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Autore: carli90    18/11/2011    6 recensioni
E se Jared Leto fosse un papà single?
Genere: Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jared Leto, Nuovo personaggio, Shannon Leto
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Daddy.
 
 
 
- Siamo tutti collegati nel grande cerchio della vita. -
 
Sbadiglio sonoramente guardando la televisione mentre il dvd del Re Leone continua tranquillo ad andare avanti.
Accarezzo piano le gambe e i piedini di Adele, mia figlia, che dorme beatamente appoggiata a me e a Shannon. 
 
Questo sabato sera ci ha costretto a riguardare per l'ennesima volta insieme a lei questo cartone animato, che sappiamo tutti e tre a memoria, perché è il suo preferito, così dopo aver pianto per la morte di Mufasa si è addormentata tranquilla sotto le nostre attenzioni.
 
Ormai questa piccola peste ha tre anni e a mio avviso il tempo sta passando troppo in fretta, ricordo ancora quando accarezzavo il tulle della sua culla mentre dormiva. Ero capace di stare anche per tutto il tempo del suo pisolino ad osservarla dormire con la boccuccia corrucciata e i pugnetti stretti.
 
Appena avevo scoperto che sarei diventato padre non avevo messo ben a fuoco a cosa stavo andando incontro, difatti tanti dicono che capisci di essere padre solo nel momento in cui prendi in braccio per la prima volta tuo figlio. Ed avevano ragione.
La prima volta che ho tenuto Adele in braccio aveva solamente due minuti di vita ed era ancora tutta sporca e appiccicosa, ma ricordo che gridava tanto quanto io grido in Attack e lì il mio orgoglio di padre era subito salito alle stelle tanto che stavo già elogiando le sue fantastiche corde vocali.
 
Non avevo ancora capito che sarebbero state la mia rovina per molte notti.
Per i primi tre mesi non faceva altro che svegliarsi alle sei per la prima poppata e la prima settimana è stata talmente tanto dura che, il più delle volte, continuavo a dormire fino a che Shannon non veniva a tirarmi di peso giù dal letto per farmi fare il padre.
Ma non appena preso il giro mi svegliavo alle sei meno un quarto, le preparavo il latte e le tappavo la bocca ancora prima che potesse emettere un suono.
 
Continuo ad accarezzarle piano i piedi come quando era piccola, ho sempre avuto una fissazione tanto che glieli mordicchiavo per farla ridere. Mio fratello mi ha sempre dato del padre dispettoso e aveva pienamente ragione perché alternavo momenti di tenerezza a momenti di torture simpatiche a non finire.
 
Eppure io padre non mi ci sarei mai visto nemmeno fra dieci anni. Ma quanto ho saputo che la modella con cui uscivo voleva abortire per evitare che la sua carriera si stroncasse sono scattato come una molla che quasi la smontavo a suon di urli.
Così ho deciso fin da subito che mi sarei preso cura da solo di quel bambino o bambina senza volerne sapere più nulla di lei.
Infatti non appena nata la piccola l'ho riconosciuta subito come mia escludendo la madre che si era rifiutata di vederla anche solo una volta.
 
L'ho chiamata Adele perché in quel periodo andava moltissimo “Someone like you” dell'omonima cantante che mi è sempre piaciuta, anche se la canzone non si addice di certo ad una nascita, ma poco mi importava mentre la tenevo stretta al mio petto.
 
Mi volto verso mio fratello che sta accarezzando i suoi capelli lunghi biondi.
Non credevo che lo avrei mai visto così per una bambina di cui è semplicemente lo zio. Eppure si è innamorato di lei quasi come se ne avesse avuto l'imprinting. La riempe di coccole, regali, dolci e se solo Adele si azzarda a chiedergli di giocare con lei, lui è già seduto sul tappeto circondato da mille bambole a prendere il tè.
 
Mi viene in mente quando qualche giorno fa gli ha chiesto di poter suonare la sua batteria. Shannon non ha mai fatto toccare la sua batteria a nessuno, eppure davanti alla richiesta della nipote l'ha presa in braccio e le ha dato persino le bacchette aiutandola a suonare un ritmo puramente di fantasia ma che fuso alle loro risate era la più dolce melodia che si potesse avere in casa.
 
E per fortuna che dice a me di essermi rammollito quando è lui che ad ogni richiesta risponde sempre e comunque di sì. 
 
