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Autore: Unbreakable_Vow    21/11/2011    18 recensioni
Ma tu non sei un capo, non ne hai la stoffa, per quanto la tua famiglia, i tuoi amici ed i tuoi colleghi pensino e ti ripetano il contrario.
Tu sai di non esserlo.
Infatti inizi a ridere

Perché il mondo ha bisogno di Repayement!
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Harry Potter, Lily Luna Potter, Severus Piton | Coppie: Lily Luna/Severus
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Scrivere è come allenarsi: se non lo si fa spesso si rischia di perdere la mano, e di ritrovarsi di fronte la pagina bianca e mille idee per la testa. Mai come questa volta mi sono resa conto che è così: non scrivevo da un po' (mi limitavo a tradurre la mia piccola storia preferita) e mi sono ritrovata ad avere un po' di difficoltà. Ma alla fine ce l'ho fatta, e devo dire che sono orgogliosa di questa piccola shot ^^
Metto le mani avanti dicendo, fin da subito, che è una Repayement, vale a dire una Severus/Lily Luna. Come dite? Come diavolo ha fatto a venirmi in mente una coppia simile? Beh, chiedetelo a queste signorine del gruppo di Repayment Ita e troverete tutte le vostre risposte, oltre che cinquantamila perché e percome su quanto questa coppia dovrebbe esistere. Ma preparatevi a non uscire da quella pagina se non innamorati persi della suddetta coppia, fantasticando su una piccola peste rossa che infastidisce il nostro tanto amato professore.
Bene, parliamo dell'avviso OOC. E' per Severus. Ora, potrei impiegare ore a spiegarvi perché per me questo Severus è assolutamente IC, ma credo che l'unico risultato sarebbe quello di annoiarvi a morte. Vi dico soltanto, che, secondo me, la guerra cambia le persone, o almeno smorza i tratti del carattere più duri.
E poi, dai, stiamo parlando dell'uomo dell'Always. Davvero non gli riconoscete un briciolo di cuore?
Fatto sta che comunque l'avviso lo metto, onde evitare spiacevoli fraintendimenti.
Beh, dopo aver fatto una nota più lunga della storia, vi lascio alla lettura. Spero che gradiate!



Titolo: Almeno un Potter
Autore: Unbreakable_Vow
Beta-reader: Cabiria Minerva

Personaggi: Harry Potter, Severus Snape, Lily Luna Potter, Weasley Family, Ginny Potter, Albus Potter, James Sirius Potter, Scorpius Malfoy. Con un cameo del buon vecchio Voldemort.
Ambientazione: Post DH
Frase-chiave: Ma tu non sei un capo, non ne hai la stoffa, per quanto la tua famiglia, i tuoi amici ed i tuoi colleghi pensino e ti ripetano il contrario. Tu sai di non esserlo. Infatti inizi a ridere
Genere: Introspettivo & Romantico (diciamo che ormai vanno di pari passo con me)
Rating: Verde
Avvertimenti: What if?, One-shot, Het, Slash, OOC (forse?), Fluff


Almeno un Potter


‎"Non sperarci Lily, tuo padre non ti dirà mai dov'è!"
Quasi come se le parole di Ginny fossero state rivolte a te invece che a tua figlia, tutta la tavolata si volta verso il camino acceso di fronte al quale tu, Harry Potter, ti ritrovi ad essere seduto, pietrificato, incapace di pensare. Chiede conferma, quella moltitudine di teste dei più svariati colori; conferma che tu non asseconderai tua figlia, che le impedirai di compiere una simile follia.
