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Autore: ellacowgirl in Madame_Butterfly    22/11/2011    7 recensioni
Paring: KakaTsu/SasuSaku/NaruHina/ShikaTema/NejiTen/SaiIno/Itachi/orochimaru
Konoha è fortemente divisa al suo interno, non esistono più chunin, jonin o hokage ma soltanto un gruppo di ninja che ha preso il sopravvento sul Villaggio e lo ha trasformato in una vera e propria dittatura monarchica, retta dal suo capo Orochimaru. E poi ci sono le kunoichi, le donne e le ragazze che non hanno alcuna intenzione di sottostare al volere maschile e per questo vivono rintanate nei sotterranei e negli angoli più bui e segreti di Konoha, nel tentativo di riuscire a prendere il sopravvento: sono le ribelli, le insorgenti, capitanate da Tsunade.
Entrambi gli schieramenti sono disposti a tutto pur di ottenere ciò che vogliono, ma cosa accadrà se a spaccare quel muro di battaglie e vendette saranno i sentimenti, le emozioni, l’attrazione che un uomo prova per una donna e viceversa?
Tra rapimenti, violenze e strategie d’attacco i nostri protagonisti saranno coinvolti in un giro di passioni e battaglie che li costringerà, prima o poi, a fare una scelta.
PS. Non è un trattato femminista!! Non tutti i maschi sono “cattivi” diciamo, così come non tutte le femmine sono “buone”… Apparentemente la situazione può sembrare tale ma non sarà assolutamente sempre così!
Genere: Azione, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tsunade, Un po' tutti | Coppie: Hinata/Naruto, Neji/TenTen, Sasuke/Sakura
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Ansimava pesantemente, gli occhi sgranati fissavano una figura dinnanzi a sé mentre questi sanguinavano senza riuscire ad essere trattenuti.
Il respiro era irregolare ed il suo corpo totalmente incapace di muoversi a causa di numerosi muscoli lacerati e del chakra ormai definitivamente esaurito.
Teneva la lunga spada affilata ancora tesa in avanti, affondata in un corpo che di vitale non aveva ormai più nulla: lo fissava ancora, lo sfidava ancora, non voleva arrendersi dinnanzi all’evidenza.
 
Ma rimase calmo ed impassibile mentre vedeva quell’ironia vivere ancora in quegli occhi gialli e maliziosi che andavano lentamente spegnendosi, mentre invano entrava di restare attaccato a quella vita inutile e depravata.
 

- Alla fine… Hai vinto tu… Sasuke.- 

Il moro restava immobile, ancora sconvolto mentre vedeva un rosso macabro colorare quell’argento luminoso ed affilato, che nonostante il pomeriggio tardo pareva ancora splendente.
Gli sorrise con cattiveria un’ultima volta, prima di lasciarsi cadere a terra all’indietro mentre il sibilo fastidioso del suo corpo che si liberava di quella lama squarciava l’aria rendendo l’atmosfera ancora più tesa ed insostenibile.
 
Un tonfo, un rumore, una vittoria.
Sasuke fissò quel corpo privo di vita con lo sguardo ancora sconvolto: non riusciva ancora a crederci, ce l’aveva fatta.
Aveva vendicato suo fratello, aveva vendicato tutti coloro che erano stati oppressi da quel dittatore: ma soprattutto aveva vendicato se stesso, proteggendo chiunque da quella sua terribile minaccia.
 
Lasciò cadere la spada a terra, incapace di reggerla, incapace di avere ancora la forza di sostenersi ma no, non poteva morire adesso: anche se il corpo bruciava, anche se gli occhi lacrimavano di dolore ed ogni cellula reclamava aiuto, lui non poteva mollare adesso, non dopo tutto quello che suo fratello aveva fatto per lui!
 
Tentò di muoversi, ma gli fu fatale: una fitta acutissima gli percorse la schiena ed ogni nervo del suo corpo sussultò, tanto che sentì i propri sensi farsi più fievoli, la terra come scomparire sotto i suoi piedi…
 
No… Non può finire così… Sakura…
 
Era assolutamente anomalo da parte sua pensare a qualcun altro in un momento del genere, soprattutto ad una ragazza ma per una volta non si sentì uno stupido: lei era il futuro che gli era stato oscurato per troppo tempo, e ferite o non ferite non vi avrebbe rinunciato per nulla al mondo.
Sentì il vuoto dietro di sé e voltò istintivamente il capo nella direzione in cui fino a poco prima giaceva suo fratello, il suo amato fratello, ma con un certo stupore non lo vide, la pozza di sangue restava priva di un corpo vuoto che l’alimentasse.
Scosse il capo, non badando a tale sottigliezza e dando la colpa alla sua vista particolarmente annebbiata, mentre attendeva il doloroso contatto con il terreno, a peso morto.
 
