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Autore: AngelOfSnow    13/11/2011    3 recensioni
Mi ritrovo sollevata da entrambi come un offerta al cielo e comincio a muovere le braccia in direzione dei nostri che mi notano subito e mettendosi a ridere. "Ragazzi...!" Mentre scendo sento la mano di Yue passare al mio fianco destro mentre quella di Cristian al sinistro, incrociandosi tra di loro. "Grazie…" Scocco un bacio sulla guancia di Yue e uno a Cristian sulle labbra. "Ragazzi… da quanto non stavamo insieme così??" "Non lo so.. l’ultima volta che ricordo è stata 4 anni fa…" Sospiro ma per risollevare il morale passo le braccia nei rispettivi colli dondolandomi appena avanti e indietro facendoli sorridere e facendo sorridere me a mia volta. Un flash mi abbaglia per pochi secondi. " Ma che! Rima…dov’è uscita quella macchinetta fotografica?..." La bionda con noncuranza mi passa un pezzo di cartoncino bianco facendo segno di farla asciugare. E di fatti dopo pochi secondi spuntano tre giovani con il sorriso uniti sotto lo steso destino.
Genere: Avventura, Azione, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Nuovo Personaggio, Sorpresa, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'The Sakura's Saga. '
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Care ragazze,
non sarò mai stanca di ringraziare chi mi ha seguita e chi mi seguirà con la seconda stagione che, molto probabilmente, si chiamerà "Il ballo della Maga"
Un bacio a tutte, vi ringrazio ancora con il cuore.

Mary!

Capitolo 26

Il “canto” soffocato.

- sette giorni prima -

Ero lì nel bel mezzo del nulla, aspettando che qualcosa accadesse.
In fondo, cosa c’è di meglio che proteggere le persone alla cui vuoi un mondo di bene? Forse sono egoista?
Poggio le mani sulla fronte tartassata dal potere di Yue che cerca di sondare i miei pensieri e automaticamente scoprire dove mi trovassi.

Quanto tempo è passato?

Sospiro al vuoto guardando come la notte stesse calando nel cielo oscurando ogni stilla di luce: le nuvole avrebbero portato pioggia.
<< Moricase?...>>
Mi giro verso la voce che aveva pronunciato il mio cognome con disgusto: una vampira.
<< Si?...>>
<< Piacere Makino! >>

Incontro i suoi occhi cremisi, prima di vedere il buio e cadere in un oblio più nero di quanto avessi mai sperato. Un getto d’acqua mi investe in pieno facendomi rabbrividire e contemporaneamente svegliare con piedi e polsi posti in massicce catene che mi tengono lontana dal pavimento. Sputo alla figura di un uomo con i capelli neri come la pece e due occhi gelidi pronti ad uccidere chiunque: Devil Satoshi.

Due giorni a marcire in queste catene dove mi riserva sempre la stessa domanda.

<< Ooooh! Sei più combattiva del solito!...>>
Un ghigno sadico si disegna sul volto ceruleo.
<< Ma non ti basterà piccola contro di me… che ne dici di accettare?...>>

Urlo interiormente un no secco che fa ridere sonoramente il vampiro davanti a me.
<< Ti offro la libertà e il mio fianco come dominatore assoluto…ma in cambio desidero il tuo sangue…>>
Leggo nella sua mente l’intenzione di farlo comunque. Sorrido laconica.
<< Brutto bastardo… non lo farò mai!...preferisco un infinità di torture alla tua compagnia!...>>
I suoi occhi si accendono di cremisi per affondare con forza i suoi canini sul mio collo e succhiare…succhiare avido per poi staccarsi e guardarmi.

<< Detto fatto…benvenuta nel tuo incubo peggiore! >>

- cinque giorni dopo-

Mi sento leggera, ma non morta, e padrona in un certo senso di me pur consapevole degli innumerevoli pestaggi indesiderati di Makino.

