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Autore: Blackie_    20/11/2011    0 recensioni
Bill è un angelo, o almeno dovrebbe esserlo, ma i suoi capelli corvini lo tradiscono, così come la sua profonda propensione verso i sentimenti umani e sbagliati che prova per Lara, una semplice ragazza terrena. Soltanto Tom, unico amico e confidente proverà ad aiutarlo, senza però riuscire a proteggerlo dallo stravolgimento di un Destino non scritto di cui soltanto Bill potrà essere l'artefice.
"Tutto pur di non essere come loro, tutto pur di non dover trascorrere un'eternità monotona, tutto pur di non essere un angelo"
Genere: Malinconico, Sovrannaturale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bill Kaulitz, Nuovo personaggio, Tom Kaulitz
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo IV: JunJun

Entrai nel grande palazzo fatto d'avorio bianchissimo, l'anima ancora aggrappata al mio dito, sembrava non avere intenzione di lasciarlo per nulla al mondo, quel gesto mi fece stranamente sorridere, non volevo lasciare che l'annullassero, riuscivo a sentire in lei molte potenzialità.
Bussai al portone dell'ufficio di Nike, lei era la Serafina più potente della zona, a lei spettavano i compiti e le decisioni più importanti, tra cui che cosa fare dei Non Nati che le si presentavano.
Ad aprirmi non fu lei però, bensì un angelo dai capelli biondo platino e gli occhi azzurri, dalle due paia di ali sulla schiena dedussi che si trattava di un Cherubino.
-Io sono Andreas, primo segretario ufficiale della Somma Serafina Nike- Si presentò, senza nascondere un grande orgoglio personale -Chi sei tu e che cosa vai cercando?- Mi domandò, io lo guardai storto ma mi ricomposi in fretta, sapevo come potessero essere suscettibili i potenti.
-Il mio nome è Bill e sono qui perché devo parlare urgentemente con Nike- Rispose, Andreas lo guardò dall'alto in basso e poi mi chiese:
-Hai un appuntamento?-
Scossi la testa
-Allora non posso lasciarti passare, ultimamente la Somma è molto impegnata e riceve solo sotto appuntamento- Il biondo fece per richiudere la porta, io alzai gli occhi e sollevai il braccio mostrando l'anima che fino a quel momento era rimasta nascosta dietro di me, e con mia grande sorpresa notai che le erano spuntate le dita sugli arti e sul viso era comparso un nasino e una piccola boccuccia sdentata che sorrideva sorniona al Cherubino, il quale restò un attimo interdetto, ma riacquistò in fretta la sua aria di superiorità
-Vedrò di fare un'eccezione per questa volta- Disse -Intanto puoi accomodarti, la Somma ti raggiungerà a breve-
L'ufficio era immenso, una grande Finestra occupava gran parte della parete, davanti ad essa c'era una scrivania di cristallo, mentre appoggiati ai muri vi erano scaffali pieni di libri, di qualunque genere e in ogni lingua del mondo. Accarezzai ammirato le copertine in pelle dei vari volumi, finché un urlo agghiacciante mi fece sussultare tanto da farmi rovesciare erroneamente alcuni tomi. Mi voltai di scatto, ma l'unica cosa che vidi fu l'anima che rideva rotolandosi sul pavimento, fra le labbra erano ora comparsi dei denti bianchissimi e regolari.