Era convinto di non potercela fare, ma era altrettanto convinto di dover resistere, a qualunque costo.
Strinse i denti, pronto per l’impatto, quando qualcosa attutì la sua caduta, lasciandolo ulteriormente sorpreso mentre si sentiva appoggiare delicatamente a terra da due braccia forti ma non troppo robuste.
 

- Sasuke! Sasuke mi senti?! – 

No, non era una voce femminile…
Però, però la conosceva e così decise che si sarebbe aggrappato a quello straccio di vita con tutta la volontà che aveva, così riuscì a muovere leggermente le palpebre fino a delineare il profilo del ragazzo che gli stava dinnanzi e che cercava di tenerlo sveglio nel migliore dei modi che conoscesse, nonostante tutto.
 

- Come ti senti? – 

Gli chiese ma Sasuke non rispose, malmesso com’era, tuttavia non poté che trattenere un velo di stupore nel constatare che il ragazzo che l’aveva soccorso era nientemeno che Sai: si era totalmente dimenticato del fatto che fosse rimasto all’accampamento delle kunoichi ma soprattutto non si sarebbe mai aspettato che lui, proprio lui che era stato deriso dagli Uchiha per tutta la vita, fosse venuto in suo soccorso.
Forse sì, aveva tenuto gli occhi chiusi per troppo tempo.
 
Lo aiutò a mettersi leggermente seduto, quel tanto che bastava a non indurlo a perdere i sensi e con cautela gli porse una borraccia d’acqua, costringendolo a bere nel tentativo di recuperare le energie necessarie a rimanere in vita e lui non si oppose più del dovuto, tanto che riuscì a sentirsi leggermente meglio dopo pochi minuti: evidentemente si trattava di una qualche medicina lasciata dalle ninja medico nell’accampamento, decisamente Sai si era rivelato un ninja più intelligente di quello che aveva sempre pensato.
 

- Dove… Dove sono gli altri? – 

Chiese Sasuke con fatica senza tuttavia abbandonare il suo tono indifferente e freddo: nonostante tutto lui restava un Uchiha, ed il suo orgoglio sembrava fedele più che mai.
Il compagno dinnanzi a lui stava per rispondere quando si udirono dei passi abbastanza rapidi dirigersi verso di loro ed entrambi si voltarono istintivamente in quella direzione, timorosi che potesse essere un nemico quando entrambi tirarono un sospiro di sollievo del riconoscere quella figura.
Sasuke addolcì leggermente il proprio sguardo con fare involontario: capelli rosa al vento, un profilo esile quanto determinato e quegli occhi così puri e sinceri che sapevano trasmettergli una serenità mai provata.
Sì, decisamente stava sognando…
 

- Sasuke!!!! – 

La ragazza si gettò sull’Uchiha, abbracciandolo ed aiutandolo a sostenersi mentre teneva il proprio viso nell’incavo del collo del ragazzo, singhiozzante per il timore di averlo perduto ma estremamente felice di vederlo, vivo…
 

- Credevo… Credevo che non ti avrei più rivisto…- 

Sapeva di non doversi comportare in modo tanto infantile dinnanzi a lui, di doversi dimostrare sempre forte ed agguerrita ma non ci riusciva, in quel momento desiderava soltanto sentire il suo corpo caldo dinnanzi al suo ed il suo cuore battere, battere, battere…
Lui restò immobile mentre aveva ormai rinunciato a tentare di comprendere quei sentimenti, quelle troppe emozioni che lo invadevano, così con delicatezza appoggiò la propria mano insanguinata sul viso puro della ragazza e la indusse a guardarlo, mentre vedeva quelle lacrime sincere solcarle il volto: in quel momento le sembrò la cosa più bella che avesse mai visto, nonostante tutto.
 

