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Autore: Scarlett Sakura    13/11/2011    2 recensioni
Uno dei momenti più tragici nella vita di una persona: la morte del proprio padre.
Non sempre questo rapporto è rosa e fiori, ma la morte imminente, a volte, può aiutare a ricongiungere anche le anime che si sono allontanate...
[3° classificata a parimerito con Harriet al contest "Make me CRY - Vi sfido a farmi piangere." indetto da Jasey Rae ma giudicato da reilin.]
Genere: Introspettivo, Song-fic, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nick (sia quello del forum sia di EFP): Airo-pearl sul forum, Koishan Sokujo su efp.
Titolo:
Sarò sempre con te.
Genere:
Introspettivo, song-fic, triste.
Rating:
Verde.
Avvertimenti:
One-shot.

Note dell’autore (mia aggiunta): La canzone a cui si fa riferimento nel testo è “Sarò sempre con te”, di Gianluca Fantelli. Ascoltatela mentre leggete, è bellissima.
Lui l’ha dedicata a sua figlia e, sin dalla prima volta che l’ho sentita, mi ha sempre fatta commuovere. Non ho mai capito perché.
L’ultima frase della ragazza proviene dalla canzone “Viaggio con te” di Laura Pausini che lei dedica al padre.

 

 

Sarò sempre con te

 

 

 

 

E’ davvero una bella giornata.

Il cielo è limpido e senza nubi grigie, solo soffici nuvole bianche. Il vento spira lento e tiepido, creando un dolce contrasto con l’aria fresca e pulita. Si sentono le voci dei gabbiani e il profumo della salsedine. Il mare è tranquillo e di uno spettacolare blu cobalto.

Qui, affacciata alla mia villa, sembra tutto perfetto. Ci sono tutte le carte per essere felice, eppure io sto morendo di dolore. Dentro di me si è aperto un varco che non riesco a chiudere, o a tamponare in un qualunque modo.

Osservo attentamente il sole e una lacrima scende solitaria sulla mia guancia. La asciugo dando la colpa all’eccessiva luce solare. Che sciocca, come se un clima così bello potesse far piangere.

<< Anna… >> sento la sua voce che mi sta chiamando. Devo subito rientrare, ormai non resta più molto tempo.

<< Arrivo, papà. >> mi avvicino all’enorme letto a baldacchino sul quale è steso un uomo quasi cinquantenne. La sua pelle, un tempo ambrata, oggi è pallida e tirata. I capelli neri sono diventati grigi, la consueta espressione calma e severa è stata sostituita da una moribonda. Gli occhi castani chiusi e circondati da profonde rughe. Dio, cosa ne è stato dell’uomo che mi ha dato la vita? Perché l’hai dovuto punire così? Se solo gli fossi stata più vicina… quanto vorrei essere al suo posto.

<< Avvicinati. >> tento con tutte le mie forze di non scoppiare in lacrime, non è ciò di cui ha bisogno adesso. Il mio strazio potrà trovare sfogo in un secondo momento.

<< Eccomi. >> mi accomodo sulla poltrona, poco lontano da quegli orribili macchinari che hanno perseguitato la sua vita nell’ultimo anno. Vorrei distruggerli tutti, vorrei farlo alzare e portarlo con me, al mare, a fare una bella passeggiata, vorrei… che restasse con me.

In questo momento aspiro solo ad una sua carezza, a un sorriso che mi farà capire che andrà tutto bene. Lui guarirà e finalmente parleremo a lungo, proprio come padre e figlia. Quanto l’ho sognato nell’ultimo anno? Sempre.

Purtroppo la vita non va mai come vuoi, ormai l’ho capito. Il mondo non si riempirà di colori solo perché lo desideri tu.

Non ce la faccio più, le lacrime che mi ero ripromessa di trattenere scendono un po’ alla volta sulle guance. Le cancello con rabbia. Non sono neppure capace di sostenerlo in questo frangente, ma si sa, quando si è davanti al dolore dei propri cari, sono loro a sorreggere noi.

<< Voglio parlarti. >>

<< Non sforzarti. >> non voglio che sprechi i suoi ultimi istanti con parole rivolte a quell’essere immondo di sua figlia, a me.

<< Sì, invece. >> sussurra aprendo finalmente gli occhi e guardandomi. Ci tiene davvero a dirmi alcune cose, e io non posso far altro che accontentarlo.

<< Dimmi tutto. >> lui sorride dolcemente e allunga una mano quasi a volermi accarezzare ed io subito l’afferro, stringendola con delicatezza.

<< Purtroppo mi manca la forza necessaria per parlare fino all’ultimo. >> in questo momento vorrei gridare, tant’è la disperazione e l’impotenza che ho dentro. Manderei all’inferno tutti, compreso chi ha detto che la preghiera aiuta. Come no. << Apri il primo cassetto della mia scrivania, troverai una lettera. Leggila. C’è tutto quello che desidero dirti. >> con riluttanza lascio andare la sua mano per dirigermi al mobile accanto alla scrivania. Faccio ciò che mi ha chiesto e torno al mio posto.