Tu, dal canto tuo, non riesci nemmeno a ragionare sulle parole che ha detto tua moglie: dacché Lily è entrata, dicendo quello che ha detto senza aspettare nemmeno un secondo dopo aver varcato la soglia, la tua bocca non è stata capace di emettere alcun suono. E se le grida e gli scontri che hanno seguito la confessione di tua figlia - che non è più una bambina, non lo è più da un po', ragioni all'improvviso - hanno riempito immediatamente tutte le stanze della Tana, tu invece sei rimasto lì, immobile, fermo, ad assistere spaesato ed incredulo all'ennesimo tiro che il Fato ha deciso di giocare a te e a tutte le persone a cui in qualche modo sei legato.
Lily... pensi, a malapena capace di una qualche coerenza. Non sai cosa fare in quest'istante, mentre tutta la tua famiglia aspetta una risposta. La tensione pregna l'aria come l'umido che preannuncia un temporale.
Prendi un profondo respiro - ti accorgi solo in quel momento di aver trattenuto il fiato - e punti gli occhi direttamente su di lei, tua figlia, la donna che ami con tutto il cuore. Coraggio, ti dici, provando a farti forza. Concentrati.
Tutti si sono sempre aspettati grandi cose da te, Harry.
Che lo volessi o meno - e per la maggior parte delle volte non lo volevi affatto - la collettività ti eleggeva come leader, perno nel loro ideale e guida nelle loro azioni, e tu ti ritrovavi a dover indossare panni che non ti si addicevano, che non reputavi adatti a te, ma che gli altri ti imponevano di mettere, mentre tu ti barcamenavi per fare in modo di non inciamparvi dentro.
Adesso ti senti esattamente allo stesso modo, solo che stavolta i panni sono stretti. I volti dei tuoi cari attendono la tua decisione, quella che, nella moltitudine di voci contrastanti che ti circonda, sarà la più ascoltata e, come un ordine perentorio, darà loro una condotta da seguire.
E allora forza Harry, comportati come un vero capo e decidi. Vogliono questo da te, no?
Ma tu non sei un capo, non ne hai la stoffa, per quanto la tua famiglia, i tuoi amici ed i tuoi colleghi pensino e ti ripetano il contrario.
Tu sai di non esserlo.
Infatti inizi a ridere.
Ridi come non hai mai riso in vita tua; ridi e ti senti libero nel farlo, quasi fosse una cosa che rimandavi da anni e che finalmente hai deciso di compiere; ridi di tutto, di tutti e anche di te stesso.
Ridi perché quella che senti, a discapito di tutta la logica dell'Universo, è la pura felicità.
E mentre la tua famiglia ti guarda incredula, chiedendosi se tu sia impazzito completamente (reazione più che plausibile dopo le parole di Lily), tu continui a ridere, e, quasi fossero dotati di vita propria, i ricordi riempiono la tua testa, senza che tu possa esercitarci sopra alcun controllo.
E rimani così, a ridere e a ricordare, per un tempo che ti sembra infinito.
Ricordi la fine della guerra, i giorni passati al San Mungo in attesa che il tuo ex insegnante - che credevi ti odiasse, lo credevi davvero, prima di renderti conto quanto fossi stato stupido a pensare una cosa simile - guarisse. Ricordi la tensione all'altezza dello stomaco che provavi ogniqualvolta un leggero miglioramento era seguito da un forte peggioramento, in un equilibrio precario che ti ha fatto passare ben più di una notte a temere il peggio.
Ricordi quando finalmente quell'uomo a cui devi tutto - e quando dici tutto intendi davvero tutto - ha aperto gli occhi, e ricordi nitidamente la sua prima espressione quando ti ha visto di fronte a lui, seduto vicino al letto. Era un misto di sorpresa, vergogna, e rabbia forse? Qualunque cosa fosse, ti ha fatto sorridere di un sorriso pieno. Eri sollevato e contento e spaesato, te lo ricordi bene.
Ricordi i successivi impegni presi con l'intero mondo magico, i mesi frenetici passati a spostarti da un angolo all'altro del pianeta, e i rari momenti in cui riuscivi a fermarti per più di cinque minuti e buttare giù una lettera per i tuoi cari. Ricordi di aver scritto spesso a quell'uomo che lentamente cominciavi a capire, e di aver ricevuto pochissime lettere di risposta - per di più molto fredde e distaccate. Ricordi che questo non ti pesava, che lo reputavi normale, e che non ti sei arreso a quella dimostrazione di distacco.