- Non posso morire… Non ora che ho capito… - 

Non terminò la frase, perché non era certamente il tipo da smancerie simili.
Ma era un ragazzo di fatti, questo sì, così i loro sguardi si incrociarono per qualche istante, quel tanto che bastò ad entrambi per rendersi conto sì, ora niente e nessuno li avrebbe più divisi, li avrebbe privati del loro futuro.
Lei si avvicinò, piano piano, fin quando non sentì quel contatto piacevole e tiepido che le riscaldò l’animo, cancellando per qualche secondo tutte le sue preoccupazioni ed i suoi dolori, mentre lui non sembrava nemmeno più avvertire il bruciore che le troppe ferite gli avevano causato.
Restarono lì, l’uno nelle braccia dell’altro, uno più malmesso dell’altro ma felici…
Sì, semplicemente felici.
 

- Ehi Sasukeeeeee!! – 

Una voce squillante richiamò la loro attenzione e nell’istante in cui le loro labbra abbandonarono quel piacevole contatto che li aveva allontanati dal mondo per qualche minuto, un uragano dai capelli biondi e gli occhi celesti si scaraventò sul moro, tanto che la giovane kunoichi venne leggermente allontanata da una spinta involontaria con un certo stupore.
 

- Allora come stai!?!?! Hai combattuto molto?! -

- Naruto…-

- Ti senti male?! Respiri?! Quant’era grosso il serpentone di Orochimaru?!-

Il moro stava letteralmente per recuperare in un istante tutte le proprie energie col solo intento di levarsi di dosso quel compagno particolarmente esaltato che continuava a riempirlo di domande quando questo venne letteralmente scaraventato a qualche metro di distanza da un ponderoso pugno sulla testa.
Per la prima volta, dopo tanto tempo, Sasuke rise di gusto: vedere quel dolce confetto rosa effettivamente infuriato per gelosia era una visione decisamente mirabile.
Sakura stava per avventarsi nuovamente su Naruto, mentre questo si rialzava nel tentativo di ribellarsi a quella violenza quando, nell’udire la risata serena e felice dell’Uchiha a pochi metri da loro, entrambi si rilassarono e gli si avvicinarono, unendosi a lui in quella risata che rappresentava non solo la fine di una guerra, ma l’inizio di una nuova vita e di una nuova felicità.
 

- Sei il solito baka, Naruto. –

Affermò Sasuke ma per una volta il suo tono non era né ironico né canzonatorio: era talmente felice di essere vivo, di aver vinto e di aver accanto le persone a cui voleva bene che non aveva intenzione di arrabbiarsi, nemmeno con quel ninja dagli occhi cerulei e persino Sakura e Naruto si scambiarono un sorriso, felici anch’essi di vedere che il compagno a cui tanto tenevano fosse ancora vivo e soprattutto fosse sereno.
 
Sentirono altri passi provenire dalla medesima direzione e tutti e tre si voltarono verso la foresta, scorgendo una serie di ninja che avanzava verso di loro: si lasciarono ammaliare da quella visione d’insieme, nel vedere che finalmente tutta Konoha potesse godere di quella vittoria, di quella ritrovata libertà.
Erano lì, tutti quanti. Vivi e felici.
 

- Saiiiiiiiiiiiiiiiiiiii – 

La voce squillante di Ino fece eco in tutta la zona ed in pochi secondi la ragazza fu letteralmente addosso al ninja perennemente timido che era rimasto in disparte sino a quel momento, mentre dentro di sé aveva cominciato a comprendere quei profondi sentimenti che legavano i suoi compagni.
Lei lo baciò d’improvviso, senza dargli il tempo di riflettere, senza dargli il tempo di rendersi conto che sì, era effettivamente cotto a puntino: si lasciò andare, socchiudendo i propri occhi scuri e godendosi, per una volta nella sua vita, quelle profonde emozioni che lo avevano sconvolto e che lo invadeva piacevolmente.
La bionda restò attaccata al ragazzo per alcuni minuti, fin quando non decise di staccarsi lentamente ed ammaliarlo con quei suoi occhi così limpidi ed azzurri, cos intensi e dolci allo stesso tempo, quando ad un tratto cambiò improvvisamente espressione e si fece più seriosa, quasi autoritaria, tanto che Sai en rimase letteralmente sconvolto.
 