Forse posso lottare...no, non devo lottare per lui…anzi per loro…

Non sento il mio corpo, ma posso sentire la piacevole sensazione di essere protetta in me stessa come poche volte da quel giorno era accaduto. Un bagliore mi distrae da quel luogo pieno di filamenti di energia e con circospezione mi dirigo verso una specie di nicchia. Entro un braccio per cercare di prendere l’oggetto, ma vengo risucchiata in un luogo nero.
<< Sunny! Finalmente ci hai degnati della tua presenza quest’oggi!...>>
Mi porto una mano davanti le labbra tossendo in modo così forte da graffiarmi la gola e sputare sangue accompagnata dall’orribile sensazione di esser stata senz’aria per ore. Guardo boccheggiando, sudando fredda per il dolore all’addome, sicuramente una o più costole erano incrinate, e tremante per il freddo, l’uomo dai capelli neri e gli occhi azzurri accesi di desiderio: palese reazione al mio sangue.

Cristian!

<< I tuoi pensieri sono rivolti sempre a Cristian… penosa! >>
Una voce altezzosa, profonda ma giovanile proviene dalle mie spalle come quel senso di pericolo che striscia viscido al petto. Un colpo mi arriva alle spalle facendomi schiantare contro uno dei muri. Per un attimo i miei occhi, pur non vedendo nulla, si tingono di un velo rosso.

<< Makino, vacci piano!...>>
<< Satoshi-sama, quella mocciosa ha patito un decimo di quello che m’ha fatto subire a me…in quella merda di oscurità! >>
Alta e sprezzante, la seconda voce mi alita quasi sul collo, contuso, dolorante e bucato più e più volte dai canini di quell’essere. Una pressione sulla gamba sinistra comincia a farmi male… prima in modo lieve…poi via via sempre più forte, fino a sentire un sonoro rumore sordo accompagnato da un urlo stridulo; probabilmente era uscito dalle mie labbra.

Quanti, minuti, ore e giorni prima di porre fine a questi supplizi? Quando mi avrebbero uccisa?

Non muovo un muscolo sentendo intorpidita ogni parte di me: che fossi arrivata alla fine?
<< No, mia cara Sunny…non puoi morire! Tsk, dopo tanta fatica per averti…per avere il tuo delicato sangue…>>
Non sento più nulla. I miei poteri, mi avrebbero potuta salvare.

Mi potrei salvare…

Un singhiozzo mi fece tremare ancor di più per il dolore provato da quell’unica contrazione involontaria: stavo piangendo sangue.

Ma metterei in repentaglio la loro vita…

<< Brava…pur nel dolore scegli loro, lodevole da parte tua! Io al posto tuo sarei impazzito…Ah! Ah! Ah! E dimmi: non ti basta ancora per unirti a noi tutto questo?...>>
<< Non…lo …farò mai… >>
Un altro colpo alla schiena mi riporta per l’ennesima volta in fondo a quel buco nero.

- sette giorni prima -

Cristian

<< Continuiamo a cercare…>>
Era corsa via. Non l’ho più vista, anzi, non l’abbiamo più vista ne percepita. Poteva succedere cosa peggiore?
Non ho mai capito cosa fosse quella forza che la porta via da me. No, non posso capire…
<< Cristian?...>>
Rika mi si avvicina piano e solo allora mi rendo conto delle lacrime che mi bagnano il volto.
<< Non preoccuparti, la ritroveremo…ne sono…convinta. >>
Non lo era affatto, invece. Pur senza poteri, si può capire il modo in cui stesse cercando di convincersi: non sarebbe tornata questa volta.
<< Cristian…io sono… sfinito…>>

Guardo il viso del mio migliore amico divenire sempre più pallido: dopo l’immane sforzo di sbloccarci tutti dalle nostre posizioni, non aveva ripreso quel poco di colore. Guardo l’immensa radura cui le tracce di Sakura avevano condotto prima di svanire nel nulla e comincio a prendere a pugni l’albero davanti al quale Shiki e Kain hanno percepito il suo odore prima di svanire.
<< Non doveva andare così!...>>
Frustrato, amareggiato, addolorato; sono sentimenti che non rendono l’idea di tutto il mio dolore interiore facendomi piangere il cuore.

