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Autore: RiverSong96    22/11/2011    5 recensioni
" Percepivo uno strano rumore, un bip tipo quello delle apparecchiature degli ospedali che progressivamente acquistava velocità, la giusta frequenza di un battito cardiaco."
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Awake and alive

Capitolo 1

Era tutto buio, faceva freddo e non riuscivo a muovermi. Avevo le dita delle mani e dei piedi intorpidite, quasi come se mi stessi svegliando da un lungo sonno. Percepivo uno strano rumore, un bip tipo quello delle apparecchiature degli ospedali che progressivamente acquistava velocità, la giusta frequenza di un battito cardiaco. 
Quando finalmente riuscii a schiudere le palpebre l'unica parola con cui avrei mai potuto descrivere quel posto era...freezer. Era un maledetto freezer! 
Un sacco di fili elettronici erano collegati biunivocamente a me e a delle apparecchiature, il bip stava cominciando ad aumentare freneticamente, era il mio cuore che batteva in quel modo.
Cominciai a staccare i fili che mi collegavano alle macchine e dove prima nella mia pelle erano conficcati gli aghi, talmente grandi da sembrare quelli dei cavalli, cominciarono a colare piccole gocce di sangue, ma attualmente ero più sconvolta dagli abiti che indossavo. Quei vestiti erano una cosa...indecente! Avevo addosso stretti pantaloni di pelle nera in degli stivali senza tacco, alti fino al ginocchio e con le borchie, una canotta nera aderente e una giacca di pelle nera che mi arrivava fin sotto il sedere. Doveva essere senz'altro un brutto sogno, non avevo motivo di trovarmi in un freezer gigante vestita come una puttana, ah quanto avrei voluto uno specchio per vedere in che stato ero ridotta, ma tanto era solo un sogno. 
Cominciai a gironzolare per la stanza, in cerca di qualcuno o qualcosa che potesse farmi uscire. Nel freezer gigante c'erano una vasta gamma di macchinari , su un lato della parete c'era una scaffalatura con vari tipi di siringhe dagli aghi enormi, come quelli che avevo conficcati nelle braccia, e medicinali colorati in bustina da flebo. Un sogno abbastanza ehm....pittoresco. 
Finalmente individuai la porta, ma non era una porta qualsiasi. Era come quella del bunker del casino' nel film Ocean's Eleven ,aveva una gran quantità di serrature complesse e non avevo modo di aprirla. Sembrava quasi una prigione. Ero andata anche alla ricerca di finestre, ma di loro non c'era traccia, forse era normale in un freezer non trovare finestre, ma trovare quella porta così...blindata sicuramente non entrava nei miei parametri del normale.

-La ragazza è stabile, tiriamola fuori.-disse il dottor Figal
-Cosa dicono le analisi?-chese padre Rodri
-E' in buono stato, meglio di quando è arrivata. Tutti i tessuti sono stati ricostituiti e non ci sono più segni di traumi. Direi che è pronta per redimersi.-
Le varie serrature che sigillavano la porta scattarono una dopo l'altra e la porta strusciò sul pavimento facendo entrare una fioca luce al neon come quella delle scuole e degli ospedali...cavolo, anche mentre sognavo pensavo alla scuola...era un tormento! Dalla porta entrarono due uomini, uno con addosso un ampio camice da medico, l'altro era un prete. Erano entrambi sulla cinquantina, uno coi capelli grigi e basso, l'altro alto coi capelli neri radi.
-Buongiorno signorina, ben svegliata. Io sono il dottor Figal e lui è padre Rodri-disse l'uomo dai capelli grigi.
-Ok, questo è uno dei sogni più realistici che io abbia mai fatto, ma il gioco è bello quando dura poco. Voglio svegliarmi!-
Il dottor Figal non si scompose minimamente, rimase impassibile,come se quello che avessi detto non potrebbe mai succedere.
-Cara ragazza, questo non è un sogno, è la realtà. Forse non ricordi quello che è successo, il motivo per cui ti trovi in una camera criogenica ma prima o poi lo ricorderai. Il passato ritorna sempre.-
-Va bene- dissi in tono accondiscendente
-Allora ho due domande, uno:perchè sono qui? Due:perchè sono vestita come una prostituta!?!-
Il dottor Figal si sfilò gli occhiali, pulì le spesse lenti con una pezzolina e li posizionò di nuovo sul naso
-Non posso rispondere a nessuna delle due domande che mi hai posto.-
-Perchè?- 
-Perchè solo ricordando potrai credere che questo non è un sogno. Adesso vieni, andiamo nel mio ufficio così potrai fare due chiacchiere con padre Rodri.-
-E se non volessi venire?- dissi in tono di sfida
-Be' a quel punto allora dovremmo prenderti con la forza, ma sono sicuro che non succederà perchè sono certo al cento per cento che, anche se non lo dai a vedere, la curiosità ti sta uccidendo-
disse con un sorriso appena accennato scoprendo per un attimo una fila di denti dritti e bianchi, ma con un tono che non ammetteva repliche.
Il medico non aspettò neanche la mia risposta, i due uomini si voltarono e si avviarono per il corridoio senza neanche vedere se li stessi seguendo. Sapevano che li avrei seguiti perchè il dottor Figal aveva ragione: la curiosità mi stava davvero uccidendo.

   
 
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