Ricordi di esserti presentato alla sua porta, il primo anniversario dalla fine della guerra - abitava ancora in quella vecchia casa di Spinner's End, e tu sei riuscito a smaterializzarti lì sfuggendo dalla folla impazzita - e di aver fatto il diavolo a quattro per convincerlo a parlarti di sua madre, della loro amicizia, della sua vita intera. Ricordi le sue frasi taglienti e le tue grida, e quel misto di sconforto e rabbia che quel giorno ha fatto da padrone nel tuo cuore.
Ricordi con soddisfazione di aver vinto quella piccola battaglia, alla fine. Ricordi il dolore dei suoi occhi, la leggera incrinatura della sua voce mentre parlava di quel 31 Ottobre, e ricordi perfettamente di averlo abbracciato alla fine, compiendo forse il gesto più audace che tu abbia mai fatto. Ricordi che per poco non ricevesti una maledizione Cruciatus in risposta.
E poi ricordi i sorridi di Ginny, l'amore ritrovato fra di voi, il vostro fidanzamento, lo splendido matrimonio alla Tana, i vostri tre bambini, la placida felicità che, accanto a lei, scandiva il lento ritmo dei giorni. Ricordi la prima volta che James ha vomitato sul divano di Spinner's End - una cosa che Severus ti rinfaccia ogni volta che può - o il blaterare di Albus al suo quinto Natale su quanto volesse diventare come lo zio Severus da grande. Una delle tue risate la dedichi a quel progetto divenuto realtà, a tuo figlio che adesso insegna Pozioni a Hogwarts.
Ma più di tutto ricordi lei, la tua bambina. Ricordi quando da piccola si aggrappava alla gamba dei pantaloni di Severus - mai chiamato zio da lei, mai - per convincerlo a farla ballare durante il cenone di Capodanno. Ricordi le volte in cui andavano insieme al parco giochi - esattamente quel parco giochi - e quanto i suoi occhi azzurri brillassero di gioia ogniqualvolta tornava da quelle giornate sulle altalene.
Ricordi l'orgoglio di cui era pregna la sua lettera quando ti ha annunciato di essere finita fra le Serpi, un foglio fittamente scritto in cui ti pregava di farlo sapere con cautela allo zio Ron - lui invece lo ha sempre chiamato zio - e di darle l'indirizzo di Severus, per comunicarglielo lei stessa. Ricordi di aver ricevuto, circa due giorni dopo, una chiamata via camino dal suddetto Severus, che ti ha rimproverato per quella concessione alla bambina, ma che aveva negli occhi una malcelata soddisfazione per la Casa in cui era stata smistata la piccola Lily.
Ricordi gli anni che sono seguiti, in cui Severus ha abbandonato quella vecchia casa per trasferirsi in campagna, una villetta isolata nel mezzo del verde. Ricordi quando gli dicesti, andandolo a trovare per la prima volta, che ti sembrava troppo chiara e luminosa per un uomo oscuro e perfido come lui, e di essere scoppiato a ridere immediatamente dopo aver pronunciato quegli aggettivi, così tanto lontani dall'uomo che, negli anni, avevi imparato a conoscere.
Ricordi che Lily andava spesso a trovarlo, nei finesettimana che Hogwarts lasciava liberi agli studenti, e che ti chiamava via camino da lì raccontandoti un sacco di aneddoti buffi. Ricordi che Albus la seguiva spesso - da buon fratello maggiore e compagno di Casa - e che ormai sentire Severus borbottare sulla sua "condanna eterna" di avere a che fare con i Potter ti provocava soltanto un leggero sorriso. Sapevi che non gli pesava sul serio, non più.