Non potrò più baciarla…toccarla…

Sento la presenza di Yue avvicinarsi velocemente verso di me. Con una mano sulla spalla mi gira verso sé per poi caricarmi un pugno in pieno viso facendomi arrivare due metri lontano dalla mia precedente posizione.
<< Non pensarlo nemmeno…CHIARO?!... non pensarlo … non lo permetterò…>>
Mi alzo di slancio ricambiando il pugno con tutta la mia potenza, senza dar conto alla mora e alla nera che ci intimano di fermarci. Urlano qualcosa che non poteva esser accetto. Rivolgo l’attenzione davanti a me ricominciando a lottare contro l’unica fonte di tutti dei nostri problemi: Yue e la sua famiglia!

Al diavolo i Satoshi, al diavolo i Moricase e gli Tsucase… io desidero solo la mia Sakura, qui al mio fianco!

<< Cristian! Yue…piantatela! Per favore basta!...>>
Dopo aver caricato l’ennesimo pugno al viso di Yue ruggisco contro le due ragazze.
<< Non capite voi… invece!... è colpa loro…>>
Lo indico puntando ma è palese a cosa stessi alludendo, tanto da far fermare il pugno chiuso che si era librato in aria pronto per colpirmi.
<< Non è colpa di nessuno qui!...>>
<< Yuuki, osserva e ragiona con il tuo cervello senza badare alla sua rivoltante figura! Da quando sono iniziati i problemi eh?...>>
Come spiritato Yue comincia ad indietreggiare colto nel vivo, mentre Yuuki abbassa la testa colpevole: l’ha pensato anche lei.
<< Cristian, stai dicendo cattiverie belle e buone! Cerca di tornare in te!..>>
Sento l’adrenalina scorrermi in corpo facendo aumentare i miei battiti cardiaci.

Che stessero tornando i miei poteri?

Sento quella forza bruciare prepotentemente, riduco gli occhi a due fessure taglienti sul diretto interessato che cade a terra stremato.
<< Rika, non sto dicendo cattiverie…sto dicendo la verità!... lui…>>
Mi blocco osservando il suo volto rigato da lacrime trasparenti e l’espressione di dolore appena spuntata mentre si rannicchia a terra.

Sono uno stronzo! Come ho potuto?

<< L’unica colpa che ho io…è quella di provare amore verso Sakura…Cristian…>>
Mi inginocchio davanti la sua figura abbracciandolo.
<< Perdonami… ti prego perdonami…non volevo…>>
Piango più delle lacrime che credevo di possedere sentendo il mio cuore frantumarsi in contemporanea alle mie speranze, come quelle del mio amico.

1° giorno: Yuuki.

Appena sveglia, scatto senza badare ai miei abiti verso la stanza in cui Sakura e Rika avevano condiviso l’ultimo giorno. Spalanco la porta aperta della camera: vuota. Mi accascio allo stipite della stessa sospirando senza lasciare che le mie lacrime mi bagnassero il volto.
<< Dobbiamo essere forti per loro…>>
Sussurro. Non avrei mai potuto scordare le loro espressioni di dolore e le loro lacrime.
<< Sakura…>>
Entro con un groppo al cure.

Cosa le staranno facendo?

Quella lettera… alla fine ne avevano parlato a tutti tornati in Accademia lasciandoci basiti…e amareggiati. Non ci avrebbe salvati, ci avrebbe solo distrutti. Mi siedo al bordo del lettino emettendo l’ennesimo sospiro.
<< Yuuki?...>>
La mia compagna di stanza si stropiccia gli occhi osservandomi stupita. Mi alzo asciugandomi nervosamente le lacrime dagli occhi, superandola e dirigendomi in camera nostra senza commentare nulla
.

Non servono parole.

<< Yuuki! Cosa ti è successo?!...>>
In camera non dico una parola se non un : “non ti preoccupare nulla di grave”.

Yue…Cristian…

Durante tutto il giorno non faccio altro che stare il più vicino possibile al biondo, che costantemente tiene uno sguardo assente: vitreo.
<< Yuuki…>>
Mi spavento quando gli sento mormorare il mio nome con una voce cavernosa.
<< Non darti cruccio per me… davvero…>>

Come?

