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Autore: Marauders    15/07/2006    28 recensioni
“Ma non lo sai che negli specchi vivono demoni che mentre dormi ti rubano l’anima se ti rifletti?” disse la ragazza corrucciata. A vedere quella espressione e a sentire quelle cose James non poté fare a meno di scoppiare a ridere, “Tesoro, non mi dirai che credi a quelle sciocchezze!” “Non credevo neppure a maghi e streghe, se è per questo…” ribatté Lily By Prongs
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Attraverso lo specchio

 

“Jamie, non mi piace lo specchio qui” Lily era seduta sulla punta del letto matrimoniale, stava facendo dondolare un gamba e fissava la sua figura riflessa, anche quella faceva segno di diniego col capo.

“Che dici, tesoro?” James entrò in camera e si andò a sedere accanto la moglie, le passò un braccio intorno le spalle.

“Lo specchio” ripeté lei, “Qui proprio non va.”

“Cos’ha che non va?” chiese James.

“È proprio di fronte il letto” spiegò Lily, “Dobbiamo toglierlo.”

“Che male ti fa?”

“Ma non lo sai che negli specchi vivono demoni che mentre dormi ti rubano l’anima se ti rifletti?”

disse la ragazza corrucciata.

A vedere quella espressione e a sentire quelle cose James non poté fare a meno di scoppiare a ridere, “Tesoro, non mi dirai che credi a quelle sciocchezze!”

“Non credevo neppure a maghi e streghe, se è per questo…” ribatté Lily.

“Ma dai…solo i babbani credono a queste cose!” esclamò il marito, “Sei una strega diplomata con lode…un medimago…”

“Appunto per questo” disse lei, “Ne ho viste troppe per non crederci almeno in parte!”

“E va bene” disse James infine dandole un bacio sulla guancia, “Domani lo togliamo, contenta?”

Lily sorrise e lo abbracciò, “Si, si” disse e gli diede un bacio sulle labbra, “Harry dorme?”

“Come un angioletto” rispose James, continuò a baciarla, scendendo lungo il collo scoperto.

“Però lo togli sul serio, va bene?” fece Lily allontanando il ragazzo e guardandolo negli occhi.

“Lo tolgo, lo tolgo” disse James sbuffando, poi sorrise maliziosamente, “E non solo quello.”

Anche Lily sorrise, si distese sul letto e attirò il marito a se, “Scemo” gli sussurrò prima di tornare a baciarlo con passione.

 

 L’indomani mattina, un timido raggio di sole filtrava dalla finestra illuminando la stanza dei coniugi Potter, ma non fu quello a svegliare James, bensì un urlo.

“Lily!” esclamò, “Che succede?” inforcò gli occhiali e si tirò su a sedere. Lily, accanto a lui, tentava di coprirsi il più possibile con il lenzuolo, aveva uno sguardo furioso, sembrava che stesse per esplodere.

“Che diavolo ci fai tu qui?!” gli gridò, “Che mi hai fatto?”

L’espressione sulla faccia di James era indecifrabile, sinceramente non riusciva a capire cosa volesse dire la moglie, “Tesoro, ma che…”

“Tesoro?! Tesoro che cosa?!” esclamò lei, “Che ci fai in camera mia? Come sei entrato?”

James si passò una mano tra i capelli, “Tua? Nostra, vorrai dire.”

Lily si coprì gli occhi con una mano, “Rivestiti Potter” gli disse diventando sempre più rossa, “E dimmi che non abbiamo fatto quello che penso!”
Il ragazzo le si avvicinò, “Lily, che ti prende?”

“Allontanati!” gli gridò e cercava di allontanarsi sempre di più da lui, fino ad arrivare al bordo del letto, “Mi fai schifo! Mi hai portata nella stanza delle necessità per…”

“Non siamo più a Hogwarts!” le rispose James, “Calmati tesoro e non gridare che svegli…”

Il pianto di un bambino interruppe le sue parole, “Ecco appunto” James si alzò e andò nella camera del figlioletto, tornò qualche minuto dopo con il piccolo Harry tra le braccia.

“Hai anche un figlio, Potter?!” fece Lily ancora seminascosta tra le coperte, “Ma bravo…”

“Ti giuro che stamattina non ti capisco” rispose James, “Noi siamo giù a fare colazione, vieni?”

se ne andò, Harry ora non piangeva più ma oltre la spalla del padre sbirciava la donna sul letto con gli stesso occhioni verdi spalancati.

