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Autore: Il_Genio_del_Male    13/11/2011    9 recensioni
Ovvero come un compito in classe, alle volte, può presentare insidie insospettabili.
[Scritta per il Gotta Ship'em All indetto su Facebook.]
Genere: Comico, Demenziale, Satirico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Di slash, deliri senza fine ed altre sciocchezze'
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RATING: Verde.

GENERE: Comico, Demenziale.

AVVERTIMENTI: Slash sottinteso e qualche allusione sessuale. *coff coff*

CONTOPAROLE: One-shot piuttosto lunga, per i miei standard.

PROMPT USATI: Compito in classe, Manga.

INTRODUZIONE: Buon sangue non mente.

DEDICA: Alle recensiste -passatemi il termine- dello scorso capitolo, e in particolare a Cloud Ribbon: quest’esperimento è un omaggio alla sua deliziosa “Chiedilo alla Fatina dei Denti” -perché noi Marte conquisteremo il mondo, muahahahah! *evil laugh*

NOTE: Scritta per il terzo ed ultimo giorno del contest “Gotta Ship’em All!” indetto da The Burnt Orchid e dalla sottoscritta.
In origine doveva concludersi tutto in un’unica shot, ma alcune gentilissime (e pazze? xD) ragazze mi hanno praticamente intimato di scrivere un seguito… ed eccovelo servito! Poi, siccome voglio strafare, ho in progetto un terzo e conclusivo capitolo bonus.

Vi lascio al parto della mia mente delirante. Buona lettura!

 

 

 

 

 

I coniugi Del Monte non esitarono a rispondere all’accorato appello dell’esimia Adalgisa Ripamonti Cinciarella Viendalmare, non prima però di aver chiesto spiegazioni alla figlia quella sera stessa, a cena.

“Marta, hai idea del perché la tua professoressa voglia discutere con noi della tua integrità morale a rischio, almeno secondo il suo parere?” domandò con nonchalance la madre, Viola, scodellando la minestra nei piatti.

“Infatti, tesoro, me lo sto chiedendo anch’io. E’ successo qualcosa di grave?” incalzò Manfredi, il papà, allungandosi per prendere la bottiglia dell’olio.

“Momento momento momento, la piccola peste s’è messa nei guai?” s’incuriosì il fratello liceale di cinque anni più grande, Gianni, afferrando una generosa manciata di crostini al pomodoro.

“In nome di tutte le Baccanti invasate, perché questo terzo grado? Non è successo niente di che, state tranquilli. E tu non atteggiarti ad uccello del malaugurio, Gian” fu la replica tranquillissima della ragazzina, soffiando sul cucchiaio bollente di minestra per raffreddarla.

“Niente di che? Permettimi di dissentire, bambina mia: la tua insegnante ti ha sempre portata in palmo di mano e stravede per te, ergo dev’essersi verificato un evento alquanto grave per spingerla ad agire in tal modo” ribatté forbitamente e altrettanto serafico Manfredi.

“In realtà la Ripamonti se l’è cercata” sbuffò Marta. “E’ talmente omofoba, quella donna, che quando l’anno scorso abbiamo studiato l’Iliade ha sostenuto ad oltranza la tesi secondo cui Achille e Patroclo erano migliori amici, vi rendete conto?” proclamò al colmo dell’indignazione.

“Certo, come siamo migliori amici Francesco ed io” sghignazzò sornione il fratello. “Come lo erano anche Alessandro Magno ed Efestione, Cesare Borgia e Michelotto Corrella, l’imperatore Adriano ed Antinoo” enumerò poi.

“Appunto! Ma ti pare?! Achille e Patroclo stavano insieme, quant’è vero che tu e Franz vi chiudete in camera tua e mettete la musica a palla perché non vi sentiamo fare le cosacce” s’infervorò la sorella.

“Via amore, non è cortese parlare di queste cose mentre si è a tavola” tossicchiò un poco imbarazzato il signor Del Monte.

“Oh dai pa’, sono i fatti della vita, è inutile che ti strozzi con la minestra che la mamma ha cucinato con tanto ammmòòòre” Gianni gli assestò un paio di poderose pacche sulla schiena.

“Per quanto ritenga quello della vita sessuale di mio figlio un argomento di conversazione molto stimolante, potremmo tornare a focalizzarci sul topic del giorno, di grazia? Viola, tesoro, cosa intendevi con ‘la Ripamonti se l’è cercata’?” intervenne con voce soave Viola.

Interpellata, la nostra eroina si esibì in un risolino mefistofelico.

“Sarete fieri di me…” affermò, e li ragguagliò sul compito in classe sui proverbi.

 

 

Tre giorni dopo il fattaccio, i signori Del Monte si presentarono al colloquio con la professoressa.

La donna li accolse con grandi sorrisi ossequiosi e riverenze: erano infatti delle celebrità a Belvedere, lui direttore di un importante quotidiano e lei sceneggiatrice molto richiesta.

“Signori Del Monte, che piacere vedervi. Sono lieta che abbiate accettato tanto tempestivamente di incontrarmi. Sedetevi pure” li invitò.

“Professoressa, stiamo fremendo d’impazienza” ribatté sottilmente sarcastica Viola una volta accomodatasi. “Ci dica dunque cosa le ha fatto dubitare dell’integrità morale di nostra figlia”.

