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Autore: Lilith of The Thirsty    20/11/2011    2 recensioni
Seconda classificata al contest "New Character Contest"!
Una donna era appoggiata delicatamente su una Mercedes nera e scrutava le persone presenti senza particolare interesse; aveva un colorito pallido, un volto attraente e occhi ambrati mentre i suoi capelli ricci, di colore biondo, cadevano sinuosi oltre le spalle.
Un trillo fece sobbalzare alcune signore mentre la porta dell’edificio si apriva e lasciava uscire dei bambini esultanti che correvano a destra e a sinistra.
Tanya sorrise mentre si raddrizzava e scrutava tra la folla di gente per vedere chi le interessava.
Genere: Generale, Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Seconda classificata al "New Character Contest"! ^^

Titolo fan fiction: A Red Rose in the Hands of Death
Rating: Giallo
Personaggi principali: Tanya, Nuovo personaggio, Clan Denali
Pairing: 
Genere: Triste, Sentimentale, Generale.
Avvertimenti: What if…?
N.d.A: Ho tentato di rispettare il personaggio di Tanya e di non andare fuori dagli schemi ricostruendo la sua storia e il suo passato ispirati alla frase che mi è stata assegnata.
Spero di esserci riuscita, detto questo, buona lettura.




 

A Red Rose in the Hands of Death

Stanotte ho fatto un sogno assurdo: una ragazza viene trasformata in un cigno. Solo l'amore può spezzare l'incantesimo, ma il principe si invaghisce della ragazza sbagliata e lei si uccide.

 