Lily si mise in piedi e, infilata la prima cosa capitata a tiro, prese a gironzolare per la stanza. Potter le aveva detto che non si trovavano a Hogwarts, e allora dov’era? E perché si trovava a letto con lui seminuda? Chi era quel bambino?

Scosse la testa, forse stava sognando…era tutto un sogno.

Abbassò lo sguardo, all’anulare della sua mano sinistra spiccava un anello.

Non può essere” si disse, “Non può essere!

C’era solo una persona che poteva darle una mano a risolvere quel problema e, purtroppo per lei, era proprio quello stesso James Potter che, in quel momento, stava preparando la colazione al piano di sotto.

 

Anche da un’altra parte il sole era sorto, solo che questa volta illuminava l’intera stanza delle ragazze del settimo anno nel dormitorio femminile di Grifondoro.

Lily, ancora mezza addormentata, si rigirò nel sonno, mettendosi sul fianco destro, cercava il contatto con il corpo del marito ed invece si ritrovò a cadere sul freddo pavimento.

“Ahi!” esclamò rimettendosi in piedi,”Che male.”

“Lily, sei caduta?”

La ragazza su voltò e sgranò gli occhi, aveva riconosciuto la voce, “Alice!” disse, “Ma che ci fai tu qui?!”

Alice inarcò il sopracciglio, “Bhe, per quanto ne so io questo è anche il mio dormitorio.”

“Dormitorio?” Lily si guardò intorno, non era più in camera sua, come le fecero capire le cortine rosse e la presenza di altri quattro letti, si avvicinò alla finestra, sotto i suoi occhi si estendeva l’immensità dei giardini della scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts.

“Sono di nuovo a Hogwarts!” esclamò, “Non è possibile!”

“Non farla tanto tragica” disse Alice ridendo, stava facendo il nodo alla sua cravatta rosso e oro, “Siamo all’ultimo anno, ancora qualche mese e siamo fuori.”

“No, aspetta…” fece Lily, “Io ho finito la scuola…devo andare a lavoro fra un’ora!”

“Ma ti senti bene?” Alice le si avvicinò e le mise una mano sulla spalla, “Forse hai sbattuto la testa un po’ troppo forte. Vuoi andare in infermeria?”

“Sto benissimo solo che…”fece una pausa per trovare le parole giuste, “Credo di essere nel tempo sbagliato.”

Dopo circa tre secondi di serietà, Alice scoppiò a ridere, “Tempo sbagliato?” ripeté, “Lily, ma che dici?”

“Senti Alice” fece l’altra sospirando profondamente, si sedette di nuovo sul suo letto, “Lo so che può sembrare strano ma…è così. Io ho finito la scuola quattro anni fa, ora lavoro, sono sposata e ho un figlio.”

“Stai scherzando?!” Alice le si sedette accanto.

“Non so cosa sia successo esattamente” spiegò Lily, “Effettivamente questo è il mio corpo a diciotto anni, però…” provò a darsi un pizzicotto sul braccio, “No, non è neppure un sogno.”

“E come diavolo saresti finita qui?” chiese l’amica, non era del tutto convinta di quello che Lily stava dicendo, ma il suo modo di comportarsi, il suo atteggiamento era un po’ diverso da quello  della Lily che conosceva lei.

La ragazza alzò lo sguardo, di fronte a lei c’era uno specchio che rifletteva una parte del suo letto.

“Lo specchio…” mormorò, “C’era quello specchio ieri sera?”

“Si” rispose Alice, “Avevi detto a Lizzie di toglierlo per non so quale motivo, ma non ti ha dato molta retta.”

Lily schioccò le dita, “Ecco cosa è stato!” esclamò, “Anche nella mia camera c’era uno specchio, è tutta colpa di James se mi trovo qui…”

“James?” chiese Alice, “Cosa c’entra lui, adesso?”

“Andiamolo a cercare, vediamo se può essere di qualche aiuto” si alzò e lasciò la stanza con l’amica al seguito.

 

“Guarda che non ti mangio mica!” fece James sedendosi a tavola, Lily era scesa pochi minuti prima e si era posizionata il più lontano possibile da lui, “Questa mattina proprio non ti capisco.”

“Sono io che non capisco!” ribatté la ragazza, “Fino a ieri sera ero in dormitorio e ora mi ritrovo qui…e non so neppure dov’è qui!”