E qui cominciavano le dolenti note. Come mettere al corrente quei poveri e rispettabili genitori delle perversioni che albergavano nella mente della ragazzina?

“Mia cara signora, Marta vi ha parlato del test sui proverbi e del Non Classificabile che sono stata costretta a darle?” ella sondò il terreno, cauta.

“Certamente: ci ha spiegato tutto, per filo e per segno” confermò con gelida cortesia Manfredi, corrugando lievemente la fronte.

“Oh” s’impaperò l’insegnante. “Allora vi renderete conto del perché abbia ritenuto necessario e anzi doveroso discuterne con voi. Sulle prime ho pensato ad uno scherzo di cattivo gusto, benché non privo di una certa originalità, ma alcune ricerche su internet mi han fatto scoprire ben altro” disse con voce grave e colma di disapprovazione.

“Ce ne rendiamo conto, sì” mormorò Viola, lasciandosi scappare un sorriso divertito (possibile?).

“Non vorrei sembrarvi indelicata, ma per caso sapreste dirmi da quando Marta ha iniziato a mostrare simili… inclinazioni?”

Marito e moglie si scambiarono un’occhiata complice e un poco malandrina.

“Sin dai primi anni di vita” rispose la signora Del Monte con espressione nostalgica. “Giocando con le Barbie sposava i Ken fra di loro, sa, e li faceva addirittura partorire”.

“E ai tempi dell’asilo, se le piaceva un bambino lo shippava immediatamente con un altro maschietto” interloquì il consorte.

“Il punto di svolta però è stato durante le elementari, quando in televisione hanno trasmesso l’ennesima replica di Card Captor Sakura: ha subito capito che Touya e Yukito non erano semplici amici, e che Tomoyo era palesemente infatuata di Sakura… A quel punto l’abbiamo presa da parte e le abbiamo spiegato cosa fossero lo slash e il femslash” s’inorgoglì Viola, accavallando le gambe.

“Sicchè… Siete stati voi?” alla professoressa Ripamonti per poco non venne una sincope.

“Ad allevare Marta nel culto dello slash? E perché non avremmo dovuto, mi scusi? Mio cognato Giampiero è più gay di Freddy Mercury e nostro figlio maggiore ha seguito le sue orme: l’omosessualità è di casa, nella nostra famiglia!” ribatté fieramente Manfredi.

“Che poi, a ben pensarci, è stato merito della bambina se Gianni ha aperto gli occhi sulla sua sessualità e si è messo con il suo migliore amico dai tempi della scuola materna, dopo almeno un decennio che se lo annusavano a vicenda” sottolineò la moglie per amor di precisione.

“Infatti, non dimentichiamolo. Anni passati a shippare Drarry, Wolfstar, Grindeldore, Sherlock Holmes/John Watson, Caspian/Re Peter -per non parlare delle coppie praticamente canon come Achille/Patroclo, Apollo/Dioniso, Cesare/Pompeo, Dante/Virgilio e Alessandro/Efestione- hanno dato i loro frutti”.

“Da quando poi si è appassionata a Glee, Merlin e Supernatural non ce n’è stato più per nessuno: Kurtofsky, Faberry, Furt, Brittana, Merthur, Destiel, Sabriel e chi più ne ha, più ne metta” sospirò con occhi sbrilluccicosi Viola.

“Che dire delle CLAMP, allora? Tokyo Babylon, X, Lawful Drugstore e il già citato CCS…” elencò il signor Del Monte.

“Sì beh, i loro manga sono le pietre miliari dello shonen-ai velato e dello slash compulsivo”.

A quel punto Adalgisa, ch’era ammutolita di fronte a quel bombardamento verbale, si ribellò, paonazza in volto.

“B-Basta così, ho capito. Vi ho sottratto fin troppo tempo prezioso, e tra un quarto d’ora ricominciano le lezioni. Rimaniamo d’accordo che consentirò a Marta di rifare il test e che non terrò conto del voto precedente. Adesso scusatemi, ma debbo recarmi in sala professori a prendere il registro” farfugliò piuttosto impacciata, rimettendosi in piedi.

“Professoressa, si sente bene?” chiese con squisita -ma falsa quanto una banconota da tre euro- premura Manfredi.

“Mai stata meglio, grazie!” berciò la donna prima di allontanarsi il più celermente possibile da quei due pazzi, Gesummaria!

Rimasti soli nell’aula vuota, i due coniugi si diedero il cinque, scoppiando a ridere senza ritegno.

“Giustizia è fatta! Le abbiamo dato una lezione coi fiocchi, a quella megera” gongolò il giornalista abbracciando di slancio la moglie.

“Ma il bello deve ancora venire, amor mio” gli strizzò l’occhio lei. “Ricorda: chi va con la slasher impara a slashare” mormorò poi sibillina.

 

 

Che gente, pensò costernata Adalgisa Ripamonti Cinciarella Viendalmare.
Che gente!

 

 

 

 

Allora: soddisfatte (o rimborsate)? Schifate? Stralunate? xD
Non esitate a farmi sapere la vostra opinione, ché ne ho davvero bisogno: ad essere sincera, non mi convince affatto…

Beh, spero di avere presto vostre notizie.

Ci risentiamo al terzo ed ultimo capitolo!

 

   
 
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