Capitolo 1

Un vento gelido soffiava quel pomeriggio tra le case della città. La pioggia aveva smesso di scendere su Denali lasciandola immersa in un torpore invernale, era tutto tranquillo in quel freddo paese.
Varie macchine erano parcheggiate  lungo una via principale e davanti ad un edificio colorato di bianco sul quale spiccava la scritta “Scuola elementare”.
Una donna era appoggiata delicatamente su una Mercedes nera e scrutava le persone presenti senza particolare interesse; aveva un colorito pallido, un volto attraente e occhi ambrati mentre i suoi capelli ricci, di colore biondo, cadevano sinuosi oltre le spalle.
Molti uomini la fissavano con ammirazione e reverenza, poteva sentirli sussurrare il suo nome e vari complimenti sulle loro labbra ma questo non le interessava; fissò il suo orologio da polso, mancava poco ormai all’uscita di quelle pesti.
Cominciò a contare mentalmente i secondi che scarseggiavano al suono della campanella mentre si sistemava meglio la sciarpa rossa intorno al collo, non provava freddo ma in mezzo agli umani doveva comportarsi come se lo soffrisse.
Un trillo fece sobbalzare alcune signore mentre la porta dell’edificio si apriva e lasciava uscire dei bambini esultanti che correvano a destra e a sinistra.
Tanya sorrise mentre si raddrizzava e scrutava tra la folla di gente per vedere chi le interessava.
Ed eccola lì con il giubbotto grigio polvere ben chiuso e la sciarpa azzurra che pendeva da un lato per la corsa che stava facendo, gli occhi azzurri di quella bambina erano brillanti e vivi mentre i capelli ricci e biondi sobbalzavano ad ogni suo movimento.
Le guance erano leggermente arrossate mentre un sorriso naturale si stampava sul suo piccolo viso e il cuore batteva più forte.
“Mamma!” urlò la piccolina mentre correva incontro alla vampira che la sollevò senza fatica, sembrava di tenere tra le mani una piuma calda e morbida.
“Ange!” esclamò squillante Tanya dando un bacio alle guance morbide e tenere di sua figlia “Ti sei divertita oggi? E’ andato tutto bene?”
“Sì!” disse contenta la bimba baciando la guancia dell’immortale che rabbrividì per il piacere, le labbra umane erano soffici e delicate.
Tanya aprì la porta della macchina e legò Ange sul sedile posteriore, prese lo zaino della bambina e lo caricò dietro al bagagliaio per poi partire verso il supermercato.
“Dove andiamo mamma?” chiese ansiosa Ange mentre tentava di guardare fuori dal finestrino.
“Andiamo a fare la spesa, ormai hai mangiato tutto a casa! Se vuoi ti faccio assaggiare la zia Kate!”
Ange rise melodiosamente nella macchina riempiendo il cuore di Tanya di felicità, da molto tempo non si sentiva così completa.
Superò alcune macchine mentre chiamava sua sorella e le diceva che avrebbe ritardato per via di quella piccola sosta.
Dopo una quindicina di minuti arrivarono a destinazione e Tanya, preso il carrello, vi fece salire Ange nell’apposito posto.
L’aria calda del supermercato sferzò il viso dell’immortale quando entrò nell’enorme centro commerciale portandole odori di tutti i tipi e chiacchere di qualsiasi persona che risuonavano nelle sue orecchie prepotentemente.
La vampira percorse gli scaffali pieni di prodotti e di gente che borbottava sul prezzo dei cibi e degli alimentari che erano aumentati.
“Allora Ange, cosa vuoi per cena?” chiese Tanya mentre prendeva un paio di scatole di biscotti per la piccolina.
“Mmmm…” rifletté lei corrucciando il nasino all’insù e socchiudendo gli occhi, la vampira adorava quel gesto tanto naturale e baciò sulla fronte la sua bambina.
“Così mi distrai mamma!”
“Scusa! Allora non lo faccio più!” sorrise Tanya passando in un altro reparto.
Si ricordava la prima volta che era stata lì, tutto le era sembrato così strano e innaturale; in fondo lei si nutriva di sangue e vedere tutto quel cibo stipato dentro quel luogo l’aveva fatta rabbrividire.
“Voglio le patatine!” trillò Ange risvegliando la vampira dai suoi pensieri.
“Guarda che non ti fanno tanto bene sai, dopo ti verrà il mal di pancia come l’ultima volta!”
“Allora quello che vuoi tu!” esclamò decisa la bambina mentre tentava di afferrare la collana d’argento che penzolava al collo della sua mamma.
Tanya sospirò rassegnata e cominciò a prendere gli alimenti preferiti di quella piccola peste che ora giocava a cavallino dentro il carrello.
“Mamma, ho fame!” brontolò sua figlia nella sua direzione “Voglio il budino della zia!”
“Mi dispiace tesoro ma devo comprare gli ingredienti e per oggi devi accontentarti di questi…” e Tanya tirò fuori dalla borsa un pacchetto di biscotti al cioccolato.
Ange li prese sorridendo e cominciò a mangiarli mentre aspettava che sua madre finisse di fare le solite compere, dopo una mezzoretta il carrello era pieno e la vampira si avviò alle casse che cominciavano a riempirsi di gente.