Vedere mio fratello così con Adele mi fa essere talmente tanto felice che a volte stento quasi a crederci. Questo piccolo tornado ci ha uniti ancora di più, se possibili, e ci ha salvato dai nostri continui colpi di testa che continuavamo a fare nonostante non fossimo più dei pivelli.
 
La cosa che mi preoccupa maggiormente è quando crescerà e vorrà prendersi le sue libertà. Sono un padre molto autoritario e severo nonostante lei sia molto piccola, solo che ci tengo moltissimo alla sua educazione e voglio che sia rispettosa nei confronti di tutti, senza mai farsi mettere sotto da qualcuno.
Shannon sostiene che io sia troppo rigido e forse ha ragione su questo, ma so che anche lui ha tanta paura quanto me quando arriverà il periodo nella vita di Adele in cui diventerà davvero una donnina, ma in quel caso Emma è già prontissima ad agire.
 
Passano i titoli di coda del Re Leone e anche questo sabato sera si è concluso in famiglia. Vedo mio fratello prendere in braccio la piccola mentre io spengo il televisore.
 
Ci spostiamo insieme in camera mia e appoggia Adele sul mio letto matrimoniale dove dormiamo da sempre insieme, si china a baciarle la fronte e la copre con cura.
 
- Allora domani mattina uscite? -
 
- Le ho promesso così e non posso di certo declinare... -
 
- Perfetto, dille di far piano che ho intenzione di dormire e poi suonare un po'. Ci vediamo per pranzo? -
 
- Direi proprio di sì. Notte Shan. -
 
- Notte papino! -
 
Esce dalla mia stanza ridendo mentre io mi spoglio e mi metto sotto le coperte stringendo a me Adele che continua a dormire tranquillamente.
 
 
**
 
 
- Pà! Papà! Papino! Eddai Papinooooo!! -
 
Mi strofino gli occhi mentre sento il materasso sotto il mio corpo traballare come se ci fosse il terremoto, che poi alla fine è solo Adele che salta come una pazza sul lettone.
 
Maledizione a me quando ho iniziato a farla dormire con me e maledizione doppia a me a quando le ho promesso la sera prima che l'avrei portata al parco giochi.
 
- Sono sveglio Adele, te lo giuro! -
 
- Alzati !-
 
Mi sgrida proprio come io faccio con lei quando ne combina una delle sue; oltretutto ha gli occhi identici ai miei e mi fissa con uno sguardo accusatore come se avessi infranto la mia promessa.
 
- Ora mi alzo, ancora cinque minuti di pace! -
 
Si ferma e la sento muoversi verso di me per poi sdraiarsi sopra il mio petto e affondare il suo viso nell'incavo del mio collo. Le accarezzo dolcemente la schiena focalizzandomi sul suo respiro regolare mentre lei passa le dita fra i miei capelli.
 
Questa è la nostra abitudine mattutina, sentire il suo respiro sul collo mi fa iniziar bene la giornata.
Sotto ogni punto di vista. Mi rilassa e sento mia figlia più vicina che mai.
Questo nostro rito si allunga, solitamente, quando le capita di avere la febbre molto alta, si accoccola al mio petto come se trovasse un rifugio e si addormenta sfinita.
Il problema è che non posso pensare di posarla nel letto altrimenti scoppia in lacrime e il suo mal di testa aumenta vertiginosamente.
 
Ma io per lei farei davvero qualunque cosa.
 
- Bacio Adele. -
 
Tira su la testolina appoggiando la sua bocca a forma di cuore sulle mie labbra e mi schiocca un sonoro bacio. E dopo questo iniziamo seriamente la giornata.
 
- Papi andiamo ora? -
 
Sorrido scompigliandole i capelli.
 
- Vai a fare pipì che nel frattempo preparo la colazione! E non disturbare lo zio Shannon che dorme tranquillo. -
 
Scende giù dal letto e corre a piedi nudi in bagno mentre io mi siedo sul bordo del letto stropicciandomi gli occhi ancora impastati dal sonno.
 
Quanto vorrei avere un terzo della sua vitalità. Da quando si sveglia a quando va a dormire sprizza energia da tutti i pori, mentre io e Shannon arriviamo a sera talmente tanto distrutti che non riusciamo nemmeno a reggerci in piedi dalla stanchezza.
 
Riesce a tenerci testa come nessuno ha mai fatto, ma siamo talmente tanto innamorati di lei che può rivoltarci benissimo come un calzino che non ce ne renderemo minimamente conto.
 
