Storie originali > Poesia
Ricorda la storia  |      
Autore: AmetistaCassandra    19/11/2011    4 recensioni
Arriva il giorno in cui, irrimediabilmente, ci si accorge che la poesia è roba da nostalgici, da virtuosi del vecchio e malinconici di tempi peggiori. Versare lacrime incoerenti per un'arte che corre inesorabilmente verso la sua fine non è che un tentativo disperato di conservarle quel poco di dignità che giorno per giorno va perdendo. Ci si rifugia allora nelle sperimentazioni più estreme e snaturate, nei tentativi di trapiantare in un corpo morente organi nuovi, seppur inadatti all'aurea bellezza dell'originale.
Di seguito un intervento mal riuscito su signora Poesia.
Genere: Poesia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


Non restan che linee avvizzite sulla mano scolorita. Rinsecchita.
Se ne andranno i dissapori da sedia vuota. Il perdono, ormai, lo si dà via,
senza avarizia.
Avremmo strizzato insieme miliardi di milioni di parole per rapire dal non mondo una rima anche solo un poco
vera.
Non cerchiamo, scaviamo, per pepite d’arte. Prigionieri della penna, le neghiamo
l'ora d'aria che ci serve e la visita di amanti corrisposti, adoranti.
L'albergo Parnaso è completo, l'ala poeti resta chiusa per un po'
per lavori
in attesa di tempi migliori, letterati laureati e trapezisti
a vendere castagne ai bordi delle strade.
Gliele incarto, signora? Un pacchetto di versi. Al chilo.
Mi dia, la prego la prego, un parere.
Le concilia l'appetito? Grandi sconti, se le piace!
Getta tutto nel cestino.
In attesa di tempi migliori.
   
 
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Poesia / Vai alla pagina dell'autore: AmetistaCassandra