“Mamma ho sete!” disse Ange mentre si dondolava avanti e indietro sul carrello, Tanya aprì la sua borsa e tirò fuori un succo di frutta; alcune signore di due casse più in là stavano sorridendo tra loro mentre guardavano rapite la bambina.
Tanya sorrise a sua volta osservano la sua piccola bere tranquillamente il succo, aveva solamente sei anni ma era già molto attiva e sveglia per la sua età.
Si sentiva ripetere da tutti che era bellissima e che le somigliava molto, peccato che non fosse sua.
Un’ombra passò sul viso dell’immortale mentre metteva le borse della spesa dentro il carrello e si avviava verso la macchina; nessuno sapeva che lei non avrebbe mai potuto avere figli.
“Mamma stai bene?” chiese preoccupata Ange fissandola con le sue iridi azzurre piene di ansia.
“Sì sì tranquilla, va tutto bene tesoro!” disse Tanya nascondendo l’espressione triste che le si era condensata sul volto marmoreo.
Dopo un’ora di macchina giunsero finalmente a destinazione: la casa della famiglia di Tanya era enorme e antica e si trovava sul limitare di un bosco, era stata costruita in stile vittoriano e le quattro possenti colonne segnavano l’ingresso della villa incorniciando l’immenso portone di legno di ciliegio.
Tanya prese le borse della spesa e fece scendere dall’auto Ange che si avviò a grandi passi verso la porta che si aprì mostrando il volto di Kate sorridente.
“Zia!” esclamò la bimba correndole incontro e allungando le mani per essere presa in braccio e subito fu accontentata.
“Hai sentito la mia mancanza?” chiese sorridendo Kate “Oppure quella del budino?”
“Il budino!”
“Ah, che piccola peste!” esclamò la sorella di Tanya mentre cominciava a solleticarle la pancia e la risata si spandeva nella casa.
“Chi è che fa questo rumore stonato?” domandò una voce maschile severa da dietro le spalle di Kate “Ma guarda un po’ chi abbiamo qui, Angelique sei tornata!”.
Garret, un vampiro alto, slanciato, con occhi bramosi color ambra e lunghi capelli biondi che teneva raccolti in un laccetto di pelle si affacciò sopra la spalla della sua compagna.
“Zio! Non sono stonata!” disse indignata Ange “E non mi chiamo Angelique!”
“Ahi, che male alle orecchie Angelique!”
“Ti faccio vedere io zio!”
La bambina balzò in braccio al nomade che cadde a terra fingendo che i pugnetti della bimba lo stessero ferendo mentre continuava a mugolare “Pietà Ange, pietà!” e la piccola rideva a crepapelle.
“Mi quierida!” esclamò Carmen andando a prendere la bimba che cominciò a inondarla di baci mentre Eleazar dava una mano a Tanya che portava dentro le borse della spesa.
Da quando Ange era entrata a far parte delle loro vite tutto era cambiato, era come se le loro stesse esistenze si fossero legate a quel tenero angioletto che ora abbracciava Carmen.
“Avanti mi perla, cambiati che tra poco la cena è pronta!” disse dolcemente Carmen mentre lasciava che la bambina corresse su per le scale seguendola a ruota.
“Allora le vacanze di Natale sono arrivate… Starà a casa fino al tre gennaio giusto?” chiese Kate mentre si avvicinava a Tanya.
“Sì, poi ritornerà a scuola. Ti ha chiamato Rey per caso?”
“No, non ha telefonato oggi…”
La vampira bionda tirò un sospiro di sollievo e cominciò a preparare da mangiare alla sua bambina che la raggiunse a breve con una tutina nera e i capelli raccolti in una coda di cavallo.
Tutti i vampiri si sedettero a tavola quando Ange cominciò a mangiare, raccontava delle cose che aveva fatto a scuola e di come si fosse presa un sacco di complimenti dalle maestre e naturalmente dai suoi amichetti per la sorpresa che aveva realizzato.
Verso le otto e mezza la bambina aveva finito tutto e mostrò fiera il disegno che aveva fatto per la sua famiglia.
Carmen si commosse e, anche se non versava lacrime lo si capiva benissimo dalle sue espressioni, insieme a Kate andarono subito ad appendere quel disegno al loro frigorifero.
Garret rideva per come Ange aveva fatto il naso storto a Kate mentre Eleazar sorrideva bonariamente, Tanya era consapevole che se avessero portato via quel piccolo angelo tutta la sua vita sarebbe tornata alla solita monotonia.
La bambina giocò fino a tardi con Garret e Kate mentre lei la osservava dal divano ridendo alla recita del nomade e di come Kate lo sgridasse ogni volta quando sbagliava le sue battute.
“Ok!” disse il compagno di sua sorella alzandosi “E’ ora che i bambini vadano a letto!”
“Io non sono una bambina! Sono già grande!”
“Lo so, infatti parlavo di me!” esclamò Garret suscitando l’ilarità dei presenti.
“Buonanotte!” disse Ange dando un bacio a tutti e correndo verso la sua mamma con aria felice.
Tanya la portò nella sua cameretta: al centro c’era un letto intagliato in mogano con coperte pesanti e azzurre che scendevano come acqua dai bordi del mobile.
L’immortale mise a letto la bambina che in pochi minuti chiuse gli occhi, lasciandosi trasportare dai suoi sogni mentre Tanya usciva dalla stanza mormorando “Buonanotte bambina mia…”.
 
   
 
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