<< Ricordi…mi sono tornati i poteri… e il tuo desiderio di aiutarci in qualche modo, lo percepisco senza doverti osservare dentro…sta tranquilla ok?...>>
Annuisco ma come se non avesse parlato, durante la prima delle perlustrazioni notturne alla ricerca di un minimo segno di lei o della Setta. Comincio a pensare a quanto fosse ingiusta la situazione: in fondo, questa è una guerra che non appartiene loro.

2° giorno: Kain.

Sono fermo davanti la porta di Yue senza un motivo che potesse considerarsi “mirato”. Solo…di conforto, a quanto ho avuto modo di capire.
<< Kain…davanti la porta della mia stanza non otterrai nulla… >>
Una specie di constatazione che recepisco come un invito ad entrare. Non fiato aspettando che in qualche modo si renda conto delle piccole pillole ematiche poste sopra il comodino della sua stanza, affiancate dall’acqua limpida e cristallina, che avevo poggiato proprio in quel punto la sera precedente.
<< Non bevo Kain…>>
Mi limito ad annuire con le braccia incrociate al petto.

Non sarò certo io a costringerlo…

<< Grazie…>>
<< Mph…da quando senti quello che pensano gli altri così sfacciatamente?...>>
Alza il muscolo sinistro in un mezzo ghigno rivelandomi senza parlare: sperava in un suo messaggio.
<< Hai capito no?...>>
Annuisco piano mentre mi rendo conto di aver percepito una presenza all’interno della mia anima. Se fossi stato un umano, probabilmente, in questo momento avrei sentito i brividi su per tutta la schiena: qualcosa di freddo e tagliente.
<< Kain per favore…va via…>>
Osservo per qualche secondo l’espressione persa nel vuoto di Yue.
<< Ok…tra poco ci saranno le ricerche…>>
Annuisce facendomi sospirare pesantemente prima di uscire e richiudermi la stanza immersa nel buio.
<< Cos’ha detto?...>>
La voce atona di Rima mi guarda con curiosità nascosta.

Che fosse preoccupata un minimo?...

Scuoto il capo facendola sospirare.
<< Ichijo dice che ha bisogno solo di tempo per provare sete…>>
Annuisco distante; questa quiete non mi piace per niente, anzi, forse sarebbe stato meglio combattere, ma almeno, non avrei sentito una cappa di vetro senza ossigeno a gravare sui capi di ognuno di noi.

3° giorno: Zero.

<< Rika non piangere…>>
Guardo come la presenza di un'unica persona, avesse sconvolto il così già precario equilibrio di molte persone in un sol colpo.
<< Ma…Zero…sono passati tre giorni….in …in cui…>>
Le prendo il volto tra le mani asciugandole le lacrime che le solcavano in viso, delicatamente.

Odio vederla piangere…

Eppure per un motivo o per un altro era sempre punto e a capo: non bastava l’esser scampati alla morte, ma adesso, la vita di Sakura, stava lottando per proteggerci da sola. Erano passati già tre giorni in cui le ricerche non ci avevano portato in nessun punto e, ne Cristian ne Yue avevano fiatato, se non il necessario, dormito o toccato cibo.

<< Rika…>>
Le porgo un fazzoletto.
<< Non pensi che ci sia troppa calma?...>>
Annuisce spostandosi appena in una posizione più comoda tra le mie braccia.

<< Zero…ho una bruttissima sensazione… mi sento…>>
<< Mancare l’aria?...>>
La interrompo sicuro: un po’ tutti si sentivano in quel modo di questi giorni, come in una sospensione, dove il filo è così sottile da rischiare di spezzarsi in qualunque momento.
<< Già…>>
Le scosto un riccio ribelle dal viso facendole riprendere un po’ di colorito.
<< Com’era quella cosa?..>>
I suoi occhi si incuriosiscono sopra i miei brillando appena.
<< Cosa “cosa?...>>

No meglio di no…

<< Lascia perdere…>>
Uno sbadiglio prende possesso delle labbra carnose delicatamente nascosto dal dorso della piccola mano: si sarebbe addormentata di li a pochi secondi.