Sbuffai contrariato -Mi hai fatto prendere un bello spavento!- Dissi Sollevandola e appoggiandola su di una sedia -Tu non muoverti di qui ed evita di fare altri scherzetti, intesi?- Lei sbatté le palpebre che erano ora comparse a coprire i suoi occhi neri -Mi hai capito?- Le chiesi di nuovo, lei annuì. Era una cosa sorprendente, di norma le anime acquisivano il loro aspetto definitivo solo quando e se venivano trasformate in angeli, decisi di non farci caso e tornai a sistemare i libri caduti, sperando di riuscirci prima che entrasse Nike. Fra i tanti e pesanti volumi ce n'era uno più piccolo e sottile, cercai di leggerne il titolo ma non vi era alcuna scritta sulla copertina di pelle scura. Mentre ancora mi interrogavo sulla provenienza di quel libro sentii la porta aprirsi, istintivamente nascosi il libro nei pantaloni, incurante delle conseguenze a cui mi avrebbe potuto portare quel gesto. Feci appena in tempo perché un istante dopo Nike fece il suo ingresso nella stanza.
La sua figura emanava leggerezza e grazia da tutti i pori, nonostante le sei ali candide occupassero tutta la sua schiena, il corpo era avvolto in una veste azzurrina, leggermente sgambata e con una fascia corta che lasciava scoperto il ventre piatto, la pelle brillava di luce lunare e i capelli erano dorati e lucenti come il sole, acconciati sopra la testa lasciando liberi solo un paio di boccoli che le incorniciavano il viso, le labbra a bocciolo erano serrate in segno di austerità e gli occhi violacei saettavano ripetutamente da me all'anima. Mi schiarii la voce e comincia a parlare cercando di evitare quello sguardo inquisitore.
-Il mio nome è Bill- Mi presentai -E sono qui per chiedere che questo Non Nato sia abilitato a diventare un angelo-
La Serafina fissò intensamente l'anima, la quale abbassò lo sguardo e si attaccò di nuovo al mio dito, quasi volesse cercare protezione.
-Perché hai già iniziato il processo di trasformazione senza aver ottenuto il mio consenso?- Mi domandò indicando il Non Nato, al quale ora era spuntata una zazzera di capelli corvini sulla testa, io restai sorpreso da quell'accusa
-Le assicuro che non ho fatto niente, tutto questo è successo da solo, e comunque, io non ho la minima idea di come trasformare un'anima in angelo, mia Signora- Mi difesi, Nike si avvicinò e io aspettai un qualunque segno da parte di lei, ma inaspettatamente sorrise e accarezzò la testa dell'anima -Allora questa piccolina è davvero speciale- sussurrò dolcemente, l'anima rise ritrovando il buonumore, Nike le donò un ultimo, radioso sorriso e poi tornò a rivolgersi a me
-Penso che comunque tu centri qualcosa in tutto questo…probabilmente l'hai condizionata in qualche modo, non intenzionalmente intendo- Io la guardai senza capire
-Guardala, cerca di imitarti, guarda i suoi capelli!- Esclamò
-è cinese, penso sia normale che le siano spuntati dei capelli scuri- Obiettai, ma lei scosse la testa -Ho visto altri angeli di fisionomia asiatica, ma questo è solo il secondo che io abbia mai visto, in tutti i miei tremila anni, ad avere i capelli di questa tonalità di nero…Se non fossi stata presente il giorno del tuo arrivo, quasi dubiterei che tu fossi un angelo puro-
Mi ci volle un attimo per comprendere il reale significato delle sue parole
-L'ha definita come un angelo…questo vuol dire che la trasformera!- Esclamai non riuscendo a trattenermi, Nike sorrise:
-Certamente, ne dubitavi?-
Sorrisi raggiante
-Grazie…Anche a nome suo- Dissi indicando l'anima
-A proposito di nomi…- Disse la Serafina -Ti andrebbe di dargliene uno tu?-
Sgranai gli occhi
-Io?!- Chiesi stupefatto, Nike annuì, allora io cominciai a pensarci su. Volevo darle un nome cinese, visto il suo aspetto -JunJun*- Dissi alla fine -Ti piace?- Domandai rivolta all'anima, la quale cominciò a ripeterlo all'infinito -JunJun, JunJun, JunJun…-
-Direi di sì- Commentò Nike -Ora ti prego di scusarmi, ma devo finire delle commissioni urgenti- La salutai con un inchino e poi me ne andai, lasciando la piccola JunJun in buone mani.

