Giochi di Ruolo > Vampiri: la masquerade
Segui la storia  |       
Autore: IlMalee    23/11/2011    4 recensioni
veri Sabbat fanno irruzione nel covo di un anziano... che non è molto contento di ricevere visite! Doveva essere un lavoretto facile e invece...
Genere: Azione, Dark, Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Quella mattina il sole splendeva e c'era un cielo limpidissimo, nemmeno una nuvola. Il tempo ideale.
La grossa Bmw nera rallentò per poi parcheggiare vicino al marciapiede, seguita da due fuoristrada neri con i vetri oscurati.
Nicola scese dalla macchina.
"Tu aspettami qui."
"Sei sicuro?"
"Sì, non muoverti per nessun motivo."
Dalle macchine scure dietro di lui scesero altri uomini, erano in sei.
Tutti vestivano con abiti neri o grigi, indossavano giubbotti di pelle o giacche scure, e portavano gli occhiali da sole.
"Quali sono i suoi ordini, signore?"
"Restate fuori, copritemi e non fate casino. Intervenite solo se strettamente necessario. Vedete che nessuno venga a ficcare il naso."
Squadrò la casa che avevano davanti. Sembrava un'abitazione d'epoca ormai abbandonata. Le finestre erano chiuse serrate. Il giardino era completamente ricoperto d'erbacce.
Non c'era nessuno per strada in quella zona. Evidentemente avevano scelto apposta quel luogo per rimanere indisturbati.
Forzò la porta con un piede di porco che si era portato dietro, poi entrò.
Non appena mise piede nell'ingresso, fu quasi travolto dal terribile puzzo di chiuso del corridoio. La polvere sembrava coprire ogni cosa, e ad ogni passo vedeva che sollevava un nugolo di nebbiolina grigia.
Tirò fuori la pistola.
Poi accese la torca e cominciò a camminare lentamente.
Il salottino era in condizioni disastrose, c'erano calcinacci e mobili distrutti ovunque. C'era anche un uomo a terra. Inutile controllare. Aveva il petto completamente squarciato con le costole di fuori, ed era immerso in una pozza di sangue. Puzzava in una maniera incredibile, e Nicola fu costretto ad allontanarsi mentre tratteneva un conato di vomito.
Non riuscì però a trattenersi quando vide che all'uomo mancava non solo una porzione del petto, ma anche la parte inferiore del corpo, addome e gambe.
Tossì e sputacchiò un pò di saliva, per fortuna non aveva fatto colazione.
Corse a spalancare tutte le finestre della stanza, poi passò al bagno,e infine alla cucina anch'essa in condizioni pessime. Ora la luce entrava da ogni lato, non ci sarebbero state vie di fuga.
Arrivò in fondo al corridoio davanti a un bivio.
Una scala portava al piano di sopra, un'altra di sotto.
Scelse di scendere la rampa verso il basso.
Mano a mano che scendeva, la puzza di cadaveri in decomposizione aumentava incredibilmente.
Arrivò al piano sottostante. Era buio anche lì, a terra riusciva a intravedere solo sporcizia e macchie di sangue.
Ogni tanto trovava qualche candela.
Poi vide l'enorme cassa di legno, appoggiata alla parete.
Sapeva cosa fare. Tirò fuori  la bottiglia di alcool e benzina, ma non fece in tempo ad accendere lo zippo.
Qualcuno l'aveva colpito alle spalle, facendolo cadere.
La bottiglia era in pezzi, e il liquido si spargeva ovunque.
Si rialzò subito girandosi e puntando la torcia e la pistola dietro di sè.
Vide di sfuggita qualcuno, o qualcosa scattare e sparire nel buio non appena gli ebbe puntato la luce contro, sembrava un grosso animale di colore giallo pallido.
La cosa lo colpì di nuovo, stavolta alle gambe, e lo fece ricadere.
Poi la vide.
Era un uomo, ma ormai negli occhi e nelle fattezze di quell'essere acquattato nel buio non vi era più nulla di umano. Sembrava un individuo particolarmente alto e magro, nudo, pieno di cicatrici, pelato. Con orrore si accorse che non era l'uomo ad essere alto, ma che si trattava in realtà di due uomini incollati l'uno assieme l'altro.
Il tronco e l'addome erano troppo oblunghi e deformi per apparire anche solo definibili come malformazioni, era come se qualcuno avesse preso la metà superiore di un essere umano, allungandola, e vi avesse poi ricucito le gambe e la parte inferiore di un altro uomo, creando così una sorta di lombrico umanoide.
La "cosa" lo fissò con occhi vuoti, folli, e poi sibilò tirando fuori la lingua.
"Ssssh!!!"
Aveva una lingua biforcuta e lunghissima.
Fece fuoco mirando alla testa, ma era quasi sicuro di averla mancata. Sentì che il  corpo enorme gli ricadeva addosso,e si mise ad urlare in preda al panico.
Vide poi che nella stanza erano entrate altre persone munite di torce,e avevano fatto fuoco anche loro.
"Tutto bene signore?"
Lo aiutarono a rialzarsi.
Voltandosi Nicola vide l'enorme lombrico a terra con le fauci spalancate, crivellato dai proiettili.
"Grazie, ma ora… Attenti!!!"
Premette il grilletto, stavolta era certo di aver fatto centro.
Dietro le spalle di alcuni di quelli vestiti di nero cadde a terra un corpo.
Tutti puntarono le torce in quella direzione.
Si trattava di una donna, o almeno sembrava essere una donna per i tre seni enormi che spuntavano dal petto nudo. Aveva tre occhi al posto di due. E cosa ancor più strana, al posto delle mani aveva dei piedi.
Si stava trascinando a fatica, con un buco in fronte.
"P…padronaaa…"
Stramazzò poi al suolo con la lingua fuori e gli occhi sbarrati.
"Mio Dio, cosa diavolo…"
"Sssh… Lo sentite?"
Avevano fatto silenzio, poi Nicola aveva puntato la luce in direzione della cassa. Si era aperta, ed era vuota.
Il cuore gli si era quasi fermato nel petto.
"Dobbiamo andarcene. Date fuoco a tutto subito."
Uno di loro cominciò a muoversi in modo strano.