Con mani tremanti sollevo la chiusura della busta e tiro fuori il foglio bianco, facendo attenzione a non rovinarlo. Una bella grafia, chiara e leggibile, fa’ bella mostra di sé sullo sfondo immacolato.

<< Leggila e non smettere finché non avrai terminato l’ultimo rigo. >>

<< Sì… >> faccio un respiro profondo prima di immergermi nella lettura. Spero di resistere e non scoppiare a piangere. Guardo le righe e inizio a leggere a voce udibile e chiara:

<< Anna, figlia mia.

Ti scrivo questa lettera perché non ho più la forza di parlare. Ho tanto da dirti e troppo poco tempo, ma cercherò di farmelo bastare per quanto possibile. Tutta la vita non sarebbe comunque sufficiente per raccontarti ogni mio singolo pensiero, ogni mia colpa e tutte le mie scuse.

Ti lascio dei versi di una canzone che amo, cosicché tu possa meglio comprendere i miei sentimenti.

 

Nelle notti d’inverno, quando il freddo sarà più deciso

E ti coprirai meglio, appoggiandoti sopra un sorriso,

Con quell’aria tranquilla che soltanto tu sai respirare,

Con quel viso disteso che da sempre hai saputo mostrare.

Troverai quel calore che credevi di avere perduto,

Tra le foglie ingiallite tra le cose che hai sempre saputo,

Ma volevi cambiare con i sogni e con le parole

E sarai più serena, potrà ancora splendere il sole

 

La vita non è generosa con nessuno e non lo è stata nemmeno con te. Sin dal giorno in cui sei nata ho sempre preferito i viaggi, il lavoro e la compagnia dei miei amici fasulli alla tua. Ho lasciato a tua madre il compito di crescerti, pensando stupidamente che il mio compito terminasse nel momento in cui le consegnavo i soldi.

I presupposti per una relazione genitore-figlio erano inesistenti e non c’è da meravigliarsi che tu mi abbia pian piano allontanato, io l’ho fatto prima di te. Chiederti scusa è troppo poco, perciò, cercherò di comportarmi da padre almeno in questo momento, sperando che un giorno tu possa sorridere ripensando a me.

Saranno mille le salite che dovrai affrontare, mille le insidie, e Dio solo sa se avrai la forza necessaria per andare avanti. Ma io sono tuo padre e so che ce la potrai fare.

TU sei una ragazza meravigliosa, forte e tanto generosa e nessuno meglio di me può saperlo. Hai saputo sorridere, anche nei momenti più tragici della tua vita, aiutando me e tua madre. La tua tranquillità è stata una raggio di sole nei momenti di panico, la tua dolcezza un balsamo sul mio dolore. Ed anche se ora non ci credi più, potrà ancora splendere il sole nella tua vita.

 

Io sarò sempre…sarò sempre con te.

 

Sarò sempre…sarò sempre con te.

 

Sarò sempre…sarò sempre con te.

 

Sarò sempre…

 

Ti sembrerà difficile crederlo, ma sappi che io camminerò al tuo fianco durante quelle difficili salite e, insieme, raggiungeremo i tuoi traguardi, perciò non piangere. Non mi vedrai, ma ci sarò. Non sentirai il rumore dei miei passi, ma ti basterà guardare al tuo fianco per vedere un’ombra invisibile accanto alla tua.

Un angelo che cederà volentieri tutte e due le sue ali alla sua bambina, anche se questo significasse precipitare nel baratro dell’infinito.

 

Sarai molto più grande, non soltanto per gli passati,

Sarai sempre più bella, non soltanto per occhi truccati,

E potrai camminare con lo sguardo attento sicuro

di chi sa cosa cerca di chi sa illuminare lo scuro.

E dovrai perdonare chi ti ha dato un grande dolore.

Guarda attenta allo specchio e non farti tradire dal cuore,

Tiene aperte le porta che non deve farti sbagliare,

metti in tasca la rabbia e ritrova la forza di amare.

 

Sono tanti i rimpianti della mia vita.

Primo fra tutti non esserci stato nei piccoli successi della tua infanzia. Non sono mai venuto ad una tua recita, non ti ho mai applaudito con sguardo sognante e non mi sono mai vantato della mia bambina. Tua madre l’ha fatto per tutti e due.

Non ti ho mai insegnato ad andare in bicicletta, non sono mai stato al tuo fianco per aiutarti a superare la paura dell’acqua. Quando hai avuto i tuoi primi dubbi hai dovuto consultare solo la tua mamma, perché il tuo papà era troppo impegnato “a far soldi”.

Dio mio, quanto mi sono perso di te.

