Care ragazze,
non
sarò mai stanca di ringraziare chi mi ha seguita e chi mi
seguirà con la seconda stagione che, molto probabilmente, si
chiamerà "Il ballo della Maga"
Un bacio a tutte,
vi ringrazio ancora con il cuore.
Mary!
Capitolo
26
Il
“canto”
soffocato.
- sette
giorni prima -
In fondo, cosa c’è di meglio che proteggere le
persone
alla cui vuoi un mondo di bene? Forse sono egoista?
Poggio le mani sulla fronte tartassata dal potere di
Yue che cerca di sondare i miei pensieri e automaticamente scoprire
dove mi
trovassi.
Quanto tempo è
passato?
Sospiro
al vuoto guardando come la notte stesse
calando nel cielo oscurando ogni stilla di luce: le nuvole avrebbero
portato
pioggia.
<< Moricase?...>>
Mi giro verso la voce che aveva
pronunciato il mio cognome con disgusto:
una vampira.
<< Si?...>>
<< Piacere Makino! >>
Incontro
i suoi occhi cremisi, prima di vedere il buio
e cadere in un oblio più nero di quanto avessi mai sperato.
Un getto d’acqua mi
investe in pieno facendomi rabbrividire e contemporaneamente svegliare
con
piedi e polsi posti in massicce catene che mi tengono lontana dal
pavimento.
Sputo alla figura di un uomo con i capelli neri come la pece e due
occhi gelidi
pronti ad uccidere chiunque: Devil Satoshi.
Due giorni a marcire in
queste catene
dove mi riserva sempre la stessa domanda.
<<
Ooooh! Sei più combattiva del
solito!...>>
Un ghigno sadico si disegna sul volto ceruleo.
<< Ma non ti basterà piccola contro di
me… che
ne dici di accettare?...>>
Urlo interiormente un no
secco che fa ridere
sonoramente il vampiro davanti a me.
<<
Ti offro la libertà e il mio fianco come
dominatore assoluto…ma in cambio desidero il tuo
sangue…>>
Leggo nella sua
mente l’intenzione di farlo comunque.
Sorrido laconica.
<<
Brutto bastardo… non lo farò
mai!...preferisco un infinità di torture alla tua
compagnia!...>>
I suoi occhi si
accendono di cremisi per affondare con
forza i suoi canini sul mio collo e succhiare…succhiare
avido per poi staccarsi
e guardarmi.
<< Detto
fatto…benvenuta nel tuo incubo
peggiore! >>
- cinque
giorni dopo-
Mi sento
leggera, ma
non
morta, e padrona in un certo senso di me pur consapevole degli
innumerevoli
pestaggi indesiderati di Makino.
<< Sunny! Finalmente ci
hai degnati della tua presenza quest’oggi!...>>
Mi porto una mano davanti le
labbra tossendo in modo così forte da graffiarmi la gola e
sputare sangue
accompagnata dall’orribile sensazione di esser stata
senz’aria per ore. Guardo
boccheggiando, sudando fredda per il dolore all’addome,
sicuramente una o più
costole erano incrinate, e tremante per il freddo, l’uomo dai
capelli neri e
gli occhi azzurri
accesi di desiderio:
palese reazione al mio sangue.
Cristian!
<<
I
tuoi pensieri sono
rivolti sempre a Cristian… penosa! >>
Una voce altezzosa, profonda
ma giovanile proviene dalle mie spalle come quel senso di pericolo che
striscia
viscido al petto. Un colpo mi arriva alle spalle facendomi schiantare
contro
uno dei muri. Per un attimo i miei occhi, pur non vedendo nulla, si
tingono di
un velo rosso.
<<
Makino, vacci piano!...>>
<< Satoshi-sama, quella
mocciosa ha patito un decimo di quello che m’ha fatto subire
a me…in quella
merda di oscurità! >>
Alta e sprezzante, la seconda
voce mi alita quasi sul collo, contuso, dolorante e bucato
più e più volte dai
canini di quell’essere. Una pressione sulla gamba sinistra
comincia a farmi
male… prima in modo lieve…poi via via sempre
più forte, fino a sentire un
sonoro rumore sordo accompagnato da un urlo stridulo; probabilmente era
uscito
dalle mie labbra.
Quanti, minuti, ore e
giorni prima di
porre fine a questi supplizi? Quando mi avrebbero uccisa?