E poi ricordi la tua Lily piangere, nel mezzo della sua quattordicesima estate, dicendoti di essersi innamorata. Ricordi di esserti chiesto chi fosse il suo amore, all'epoca, e di averne parlato anche con Severus, il quale però non aveva saputo fugare nessuno dei tuoi dubbi.
Ricordi di esserti detto che, pur di veder felici i tuoi figli, avresti accettato che amassero chiunque avrebbero preferito nella loro vita; questo prima di ricevere, in pieno Agosto, una visita a sorpresa da Malfoy, inviperito fino alla punta dei capelli, che ti annunciava con voce funerea che il tuo figlio maggiore si portava a letto il suo.
Ricordi di aver reagito male, e per un attimo le risa si smorzano. Ricordi di aver urlato a James quanto fosse stupido, quanto ti avesse deluso, e, da perfetto idiota immaturo quale sei, di aver sbattuto la porta di casa senza nemmeno sentire le ragioni di tuo figlio. Ricordi che, quella volta, l'intero clan Weasley partì alla tua ricerca, ma che alla fine fu Severus a trovarti, in mezzo al gelo tipico dei cimiteri, di fronte la tomba dei tuoi genitori.
Ricordi che quella fu la prima volta in cui fu lui ad abbracciarti e ad aiutarti, con dolcezza, a riprendere il controllo di te stesso, facendoti ragionare. Ricordi come ti fece capire che stavi sbagliando, che avevi ferito mortalmente il tuo piccolo James, che avevi creato in lui uno squarcio che difficilmente sarebbe mai guarito del tutto. Ricordi di esserti sentito un verme e di essere corso immediatamente alla sua porta, pregandolo - e piangendo fino a consumare le lacrime - di perdonarti per essere stato un tale mostro.
Ricordi con una stretta al petto il momento in cui James ti ha perdonato e ti ha abbracciato, con una forza tale che credevi che il cuore ti sarebbe scoppiato nello petto. Ricordi i pianti della tua famiglia - e sono stati tanti, forti ed intensi - e ancor di più le parole di Lily: quelle le ricordi alla perfezione.
Non si dovrebbero mettere freni all'amore.
Ricordi quando Scorpius venne a passare da voi il suo primo Natale, sopportando stoicamente tutte le occhiatacce e le remore del vostro branco - triste da dire, ma all'epoca lo siete stati - per poi scoprirsi in tutta la sua gentilezza e cordialità, sciogliendo in un batter di ciglio i vostri dubbi. Ricordi come James lo tenesse stretto e gli baciasse la nuca, mentre lui si accoccolava sul suo petto, e di come Lily li guardasse stregata, con un fondo di malinconia negli occhi che ti faceva star male. Ricordi di esserti chiesto se amasse ancora quell'uomo dell'estate precedente, e del perché Lily non volesse mai parlarti di lui.
Ricordi che fu Albus a dirti che Lily non mangiava più, che deperiva a vista d'occhio, e ricordi l'ansia di Severus nel sapere che la sua Potter preferita - perché lo era, senza alcun dubbio - fosse ridotta in un tale stato.
Ricordi quanto la infastidissero l'insistenza di Hugo, la rabbia di James, le occhiate inquisitorie di Albus e l'evidente apprensione di te e Ginny. Ricordi che quell'estate si rifugiò a casa di Severus, dicendo di non voler essere disturbata da nessuno, solo perché lì poteva essere finalmente lasciata in pace - per quanto preoccupato, la natura di Severus gli avrebbe vietato di insistere sul malessere di Lily.
Poi ricordi l'inizio del settimo anno di Lily - quando James ormai già lavorava negli Auror e Albus stava per iniziare il praticantato come insegnante - e quel tuo avvertire che qualcosa di impensabile sarebbe avvenuto, una capacità di percezione che ti porti dietro dai tuoi anni contro Voldemort, con la sola differenza che adesso, a confermare il tutto, non c'è più una cicatrice che brucia.