Ma ora basta pensieri, è ora di colazione.
 
**
 
- Papinooo!! Guardami!! -
 
Come se non la controllassi in ogni minimo movimento che compie. 
Si arrampica come una scimmietta sulla sbarra dello scivolo, tante madri impediscono ai figli di farlo ma io non sono il tipo. Sono un padre molto severo, è vero, ma è giusto che compia quei piccoli gesti anche a costo di farsi male. Tanto il peggio che le possa succedere è cadere sul sederino. 
 
- Stai attenta però. -
 
Dico serio mentre lei torna a sedersi per poi scivolare. 
 
- Papino vieni qui! -
 
Mi alzo avvicinandomi al cassone di sabbia insieme a lei, ci sediamo per terra cominciando a disegnare. E' già una piccola artista, proprio come me e mia madre.
Ancora prima di saper scrivere il suo nome sapeva disegnare alla perfezione i Glyphics, ma questa è tutta colpa di mio fratello che le prestava il suo braccio per copiarli alla perfezione e non a caso quel  quel disegno è appeso al frigo di casa nostra come ricordo.
 
- Papino ora mi aiuti a scrivere sulla sabbia? -
 
- Certo Raggio di Sole, cosa vuoi scrivere? -
 
La vedo pensarci su mentre con le mani gioca a fare una buca nella sabbia.
 
- Zio Shannon ti amo! -
 
Rido divertito. Sembra quasi che questa piccola pesta sia più figlia sua che mia. Ma non sono geloso, non ho mai visto mio fratello piegato ai voleri di una femmina come con Adele che lo fa davvero alle perfezione.
 
-Okay Amore, allora prendiamo un bastoncino...-
 
La vedo afferrare il legnetto e io poggio la mia mano sulla sua facendola muovere per comporre la frase, alla fine ci mettiamo un cuoricino tanto per far sciogliere ancora di più quell'essere.
 
- Papino ora ci facciamo la foto e la mandiamo allo Zio! -
 
Nemmeno il tempo di dirlo che infila la mano nella tasca della mia giacca e afferra il mio BlackBerry per scattare la foto.
Rido e le rubo il cellulare dalle mani mandano la foto a mio fratello con la firma di mia figlia. 
 
Nemmeno un minuto dopo che riceviamo la risposta: “Anche lo Zio ti ama Sunshine (:”.
 
Ride divertita mentre mi prende per mano. Ormai è tempo di tornare a casa visto che si avvicina l'ora di pranzo, le metto la felpa addosso, anche contro le sue proteste, visto che è completamente sudata. Rido ripensando che mia madre faceva le stesse identiche cose con me, anche se con meno autorità rispetto a come faccio io con Adele; infatti non mi sono risparmiato di influenze e otiti quando ero un bambino, cosa che voglio evitare il più possibile con lei visto che diventa ingestibile quando ha la febbre e non posso minimamente allontanare da lei.
 
Camminiamo mano nella mano mentre mi beo della sua dolce voce che canta tranquilla un motivetto che avrà sicuramente imparato all'asilo.
 
Promette davvero molto bene la mia bambina.
 
Arriviamo davanti alla porta di casa e la sento fremere talmente tanto che ho difficoltà ad inserire la chiave nella toppa della serratura.
 
-Papino dai che ci sono i Barbapapà da vedere!-
 
-Adele calmati un attimo, prima devi lavarti le manine e lo sai.-
 
Sbuffa e non appena faccio scattare la serratura si fionda dentro casa togliendosi le scarpe in salotto dove mio fratello si sta allenando con la batteria.
 
Butta le felpa lungo la strada e inarco il sopracciglio indeciso se sgridarla o meno, ma non provo nemmeno ad aprire bocca perché lei mi precede.
 
- Ciao Zio, io vado a lavarmi le mani e poi a vedere i cartoni animati in camera mia: chi mi ama mi segua! -
 
Spalanco ancora più gli occhi scoppiando a ridere inseme a mio fratello e trattenendo le lacrime quasi a stento: questa sì che è una piccola Leto.




Note: finalmete riesco a concludere questa shot che sognavo ormai da un mese bello e buono. Jared è una figura che come padre ci vedo troppo bene, mentre Shannon lo vedo più con i bambini che come padre. Voglio rigraziare le mie due splendide nipoti per le immagini di Adele, se non fosse stato per loro non ce l'avrei mai fatta.
   
 
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