Non muovo
un muscolo
sentendo
intorpidita ogni parte di me: che fossi arrivata alla fine?
<< No, mia cara
Sunny…non puoi morire! Tsk, dopo tanta fatica per
averti…per avere il tuo
delicato sangue…>>
Non sento più nulla. I miei
poteri, mi avrebbero potuta salvare.
Mi potrei
salvare…
Un singhiozzo mi fece
tremare
ancor di più per il dolore provato da quell’unica
contrazione involontaria:
stavo piangendo sangue.
Ma
metterei in repentaglio la loro vita…
<<
Brava…pur nel dolore
scegli loro, lodevole da parte tua! Io al posto tuo sarei
impazzito…Ah! Ah!
Ah! E dimmi: non ti
basta ancora per
unirti a noi tutto questo?...>>
<< Non…lo …farò
mai…
>>
Un altro colpo alla schiena
mi riporta per l’ennesima volta in fondo a quel buco nero.
-
sette giorni prima -
Cristian
Era corsa via. Non l’ho più
vista, anzi, non l’abbiamo più vista ne percepita.
Poteva succedere cosa
peggiore?
Non ho mai capito cosa fosse
quella forza che la porta via da me. No, non posso capire…
<< Cristian?...>>
Rika mi si avvicina piano e
solo allora mi rendo conto delle lacrime che mi bagnano il volto.
<< Non preoccuparti, la
ritroveremo…ne sono…convinta. >>
Non lo era affatto, invece.
Pur senza poteri, si può capire il modo in cui stesse
cercando di convincersi:
non sarebbe tornata questa volta.
<< Cristian…io sono…
sfinito…>>
Guardo il viso del mio
migliore amico divenire sempre più pallido: dopo
l’immane sforzo di sbloccarci
tutti dalle nostre posizioni, non aveva ripreso quel poco di colore.
Guardo
l’immensa radura cui le tracce di Sakura avevano condotto
prima di svanire nel
nulla e comincio a prendere a pugni l’albero davanti al quale
Shiki e Kain
hanno percepito il suo odore prima di svanire.
<< Non doveva andare
così!...>>
Frustrato, amareggiato,
addolorato; sono sentimenti che non rendono l’idea di tutto
il mio dolore
interiore facendomi piangere il cuore.
Non
potrò più baciarla…toccarla…
Sento la presenza di Yue
avvicinarsi velocemente verso di me. Con una mano sulla spalla mi gira
verso sé
per poi caricarmi un pugno in pieno viso facendomi arrivare due metri
lontano
dalla mia precedente posizione.
<< Non pensarlo
nemmeno…CHIARO?!... non pensarlo … non lo
permetterò…>>
Mi alzo di slancio
ricambiando il pugno con tutta la mia potenza, senza dar conto alla
mora e alla
nera che ci intimano di fermarci. Urlano qualcosa che non poteva esser
accetto.
Rivolgo l’attenzione davanti a me ricominciando a lottare
contro l’unica fonte
di tutti dei nostri problemi: Yue e la sua famiglia!
Al
diavolo i Satoshi, al diavolo i
Moricase e gli Tsucase… io desidero solo la mia Sakura, qui
al mio fianco!
<<
Cristian!
Yue…piantatela! Per favore basta!...>>
Dopo aver caricato l’ennesimo
pugno al viso di Yue ruggisco contro le due ragazze.
<< Non capite voi…
invece!... è colpa loro…>>
Lo indico puntando ma è
palese a cosa stessi alludendo, tanto da far fermare il pugno chiuso
che si era
librato in aria pronto per colpirmi.
<< Non è colpa di
nessuno qui!...>>
<< Yuuki, osserva e
ragiona con il tuo cervello senza
badare alla sua rivoltante figura! Da quando sono iniziati i problemi
eh?...>>
Come spiritato Yue comincia
ad indietreggiare colto nel vivo, mentre Yuuki abbassa la testa
colpevole: l’ha
pensato anche lei.
<< Cristian, stai
dicendo cattiverie belle e buone! Cerca di tornare in
te!..>>
Sento l’adrenalina scorrermi
in corpo facendo aumentare i miei battiti cardiaci.
Che stessero tornando i
miei poteri?
Sento quella forza
bruciare
prepotentemente, riduco gli occhi a due fessure taglienti sul diretto
interessato che cade a terra stremato.
