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Autore: Dadasopher    18/11/2011    2 recensioni
«...lottammo a denti stretti entrambi, lei contro il pavimento e io contro la perdizione, due “p” , principio comune per futuri fallimenti...».
Disclaimer: i personaggi di questa storia non mi appartengono e tutto quello che scrivo è frutto della mia mente.
Genere: Comico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Reita, Ruki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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dYSTURBIA____

{Una Tragedia Semiseria in numerosi e confusi atti.}*





Rating: giallo.
Pairing: ruki x ................. ???
Genere: introspettivo, romantico, erotico
Disclaimer: I personaggi di questa fan fiction non mi appartengono e tutto quello che ho scritto è frutto della mia mente. Tuttavia se ci dovessero essere delle minime somiglianze ai personaggi reali questo non può che essere un fattore estremamente positivo, non vi pare?

«...lottammo a denti stretti entrambi, lei contro il pavimento e io contro la perdizione, due “p” , principio comune per futuri fallimenti...». Aggiungeteci pure un altro personaggio (in cerca di autore) a vostra scelta. Bene, sappiate che non sarà mai in grado di battere il terzo prescelto, integrante della storia.



Buona Lettura.



Il preludio con stile: La costellazione dei Personaggi.


Giunse sino alle mie delicate narici un intenso puzzo di bruciato, spezzando l'equilibrio mattutino della mia stanza dormiente: oltre che a coprire la costante presenza di polvere accumulata sulle tende broccate (dalle fantasie piuttosto pacchiane, per via della bassa qualità del prodotto, dato che la mamma le aveva prese in fretta e furia in un posto anonimo tra una cicca e l'altra, pagando il meno possibile), questo nauseabondo odoraccio interruppe e surclassò pure il ticchettio ameno della pioggia contro il vetro, ingrassato dai miei continui tentativi di ricalcare il moto degli uccelli nel cielo. Nonostante il puzzo di stantio fosse elevato lì dentro, quel nuovo odore riuscì inspiegabilmente a sovrastare il tutto; La sua natura era inconfondibile, dato che potevo distinguerlo tra la mistura indefinita di sapori/odori che mi si erano appiccicati su labbra e dita.
Così alzai metà busto, giusto per coglierlo totalmente e arricchire il mio panorama della sfera olfattiva. Era caramello fuso, probabilmente sgocciolato chissà da quale tegame; l'unica cosa certa era che adesso mi arrivava direttamente in viso, impregnandolo di uno schifoso appiccicume. Lo sentivo posarsi sulla mia pelle, invaderla ed ungerla fino alle clavicole, con un tocco di indecenza.
Strofinati gli occhietti scuri con le mie ditina grassottele mi diressi verso la fonte, che credevo essere erroneamente mia madre. E come ho sottolineato poc'anzi, il fautore di tutto quel susseguirsi di travasamenti/ rumori molesti non era una figura piacevole alla vista, bensì qualcuno di cui non conoscevo proprio nulla.
Se lo avessi analizzato con gli occhi di un moralista, ve lo avrei descritto come un burbero quarantenne incline all'indecenza, e qui metterei sotto la vostra attenzione i boxer cadenti e una pelle flaccida e antiestetica sul punto vita, ma siccome mi ritengo tutt'altro che tale, preferisco darne un ritratto ancor più pittoresco, quasi sfociando nel blasfemo.
Apparte il fatto che ancora non mi capacito come mia madre riesca a portare in casa certi elementi sbagliati, e poi diamine, non ti accorgi che quel diavolo di un codino è passato di moda tra i "vecchi" della tua età? Questa proprio a mia madre non gliela passo! E poi guardate un po' come impugna quella povera creatura, una volta conosciuta come "tegame" e mi riferisco in particolare all'altro giorno quando aveva ancora un sesso definito (sempre considerando il fatto che i tegami ne abbiano uno), vogliamo poi osservare con quanta non chalance porta le sue mani sulla parte posteriore e trae conforto da una grattatina? Insomma mai gli avrei dato un centesimo a quel tipo lì.
- Lascia qui- commento dall'enormità della XL , che tra l'altro mi arriva ai piedi, parendo un piccolo uomo abbandonato al suo mondo di stoffa nero; Ma se vogliamo fare una storia di quell'indumento potrei pure dirvi che apparteneva a mio padre.
-Mmm ?- mi squadrò dalla testa ai piedi, con la tipica aria dei conquistadores spagnoli alla vista di un indigeno di colore. E notare qui l'indignazione dipingersi sul suo volto. Ah cari e vecchi vincoli sociali ormai surclassati! Aggiunse una frase sconnessa a quel mugolio scocciato di un attimo fa - Che cosa vuoi moccioso?- da notare è con quale amorevole tono ha interpellato la mia persona, voglio dire, neanche di fronte a un imperatore ci si rivolge con tanta sopraffina gentilezza!
In risposta mi venne naturale uno sbuffo altrettanto reale, seguito da un discorso interrotto sul più bello dalla voce stridula di un terzo cortigiano. E qui la situazione rasentò il paradossale.
-Senta signore, non so chi l'abbia invitata qui dentro, ma è cortesemente pregato di non appiccare incendi, uno per la convivenza pacifica e due perché non si trova in casa sua. E detto in parole meno composite, MOLLA QUEL DANNATO TEGAME E VATT...-
-Sono pronte le crepes? Insomma quanto ti ci ...- un altro individuo si parò con l'imponenza di un metro e sessantasette davanti ai nostri occhi allibiti, e anch'egli sembrò reagire allo stesso modo nostro. Subito dopo usò l'arma dei dilettanti: un dito puntato contro di noi e la domanda retorica, come se fosse il padrone di casa
-E voi chi diamine siete?-
A questo punto credo che sia naturale porsi degli interrogativi circa la provenienza di certi elementi, e visto che siamo in tema riflessione, perché non interrogarsi pure sul motivo di tale parata dell'idiozia? Non mi soffermerò sulla descrizione vivida dell'ultimo giunto, anche perché è meno pittoresca dell'uomo al mio fianco.
Ovviamente tre presenze maschili in un campo così ristretto a rigore di logica richiede una presenza femminile, da ritrovarsi possibilmente nei paraggi o comunque non molto distante dal baccano sollevato.
-T A K A N O R I !- urlò la paladina al sentore di una lite piuttosto vicina e si fiondò nella cucina lillà, anch'essa scelta per la convenienza e non per il gusto comune, che l'avrebbe senz'altro catalogata come kitsch e annoverata tra le serie più anti estetiche dell'arredamento anni 70. Certo, mica potevamo permetterci qualcosa di economico risalente alla nostra epoca super tecnologica! Ci si doveva ridurre al mobilio retrò e poco comodo di un'epoca ormai superata da un buon ventennio.
Comunque sia, torniamo alla nostra scena buffonesca, che vede nel suo fulcro tre attori principali, con un intervento posteriore della bellissima signora "ciabattona so tutto io" e della sua amabile vestaglia rosa confetto ( oddio almeno quella è guardabile ).
Come da copione l'attrice recitò la sua grande sorpresa nel vedere tre individui girovagare per la cucina a un'ora tanto strana ( perché le signore della sua classe ritengono le nove del mattino un orario inaccettabile per quel baccano) nel piccolo e ristretto spazio della cucina. Indignata ci guardò uno alla volta, pretendendo di rimetterci in riga sempre nell'ordine precedente.
-Tu, piccolo stronzetto non dovresti essere a scuola già da un'ora? Muoviti e vatti a vestire! Facciamo i conti dopo!- con quale dolcezza materna mi aveva suggerito di prepararmi, senza negarmi la prima colazione.
Il tono si fece più grave nei confronti dei due uomini, giusto perché erano conoscenti di un certo rilievo. Gli altri dialoganti così chiamati al dibattito, espressero il loro stupore e disapprovazione nei confronti della rispettabile signora, ripetendo pedantemente come non sapessero della mia esistenza e di come l'accordo fosse stato preso in principio.
Ora pretendevo uno sviluppo interessante e uso quel verbo per esprimere il mio desiderio profondo, perché una storia che inizia in un certo modo, necessita di sviluppi altrettanto stravaganti.
Questa è una delle motivazioni per cui non sono mai scappato da qui per cercare una vita migliore altrove. Il discorso sarebbe veramente lungo, poiché dovrei innanzitutto spiegarvi qual è la mia storia e poi date le dovute premesse munite di esempi, inoltrarmi nel vivido della vicenda. Ma detto tra me e voi, non ho assolutamente voglia di ricordare lo squallore dei vecchi tempi, anche se ci sono stati dei momenti "indimenticabili".
Spiando la vicenda da un angolo del salotto, nascosto dietro la poltrona verde bile dalla fantasia interpretabile a seconda dell'umore (e quindi di dubbio gusto), seguii lo svolgersi fino alla sua fine.
Non mi dilungo sui particolari della scenografia e tanto meno sugli indumenti rimasti addosso ai protagonisti, giusto per lasciarvi il beneficio del dubbio in testa, e giungo direttamente alla fine.
So solamente che su quel tavolo non ci mangerò più. Parola di Matsumoto Takanori.

