoghi senza autorizzazione scritta dell'autrice.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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 FIORE DI GELSOMINO-RICORDO IN SERENATA

I Versailles non mi appartengono.
La sottoscritta non intrattiene con i succitati artisti alcun rapporto, nè di amicizia nè di altro tipo.
Tutto ciò che scrivo è basato su eventi di fantasia.
Non c'è alcuna fonte per questo scritto che sia diversa dalla mia mente.
Tutto ciò che scrivo ha il solo scopo del diletto delle genti.

Rivendico il mio diritto su di esso solo e solo perchè tutto ciò è fantasia del mio cervello.
Nessuna parte o anche totalità di questo scritto potrà essere duplicata o inserita in altri luoghi senza autorizzazione scritta dell'autrice. 



Molta gente dice che quando il mondo finisce, non c'è più niente dopo.
Che quando la tua vita è giunta al capolinea, la tua esistenza è finita e per te non ci saranno più possibilità. Nè speranze. Nulla.

Ora io penso.
Sono in una piccola radura circondato da alberi e natura, e sto pensando al sapore dei ricordi.
Chissà che sapore hanno i ricordi??
Hanno il sapore di un bacio lascivo, scambiato su un palco solo per il diletto di persone che neanche conoscevamo.
Poche persone conoscevano veramente Jasmine.
Non era come molti credevano che fosse.
Non serio, posato e sempre triste, ma sereno. Sereno e innamorato della vita e delle sue bellezze.
Era una persona innamorata della bellezza, la vedeva dappertutto: in un bosco autunnale, ma anche in una rosa ormai sfiorita. Per lui sarebbe comunque stata perfetta.
Tra tutti gli altri, io ero quello che maggiormente nel gruppo aveva il desiderio di cantare.
Il mio desiderio era stato esaudito quando i Versailles mi avevano detto: "Se vuoi cantare, allora canta. Mettici l'anima, quella vera."
E quindi, conforme agli accordi presi, avevo scelto di concentrarmi sul canto. Quando notai un'altra cosa importante all'interno del gruppo.
La cura dei particolari. Per nostro volere infatti, tutto ciò che indossavamo doveva essere perfetto.
E perfetti erano i costumi di Yuki e di Teru, perfetto era il sontuoso e ricco abito di Hizaki.
Forse è proprio per Hizaki che avevo perso un po' la testa all'inizio.
Mi attiravano quei suoi ricchissimi abiti, quel suo modo di camminare, di fare, di essere quasi.
Mi ero lasciato incantare da quella sua aura da regina.
Mi ero praticamente dimenticato che accanto a lui c'era un'altra creatura, che ai miei occhi era forse la più importante.
Forse proprio perchè era calmo e riservato, non mi accorsi di lui subito, ma lo notai grazie alla sua musica.
Mi accorsi indirettamente di Jasmine You, perchè era sempre sereno, pacato, quasi come fosse un leggero fiore.
E proprio come un leggero fiore, se n'è andato.
E' stato grazie a lui che ho conosciuto la vita, quella vera, ed anche, purtroppo, la morte.
Lui era così:  vedeva la bellezza nell'autunno che andava e veniva, sempre, ma poi mi diceva che preferiva la primavera perchè il profumo di quelle sue tanto amate rose riempiva l'aria.
Era una persona che aveva carisma. E anche talento.
Lo vedevi solo se lo ascoltavi suonare il basso.
Le corde di basso erano la sua voce, vibrante e a tratti un po' cupa, un po' pesante, esattamente come le note di quella particolare chitarra.
E proprio con una di queste chitarre sei stato sepolto, Yuuichi, come era tuo volere.

Ora lui dorme all'interno di una piccola urna bianca con ricche decorazioni in oro.
Gli ho curato le unghie, come lui mi ha chiesto di fare.
Lo abbiamo portato nei suoi lontani boschi autunnali, per fargli vedere le stelle.
Lo abbiamo anche truccato e vestito con i suoi vestiti più belli.
Perchè anche nella morte fosse perfetto.
Perchè potesse finalmente raggiungere quei fuochi d'artificio di cui quella sera ha solo potuto sentire lo scoppio.

Jasmine che nel suo nome portava il profumo e la morbidezza di un gelsomino e che proprio del gelsomino aveva il nome.
Jasmine che se n'è andato in una serena mattina di primavera, e che nel cuore, della primavera portava il profumo.
Era un giorno di sole, molto sereno. Sembrava che gli dei fossero felici di averti accolto nel mondo dell'infinito.
Perchè tu eri talmente perfetto per restare con noi, o anche solo con me, che gli dei ti hanno subito voluto indietro.

Ma non temere, Jasmine. Tu non potrai mai morire.
Sei già morto una volta, ma non potrai mai essere dimenticato, perchè ti porterò nel cuore.
"Ricordare il passato con gioia come un'esperienza positiva che può servire per il futuro" queste furono le parole, che in una notte lontana, al chiaro di luna, una saggia persona del passato mi sussurrò.
Ora sto mettendo in atto quelle parole, quegli insegnamenti.
Io porterò nel cuore quei trenta anni felici e spensierati, che neanche la morte potrà mai cancellare dalla memoria del mondo, perchè sono stati anni condivisi.
Anni pieni di emozioni e musica.
Perchè, se come dicono molti, quando si muore non resta che un'eredità, allora di Jasmine non resta che questo: musica.
Musica struggente e note suonate al basso che trasportano in un altro mondo.
Note create con una chitarra speciale che ora è custodita nei nostri ricordi.
Note cantate con una voce talmente perfetta, da non essere considerabile voce umana.