Sensazione che ti ha accompagnato fino a qualche giorno fa, quando qualcosa - che allora non hai compreso - ha effettivamente iniziato a smuoversi.
Una lettera di poche frasi, niente di più di qualche semplice informazione.
Devo andarmene. Lascio a te l'indirizzo della mia nuova abitazione. Non darlo a nessun altro.
Severus.
Ma adesso finalmente ti è tutto chiaro.
So che Severus ti ha detto dov'è andato, papà. Dammi l'indirizzo. Devo andare da lui e dirgli che lo amo, e che non me ne frega niente di tutti i suoi stupidi problemi logici che può tirar fuori. Sono disposta ad andare in capo al mondo pur di averlo, e nessuno di voi mi fermerà.
Insieme al ricordo di quelle parole, si fermano anche le tue risate. I tuoi occhi sono pieni di lacrime per il troppo ridere, e le mani con cui ti sei tenuto fino ad ora la pancia vi si posano sopra per strofinarli.
Non hai nessun dubbio su quello che devi fare.
"Terzo cassetto della cucina, quello dove ci sono le tovaglie. Si trasferirà stasera comunque, ora non so dove sia, probabilmente a sbrigare delle pratiche. E, Lily" aggiungi, perché devi farlo, "prenditi cura di lui. Siamo in troppi ad averlo ferito senza che facessimo nulla per rimediare."
Almeno un Potter, o una Lily, deve dargli l'amore che merita aggiungi nella tua testa, ma non fai in tempo a pronunciare quelle parole perché tua figlia si scaraventa dalla porta verso la tua direzione e ti immerge in un abbraccio stritolante, le lacrime che dal suo viso cadono direttamente sulla tua spalla.
E' una litania di "Grazie" quella che ti giunge alle orecchie, e prima che tu possa rispondere Lily ti bacia la guancia, dolce, ed esce via dalla Tana, rivolta verso il suo amore.
Conosci la capacità di amare di Severus, e sai che, una volta rotte tutte le sue barriere, donerà a tua figlia una dedizione talmente forte da renderla felice per il resto dei suoi giorni. Onestamente, non riesci a pensare ad un futuro migliore per lei.
"Hai davvero concesso a nostra figlia di andare da lui?!?"
Tutti si sono sempre aspettati grandi cose da te, Harry.
Che lo volessi o meno - e per la maggior parte delle volte non lo volevi affatto - la collettività ti eleggeva come leader, perno nel loro ideale e guida nelle loro azioni. Ma era la stessa collettività a mangiarti vivo, letteralmente, quando vedeva nei tuoi gesti qualcosa di abominevole. Non è stato forse così, quando hai annunciato al mondo intero la venuta di Voldemort?
"Come puoi permettere che stia con un uomo che le passa quasi cinquant'anni?"
E allora forza Harry, comportati come un vero uomo e giustificati. Giustifica perché hai scelto di lasciar andare via Lily, perché hai permesso che il suo desiderio prevalesse sulla ferrea logica.
Giustifica ciò che Dumbledore ti ha sempre insegnato, e che hai imparato dal sacrificio di tua madre: che l'amore può ed è tutto, e che vince sotto ogni aspetto.
E' con molto rammarico per la tua famiglia tanto cieca - tranne per James e Scorpius, che ti guardano con occhi pieno di orgoglio - che inizi a fare il tuo discorso.
Un pensiero ti attraversa la mente, comunque, poco prima di iniziare.
Ci manda solo che rinasca Voldemort e mi chieda la mano del mio ultimo figlio rimasto.
Ma pensi, rincuorato, che sia uno scenario troppo assurdo per potersi avverare.*




*capita l'ovvia citazione, vero? Cosa, come no? Non conoscete Doppelgaenger? E che diavolo state aspettando?? Fiondatevi a leggerla!
   
 
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