E’ a pezzi.

<< Pucci, Pucci, Love… Love…>>
Mormora per poi sopirsi. Guardo come, almeno, dormire le rilassasse i muscoli e la trascinasse lontano da qui.
<< La quiete prima delle tempesta…>>

4° giorno: Kaien.

Che il progetto di convivenza pacifica tra vampiri ed umani prendesse la giusta piega, senza complicazioni si intende, il mio destino dannato proprio non ne voleva sapere, trascinando con sé innumerevoli vite…innumerevoli giovani destinati al rosso cremisi con sogni, destinati a rimaner tali.

Per questa ragione, avrei volentieri dato molti dei miei anni immortali per vedere ogni singolo vampiro ed umano, a conoscenza di questo fardello, crescere sereni senza nessuna ruga sul loro bel viso che non fosse quella della gioia.
<< Direttore?...>>
<< Kaname, entra…>>
Entra trascinandosi dietro Aidou con un viso più cupo del normale.
<< Ho svolto delle ricerche sopra i dati che mi hanno fornito i ragazzi durante le ricerche…>>
Mi sporgo poco sulla sedia mantenendo il mio tono calmo ma serio senza far capire in alcun modo il mio turbamento interiore.
<< Aidou-kun… non stringere così i pugni, tutto bene? >>
Senza fiatare il diretto interessato scuote il capo.

<< Direttore Cross… ho il sentore che Sakura sia…sospesa in un'altra dimensione…>>
Sgrano gli occhi incredulo su Kaname-kun.
<< Come credi sia possibile? >>
Si avvicina sedendosi pesantemente su una delle poltroncine per poi sospirare.
<< Ha presente i progetti di cui ci ha parlato Yue? >>
Con una mano mi massaggio le tempie rivolgendo l’attenzione ad Aidou.
<< Come sta Yue?..>>
<< Male >>
L’unica risposta che mi concede.
<< Cristian? >>
<< Non mangiano da quel giorno, non dormono, non parlano…sembrano fantasmi. >>
Mi passo le mani sul viso intuendo oramai la situazione: pochi giorni per la fine di questa calma.

5° giorno: Aidou.

Sono dentro la camera di Yue che ho invaso di soppiatto: non ci ho pensato, ho solo seguito l’istinto.
<< Yue, bevi!..>>

Non sopporto l’idea di un mio amico ridotto così.

<< Aidou, va via…>>
Non mi osserva nemmeno in volto facendomi pesare il cuore ancor di più.
Avvicino il bicchiere di cristallo con al suo interno un concentrato di vero sangue umano che il direttore Cross aveva permesso di far bere a Yue per farlo mettere in forze.
<< Aidou…ho detto va via…>>
<< NO, dovrai trascinarmi vi a forza, con le tue forze!..>>
Detto fatto: in un battito di ciglia sono fuori dalla stanza con la porta chiusa in faccia, la cosa più insopportabile è che ha utilizzato una delle sue abilità senza muovere un muscolo. Busso prepotentemente.

<< Yue! Apri questa stramaledettissima porta! Yue! >>
Busso per un’ora buona prima di sentire dei passi all’interno della camera. La porta si apre di botto con la figura di un altro vampiro rispetto a questi 5 giorni.
<< Yue…tutto bene? >>
<< Aidou! L’ho percepita! >>
Euforico all’idea di aver scovato una minima traccia mi sfila il bicchiere di mano bevendo in un'unica tirata il contenuto del bicchiere. Sorrido appena rincuorato.
<< Dove? >>
Viene interrotto dalla presenza di Cristian alle nostre spalle che ci guarda serio.
<< L’hai percepita pure tu? >>
Accenna un si con la testa preoccupato.
<< Non lo so…sinceramente. >>

Come avremmo fatto a trovare Sakura?

<< Non lo sappiamo…>>
Sbuffo.
<< Non leggetemi dentro, mi fate esasperare! >>
Per la prima volta dopo molto tempo, riesco a strappar loro un accenno di sorriso.

- dopo una settimana da "quel giorno"

Riapro gli occhi stranamente rilassata, senza muovermi e guardo il soffitto bianco.