Non posso fare a meno di pensare a quelli che saranno i giorni più felici della tua vita. Quando ti sposerai, indossando quel magnifico abito bianco che hai sempre sognato, col viso coperto dal velo che non potrà coprire il tuo magnifico sorriso, io non sarò presente. Non potrò accompagnarti all’altare, camminando sul tappeto rosso e ripensando a tutti i momenti che abbiamo trascorso insieme. Non potrò affidarti ad un altro uomo poggiando la tua mano nella sua, e tanto meno potrò raccomandargli di renderti felice. Probabilmente penserai: “Vorrei che il mio papà fosse qui, con me”, ma allo stesso tempo ho paura che non lo penserai affatto.

Spero tu possa trovare la forza di perdonarmi, perché ti abbandonerò un’altra volta e questa sarà quella definitiva.

Non lasciare MAI che l’odio e il risentimento guidino le tue azioni. La tua forza e la rettitudine morale dovranno sempre camminare con te.

Non chiudere il tuo cuore al mondo, permettigli di amare ed ama a tua volta.

Non sono stato un buon padre e so che non ti ho lasciato una buona impressione del genere maschile, ma un giorno incontrerai un uomo che ti rispetterà e ti porrà al di sopra di tutto.

Te lo auguro di tutto cuore.

 

Io sarò sempre…sarò sempre con te.

 

Sarò sempre…sarò sempre con te.

 

Sarò sempre…sarò sempre con te.

 

Sarò sempre…

 

Non smetterò mai di ripetertelo, Anna.

Quando le foglie cadranno e il freddo si farà più pungente…

Quando prenderai un brutto voto a scuola…

Quando darai il tuo primo innocente bacio…

Quando avrai voglia di piangere e ti sentirai immensamente sola…

Quando sorriderai al mondo…

Quando metterai al mondo un’altra vita…

In tutti gli istanti della tua vita, io ci sarò.

 

Anche quando le stelle sembreranno un po’ brillanti

Ed alcuni pensieri non saranno che stelle filanti,

Apri ancora il cassetto e rileggi le cose che ho scritto,

Se vorrai ricordare per un attimo quello che ho detto.

 

Spero che accetterai di conservare questa mia lettera, cosicché tu possa rileggerla nuovamente in futuro e trovare in essa una piccola consolazione ai tuoi dolori. Non mi aspetto di essere perdonato per incanto, voglio solo riuscire a ridare forza e speranza al tuo cuore nei momenti bui.

Un vero padre protegge la propria figlia, ma io ho gettato al vento tante occasioni, pertanto ti prego di lasciarmi almeno questa.

 

Io sarò sempre…sarò sempre con te.

 

Non ti lascerò MAI…

 

Sarò sempre…sarò sempre con te.

 

Senza dolore o rimpianto…

 

Sarò sempre…sarò sempre con te.

 

Per tutta la vita…

 

Sarò sempre…

 

Ricordalo bambina mia…

 

Sarò sempre con te.

 

Sempre… >> termino. A quel punto non ce la faccio più, mi getto sul suo letto e scoppio a piangere.

<< PAPA’! IL MIO PAPA’! >> ormai non sono più capace di controllarmi. Voglio solo che non se ne vada, che resti con me per gli altri anni a venire. << PAPA’ MIO! >> singhiozzo con tutta la disperazione e la rabbia che ho in corpo. << Non è stata… solo… colpa tua… anche mia e… di… mamma… >> non riesco a parlare, tant’è forte il dolore. Si limita ad accarezzarmi la testa con leggerezza, senza altre parole. Ha già detto più di quanto potesse.

Perché la vita è così ingiusta? Perché il destino è così crudele con noi? Perché non possiamo recuperare il tempo perso? Non sarò mai in grado di rispondere a queste domande. So solo che oggi piangerò, piangerò fino a non poterne più, sino a restare senza lacrime. Domani sarò nuovamente forte, ma per oggi lasciatemi piangere, non chiedo altro.

Quanto mi sento infelice.

Dio, lasciamelo per un altro anno, ti prego.

Non portarmelo via un’altra volta…

Ti supplico…

Lascialo con me.

 

 

 

Anche oggi è una giornata stupenda.

Il vento, il sole, il mare, tutto ispira felicità. Annuso l’aria e respiro a pieni polmoni questa magnifica fragranza.

Sono passati cinque anni da quando mio padre è morto ed oggi, anniversario della sua morte, sono di nuovo qui. Davanti alla sua tomba.

Ha voluto essere seppellito nel posto dove ha trovato maggior pace nella sua esistenza. Davanti al mare.

Stringo al petto la lettera che riporta i suoi ultimi pensieri per me, le sue memorie. Ormai è completamente stropicciata. Fortuna che è solo una copia, l’originale è al sicuro. Nessuno deve toccarla, a parte me.

Non credevo sarei riuscita ad essere nuovamente felice, ma quelle righe sono state la mia più grande consolazione su questa terra. Mi sento tranquilla e in pace con me stessa, alla fine noi due ci siamo riappacificati ed è questo ciò che conta. Lui ha lasciato questa Terra da uomo felice, non potrei chiedere di più.

Anche se un piccolo rimpianto resterà per sempre.

<< Mi risveglio in questa casa mia, penso a quando te ne andavi via e anche adesso cosa non farei per ridarci il tempo perso ormai. >>

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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