<< Rika, non sto
dicendo cattiverie…sto dicendo la verità!...
lui…>>
Mi blocco osservando il suo
volto rigato da lacrime trasparenti e l’espressione di dolore
appena spuntata
mentre si rannicchia a terra.
Sono
uno stronzo! Come ho potuto?
<<
L’unica colpa che ho
io…è quella di provare amore verso
Sakura…Cristian…>>
Mi inginocchio
davanti la sua
figura abbracciandolo.
<<
Perdonami… ti prego
perdonami…non volevo…>>
Piango
più delle lacrime che
credevo di possedere sentendo il mio cuore frantumarsi in contemporanea
alle
mie speranze, come quelle del mio amico.
1° giorno:
Yuuki.
<< Dobbiamo essere
forti per loro…>>
Sussurro. Non avrei mai
potuto scordare le loro espressioni di dolore e le loro lacrime.
<< Sakura…>>
Entro con un groppo al cure.
Cosa
le staranno facendo?
Quella
lettera… alla fine ne
avevano parlato a tutti tornati in Accademia lasciandoci
basiti…e amareggiati.
Non ci avrebbe salvati, ci avrebbe solo distrutti. Mi siedo al bordo
del
lettino emettendo l’ennesimo sospiro.
<< Yuuki?...>>
La mia compagna di stanza si
stropiccia gli occhi osservandomi stupita. Mi alzo asciugandomi
nervosamente le
lacrime dagli occhi, superandola e dirigendomi in camera nostra senza
commentare nulla.
Non
servono parole.
<<
Yuuki!
Cosa ti è
successo?!...>>
In camera non dico una parola
se non un : “non ti preoccupare nulla di grave”.
Yue…Cristian…
Durante tutto il giorno
non
faccio altro che stare il più vicino possibile al biondo,
che costantemente
tiene uno sguardo assente: vitreo.
<< Yuuki…>>
Mi spavento quando gli sento
mormorare il mio nome con una voce cavernosa.
<< Non darti cruccio
per me… davvero…>>
Come?
<<
Ricordi…mi sono
tornati i poteri… e il tuo desiderio di aiutarci in qualche
modo, lo percepisco
senza doverti osservare dentro…sta tranquilla
ok?...>>
Annuisco ma come se non
avesse parlato, durante la prima delle perlustrazioni notturne alla
ricerca di
un minimo segno di lei o della Setta. Comincio a pensare a quanto fosse
ingiusta la situazione: in fondo, questa
è una guerra che non appartiene loro.
2° giorno:
Kain.
<< Kain…davanti la
porta della mia stanza non otterrai nulla… >>
Una specie di constatazione
che recepisco come un invito ad entrare. Non fiato aspettando che in
qualche
modo si renda conto delle piccole pillole ematiche poste sopra il
comodino
della sua stanza, affiancate dall’acqua limpida e
cristallina, che avevo
poggiato proprio in quel punto la sera precedente.
<< Non bevo
Kain…>>
Mi limito ad annuire con le
braccia incrociate al petto.
Non
sarò certo io a costringerlo…
<<
Grazie…>>
<<
Mph…da quando senti
quello che pensano gli altri così
sfacciatamente?...>>
Alza il muscolo
sinistro in
un mezzo ghigno rivelandomi senza parlare: sperava in un suo messaggio.
<<
Hai capito
no?...>>
Annuisco piano
mentre mi
rendo conto di aver percepito una presenza all’interno della
mia anima. Se
fossi stato un umano, probabilmente, in questo momento avrei sentito i
brividi
su per tutta la schiena: qualcosa di freddo e tagliente.
<<
Kain per favore…va
via…>>
Osservo per
qualche secondo
l’espressione persa nel vuoto di Yue.
<<
Ok…tra poco ci
saranno le ricerche…>>
Annuisce
facendomi sospirare
pesantemente prima di uscire e richiudermi la stanza immersa nel buio.
<<
Cos’ha
detto?...>>
La voce atona di
Rima mi
guarda con curiosità nascosta.
Che
fosse preoccupata un minimo?...
Scuoto il capo facendola
sospirare.
<< Ichijo dice che ha
bisogno solo di tempo per provare sete…>>
Annuisco distante; questa
quiete non mi piace per niente, anzi, forse sarebbe stato meglio
combattere, ma
almeno, non avrei sentito una cappa di vetro senza ossigeno a gravare
sui capi
di ognuno di noi.
3° giorno:
Zero.
