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Autore: ElderClaud    19/11/2011    1 recensioni
[Ironhide x Lennox]
Il maggiore Lennox osservò con una punta di perplessità la fiancata nera della GMC Topkick senza nascondere comunque un certo imbarazzo per quello che stava facendo.
Le labbra si incurvavano costantemente tremolanti verso l'angolo destro della bocca, come indeciso se mettersi a ridacchiare in un modo non molto dissimile dai suoi uomini nascosti dietro un container – meglio non ridere in faccia a Ironhide, soprattutto quando prendeva decisioni come quella – oppure scoppiare in piccoli colpi di tosse e far notare in questo modo all'Autobot che la sua decisione presa con una certa solennità quello stesso pomeriggio, pareva senza dubbio azzardata come una decisione presa da un adolescente che voleva farsi un tatuaggio indelebile.
Genere: Commedia, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Cross-over, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Tattoos
Autore: medesima sottoscritta
Personaggi/coppia: Ironhide, William Lennox
Fandom: Transformers (il film)
Rating: verde (per tutti)
Conteggio parole: 1577
Genere: missing moments, crossover (in parte), oneshot, introspettivo
Note: il contesto di questa stupidissima fanfiction si colloca all'incirca prima del secondo film della saga (difatti qui Lennox è ancora maggiore). Il perchè abbia voluto inserire una Vocaloid nella storia è dovuto a delle fanart pescate nella rete piuttosto singolari. È una storia semplice e senza pretese, un tributo al personaggio di Ironhide e alla sua indole si burbera ma non cattiva. E poi scusate, ce lo vedo benissimo fare il fanboy XD. Buona lettura a voi.


Il maggiore Lennox osservò con una punta di perplessità la fiancata nera della GMC Topkick senza nascondere comunque un certo imbarazzo per quello che stava facendo.

Le labbra si incurvavano costantemente tremolanti verso l'angolo destro della bocca, come indeciso se mettersi a ridacchiare in un modo non molto dissimile dai suoi uomini nascosti dietro un container – meglio non ridere in faccia a Ironhide, soprattutto quando prendeva decisioni come quella – oppure scoppiare in piccoli colpi di tosse e far notare in questo modo all'Autobot che la sua decisione presa con una certa solennità quello stesso pomeriggio, pareva senza dubbio azzardata come una decisione presa da un adolescente che voleva farsi un tatuaggio indelebile.

Che c'è? Perchè ti sei fermato con quello spruzzino?!”

All'improvviso, dalla fiancata della vettura ora cromata di ben altri colori, tuonò una domanda diretta ad un artista improvvisato che, ancora chino sulle ginocchia, stava dando gli ultimi ritocchi di tinta ad un disegno di carta precedentemente applicato sopra la cromatura nera a mo di linee guida per aiutare nell'opera un uomo che poco nella vita si era prestato a espressioni artistiche del genere.

In effetti al NETS non esistevano artisti degni di nota capaci di riverniciare a quel modo un'automobile. E Lennox era l'unico che aveva una certa manualità nelle decorazioni, dato il suo passato di giovanotto speso in una autofficina a cambiare fusibili e riverniciare fiancate distrutte, non doveva essere poi difficile fare qualche decorazione seppur arrugginito nella tecnica.

E si, con il pennello ci sapeva fare il maggiore, solo non si aspettava una simile richiesta da Ironhide che in apparenza pareva essere l'individuo meno probabile nell'indossare un simile soggetto.

Ehm... Nulla fratello... – massaggiandosi la nuca per stemperare imbarazzo crescente, il soldato umano decise di alzarsi in piedi per ammirare il proprio operato, iniziando a staccare via la carta adesiva usata per la verniciatura – solo che ho appena finito! Però vorrei sapere il perch-”

Il perchè cosa, soldato?”

la voce metallica dell'Autobot, ancora nella sua forma veicolare, arrivò seccata e orgogliosa nei confronti del partner suo amico, poco propenso a sentire polemiche per il tatuaggio che si era voluto far fare a tutta la fiancata destra.