“Hai di nuovo diciassette anni?” chiese James ridendo.

Lily incrociò le braccia sul petto, “Veramente ne ho diciotto, anche se a vedermi non si direbbe.”

Rischiando di affogarsi col caffé, James l’inghiottì tutto d’un fiato, “Diciotto? Tesoro…ne hai quasi ventitre!”

Gli occhioni verdi della ragazza si spalancarono, “Ventitre…” bisbigliò, “Io non capisco…”

“Aspetta” la fermò James, “Ricapitoliamo, qual è l’ultima cosa che ricordi?”

“Ricordo di essere andata a dormire, come ogni sera, però avevo litigato con Lizzie perché aveva messo uno specchio in camera, di fronte al mio letto e io non volevo.”

“Anche in camera nostra c’è uno specchio” disse il ragazzo, “E neppure la mia Lily lo voleva.”

“La tua Lily?” lo guardò storto, James alzò semplicemente la mano sinistra per mostrarle l’anello, “Siamo sposati da quasi quattro anni.”

Dopo qualche attimo di silenzio Lily riprese a parlare, “Credo di essere nel futuro” disse, “Quindi, tecnicamente, ora ad Hogwarts c’è un’altra Lily nel mio corpo.”

James si grattò la testa, “Penso di si…il problema è come farti ritornare nel tuo tempo e l’altra Lily qui.”

Al piccolo Harry, della complicata conversazione dei genitori, non importava molto, aveva invece cominciato a battere allegramente le manine sul tavolo nel tentativo di attirare l’attenzione, aveva finito di bere il latte.

“Scusa cucciolo” disse James prendendo il figlio in braccio, “Mi ero quasi dimenticato di te!” gli schioccò un bacio sulla guanciotta paffuta.

Lily arrossì e abbassò lo sguardo, “Quello è…è…”

“Nostro figlio” continuò il ragazzo sorridendo, “Si chiama Harry. Vuoi prenderlo in braccio?”

“Non credo di essere molto pratica…” tentò di dire lei, ma James le aveva già dato il frugoletto che, felice come una pasqua stava giocando con i lunghi capelli rossi della madre.

“Visto che il futuro insieme non sarà poi tanto male?”

 

Finito di fare colazione, Lily e Alice tornarono in sala comune.

“Forse è meglio se per oggi rimani qui, non puoi andare a lezione in questo stato” disse quest’ultima.

“Effettivamente” rispose Lily sedendosi sul divano, “Chissà che figure rischio di fare e non voglio che la media di quell’altra Lily ne risenta.”

“Posso dire ai professori che non ti senti bene” disse l’altra, “Intanto tu puoi cercare un modo per tornare a casa tua.”

“Ehi, Evans!” i Malandrini fecero la loro comparsa dal dormitorio maschile, James Potter in testa.

“Oh, Jamie” esclamò Lily, “Meno male, mi devi dare una mano.”

Il ragazzo rimase un attimo bloccato sulle scale, non aveva mai sentito Lily parlare in quel modo, si riprese in fretta, sorrise e le si avvicinò.

“Anche voi ragazzi” aggiunse la rossa rivolta agli altri tre membri del gruppo, “Se non vi dispiace.”

i Malandrini sembravano ancora più stranizzati James, ma obbedirono lo stesso.

“Dicci pure” fece Ramoso, se sedette accanto a lei, al suo fianco Felpato, Lunastorta sulla poltrona e Codaliscia sul tappeto.

“Dunque, sarò breve e schietta.” disse Lily, “Io non sono la Lily di questo tempo, ma di qualche anno più avanti, sono finita qui per sbaglio attraverso uno specchio, mi serve una mano per tornare a casa.”

I ragazzi si guardarono l’un l’altro e scoppiarono a ridere.

“Evans, ma hai sbattuto la testa?!” non poté fare a meno di esclamare Sirius.

Lily lo guardò storto, “Sono serissima.”

“Scusalo Evans” tentò di dire James, “Ma ti rendi conto che stai dicendo un mucchio di sciocchezze, vero?”

“Mi ricorderò di questo, James Potter” disse Lily ammonendolo con un dito, “Da stasera dormi sul divano!”

I ragazzi smisero di ridere, “Che vuol dire sul divano?” chiese il diretto interessato, “Da quando in qua dormiamo insieme?!”

“Da quando siamo sposati, tesoro mio” disse Lily sogghignando.