Guardo come la presenza di
un'unica persona, avesse sconvolto il così già
precario equilibrio di molte
persone in un sol colpo.
<< Ma…Zero…sono passati
tre giorni….in …in cui…>>
Le prendo il volto tra le
mani asciugandole le lacrime che le solcavano in viso, delicatamente.
Odio
vederla piangere…
Eppure per un motivo o
per un
altro era sempre punto e a capo: non bastava l’esser scampati
alla morte, ma
adesso, la vita di Sakura, stava lottando per proteggerci da sola.
Erano
passati già tre giorni in cui le ricerche non ci avevano
portato in nessun
punto e, ne Cristian ne Yue avevano fiatato, se non il necessario,
dormito o
toccato cibo.
<<
Rika…>>
Le porgo un fazzoletto.
<< Non pensi che ci sia
troppa calma?...>>
Annuisce spostandosi appena
in una posizione più comoda tra le mie braccia.
<<
Zero…ho una
bruttissima sensazione… mi sento…>>
<<
Mancare
l’aria?...>>
La interrompo
sicuro: un po’
tutti si sentivano in quel modo di questi giorni, come in una
sospensione, dove
il filo è così sottile da rischiare di spezzarsi
in qualunque momento.
<<
Già…>>
Le scosto un
riccio ribelle
dal viso facendole riprendere un po’ di
colorito.
<<
Com’era quella
cosa?..>>
I suoi occhi si
incuriosiscono
sopra i miei brillando appena.
<<
Cosa
“cosa?...>>
No
meglio di no…
<<
Lascia
perdere…>>
Uno sbadiglio prende possesso
delle labbra carnose delicatamente nascosto dal dorso della piccola
mano: si
sarebbe addormentata di li a pochi secondi.
E’
a pezzi.
<< Pucci,
Pucci, Love…
Love…>>
Mormora per poi
sopirsi.
Guardo come, almeno, dormire le rilassasse i muscoli e la trascinasse
lontano
da qui.
<<
La quiete prima
delle tempesta…>>
4°
giorno: Kaien.
Per questa ragione,
avrei
volentieri dato molti dei miei anni immortali per vedere ogni singolo
vampiro
ed umano, a conoscenza di questo fardello, crescere sereni senza
nessuna ruga
sul loro bel viso che non fosse quella della gioia.
<<
Direttore?...>>
<<
Kaname, entra…>>
Entra
trascinandosi dietro
Aidou con un viso più cupo del normale.
<<
Ho svolto delle
ricerche sopra i dati che mi hanno fornito i ragazzi durante le
ricerche…>>
Mi sporgo poco
sulla sedia
mantenendo il mio tono calmo ma serio senza far capire in alcun modo il
mio
turbamento interiore.
<<
Aidou-kun… non
stringere così i pugni, tutto bene? >>
Senza
fiatare il diretto interessato scuote il
capo.
<<
Direttore Cross… ho
il sentore che Sakura sia…sospesa in un'altra
dimensione…>>
Sgrano gli occhi incredulo su
Kaname-kun.
<< Come credi sia
possibile? >>
Si avvicina sedendosi
pesantemente su una delle poltroncine per poi sospirare.
<< Ha presente i
progetti di cui ci ha parlato Yue? >>
Con una mano mi massaggio le
tempie rivolgendo l’attenzione ad Aidou.
<< Come sta
Yue?..>>
<< Male >>
L’unica risposta che mi
concede.
<< Cristian? >>
<< Non mangiano da quel
giorno, non dormono, non parlano…sembrano fantasmi.
>>
Mi passo le mani sul viso
intuendo oramai la situazione: pochi giorni per la fine di questa calma.
5°
giorno: Aidou.
<< Yue, bevi!..>>
Non sopporto
l’idea di un mio amico
ridotto così.
<<
Aidou, va
via…>>
Non mi osserva nemmeno in
volto facendomi pesare il cuore ancor di più.
Avvicino il bicchiere di
cristallo con al suo interno un concentrato di vero sangue umano che il
direttore Cross aveva permesso di far bere a Yue per farlo mettere in
forze.
<< Aidou…ho detto va
via…>>
<< NO, dovrai
trascinarmi vi a forza, con le tue forze!..>>
Detto fatto: in un battito di
ciglia sono fuori dalla stanza con la porta chiusa in faccia, la cosa
più
insopportabile è che ha utilizzato una delle sue
abilità senza muovere un
muscolo. Busso prepotentemente.
<<
Yue!