Capitolo IV: JunJun

Entrai nel grande palazzo fatto d'avorio bianchissimo, l'anima ancora aggrappata al mio dito, sembrava non avere intenzione di lasciarlo per nulla al mondo, quel gesto mi fece stranamente sorridere, non volevo lasciare che l'annullassero, riuscivo a sentire in lei molte potenzialità.
Bussai al portone dell'ufficio di Nike, lei era la Serafina più potente della zona, a lei spettavano i compiti e le decisioni più importanti, tra cui che cosa fare dei Non Nati che le si presentavano.
Ad aprirmi non fu lei però, bensì un angelo dai capelli biondo platino e gli occhi azzurri, dalle due paia di ali sulla schiena dedussi che si trattava di un Cherubino.
-Io sono Andreas, primo segretario ufficiale della Somma Serafina Nike- Si presentò, senza nascondere un grande orgoglio personale -Chi sei tu e che cosa vai cercando?- Mi domandò, io lo guardai storto ma mi ricomposi in fretta, sapevo come potessero essere suscettibili i potenti.
-Il mio nome è Bill e sono qui perché devo parlare urgentemente con Nike- Rispose, Andreas lo guardò dall'alto in basso e poi mi chiese:
-Hai un appuntamento?-
Scossi la testa
-Allora non posso lasciarti passare, ultimamente la Somma è molto impegnata e riceve solo sotto appuntamento- Il biondo fece per richiudere la porta, io alzai gli occhi e sollevai il braccio mostrando l'anima che fino a quel momento era rimasta nascosta dietro di me, e con mia grande sorpresa notai che le erano spuntate le dita sugli arti e sul viso era comparso un nasino e una piccola boccuccia sdentata che sorrideva sorniona al Cherubino, il quale restò un attimo interdetto, ma riacquistò in fretta la sua aria di superiorità
-Vedrò di fare un'eccezione per questa volta- Disse -Intanto puoi accomodarti, la Somma ti raggiungerà a breve-
L'ufficio era immenso, una grande Finestra occupava gran parte della parete, davanti ad essa c'era una scrivania di cristallo, mentre appoggiati ai muri vi erano scaffali pieni di libri, di qualunque genere e in ogni lingua del mondo. Accarezzai ammirato le copertine in pelle dei vari volumi, finché un urlo agghiacciante mi fece sussultare tanto da farmi rovesciare erroneamente alcuni tomi. Mi voltai di scatto, ma l'unica cosa che vidi fu l'anima che rideva rotolandosi sul pavimento, fra le labbra erano ora comparsi dei denti bianchissimi e regolari.
Sbuffai contrariato -Mi hai fatto prendere un bello spavento!- Dissi Sollevandola e appoggiandola su di una sedia -Tu non muoverti di qui ed evita di fare altri scherzetti, intesi?- Lei sbatté le palpebre che erano ora comparse a coprire i suoi occhi neri -Mi hai capito?- Le chiesi di nuovo, lei annuì. Era una cosa sorprendente, di norma le anime acquisivano il loro aspetto definitivo solo quando e se venivano trasformate in angeli, decisi di non farci caso e tornai a sistemare i libri caduti, sperando di riuscirci prima che entrasse Nike. Fra i tanti e pesanti volumi ce n'era uno più piccolo e sottile, cercai di leggerne il titolo ma non vi era alcuna scritta sulla copertina di pelle scura. Mentre ancora mi interrogavo sulla provenienza di quel libro sentii la porta aprirsi, istintivamente nascosi il libro nei pantaloni, incurante delle conseguenze a cui mi avrebbe potuto portare quel gesto. Feci appena in tempo perché un istante dopo Nike fece il suo ingresso nella stanza.
La sua figura emanava leggerezza e grazia da tutti i pori, nonostante le sei ali candide occupassero tutta la sua schiena, il corpo era avvolto in una veste azzurrina, leggermente sgambata e con una fascia corta che lasciava scoperto il ventre piatto, la pelle brillava di luce lunare e i capelli erano dorati e lucenti come il sole, acconciati sopra la testa lasciando liberi solo un paio di boccoli che le incorniciavano il viso, le labbra a bocciolo erano serrate in segno di austerità e gli occhi violacei saettavano ripetutamente da me all'anima. Mi schiarii la voce e comincia a parlare cercando di evitare quello sguardo inquisitore.
-Il mio nome è Bill- Mi presentai -E sono qui per chiedere che questo Non Nato sia abilitato a diventare un angelo-
La Serafina fissò intensamente l'anima, la quale abbassò lo sguardo e si attaccò di nuovo al mio dito, quasi volesse cercare protezione.
-Perché hai già iniziato il processo di trasformazione senza aver ottenuto il mio consenso?- Mi domandò indicando il Non Nato, al quale ora era spuntata una zazzera di capelli corvini sulla testa, io restai sorpreso da quell'accusa
-Le assicuro che non ho fatto niente, tutto questo è successo da solo, e comunque, io non ho la minima idea di come trasformare un'anima in angelo, mia Signora- Mi difesi, Nike si avvicinò e io aspettai un qualunque segno da parte di lei, ma inaspettatamente sorrise e accarezzò la testa dell'anima -Allora questa piccolina è davvero speciale- sussurrò dolcemente, l'anima rise ritrovando il buonumore, Nike le donò un ultimo, radioso sorriso e poi tornò a rivolgersi a me
-Penso che comunque tu centri qualcosa in tutto questo…probabilmente l'hai condizionata in qualche modo, non intenzionalmente intendo- Io la guardai senza capire
-Guardala, cerca di imitarti, guarda i suoi capelli!- Esclamò
-è cinese, penso sia normale che le siano spuntati dei capelli scuri- Obiettai, ma lei scosse la testa -Ho visto altri angeli di fisionomia asiatica, ma questo è solo il secondo che io abbia mai visto, in tutti i miei tremila anni, ad avere i capelli di questa tonalità di nero…Se non fossi stata presente il giorno del tuo arrivo, quasi dubiterei che tu fossi un angelo puro-
Mi ci volle un attimo per comprendere il reale significato delle sue parole
-L'ha definita come un angelo…questo vuol dire che la trasformera!- Esclamai non riuscendo a trattenermi, Nike sorrise:
-Certamente, ne dubitavi?-
Sorrisi raggiante
-Grazie…Anche a nome suo- Dissi indicando l'anima
-A proposito di nomi…- Disse la Serafina -Ti andrebbe di dargliene uno tu?-
Sgranai gli occhi
-Io?!- Chiesi stupefatto, Nike annuì, allora io cominciai a pensarci su. Volevo darle un nome cinese, visto il suo aspetto -JunJun- Dissi alla fine -Ti piace?- Domandai rivolta all'anima, la quale cominciò a ripeterlo all'infinito -JunJun, JunJun, JunJun…-
-Direi di sì- Commentò Nike -Ora ti prego di scusarmi, ma devo finire delle commissioni urgenti- La salutai con un inchino e poi me ne andai, lasciando la piccola JunJun in buone mani.

 
  
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