E quando io sul palco intreccio toni alti e bassi, lascivi e sussurrati, urlati e parlati, atonali e con tono, allora giunge Yuki, ad accompagnarmi nella perfezione d'argento della sua batteria, a riflettersi su quel charleston lucidato da poco.
Giungono Teru e Hizaki, che aggiungono ricchezza e sogno a quel gioco.
Infine giunge Jasmine, che trasforma il tutto nella vera e viva rappresentazione, come a teatro, della vita ad una corte ricca e sovraccarica quasi di ricchezza.
Quando arriva lui, quella magia è completa.

Quando il respiro freddo e glaciale della morte lo ha portato via con se, avrei dovuto offrirgli un luogo caldo e sicuro da cui passare per l'ultima volta, ma non l'ho fatto.
Yuki dice che è inutile torturarsi.
Non pensa che Jasmine mi abbia mai davvero odiato, non così tanto, almeno, da maledirmi in punto di morte.
Ed io spero, che lui davvero non mi abbia mai odiato e che in punto di morte, mi abbia ricordato come ho sempre cercato di esserci, per lui.

Perchè quella telefonata, quella che avrei dovuto fargli in quella giornata di sole che era il dieci agosto 2009, non è mai arrivata.
Non ho mai avuto il coraggio di farla, e se mai lo avessi avuto, allora dall'altro lato della cornetta ci sarebbe stata solo l'angosciosa risposta data dal rumore inquietante del silenzio. Il silenzio di una persona che non c'è più.
Ancora oggi mi chiedo perchè non l'ho chiamato, anche solo per sapere se era migliorato e se ritornava con noi.
E quando avrei voluto piangere, non ho potuto, altrimenti gli altri avrebbero detto che sarei stato un debole.
Sia chiaro, non sarebbero mai stati i Versailles, per Dio, ma solo...Il mondo.
Quel mondo schifoso che se è colpito dal lutto, se ne frega e lo ignora.
Che sa solo passare sopra le sue vecchie ferite.
Perchè anche se sono passati due anni dalla sua partenza, non ho ancora elaborato la sua perdita.
Perchè ho trovato un modo per elaborarlo magari non così universale, ma che con me ha funzionato.
Perchè due anni fa io non ho pianto, ho scelto, infatti, di trasformare le mie lacrime e il mio dolore in parole e note.
Serenade.
Come una serenata.
Canto di un tempo felice, che è finito e resterà passato, ma che proprio per questo va custodito.
Applicando le sagge parole di quella persona venuta dal passato.
Ma canto su una musica triste, perchè in quel momento, quando intreccio note col sintetizzatore e le campiono sul computer, quando a quella campionatura aggiungo la mia voce addolorata per questa morte così ingiusta, allora soffro.
Hizaki pianse.
Non me lo ha mai detto, e sinceramente dubito che mai lo farà, ma oltre i divisori che ci separavano, ho visto i suoi occhi scintillare.
E così è stato con Teru, così è stato con Yuki.
Così, quando purtroppo eravamo solo quattro esseri umani soli, e abbandonati alla vita, quando il nostro amico, una parte della nostra vita, non c'era più.
E allora, in quelle lacrime ho avuto la conferma, che avevo fatto la cosa giusta. Avevo fatto centro.
Perchè ho trasformato il mio dolore nel dolore di un'altra persona.
Ho fatto in modo che le lacrime versate dalle altre persone potessero essere i miei sentimenti.
E queste note che io canto lo dimostrano proprio.

Scusami Jasmine, se ho aspettato il tuo compleanno. Ho aspettato il tuo compleanno portandoti in dono una rosa, di quelle che piacevano a te.
Ma che senso ha aspettare una festa che non è più festa, proprio perchè non c'è nessuno da festeggiare?
Perchè ho aspettato il trentunesimo compleanno di un amico che non può essere festeggiato perchè non c'è più?
Ho aspettato un compleanno senza più alcun senso, perchè non c'è nessuno da festeggiare.

Perchè purtroppo siamo rockstar, dentro al Visual Kei.
E nel Visual Kei, si sa da tanto, non si è fatti per durare.
Perchè, chissà come mai, c'è una maledizione su ciò che noi siamo sempre stati.
Non mi azzardavo a vedermi vecchio proprio per proteggermi, avrei voluto dirlo anche a te.
Lo avrei fatto, se solo avessi avuto la certezza che tu un giorno ci avresti lasciato per sempre.
Ironia della sorte, l'unico di noi che si vedeva vecchio, un dolce nonno in pensione con le nipotine, invece che un bravo bassista, era Jasmine.

Ed ora, seguendo il mio dolore, canterò la serenata di cui forse sei il bassista, cercandoti nei rumori che bucano i silenzi notturni.

Oyasuminasai Jasminechan. お休みなさいJASMINEちゃん
Oyasuminasai eien ni. お休みなさい永遠に 
 
  
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