- Non farmi mai più prendere un infarto del genere, chiaro?! Sono stata in pensiero tutto il tempo! Poi Hinata mi ha detto che eri rimasto qui da solo con Sakura, poi anche lei è arrivata con la signorina Tsunade dicendo che Sasuke si stava battendo con Orochimaru e – 

Continuava a parlare a raffica, senza fare alcuna pausa e senza quasi respirare quando improvvisamente, con stupore di tutti, venne taciuta dalle labbra sottili di Sai, il quale aveva trovato il coraggio di interromperla per dare libero sfogo alle sue emozioni. Ora sì, sapeva cosa significasse amare e non aveva alcuna intenzione di rinunciarvi.
 
Ormai tutti i ninja che prima erano nel palazzo si ritrovavano dinnanzi all’Uchiha e agli altri due, mentre alcune squadre improvvisate perlustravano la zona ed altri rimuovevano il corpo senza vita di Orochimaru, lasciato insepolto in chissà quale angolo della foresta.
Sasuke li osservò, uno ad uno: era incredibile come fino a quel momento si fossero dati battaglia, come avessero sempre avuto l’intenzione di ammazzarsi quando in realtà combattevano per la stessa causa, senza accorgersene.
Sì, la colpa di quella guerra era anche loro, non soltanto del dittatore in carica ma finalmente avrebbero potuto godersi quella meritata pace, dopo tanta sofferenza.
 
Hinata andava ad avvicinarsi lentamente a Naruto, il quale l’aveva accolta con il solito sorriso smagliante facendola arrossire mentre lui si alzava da terra per affiancarla.
Il ninja dalla testa d’ananas teneva le mani in tasca osservandoli con un sorriso appena percettibile, mentre l’ambasciatrice della Sabbia teneva un braccio attorno a quello del ragazzo, restandogli accanto ma mantenendo comunque un’evidente indipendenza.
Il maestro Gai tentava invano di tenere a freno l’allievo del clan Inuzuka, il quale non sembrava ancora rassegnato all’idea di dover collaborare con le kunoichi mentre Rock Lee non poteva essere da meno del maestro, così inseguiva il cagnolone bianco del compagno nella speranza di riuscire a fermarlo con l’utilizzo delle soli arti marziali.
 
Verso l’estremità del numeroso gruppo di ninja, la capo gruppo dai capelli lunghi e neri si faceva avanti con un sorriso appena accennato, mentre i suoi occhi rossi ed intensi andavano a ricercare lo sguardo sempre vigile ed attento dell’uomo che le stava accanto.
 

- Alla fine abbiamo vinto. –

- Già… Ma non vorrei che fosse solo apparenza. –

Kurenai sorriso leggermente, prima di dare una piccola gomitata a quell’uomo tutto d’un pezzo che cercava di restare impassibile anche dinnanzi ad una scena tanto suggestiva.
 

- Sempre il solito ottimista, eh Shikaku? – 

Il capoclan dei Nara si lasciò sfuggire un’occhiata di troppo a quella donna che aveva saputo perdonarlo nonostante tutto: aveva ucciso l’uomo che lei amava ma, da kunoichi intelligente quale era, Kurenai aveva saputo trattenere i suoi istinti tanto da ascoltare le motivazioni di un omicidio tanto brutale quanto necessario...
E così si trovava lì, accanto a lei, intenzionato a proteggerla da chiunque pur di ripagare il debito che aveva, ovvero quello della vita stessa.
 
Al centro di quel gruppo immenso di ninja e kunoichi si fece largo la figura di Kakashi, il quale reggeva tra le braccia la figura snella quanto prosperosa della capo delle kunoichi, i cui abiti risultavano ancora strappati e sporchi di quel liquido che ancora temeva.
Sakura strinse istintivamente la mano al ragazzo affianco a lei per timore di non vedere più la madre appena “trovata” ancora respirare e sorriderle, tanto che il ragazzo le rivolse un’occhiata rapida che per una volta non sembrava aggressiva quanto comprensiva.
IL ninja copia aiutò la capo delle kunoichi a reggersi in piedi, mentre questa veniva immediatamente affiancata da una Shizune ancora titubante per le sue condizioni: le iridi ambrate di Tsunade si posarono immediatamente sulla sua adorata figlia, tanto che un sorriso appena accennato le delineò il viso delicato fin quando il suo sguardo si spostò sull’Uchiha, ancora ferito e piuttosto malridotto ma non per questo meno degno della sua stima.
 