La mandibola di James arrivò fino al pavimento, quando prontamente Sirius gliela raccolse per fargli chiudere la bocca spalancata.

“Dovresti essere contento” disse Remus, stava per ricominciare a ridere, “Guarda cosa ti riserva il futuro!”

“Alice, ma parla sul serio?!” chiese James, credeva che la ragazza fosse quasi impazzita.

“Temo di si” rispose lei facendo cenno di assenso con la testa, “L’ha detto anche a me, stamattina.”

“Dacci una prova che non stai delirando” disse Sirius, “Anche se credo che tu lo stia facendo.”

Lily si avvicinò a James e lo baciò.

“Questo vi basta?” chiese  sbuffando.

“A me si!” esclamò James, “E credo proprio che questa Lily me la tengo!” le passò un braccio intorno le spalle.

“Ora mi date una mano a tornare a casa mia?!”

 

Il campanello della porta di casa Potter suonò.

“Deve essere Sirius” disse James andando ad aprire.

“Ecco cosa mi ci mancava…” borbottò Lily, era seduta sul tappeto, teneva ancora Harry tra le braccia, “Oltre a essere sposata con James Potter ricevo visite da Sirius Black…tu invece sei una cosa meravigliosa!” disse dando un bacio al bambino.

“Ciao Lily” disse Sirius comparendo in salotto, “Harry! Il mio figlioccio preferito!”

“Ma siamo impazziti?!” esclamò Lily, “È il padrino di nostro figlio?!”

“Sta scherzando, vero?” chiese l’altro a James con espressione preoccupata.

“È una storia un po’ lunga” disse l’amico, “E parecchio strana, vieni in cucina che te la racconto.”   

Tornarono una decina di minuti dopo.

“Trovato una soluzione?” chiese Lily.

James scosse il capo, “Abbiamo mandato un gufo a Remus, forse può darci lui una mano.”

“Perché non proviamo un esorcismo?” chiese Sirius sedendosi accanto Lily, “Esci da questo corpo!” disse facendo la voce profonda e agitando le braccia, Harry scoppiò a ridere.

“Molto spiritoso, Black” rispose acida Lily.

“Fammi indovinare…” ribatté Sirius, “Ancora non vi siete messi insieme, vero?”

“Come l’hai capito?” chiese James sospirando.

“Avevo dimenticato quanto potesse essere insopportabile” disse l’amico.

“Sarai simpatico tu…” Lily si rimise in piedi, “Andiamo di la, Harry.” lasciò la stanza con il bambino, “Prendiamo qualche giocattolo in camera tua.”

“Però il bambino le piace” disse Sirius una volta che la ragazza se ne fu andata.

“E vorrei ben dire…è pur sempre suo figlio, no?” fece James.

“Rivoglio la tua Lily!” esclamò Sirius fingendo le lacrime, “Questa qui non mi piace!”

“Che ti credi, anch’io rivoglio la mia Lily.” James era sprofondato sul divano, “Speriamo che Remus riesca a trovare una soluzione.”

 

L’ora di pranzo era passata da un bel pezzo  ma nessuno dei Malandrini e neppure Lily sembravano averci fatto caso, erano chiusi nella stanza delle necessita da quasi sei ore.

“Forse ho trovato qualcosa” disse Remus ad un certo punto, gli altri quattro lasciarono cadere i loro libri e si riunirono intorno al ragazzo, “Qui dice che gli specchio possono fungere da passaggi interdimensionali o extratemporali.”

“Che tradotto in lingua corrente vuol dire…?” chiese Sirius che, sinceramente non aveva afferrato il concetto.

“Vuol dire che Lily è venuta qui attraverso uno specchio.” spiegò allora l’altro.  
”Questo lo sapevamo già” disse James, “Non c’era bisogno che ce lo dicesse il tuo libro.”

“Questo passaggio però…” continuò Remus, “Può essere aperto solo a determinate condizioni, ogni quattro anni, con non so che allineamento di stelle e pianeti…qui non dice altro…”

“Il professore di astronomia ne ha parlato ieri sera a lezione” disse Peter.

“Davvero?” chiese James, “E io dov’ero quando l’ha detto?”

“A giocare a gobbiglie con Sirius” rispose Remus chiudendo il polveroso volume.

“Ops” fece il ragazzo grattandosi il capo, “Vero!”