Soffitto bianco?

<< Cosa? >>
Mi osservo per qualche minuto basita: ho un vestito bianco con due piccole fascette sulle spalle a tenerlo fermo, altre
due fascette nere ai polsi che si intrecciano a delle rose che mi solleticano il collo nere e bianche, le unghie delle mani ben limate con smalto nero.

Non sento dolore.

Mi passo una mano sul collo che sarebbe dovuto esser tumefatto con del sangue raggrumato, ma invece sento solo la mia pelle liscia, bianca, ma liscia.
<< Sono morta? >>
Mi porto a sedere notando solo adesso la presenza di un comodo letto a sorreggermi con delle candide lenzuola bianche di seta cosparso di rose rosse, bianche e nere.
<< Sono morta. >>
Penso ad alta voce, mi alzo in piedi sentendo i piccoli tacchi delle semplici scarpe nere, produrre un rumore sordo sul pavimento nero. Mi spavento quando mi porto davanti uno specchio ad altezza uomo: ho i capelli neri e lisci e gli occhi… azzurri.

Mi calmo poco quando, affacciandomi dalla finestra, vedo la radura in cui Makino mi aveva fatta per la prima volta vedere quel buco nero.
<< Non sei morta…>>
Sento quella voce rimbombare nella grande stanza senza, però, vedere la sua figura. Non mi muovo dalla finestra.
<< Sunny…piccola mia… sei solo prigioniera di te stessa…>>
<< Com’è possibile? >>
Vedo riflessa l’immagine di Cristian piangere di…gioia?
<< Tu sei bloccata all’interno della tua Mente… il tuo corpo mi appartiene oramai…>>
Terrorizzata alla scena successiva: Cristian prende in braccio il mio corpo inorridito dallo stato in cui mi hanno ritrovata. Non è solo, ci sono tutti, tranne le ragazze.
<< Cristian! Yue!...>>
Ho capito il motivo per cui io riesco a vedere le stesse scene pur essendo bloccata: gli occhi sono lo specchio dell’anima.
Allora, comincio a piangere dentro me stessa sicura che avrei pianto anche nel mio corpo. Cosa che avviene.
<< Dovete uccidermi! Lasciatemi morire! No…no…>>
Continuo a mormorare sperando che mi sentissero almeno in parte.

<< Cristian, Sakura sta piangendo…>>
<< L’ho notato…>>
<< Cristian…ragazzi…grazie…>>

Sento mormorarle queste parole con la mia voce.

<< Cristian…puoi venire un attimino?...>>

Takuma richiama Cristian con un cenno della mano facendolo avvicinare a sé, accanto la presenza di Zero e Shiki. Prende una grande boccata d’aria prima di parlare.

<< Non mi convince…davvero, sono contento di rivederla…ma…>>
<< Ma non è normale che spunti così nel nulla dopo giorni di ricerche! >>

La presa sul mio corpo si fa poco più pressante strappandole un gemito.

<< Ragazzi, non entrate in paranoia…è lei, il suo corpo, il suo profumo seppur intriso di sangue…è lei…>>

Piango sopra le parole di Cristian sbattendo i pugni nello specchio della finestra.
<< Non sono io!...>>
Mi stupisco quando Takuma dopo avermi guardata negli occhi si irrigidisce appena e, senza interrompere il contatto visivo, incita Zero a fare altrettanto causandogli la stessa reazione.
<< Takuma! Zero sono io!... Takuma! Zero…Salvateli…uccidetemi! >>

<< Ha gli occhi rossi…>>

Sento pronunciare a Shiki diffidente quanto i primi due.

<< Quando starà meglio…le chiederemo il motivo…adesso sarebbe meglio farla dormire…>>

Mi porto le dita alle labbra dopo che le sue avevano toccato le “mie”, poi il buio cala sulle finestre e solo allora comincio a piangere più forte.
<< Avevamo un patto…>>
<< Lo sto rispettando…infatti non sarò io ad uccidere loro…>>
Mi rannicchio su me stessa conoscendo la risposta.
<< Li ucciderai... Tu…>>

   
 
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