- Tu e tuo fratello avete fatto molto per noi, sconfiggendo definitivamente Orochimaru. Sappi che noi kunoichi ti porteremo sempre il massimo rispetto e ti siamo riconoscenti per il tuo coraggio e la tua volontà. – 

Sasuke ascoltava quelle parole sforzandosi di non mostrarsi stupito: era troppo orgoglioso per non sostenere da sé che quelle affermazioni fossero meritate, mentre invece sapeva che non fosse così: se non fosse stato per le kunoichi lui non avrebbe mai aperto gli occhi ma sarebbe morto nell’oscurità, affogando in chissà quali terribili circostanze per mano di un dittatore psicopatico.
Ma no, quel giorno non poteva ancora lasciarsi trasportare dall’oscurità: quel giorno voleva essere Sasuke Uchiha, non la marionetta di Orochimaru.
 
Aprì le labbra con fatica nel tentativo di rispondere a quelle parole quando la voce sicura e seria del maestro dalla cicatrice sul viso lo precedette, tanto che tutti si voltavano verso di lui mentre questo andava ad avvicinarsi alla donna dai lunghi capelli biondi.
 

- Signorina Tsunade, a nome mio e tutti i ninja che prima erano al servizio di Orochimaru devo farle una richiesta: lei ha sempre lottato per difendere questo paese, arrivando a voler sacrificare la vita più di una volta anche per i nemici che non era tenuta a difendere, dimostrando così la volontà di salvare l’intero villaggio piuttosto che distruggerlo dalla guerra. Lei e le kunoichi ci avete dato una possibilità che altri non avrebbero concesso, ed è per questo che le chiedo di diventare il leader di questa nuova Konoha che vuole rinascere. -

Il silenziò calò nella piccola radura, mentre il capoclan dei Nara si inginocchiava a terra dinnanzi alla donna in segno di rispetto e sottomissione, quando ella lo prese delicatamente per un braccio e lo invitò a rialzarsi: lui si stupì di tale gesto, abituato com’era alla sottomissione totale a cui lo costringeva Orochimaru, e così anche gli altri ninja mentre le kunoichi ne erano pienamente soddisfatte, tanto che persino Anko aveva abbandonato quell’espressione aggressiva che aveva solitamente.
 
Tsunade lo guardò con serietà e delicatezza allo stesso tempo, mentre le sue iridi ambrate sembravano trasmettere tutta la sicurezza di cui il villaggio aveva bisogno.
 

- Sono onorata di queste parole, per cui accetto volentieri l’incarico purché accettiate di non essere più sudditi di Konoha, ma i suoi cittadini.- 

Shikaku le sorrise appena, pur restando composto e rispettoso: sì, le donne non le avrebbe mai capite, quasi quanto suo figlio.
Un grido d’esulto levò nell’aria, tanto che persino gli uccelli si levarono in cielo dipingendo a chiazze quel colore rosso cremisi che lo caratterizzava, mentre il sole sembrava salutarli nel colorare l’orizzonte con colori nuovi e vivi.
 
Quella sera non vi furono battaglie, non vi furono pattugliamenti, non vi furono il terrore di un agguato o l’odio di una rivalità ingiusta.
Vi furono soltanto sorrisi, di gioia e di speranza, perché finalmente Konoha poteva tornare ad essere un villaggio pacifico dove le persone al loro interno sapevano cogliere ciò che di più bello v’era nella vita.
 
Forse l’odio non sarebbe mai stato eliminato completamente dai loro cuori, certo era che la loro volontà di fuoco avrebbe lottato pur di difendere l’amore appena ritrovato.
Era l’inizio della fine.

 Fine

 

E ora spazio a voi!!! =D
 

La ficcy è finita, ahimè…
Un po’ mi dispiace, in fondo mi ero affezionata…
Ma no, non alla fan fiction! A voi naturalmente! =)
Leggere le vostre recensioni mi ha sempre resa felice e mi dava ogni volta la voglia per andare avanti e continuare questo scritto, per cui vi ringrazio davvero di cuore per aver seguito una storia tanto lunga e complessa, grazie di cuore davvero! ^^

   
Grazie a…

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Un grazie particolare a chi ha recensito tutti i capitoli!!!
Ma anche a chi ne ha recensito qualcuno, a chi ha soltanto letto per il piacere di leggere e mi ha seguita da dietro il suo timido schermo del pc ^^
 
Spero di avervi trasmesso qualcosa e che possiate darmi un giudizio finale su questo lavoro, che è merito anche vostro ^^

 

Ci si becca in giro, byeeeee
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