“Vuol dire che devo aspettare altri quattro anni per tornare a casa?!” esclamò Lily.

“No” le disse Lunastorta, “L’allineamento terminerà domini mattina…questa notte, a mezzanotte dovrebbero esserci ancora le condizioni favorevoli.”

 

“Remus, finalmente!” esclamò James aprendo la porta, “Dimmi che hai una soluzione!”

“Voi non avete trovato niente?” chiese l’amico accomodandosi in salotto, “Ciao Lily.”

“Lupin” lo salutò la ragazza, “Meno male che c’è almeno una persona seria! Questi due non hanno neppure aperto un libro.”

“Troppo adorabile questa ragazza” fece Sirius, “Remus, ti prego, trova una soluzione entro dieci minuti altrimenti divento pazzo!”

“Oh, a questo ci ha già pensato Madre Natura” ribatté la ragazza. James e Remus simularono colpi di tosse per nascondere le risate, Harry invece aveva cominciato a battere le manine divertito.

“Dunque” disse Remus ricomponendosi, “Forse c’è una soluzione, non vi sto a spiegare come questo sia successo ma, in parole povere, Lily dovrebbe tornare a casa semplicemente mettendosi di fronte lo specchio a mezzanotte di oggi, altrimenti rimarrà qui per altri quattro anni.”

“No!” esclamarono in coro i tre presenti.

“Calmi, calmi” disse l’altro, “Dobbiamo solo aspettare qualche altra ora e tutto tornerà alla normalità.”

       

Un grande specchio era stato portato nella sala comune di Grifondoro, tutti gli studenti erano stati spediti nelle rispettive camere, rimanevano soltanto i quattro Malandrini e la viaggiatrice nel tempo, mancavano pochi minuti a mezzanotte.

“Mi mancherai” disse James abbracciandola.

“Ma che dici?” fece Lily ridendo, “Guarda che l’altra Lily sta tornando.”

“Si, però quella mi tratta male” protestò il ragazzo, “E non vuole mai uscire con me!”

“Vedrai che fra un poco cambierà” lo rincuorò lei, “Fra molto poco tempo.”

 

“Allora, ti è piaciuto quest’assaggio del futuro?” chiese James, lui, i suoi amici e Lily erano nella camera da letto, di fronte lo specchio incriminato.

“Bhe…” disse la ragazza arrossendo leggermente, “Diciamo che mi ci vorrà un po’ di tempo per abituarmi all’idea però non è poi così male.” sorrise.

La pendola all’ingresso cominciò a battere i dodici rintocchi, lo specchio, invece di riflettere l’immagine della ragazza, stava diventando sempre più bianco e luminoso, tanto che l’intera stanza sembrava invasa da quella luce poi, d’improvviso, la luce scomparve, lo specchio sembrava una finestra.

Dall’altra parte si poteva vedere la sala comune di Grifondoro, con i ragazzi in piedi e Lily proprio davanti lo specchio.

 

“Wow” esclamò James, “Certo che da grande sono ancora più figo!”

“Credo proprio che sia arrivato il momento” Lily si avvicinò lentamente, posò le mani sullo specchio e sorrise, riusciva a vedere al di là di quella barriera suo marito e suo figlio, “Ci si vede nel futuro, ragazzi.”

Fu solo un brivido, un calore improvviso e le due Lily capirono di essere tornate nei rispettivi corpi.

 

“Te l’avevo detto che quello specchio causava solo guai” fu la prima cosa che disse la ragazza quando fu di nuovo a casa, era accoccolata tra le braccia di James, Harry invece tra le sue.

“Lo buttiamo da qualche parte, tanto per evitare altri scambi” rispose il marito.

“Stai attento a non romperlo” gli disse Sirius, “Guarda che poi sono sette anni di guai!”

Tutti gli occhi furono puntati su di lui.

“Stavo scherzando” si difese il ragazzo.

 

“Evans, ti sei divertita nel futuro?” le chiese James dopo che la ragazza si fu ripresa dal passaggio attraverso lo specchio.

“Non posso lamentarmi troppo” rispose Lily e si diresse verso la scala per arrivare alla sua stanza.

“E ora me lo concedi un appuntamento?”

Lei si voltò, era già giunta in cima, gli sorrise e fece l’occhiolino, “Vedremo.”

 

Fine

 

 

Commentino? Oggi è il mio compleanno…^^

 

Grazie!

 

Prongs

 

  
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