Fui attento a non farmi vedere mentre me ne fuggivo da quel manicomio variopinto, sapete non vorrei beghe e rimproveri per quello che si è consumato la dentro, e giunsi nella mia adorabile stanzetta di figlio "dedito e amorevole". In realtà questa è tutta una copertura per apparire a voi, miei cari ascoltatori o lettori o sventurati che siate (perché per fermarvi a sentire le mie storie dovete essere anche voi dello stesso calibro di quelli lì di cui prima avete avuto l'onore di conoscere gli intrighi oppure non avete nulla da fare), il soggetto più "integro" di tutti, per quanto possa esserlo in realtà.
Il caso ha voluto che quello fosse il momento della verità.


NdA:

  • Tragedia Semiseria: solitamente si è soliti trovare l'espressione cristallizzata “Opera Semiseria”, riferendoci al genere d'opera tra il serio e il buffo molto in auge in Francia, Italia e Germania a partire dalle ultime decadi del'700. Ho mantenuto la struttura: un personaggio buffo, un intreccio quasi patetico e il finale dovrebbe essere lieto...vedremo qui come andrà a finire, niente spoilers ù.ù”
**

Una ulteriore precisazione: ho iniziato questo pseudo racconto un po' di mesetti fa, prendendo spunto dall'esperienza personale e adesso che ci sto ancora lavorando continuo a sentirlo mio (il che è un fattore positivo, visto che ogni mia long fic mi schifa nell'animo ahhahaah)
Anche se non è ancora finita (seppure abbia la trama già scritta in mente) ci tenevo a pubblicarla oggi, data importantissima per me.

Questo primo capitolo non è niente in confronto a ciò che verrà... aspettate e vedrete :D

Valja.




PS: [Дуроку поэту] è dedicata a te, stupido Pseudo poeta, te la sei proprio meritata. Con affetto,
"quella" che usi chiamare "Valjushka".

  
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