"Ggll-glgrrll…"
"Che diavolo ti succede??"
"Stategli lontano!!!" gridò Nicola,  ma ormai era troppo tardi.
Con un grido, tutti avevano puntato le torce sul loro compagno ed erano rimasti paralizzati dal terrore.
Era interamente ricoperto di sangue, ma la cosa più terribile era che quel sangue si muoveva sul suo corpo, come scorrendo di propria volontà. Poi il liquido rosso
sparì, penetrando attraverso la bocca e dell'uomo.
Gli era entrato in gola.
Il povero malcapitato cominciò a dimenarsi e contorcersi come un posseduto.
Poi la sua testa esplose. Con un rumore disgustoso e una vera e propria fontana zampillante di sangue, il cranio si fece in mille pezzi a lì davanti a loro rimase solamente un corpo decapitato in preda alle convulsioni.
La pozza di sangue che si era formata a terra  si mosse, come se fosse dotata di vita propria, e andò a formare una faccia nel sangue. Si riuscivano a distinguere i tratti di un volto femminile. Una voce gelida e sinistra parlò:
"Feccia, cani mortali. Pagherete per la vostra insolenza."
"Via di qui, subito!!!"
Nicola accese l'accendino e poi lo gettò a terra.
La vampata di calore quasi travolse anche loro. Vide che il liquido infiammabile in parte si era mischiato anche a quel sangue, e il volto aveva preso fuoco.
Cominciarono  a correre su per le scale. Quando furono al piano superiore, Nicola tirò fuori di tasca un'altra piccola bottiglia con uno straccio infilato nel collo.
La accese con un altro accendino, e poi la scagliò lontano in direzione delle scale.
Quella esplose appiccando il fuoco alle pareti e al tappeto.
"Via!Via!"
Gli altri entrarono in macchina, non prima di aver lanciato altre molotov attraverso le finestre della casa. Ormai cominciava a uscire un sacco di fumo.
Nicola salì e accese la macchina sgommando con l'acceleratore a tavoletta.
"Si può sapere che è successo???"
Annamaria lo fissava sconvolta, era pallida in volto.
"Non preoccuparti, ce l'abbiamo fatta."
"Ho sentito degli spari, ero preoccupatissima."
"Niente, non è successo niente. Solo…"
"Solo?"
"Uno dei nostri è stato preso."
"Come? E' ferito? Sta bene???"
"Diciamo che non soffrirà più."
"..."

Rimasero in silenzio per un pò mentre Nicola imboccava una strada secondaria a tutta velocità.
"Sai, ci ho riflettuto su,"
"Su cosa, tesoro?"
"Su quello ce mi hai detto, e su quello che stiamo facendo ora. Credo di aver deciso, voglio farlo."
"Dici sul serio?"
"Sì, voglio incontrare questo Gian Galeazzo di cui parli sempre."
"Questa è bella."
"Perché?"
"In realtà anche lui voleva conoscerti.Dice che ci sarebbe qualcosa da fare anche per te."
"Bene allora."
"Ti avverto però, è un tipetto abbastanza suscettibile e tutt'altro che gentile."
"Ah, di quello non mi preoccupo. Riesco a sopportare te, non credo avrò problemi."
"Ma smettila!"
Le diede un buffetto sulla guancia ridendo.
"Ah, senti, ci sarebbe da pagare l'affitto e le bollette…"
"Lascia stare, non ci riguardano più queste cose."
"Perché?"
"Ci trasferiamo."
"Che cosa???"
" Sai la villa da ricconi che hai sempre sognato? Quella con piscina,  giardino, siepe e colf? Bèh, credo proprio che manchi poco per finire di arredarla."
"Dici sul serio?"
Lei lo guardò con tanto d'occhi, poi lo abbracciò baciandolo in fronte.
"Dai, guarda che così mi fai andare fuori strada!"
"Non ci posso credere. Cioè, sono terrorizzata all'idea di conoscere il tuo capo e tutto il resto, ma cavoli questa è davvero una figata."
"Già. Ci ho anche fatto mettere un pianoforte, sai, ho pensato che potresti riprendere a dare lezioni come facevi quando ci siamo conosciuti…"
"In realtà.. a me basta solo sapere una cosa."
"Che cosa?"
"Che ci sei tu.Sei tornato. E questo è ancora meglio di qualsiasi villa e pianoforte a coda del mondo."
Gli strinse il braccio.
Nicola sorrise, poi svoltò e si diressero verso una strada sterrata.
Si fermò quando furono davanti all'enorme cancello in ferro di una villa.
"Ti amo Anna."
"Sì certo, questo almeno è quello che dici."
Sorrisero entrambi, poi si baciarono.
In lontananza, si udì l'abbaiare festoso di un cane.