Ad ogni modo lo stesso Ironhide doveva ammetterlo, Lennox era stato davvero gentile ad offrirsi per quell'insolita richiesta fatta ad un drappello di soldati che ben pensarono di rimanersene imbambolati ad osservarlo come un pesce parlante – forse in attesa di assaggiare le sue cannonate data la scarsa pazienza che nutriva in quei frangenti – trovando si insolita quella richiesta, eppure comunque realizzabile dato che aveva conoscenza in materia di pittura.

La creatura robotica tuttavia – per quanto fosse burbera non era affatto una bestia priva di sentimenti bisognava rammentarlo – non aveva compreso bene cosa avesse spinto gli esseri umani a spalancare le bocche come triglie alla sua gentilissima domanda, ne tanto meno perchè William Lennox per tutta la durata dell'operazione era stato tanto concentrato nel non sbagliare a dosare la vernice, quanto imbarazzato per quel che faceva.

Io... Vorrei solo sapere perchè hai voluto... Miku Hatsune su tutta la tua fiancata. Sai è interessan-”

Mi piace il soggetto, va bene?!”

Semplice, tagliente e di poche parole, la voce del robot riecheggiò solenne per tutto il maestoso hangar della NETS zittendo persino quegli stolti umani che si erano andati a nascondere dietro un paio di container per ridersela di gusto nel vedere uno come Ironhide farsi dipingere una Vocaloid sul corpo con così tanto orgoglio.

Per il guerriero cybertroiano non esistevano trovate bizzarre e catalogabili come “assurde nerdate”, poiché lui della lingua terreste ben poco sapeva e ancora meno delle sue usanze popolari.

Non sapendo cosa fosse un nerd – e se lo avesse saputo avrebbe sicuramente fatto passare un brutto quarto d'ora a chi lo avrebbe additato in modo simile – si era semplicemente affezionato ad uno dei tanti programmi di intrattenimento che i media terrestri trasmettevano dai loro antiquati mezzi di comunicazione.

I suoi compagni umani li chiamavano semplicemente cartoni animati o roba per ragazzini – nonostante pure loro se li guardassero di nascosto tutti contenti – mentre per i suoi fratelli Autobot erano espressioni artistiche locali e niente di più.

Il programma in questione si chiamava “Vocaloid” per l'appunto. Scovato per caso da Bumblebee in cerca di nuovi pezzi musicali da registrare sull'internet terrestre, aveva decisamente preso l'attenzione di molti suoi compagni. E non era per nessun robot un semplice show per lattanti.

Non per loro.

Non per lo stesso Ironhide.

Se era vero che neppure sul suo pianeta natale avevano una simile spiccata fantasia per un'opera immaginaria, c'era da dire che forse era anche la somiglianza delle donzelle animate con i colossali titani metallici a mettere lo zampino sull'alto indice di gradimento.

Creature cibernetiche che esattamente come loro si trasformavano, non potevano non suscitare quantomeno curiosità persino nello stesso Optimus Prime benchè avesse ben altri compiti da svolgere.


Fu poi con una punta di orgoglio che Ironhide si spinse sgommando verso la vetrata più vicina dell'officina usata per la riverniciatura, in modo da potersi specchiare con malcelata eccitazione il nuovo tatuaggio cromato firmato William Lennox.

Sgommò facendo stridere le gomme sul crudo cemento dell'hangar e sbandando pure un poco, sotto lo sguardo ora non più imbarazzato del maggiore che lo osservava quasi come un padre che aveva appena accontentato il figlio piccolo regalandogli la bicicletta tanto agognata.

Poteva andare fiero di ciò che era ora stampato sul suo corpo massiccio e resistente. Attraverso la vetrata lievemente sporca che separava l'officina dal resto della base, il prode guerriero osservò la verniciatura color pastello senza nascondere un lieve sorriso tuttavia ben al sicuro all'interno del cofano della Topkick.