Apri
questa stramaledettissima
porta! Yue!
>>
Busso per un’ora buona prima
di sentire dei passi all’interno della camera. La porta si
apre di botto con la
figura di un altro
vampiro rispetto a
questi 5 giorni.
<< Yue…tutto bene?
>>
<< Aidou! L’ho
percepita! >>
Euforico all’idea di aver
scovato una minima traccia mi sfila il bicchiere di mano bevendo in
un'unica
tirata il contenuto del bicchiere. Sorrido appena rincuorato.
<< Dove? >>
Viene interrotto dalla
presenza di Cristian alle nostre spalle che ci guarda serio.
<< L’hai percepita pure
tu? >>
Accenna un si con la testa
preoccupato.
<< Non lo
so…sinceramente. >>
Come avremmo fatto a
trovare Sakura?
<< Non lo
sappiamo…>>
Sbuffo.
<<
Non leggetemi
dentro, mi fate esasperare! >>
Per la prima
volta dopo molto
tempo, riesco a strappar loro un accenno di sorriso.
-
dopo
una settimana da "quel giorno" –
Riapro gli occhi stranamente
rilassata, senza muovermi
e guardo il soffitto bianco.
Soffitto
bianco?
<<
Cosa? >>
Mi osservo per qualche minuto basita: ho un vestito
bianco con due piccole fascette sulle spalle a tenerlo fermo, altre
due
fascette nere ai polsi che si intrecciano a delle rose che mi
solleticano il
collo nere e bianche, le unghie delle mani ben limate con smalto nero.
Non sento dolore.
Mi
passo una mano sul collo che sarebbe dovuto esser
tumefatto con del sangue raggrumato, ma invece sento solo la mia pelle
liscia,
bianca, ma liscia.
<< Sono morta? >>
Mi porto a sedere notando solo adesso la presenza di
un comodo letto a sorreggermi con delle candide lenzuola bianche di
seta
cosparso di rose rosse, bianche e nere.
<< Sono morta. >>
Penso ad alta voce, mi alzo in piedi sentendo i
piccoli tacchi delle semplici scarpe nere, produrre un rumore sordo sul
pavimento nero. Mi spavento quando mi porto davanti uno specchio ad
altezza
uomo: ho i capelli neri e lisci e gli occhi… azzurri.
Mi
calmo poco quando, affacciandomi dalla finestra,
vedo la radura in cui Makino mi aveva fatta per la prima volta vedere
quel buco
nero.
<< Non sei morta…>>
Sento quella voce rimbombare nella grande stanza
senza, però, vedere la sua figura. Non mi muovo dalla
finestra.
<< Sunny…piccola mia… sei solo
prigioniera di te
stessa…>>
<< Com’è possibile? >>
Vedo riflessa
l’immagine di Cristian piangere di…gioia?
<< Tu sei bloccata all’interno della tua
Mente…
il tuo corpo mi appartiene oramai…>>
Terrorizzata alla scena successiva: Cristian prende in braccio il
mio corpo inorridito dallo stato in cui mi hanno ritrovata. Non
è solo, ci sono
tutti, tranne le ragazze.
<< Cristian! Yue!...>>
Ho capito il motivo per cui io riesco a vedere le
stesse scene pur essendo bloccata: gli occhi sono lo specchio
dell’anima.
Allora, comincio a piangere dentro me stessa sicura
che avrei pianto anche nel mio corpo. Cosa che avviene.
<< Dovete uccidermi! Lasciatemi morire!
No…no…>>
Continuo a mormorare sperando che mi sentissero almeno
in parte.
<< L’ho notato…>>
<<
Cristian…ragazzi…grazie…>>
<< Ma non è normale che
spunti così nel nulla dopo giorni di ricerche!
>>
Piango
sopra le parole di Cristian sbattendo i pugni
nello specchio della finestra.
<< Non sono io!...>>
Mi stupisco quando Takuma dopo avermi guardata negli
occhi si irrigidisce appena e, senza interrompere il contatto visivo,
incita
Zero a fare altrettanto causandogli la stessa reazione.
<<
Takuma! Zero sono io!... Takuma!
Zero…Salvateli…uccidetemi! >>
<<
Avevamo un patto…>>
<<
Lo sto rispettando…infatti non sarò io ad
uccidere loro…>>
Mi
rannicchio su me stessa conoscendo la risposta.
<<
Li ucciderai... Tu…>>