-----------------------------------------------------------------------------

Molto bene. Questa è ufficialmente la fine del ciclo della caduta di MIlano.
Spero vi sia piaciuta, vi abbia divertito, inquietato o anche solo intrattenuto un pò. Volevo ringraziare tutti coloro che hanno recensito i capitoli e che sono rimasti con me fino alla fine di questa avventura.
 Devo dire che mi sono veramente divertito a scrivere questa storia, a inventarmi personaggi, intrecci e quant'altro. I migliori complimenti che ho ricevuto credo siano quando nelle recensioni trovavo scritto "sembra un film!" XD perché effettivamente è quello il taglio che ho voluto dare alla storia, abbastanza tamarro diciamo.
Volevo anche fare una piccola annotazione: questa storia non è una storia horror, almeno non nell'accezione che do io al termine di horror. Finisce anche bene! E' una storia semplice, di avventura, senza troppe pretese di profondità psicologica, filosofica o morale- anche se in realtà ogni tanto conflitti interiori ce ne sono, accennati- Ho voluto scrivere una storia semplice e divertente, in grado (spero) di intrattenere e dare anche quel senso di soddisfazione quando ci si alza dal cinema e si torna a casa dopo un bel film.
Credo e spero vivamente di aver dato un bello stralcio di quel meraviglioso mondo  che è Masquerade. Un magnifico gdr e fandom assolutamente sottovalutato e che meriterebbe molta più attenzione, specie di questi tempi.
 Il mondo di tenebra ha molte sfaccettature, e tra queste vi è ovviamente il lato più "tamarro", pulp, punk oltre che gotico e tenebroso. Il mio obiettivo principale è sempre stato di scrivere una buona storia,  piacevole da leggere non solo per chi conosce bene Vampire the masquerade e il world of darkness ma anche per un lettore occasionale che volesse immergersi ogni tanto in un mondo cupo controllato da vampiri sanguinari pronti a farsi guerra.
Che ne sarà di Milano? Rimarrà davvero in mano alla Camarilla e al traditore Lasombra? Questo lo lascio decidere ai lettori, così come i vari clan, discipline e intrighi che non ho voluto illustrare chiaramente- non credo ce ne fosse il bisogno, e mi piace sempre lasciare un margine di interpretazione al lettore.

Avrei potuto continuare con altri capitoli? Effettivamente sì, ma mi sembrava di aggiungere e diluire una storia in sè già conclusa, e a me non piace mai strafare, specie quando scrivo. E' vero che i Fratelli sono creature dai piani contorti e intrighi machiavellici di secoli, ma a volte semplicemente hanno un approccio molto più cinico e diretto specie nei conflitti tra Sabbat e Camarilla.

Devo dire che scrivere questa storia è stata un'ottima palestra per affinare il mio stile e ricominciare a scrivere, confesso che ero piuttosto arrugginito quando ho ingenuamente iniziato a scrivere del primo assalto sabbat. Ora però sto ingranando e probabilmente continuerò a pubblicare su efp, anzi lo sto già facendo :)

Ancora un grazie a chi mi ha accompagnato in questa avventura,tutti i recensori, e anche i lettori occasionali.
Un grazie sentito a Ottonovetre :D che si è sorbita tutti i capitoli in anteprima per betaggio e commento :D

Scriverò ancora di Vampire the Masquerade? Può essere, anzi è più che probabile ma per ora credo di volermi prendere una pausa e dedicarmi ad altro. Cose tipo one shot e follie varie… Chiaramente sempre di stampo world of darkness, nel quale ricordo che non esistono solo i vampiri!  =)
 A presto ragazzuoli e mi raccomando salutatemi Bruno se lo trovate ogni tanto.




  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Giochi di Ruolo > Vampiri: la masquerade / Vai alla pagina dell'autore: IlMalee