Colori accesi e allegri – dagli smeraldini capelli della idol fino alle stelle dorate che la circondavano – che sebbene potevano stonare con la cromatura nera e severa del suo camuffamento, per lui davano un tocco di classe in più.

Poi, quasi di istinto, il corpo della vettura mutò con un rumore di pompe idrauliche e di cingoli piuttosto rumorosi per dare forma a quale vera creatura fosse Ironhide.

Mani, piedi, torso e testa burbera al punto giusto spuntarono in una perfetta sincronia nel naturale processo di trasformazione che dava il nome alla sua stessa specie. Un processo tanto complesso quanto semplice che portò ovviamente il disegno del proprio personaggio preferito a scomporsi come, senza farlo apposta, pezzi di un puzzle sparso da mani piuttosto goffe.

Sebbene il volto di Miku restasse intatto sulla sua spalla destra, il resto era un po' sparso per tutto quel lato del suo corpo e la cosa non gli andò molto a genio, almeno stando dall'espressione facciale che assunse e che Lennox esaminò attentamente.

Cavolo, che fregatura!”

il piede sinistro batté con forza e rabbia sul pavimento sottostante sporco di olio e polvere, frustrato di come il risultato finale lo avesse alquanto deluso benchè avrebbe dovuto aspettarsi un simile epilogo.

La voglia di spaccare a cannonate quella fottuta vetrata tra l'altro, lo tentò in modo a dir poco viscerale ben bloccato per fortuna da un essere umano giunto sino a lui in modo discreto e silenzioso.

Dai... Guarda il lato positivo della cosa! Almeno così non rischia di rovinarsi quando scendi a combattere”

Tuttavia non notando risposta alcuna da un robot che ancora scrutava dubbioso il proprio riflesso sul pannello sporco di polvere, il maggiore Lennox volle tentare un'altra soluzione ancor più impegnativa di una semplice consolazione.

Schiarendosi la voce, rispose così al proprio partner di guerra ancora imbronciato e deluso. In apparenza poco propenso a dargli ascolto.

Senti, se vuoi posso modificare ulteriormente il disegno così che non si deformi troppo. Che ne dici?!”

Se era vero che il maggiore fino a quel punto era stato piuttosto gentile nei suoi confronti, era altrettanto vero che non era da Ironhide approfittarsi delle persone che gli prestavano aiuto.

Permettere a quell'umano di mettere nuovamente le mani sulla sua carrozzeria, provando ancora a modificare quel disegno già perfetto per venire incontro ai gusti del potente Autobot, significava per il guerriero veterano compiere un gesto perfettamente egoista ed inutile. E in effetti non aveva più alcuna intenzione di approfittare della gentilezza di Lennox anche se quest'ultimo pareva disposto a perdere del tempo con lui.

Fu quindi con un mezzo grugnito imbarazzato che Ironhide decise di ritornarsene alla modalità veicolare – riportando quindi al suo originario splendore il disegno della Vocaloid tanto amata – sfuggendo velocemente a quella situazione stranamente imbarazzante per lui per poter semplicemente tornare a fare quello che sapeva fare meglio. Pensare a pianificare una guerra contro un nemico più ostinato di lui e con tutta probabilità disposto a danneggiargli il tatuaggio.

No guarda... Va bene così ok? Grazie di tutto...”

il tono un po' rude stemperato da una insolita morbidezza nel timbro vocale cupo e roco, giunse piuttosto forte e chiaro all'essere umano che assistette alla sua “fuga” con un gentile sorriso sulle labbra. Se fosse stato un bambino umano – di questo il soldato ne era certo – sarebbe andato via con la testa china e rosso in faccia per il troppo imbarazzo dovuto ad una situazione per lui del tutto aliena.

Ma per William Lennox, così come per lo stesso Ironhide, bastavano poche parole per capirsi al volo. Per soldati come loro infatti, erano di più i gesti che le parole a farsi comprendere meglio.

Non c'è di che, amico mio...”

   
 
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