Breakfast
#074. Voice
La
sente ciabattare in cucina, e poi rovesciare un bicchiere mentre prepara il
caffè.
Allunga
le braccia nel letto, abbraccia il cuscino, cerca il suo profumo, lo trova e lo
respira ancora una volta.
La
sente canticchiare allegra mentre prepara le frittelle.
Sorride,
Chris, sorride e pensa che sì, la voce di Eva meriterebbe un pubblico più
ampio, meriterebbe più considerazione, perché la voce degli angeli dev’essere
proprio come la sua.
Salta
giù dal letto, la raggiunge in cucina, la abbraccia e le dà un bacio di
buongiorno.
La
donna con la voce di un angelo ricambia con un sorriso.
[100
parole.]
Note dell’Autrice
Ecco un altro esilio
volontario in un fandom che, se vogliamo dirla tutta, nemmeno esiste.
Il fatto è che io mi sono
innamorata della voce di questa cantante, di questa donna, e quando ho scoperto
che se n’è andata nello stesso anno (addirittura nello stesso mese) in cui è
nato il mio fratello più piccolo, non ho potuto fare a meno di rimanerci male.
Chissà quanti talenti come questo sono andati sprecati nel corso degli anni.
Lei ha avuto fortuna: la fortuna di avere un padre e un fratello che hanno
voluto tenere viva la sua memoria ad ogni costo, e ha avuto la fortuna di
raggiungere le giuste orecchie con la sua musica – semplicemente straordinaria,
simply Eva.
La storia è narrata dal
punto di vista di Chris Biondo, componente della band che accompagnava Eva nei
suoi concerti, e per qualche tempo anche suo partner sentimentale.
Questa storia vuole
essere il mio personale omaggio a Eva Cassidy (1963-1996)…
…ain’t
no sunshine, when she’s gone.